Una vera industria
di
anonimo cronista
genere
dominazione
Per alcuni anni gli abitanti di Doroniv condussero una vita semplice e decorosa. Rokokoff continuò ad essere il favorito del barone e non c'è altro da segnalare se non che gli uomini del posto in numero crescente e con sempre maggiore convinzione si convertirono quasi tutti al sesso fra maschi da cui traevano più gusto e più senso di libertà che non a giacere con le loro femmine. Un brutto giorno quell'ultimo discendente di antica stirpe venne a mancare e fu inumato nelle cripte del castello accanto ai suoi antenati. Non esistevano eredi diretti ma un notaio molto solerte e perspicace che curava gli interessi della famiglia a forza di indagare e di studiare la genealogia del casato scoprì che in tempi lontani l'esponente di un ramo cadetto era espatriato di fretta per sottrarsi a una condanna a morte. Si attivò e riuscì a individuare un pronipote ancora vivente in una cittadina di Svezia al quale spettava il ruolo di continuatore della dinastia. Quel tale che si chiamava Serghei era un tipo molto sregolato e ben introdotto negli ambienti gay della città in cui viveva da scapolo. Aveva il senso degli affari e appena venne a conoscenza dell'esistenza di un castello con cinquecento stanze che poteva diventare suo non tergiversò un attimo ad accettare l'eredità che gli veniva offerta già macinando nella sua testa cosa intendeva farne. Rientrò nella terra dei suoi padri e trasformò la dimora avita in uno speciale Hotel dove ogni stanza fu puntigliosamente arredata in chiave bdsm e destinata al soggiorno di sado-padroni facoltosi con schiavi al seguito provenienti da ogni dove con la promessa che avrebbero potuto godere di spazi adeguati e autentici. Nulla venne trascurato o lasciato al caso. Il ristorante serviva pietanze a tema come i sederini arrosto dei maialini da latte. Fu attrezzata una infermieria in grado di fare suture e medicare ferite e ustioni di ogni tipo. Fu organizzato anche un servizio di consulenza psichiatrica per venire in aiuto a chiunque in qualunque modo entrasse in crisi di identità. Nei sotterranei vennero attivate le segrete per funzionare da prigioni e da camere di tortura. Il successo fu enorme e quel luogo un tempo fuori mano divenne una meta molto gettonata. I padroni che cominciarono a frequentarla potevano comportarsi a modo loro sia dentro il castello che nei dintorni dove si aggiravano indisturbati ostentando i loro schiavi nudi a quattro zampe. Ogni sera finita la cena nel salone delle feste iniziava un altro genere di banchetto che imbandiva culi pronti al sacrificio e cazzi durissimi in azione dentro gli ani degli inferiori. Una volta in settimana si procedeva ad eleggere il padrone in assoluto più esigente al quale veniva consegnato lo schiavo che risultava il più svogliato per farlo pentire di non essere stato ubbidiente e per essere punito e rieducato. I più ricchi tra i sadici di passaggio arrivavano con un vero harem di sottoposti da sgangherare a turno e affittavano l'appartamento privato del barone. Gli schiavi in soprannumero venivano destinati in prova e per loro sollazzo ai maschi del villaggio che erano stati ingaggiati in massa per svolgere le numerose mansioni richieste in hotel. Molti di essi non disdegnavano di offrirsi volentieri di natica ai clienti che lo richiedevano. I più adatti vennero selezionati per fungere da jolly come supplenti di qualche schiavo temporaneamente menomato. Quel luogo dove quasi ogni comportamento era tollerato e poteva svolgersi alla luce del sole era ormai diventato teatro di ogni più perfida forma di depravazione per quanto insolita o stravagante apparisse, ma in una sola notte di tregenda durante la quale si scatenò un terremoto catastrofico e subito dopo una tempesta con fulmini mai visti prima il maniero vecchio di secoli divampò in un incendio spaventoso e fu ridotto ad un cumulo di macerie fumanti sotto le quali rimasero tutti sepolti, compresi il proprietario e il povero Rokokoff che vi menava vita da pensionato.
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