Il desiderio di essere schiava - 03.Tu il mio Padrone, io la tua schiava

di
genere
dominazione

È giunto il giorno del nostro primo incontro.
Ore 17.30 di Giovedì, arrivi nella hall di un bell’hotel 4 stelle di Firenze in cui mi sono registrata una mezz’ora prima, con una rosa in mano e un sorriso da togliere il fiato.
Ci abbracciamo, ci baciamo, ci sediamo vicini e iniziamo a parlare tenendoci le mani.
Non riesco a smettere di guardarti, non riusciamo a smettere di baciarci.
“Senza collare non ci sarà sesso” mi avevi scritto tempo fa, eppure la voglia è troppo forte e andiamo in camera; ero davvero pronta a trattenermi per rispettare la Tua richiesta, ma i baci sono diventati carezze, seduta sul bordo del letto con le Tue mani che aprono le mie gambe, Tu che ti avvicini e mi stringi.
Sento la Tua eccitazione premere sul mio seno, mi fai indietreggiare, sali sul letto, mi fai sdraiare mettendoti sopra di me, ora la Tua eccitazione è alla stessa altezza della mia, sesso contro sesso, quattro strati di tessuto ancora a separarci.
Mi slacci la camicia e mi sfili il reggiseno, giochi col mio seno, lecchi e stringi forte la bocca intorno ai miei capezzoli, mentre la Tua erezione spinge dietro i pantaloni contro la mia.
Mi chiedi di spogliarmi nuda, non riesco a decidermi, qualche tentativo iniziato ma fermato sul nascere, c’è troppa luce per me per una prima volta.
Mi dici di nuovo di spogliarmi, e di farlo senza smettere di guardarTi negli occhi, per aiutarmi a superare l'imbarazzo di quel momento. Lo faccio e mi ritrovo senza vestiti, mentre mi blocchi a braccia aperte sul letto, osservandomi per intero e appoggiando su di me tutto il Tuo vigore.
Sono un lago e desiderosa alla follia di accoglierti, di sentirTi dentro di me.
Slaccio i Tuoi pantaloni, Ti spogli e Ti presenti davanti a me con tutta la tua eccitazione dura e puntata dritta verso di me. Ho una voglia irresistibile di gustarTi, mi inginocchio sul pavimento e inizio a leccare la punta del Tuo pene con la punta della lingua, poi passo l'asta avanti e indietro, diverse volte, con tutta la lingua.
GuardandoTi negli occhi spalanco la bocca e Ti accolgo, mi muovo lentamente e velocemente avanti e indietro, cercando di spingerti fino in fondo. Hai un sapore fenomenale, ho voglia di farmi prendere in qualunque modo Tu desideri.
Ad un certo punto mi fai alzare, torniamo sul letto ed entri di colpo dentro di me. La sensazione di pienezza che sento è fantastica, il Tuo pene scorre dentro e fuori andando a toccare punti profondi e regalandomi brividi di piacere. Mi fai girare e provi il mio buchetto, sei soddisfatto dalla facilità con cui riesci ad entrare. Spingi, prima delicatamente e poi con impeto, penetrandomi a ripetizione dietro e davanti, regalandomi un mare di sensazioni che mi fanno girare la testa, fino a quando vieni dentro di me dietro, godendo con voce profonda e trasmettendomi tutta la Tua eccitazione e la tua soddisfazione.
Restiamo abbracciati a lungo, in uno scambio di carezze, di parole e di sensazioni che tengono al caldo il mio cuore. Tra le Tue braccia, sulla Tua pelle calda, mi sento al sicuro, mi sento veramente io, libera di esprimere le mie emozioni senza pudore e senza vergogna.
È una delle tue richieste, la tua schiava deve essere sempre nuda davanti a te, il suo Padrone abbraccia e accoglie tutte le sfumature e le sfaccettature, senza paura e senza temere di non saperle gestire.
Vederti uscire dalla mia stanza è un tuffo al cuore, mi consola però il pensiero che domani avremo un’intera giornata per noi, per far succedere quello che Tu sai da settimane, e che per me fino ad un mese fa non era neanche lontanamente immaginabile.

**********

È il giorno successivo, siamo d'accordo di vederci per le 10.30.
Mi preparo in stanza con tutta calma, rispettando la Tua richiesta di indossare autoreggenti, abito e scarpe col tacco. Lato mio aggiungo una giarrettiera e uno stringato perizoma, e il reggiseno che hai apprezzato (e di cui ti sei sbarazzato) il giorno prima.
Ti aspetto nella hall, saliamo in ascensore e mi osservi, mi dici quanto mi trovi attraente.
Una volta in camera parliamo della safe word che ho scelto e che Ti ho già comunicato, Ti premuri di capire se so come e quando utilizzarla, e mi indichi poi il segnale fisico che per noi avrà lo stesso significato, che potrò utilizzare in caso in quel momento io non abbia possibilità di parlare.
Senza più indugi mi mostri il collare che hai scelto per me, pelle nera con cuori rossi cuciti su tutta la lunghezza, uno spesso anello sul davanti, un guinzaglio da poter attaccare.
Ti guardi intorno, Ti siedi sull'angolo del letto e tenendomi le mani mi porti davanti a Te.
Mi ordini di spogliarmi, eccetto per calze e scarpe, lo faccio lentamente senza smettere di fissarTi, non c'è più imbarazzo ma un bruciante desiderio di scoprire che cosa verrà poi.
Una volta pronta mi inginocchio davanti alle Tue gambe aperte, appoggio le mani sulle Tue ginocchia e Ti ascolto.
Mi spieghi che cosa succederà tra poco, mi comunicherai le Tue regole e se le accetto sarò pronta a ricevere il collare che mi stai donando.
Queste sono le Tue regole:
1. il rapporto Padrone schiava non è un gioco
2. non è consentito e non è tollerato alcun genere di dominazione dal basso
3. ordini e punizioni non sono oggetto di discussione o di negoziazione
4. mai usare le mani mentre si sta facendo un pompino, a meno che non venga esplicitamente richiesto
5. mai sprecare lo sperma del proprio Padrone
Le accetto tutte senza indugiare, non ho problemi con nessuna di queste e ho ben chiare le regole di questa nascente relazione.
Mi fai accucciare in avanti, gambe aperte, sedere in alto, seno a terra e braccia allungate in avanti, palmi rivolti verso l'alto; il collare passa dalle Tue mani alle mie, mi giri intorno e verifichi lo stato della mia eccitazione, che è al massimo, qualcosa di caldo e umido scivola lentamente all' interno delle mie cosce.
Ti sento davanti a me in piedi, in attesa, prendo un respiro profondo e Ti dico che voglio essere la Tua schiava e bramo Te come mio Padrone; mi trema un po' la voce, sono calma e molto emozionata nello stesso momento.
Prendi il collare dalle mie mani, lo allacci facilmente intorno al mio collo, lo aggiusti sul davanti e agganci il guinzaglio; tenendo saldamente la catena tra le mani mi aiuti ad alzarmi e mi accompagni davanti allo specchio a figura intera.
Credo di leggere sul Tuo volto la stessa emozione che c'è sul mio, la gioia di aver scoperto Qualcuno che sembra incastrarsi alla perfezione con quello che sei.

Torniamo verso il letto, mi viene naturale inginocchiarmi e prenderlo in bocca, Ti sento sospirare di piacere quando spingo la Tua eccitazione più a fondo che posso nella mia gola.
Cerchi tra gli strumenti che hai appoggiato su una metà del letto, recuperi le corde e cominci a fissarle intorno ai miei polsi, con delicatezza e attenzione, una legatura fatta apposta per non lasciare segni sulla pelle; mi leghi le braccia dietro, mi fai indossare una gag ball, stringi al massimo le pinzette sui miei capezzoli, e concludi mettendomi una bandana sugli occhi.
Una volta sdraiata sul letto recuperi le corde da dietro alla schiena, le fai passare sulle spalle e le fissi sui tacchi delle scarpe, in modo che io sia completamente aperta a Te, al mio Padrone.
Mi sento spalancata, vulnerabile e vogliosa che il mio Padrone mi scopi fino a farmi uscire di senno.
Non ci ho pensato sul momento, presa com’ero dal godere delle sensazioni travolgenti che stavo provando, ma durante la mia prima volta da schiava il mio Padrone ha messo in atto l’esatta fantasia di cui Gli avevo parlato settimane prima, bloccata senza possibilità di muovermi, privata della parola e della vista, con i sensi accesi, in allerta e bruciante attesa di scoprire che cosa ne avrebbe fatto di me.
Mi hai penetrata davanti, con le dita e con il cazzo, giocando a ripetizione con un vibratore sul clitoride e spingendoTi a fondo dentro di me.
Con le Tue mani sul mio collo, in un iniziale approccio del controllo sul mio respiro, esplodo presto in un orgasmo intenso, che mi lascia ansimante e sconvolta.

Una volta liberata dalle precedenti costrizioni, e anche delle pinzette sui capezzoli che cominciano ad essere doloranti, iniziamo con una seduta di fisting vaginale.
Mi fai mettere carponi sul letto, spalle basse, braccia stese in avanti e bacino in alto, e cominci a lavorare sulla mia fichetta; aiutandomi a controllare il respiro, ad ogni espirazione spingi un po’ più a fondo.
Arrivo ad un certo punto dove il dolore comincia ad essere così intenso e in rapida crescita da soverchiare il piacere; Tu, il mio Padrone, non mi lasci sola in preda ai mei pensieri, mi parli durante tutta la sessione, ripeti che sono brava e che sta andando bene, che ci sono quasi, fino a quando ricevo praticamente tutta la mano; in quel momento il dolore mi acceca e Ti imploro di fermarti, non riesco a tenere oltre la Tua mano dentro di me.
Mi viene concessa una pausa, durante la quale inspiegabilmente mi viene da piangere; mi consoli e mi accarezzi, mi baci e non smetti di guardarmi.
Forse per un attimo ho sperato inconsciamente di poterTi muovere a compassione, non riesco a spiegarmi il perché io stia singhiozzando, cerco a fondo dentro di me ma non c’è un motivo specifico, probabilmente sono rimasta sopraffatta da emozioni e sensazioni completamente nuove per me.
Poco dopo proviamo una posizione diversa, sdraiata sul fianco ora sono io che decido, almeno in parte, quando spingere la Tua mano dentro di me; otteniamo lo stesso risultato, la Tua mano entra praticamente tutta, provo un’altra ondata di dolore accecante e così decidi di fermarti.
Non sei però ancora soddisfatto, mi metti sdraiata sulla schiena e mi infili un dildo davanti; inizi poi con una doppia penetrazione sul davanti, il dildo e a seguire il Tuo cazzo, sono ormai dolorante, Tu spingi lentamente ma inesorabilmente fino a quando riesco a ricevere, altra mia prima volta, un doppio cazzo nella mia fichetta.
Terminiamo la sessione del mattino alla pecorina, mi scopi davanti e dietro con impeto e impazienza, comunicandomi di tenermi pronta a girarmi, visto che vuoi venirmi in bocca; continui a scoparmi fino a poco prima di venire, Ti prendo in bocca e ingoio tutto il Tuo piacere.

Ci sdraiamo vicini sul letto, abbracciati stretti e in ascolto del respiro dell’altro, muovendo delicatamente le dita sulla pelle.
Adoro appoggiare l’orecchio sul Tuo petto ed ascoltare il battito del Tuo cuore, che lentamente torna ad un ritmo normale.
Adoro accarezzarTi la barba e i baffi, seguire con l’indice il contorno delle Tue labbra, passare il dito sulla fronte, le palpebre e la curva del naso.
C’è spazio per discutere insieme sul significato dell’aftercare, sull’importanza di questo momento per riprendersi insieme, scambiare impressioni, riposare pelle contro pelle e far tornare le propri sensazioni ad un livello più normale, dopo i picchi emozionali raggiunti poco prima.

Decidiamo di uscire a pranzo, indosso abito e calze, niente perizoma, un piccolo plug che Tu mi aiuti ad infilare che serve a tenere morbido il mio buchetto.
C’è un flash che mi è rimasto impresso e mi fa sorridere ogni volta che ci penso; mi stai osservando mentre mi rivesto, e quando raccolgo il perizoma per indossarlo, mi guardi sorridendo e scuoti leggermente la testa con gli occhi socchiusi, un modo silenzioso per comunicarmi il tuo “non credo proprio”.
Non mi sento pronta a mostrare il collare in pubblico, nonostante io sia abbastanza lontana da casa e il rischio che qualcuno mi veda è praticamente inesistente. È un qualcosa su cui devo lavorare a fondo, al momento l’idea di rendere pubblica una dinamica che ritengo delicata e tanto intima, un passo a due, incontra una completa resistenza da parte mia.
Fortunatamente fa freddo, e una sciarpa al collo non è fuori luogo.
Passiamo una pausa al ristorante molto piacevole, tenendoci spesso per mano e chiacchierando di argomenti diversi; pian piano mi rilasso e verso la fine allento abbastanza la sciarpa da lasciar vedere il collare a Te che sei di fronte a me, lasciandolo coperto agli occhi di tutte le altre persone presenti.

Rientriamo in hotel per l’inizio della seconda sessione di giornata, dedicata al mio culetto.
Va meno liscia del mattino, ma non è un cattivo risultato per essere alle prime armi; inizi inserendo un plug che col passare dei minuti gonfi fino al diametro che ritieni opportuno, e mi comandi di spingerlo fuori; è una richiesta che mi lascia una sensazione strana e spaventosa, credo perché io abbia il timore di sporcare. Tu sei sempre presente, mi sproni a proseguire e mi tranquillizzi sulle paure che ti espongo.
Una volta liberata dal plug, con il buchetto abbastanza aperto, riesco a ricevere la tua mano, quattro dita e le relative nocche; lavorando sulla respirazione riesco a tenere il dolore abbastanza sotto controllo; più che dolore fisico la sensazione è quella di stordimento, sono piegata carponi e non capisco bene che cosa stia succedendo dietro, anche perché sono sensazioni quasi completamente nuove per me; mi fido di Te e non sono spaventata, solo un po’ confusa.
Una volta che Ti ritieni soddisfatto sfili la mano e recuperi un grosso dildo con diametro crescente; l’ingresso è abbastanza agevole, e Tu fai scorrere un centimetro dopo l’altro riempiendomi e regalandomi una sensazione mai provata prima; inizio a sentire un certo dolore, non intorno al buchetto ma molto più dentro, alla base della pancia, sono molto eccitata ma non completamente a mio agio per questo pungere crescente che mi costringe a premere forte sul basso addome per riuscire ad attenuare le fitte.
Decidi che è abbastanza, mi rilasso un attimo e torno carponi, con le spalle in basso e il bacino spinto in alto in Tua attesa; Tu mi penetri puntandomi dall'alto verso il basso, il mio buchetto non fa alcuna resistenza e accolgo il Tuo cazzo liscio e durissimo; godiamo insieme di questi movimenti, dentro e fuori, spinte profonde; mi indichi di usare le mani per tenermi spalancata, vuoi vedere il mio buchetto aperto e poter entrare ed uscire senza nessun ostacolo; continui a scoparmi fino a quando vieni dentro di me.

Scivoliamo vicini sul letto, di nuovo abbracciati stretti e in ascolto del respiro dell’altro, in una posa che sento essere il naturale completamento di quello che abbiamo appena vissuto.
Tu sei calmo, sereno, accogliente, non c’è giudizio su niente di quello che è successo oggi, solo occhi che osservano, tocchi leggeri e carezze. Adoro ascoltarti e parlare con te, l’emozione di condividere questi momenti mi lascia un sorriso stampato e gli occhi che brillano.
La stanchezza comincia a farsi sentire e così, prima di cadere in un torpore ovattato, ci alziamo e ci prepariamo, mi porti in centro a Firenze per una passeggiata e un aperitivo.
Mentre chiacchieriamo e passeggiamo mano nella mano respiro, mi guardo intorno riempiendomi gli occhi della bellezza di questa meravigliosa città e mi godo a fondo tutto quello che provo; sono gioiosa, rilassata, piacevolmente dolorante quando mi siedo su uno sgabello, il contatto con la Tua mano mi trasmette continua tranquillità e dolcezza. Sono davvero felice.
Il tempo vola, tanto rapido, e rientriamo in hotel perché Tu possa recuperare le Tue cose e tornare a casa; quanto a me, dormirò per la seconda notte nell’hotel che hai prenotato per me, e saranno sogni pieni di Te.

Nelle scorse settimane avevo provato ad immaginarmi come sarebbe andato questo nostro primo incontro; ora posso dire di non essermi neanche lontanamente avvicinata, l’intensità delle emozioni e delle sensazioni che ho vissuto al Tuo fianco, e che spero Tu abbia vissuto insieme a me, sono inesprimibili con le sole parole.
Mi sento di nuovo viva, con tutto il bello e il dolore che questo può comportare, dopo anni in cui ho preferito anestetizzare il mio sentire per vivere “serena”, che poi serena non lo ero davvero.
La consapevolezza di avere un Padrone della Tua levatura e della Tua esperienza che mi prende per mano e mi accompagna lungo un percorso ancora da scrivere e tutto da vivere mi dà la certezza che non sono da sola, Tu mi vedi e nulla di quello che vedi di me Ti spaventa.
C’è molta strada da fare, arriveranno inciampi e deviazioni dal percorso, nonostante io abbia scelto e deciso di donarTi la mia più assoluta dedizione.

Padrone, Master Fisting, pensarlo è ugualmente sublime e spaventoso, ora la mia anima è tra le Tue mani.



Dedicato al mio Padrone, Master Fisting
scritto il
2025-01-03
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