Il desiderio di essere schiava – 05.Il secondo incontro, delizie e tormenti
di
maia{MF}
genere
dominazione
Arriva così il momento del nostro secondo incontro.
Maia: “Credo di non aver mai provato un desiderio tanto intenso di essere nelle mani di qualcuno, nelle Tue mani, Padrone”
MF: “Sei una schiava di grande valore”
Maia: “Ti ringrazio, e spero di poterlo essere, per te. È un qualcosa che non riesco ad afferrare per il momento, un ottovolante di sensazioni così diverse tra loro che mi mandano in cortocircuito”
Sbrigata la pratica del check-in, chiuse le porte dell'ascensore non riesco a fermare l’impulso fortissimo di baciarTi, mi sei mancato in maniera viscerale; quasi mi fiondo addosso a Te, Ti abbraccio e Ti bacio, le Tue labbra si dischiudono e con la lingua esplori la mia bocca vogliosa di Te.
Il bacio continua fuori dall'ascensore, mentre cerchiamo la camera, apriamo la porta e la chiudiamo alle spalle; non termina neanche mentre cominciamo a sfilarci i vestiti velocemente, con foga, animati da una passione che brucia ogni poro della pelle.
Vestita solo delle autoreggenti e del Tuo collare mi inginocchio e sfioro con la bocca la Tua erezione, la Tua asta è dura e liscia, e presto si bagna della mia saliva; gustarTi mi regala un piacere profondo e mi eccita alla follia.
Terminato questo primo momento prendiamo fiato per un attimo, e prepari una metà del letto con gli attrezzi del mestiere; c’è una varietà di strumenti, dildo, dilatatori, pinzette e gel che mette quasi soggezione.
Come da Tua richiesta ho portato anche i miei strumenti, il set di tre plug e i nuovi amici, Olmo e Adamo; procedo alla presentazione ufficiale e sono pronta per il prossimo passo.
Agganci il guinzaglio all'anello del collare e subito dopo recuperi una matita nera per gli occhi dai miei trucchi; inizi a scrivere qualcosa sul mio petto. Abbasso lo sguardo per leggere le lettere, ma mi ordini di tenere gli occhi fissi su di Te; una volta terminato mi porti davanti allo specchio del bagno.
MF: “Che cosa ho scritto?”
Maia: “C’è scritto…”
MF: “Avanti, dillo ad alta voce”
Maia: “Hai scritto… TROIA”
MF: “Esattamente, in maiuscolo”
Tenendo forte il guinzaglio e stringendo il collare per controllarmi il respiro mi prendi da dietro e cominci a penetrarmi, facendomi guardare allo specchio e ripetendomi quanto io sia sexy e bellissima.
Sono in uno stato mentale stranissimo, eccitata, umiliata e desiderosa di Te, tutto nello stesso momento. La scritta mi brucia sul petto, non ero preparata ad uno scenario del genere; rimando le domande al poi mentre godo della sensazione di sentirTi addosso a me, dentro di me.
Ci spostiamo sul letto e, dando vita ad una fantasia di cui Ti avevo parlato in precedenza, mi posiziono su Tua richiesta con la testa a sbalzo fuori dal materasso; Ti avvicini e lentamente, con attenzione, cominciamo la mia primissima volta con il deep throat. Sentirti scivolare a fondo nella mia bocca, dentro la gola mi provoca un’emozione forte, una sensazione di riempimento mai provata prima. Dopo qualche affondo delicato decidi che è il momento di farmi riprendere fiato.
È intenso e dolce guardarsi negli occhi mentre si riprende fiato e si mappano le emozioni che scorrono sul volto dell’altro; ansante e sudata, seduta sul letto, mi stupisco ancora di non provare nessun pudore, nessuna vergogna; la fiducia che ho in Te e il sapere di essere vista, ascoltata e mai giudicata mi permettono di vivere questi frangenti di riposo in modo rilassato.
La rilassatezza lascia presto il posto ad una nuova ondata di emozione, quando Ti vedo preparare le corde: la vista delle Tue mani forti che scorrono sulla loro lunghezza scatena lunghi brividi nello stomaco e all’interno della spina dorsale.
Ho sempre provato una forte attrazione per le legature e i nodi, sia per la valenza estetica di legature ben fatte, che vestono ed ornano la persona che le riceve, sia per il loro valore emotivo: più sono costretta senza possibilità di muovermi e più cedo all’Altro potere e controllo sui miei movimenti, più riesco a sentirmi libera a livello mentale. Dopo una breve lotta interiore, in cui saggio il livello di costrizione e l’immobilità della posizione in cui sono stata messa, nella mia testa avviene uno scatto che mi lascia in uno stato di calma, seppur pieno di aspettativa e di eccitazione per quello che succederà poi.
Completi la Tua nuova legatura, più intricata e costretta della precedente, mi agganci la gag ball dietro la nuca e copri la mia visuale con un foulard.
Ti sento scattare alcune fotografie, come ci eravamo detti, dopodiché inizi a saggiare i miei progressi davanti, prima con i miei nuovi dildo e poi con la mano; questa volta, e lo sento chiaramente, incontri meno resistenza della volta precedente, riesci ad arrivare fino in fondo, e la sensazione di averti dentro di me in modo così profondo e intimo mi sconvolge i sensi; ti avviso in qualche modo, a causa della gag ball, che il dolore che provo comincia a superare il livello che riesco a sopportare, per cui sfili lentamente la mano e nel giro di poco la sostituisci con un dildo e con Te in prima persona; sono eccitata, aperta e desiderosa di sentirti godere, per cui non appena ho possibilità di parlare, senza più la gag ball, ti osservo e ti parlo con voce resa roca dallo sforzo e dallo sconvolgimento che sto provando. Questo mio parlarTi, incitarTi, aumenta di un altro livello la Tua eccitazione, togli il dildo e mi prendi con tutto il Tuo impeto, fino a quando vieni dentro di me, ansimante e soddisfatto.
Mi liberi delle corde, verificando i segni rimasti e sincerandoti che sia tutto a posto; dopo poco mi sorprendi nuovamente, pensavo avessimo terminato con la prima sessione della giornata e invece i Tuoi occhi carichi di desiderio mi comunicano senza parole che hai in mente altro; mi accarezzi ed entri nuovamente davanti con la mano, indicandomi di usare la mia per sentire fino a dove sono in grado di accoglierti, fino a dove sei riuscito ad entrare. Nel frattempo comprendo – almeno in parte – il valore di quello che mi hai scritto addosso, che ancora mi brucia e che fatico ad accettare; Tu mi vuoi libera, senza inibizioni, capace di comunicarTi i miei desideri e di parlare ad alta voce mentre siamo fisicamente uniti. Sono pensieri frammentati, perché nel frattempo le sensazioni fisiche che mi regali prendono il sopravvento e spengono i pensieri; provo a non concentrarmi su qualcosa di specifico e a godere di tutto l’universo emozionale che sto attraversando alla velocità della luce.
Sono pensieri che comunque necessiteranno di un approfondimento a mente fredda, perché per quanto possa comprendere la valenza del Tuo gesto, non sono a mio agio con quello che ho provato in quel momento.
Ci sdraiamo a letto, sotto le coperte perché sento freddo, nella posizione di riposo che è congeniale ad entrambi, così naturale che sembra frutto di lunga abitudine. Appoggio l’orecchio al Tuo petto ed ascolto i Tuoi battiti rallentare e tornare regolari, mentre mi accarezzi e mi parli stringendomi forte a Te.
Discutiamo di tutto quello che è appena avvenuto, tralasciando però il discorso della scritta sul mio seno, che credo necessiti sedimentare un po’ prima che io sia pronta a parlarne apertamente.
Il nostro interloquire prende poi la direzione dei sentimenti, Ti ascolto illustrarmi quella che è la Tua visione: per la Tua esperienza il sentimento tra due persone che vivono un Legame genuino di questo tipo cresce e si evolve nel tempo, cambia forma e cambia nome, e se si ha accanto la Persona giusta va a sublimare in una fusione che crea una lega nuova e perfetta che trascende il concetto originale di cura e di amore.
Ammetto di non avere ancora a pieno un’opinione su questo, dato che mi trovo in un rapporto di questo genere per la prima volta nella mia vita; mi capita spesso in questo periodo di provare a dare un nome al mio sentire del momento, anche se categorizzare qualcosa di così nuovo e in rapido divenire potrebbe non dare l’idea corretta di quello che è in realtà. Sto provando, sto imparando, ad accettare tutto quello che la mia anima propone, ad abbracciare il sentire del momento, che sia bello o doloroso, senza giudicarlo e senza proiettare.
Il concentrarsi sul momento presente è terapeutico, per chi come me ha la cattiva abitudine di non lasciare andare fatti passati oppure di fiondarsi nel futuro anteriore costruendo scenari apocalittici che inquinano quello che sento veramente in quello specifico momento.
Pranziamo a letto, salato e poi dolce per recuperare le energie profuse in mattinata; la mia fame però si rivolge anche ad altro, avendoTi sdraiato accanto a me, così vicino. Inizio a stuzzicarTi, prima facendo scorrere le mani su di Te, scendendo lentamente verso il basso, e poi con la bocca. Ho voglia di coprire ogni centimetro del tuo corpo con le labbra e la lingua, parto dalla Tua bocca e con calma mi sposto più sotto, sparendo sotto le coperte; la Tua reazione è immediata, sentire accenderTi per “merito” mio non fa altro che aumentare il mio desiderio. Ti accolgo in bocca, fino a che mi ordini di mettermi a cavalcioni sopra di Te; ho un attimo di esitazione, per il semplice fatto che mi torna in mente un discorso di tempo prima, in cui avevi detto che difficilmente concedi questa posizione. Esitazione infinitesimale, superata subito dal mettermi sopra di Te e godere per la prima volta di una vista diversa; mi muovo lentamente, e poi velocemente, guardo le espressioni del Tuo viso ed in certi momenti chiudo gli occhi per lasciar primeggiare le sensazioni che sento.
Mi giro dandoti le spalle, e ne approfitti per passare al mio posteriore, qualche momento prima accarezzato e allargato dalle Tue dita; sento scorrerTi dentro e, per aumentare la sensazione di riempimento che mi sta facendo impazzire, uso un dildo davanti per godere di una doppia penetrazione; Ti chiedo di bloccarmi le mani dietro la schiena, lasciandoTi così la guida per quanto riguarda il ritmo e la profondità che imprimi alle spinte.
Subito dopo iniziamo con una sessione di fisting dietro; come la prima volta va meno liscia rispetto al davanti, e in più sento un forte fastidio intorno al buchetto, forse a causa dell’ultimo allenamento casalingo risalente a due giorni prima, non ancora completamente assorbito.
Procedi chiedendomi di sopportare un po’ di dolore, per darTi modo di valutare se ritrovi anche dietro gli stessi progressi che hai visto, e di cui Ti sei complimentato, sul davanti.
Riesco a ricevere quattro dita, e a seguire un dilatatore di 6 centimetri; Ti avviso del dolore che comincia a diffondersi, per cui mi liberi dall’attrezzo e Ti sostituisci ad esso; ora la sensazione è molto piacevole, Ti accolgo e Ti incito a prendermi forte, mi ordini di dire ad alta voce che cosa sono e che cosa voglio ricevere da Te, fino a quando mi riempi raggiungendo l’apice per la seconda volta.
Torniamo sotto le coperte, restiamo a lungo abbracciati mentre rivediamo le foto e i video che hai fatto oggi; è strano osservarmi così, anche se non spiacevole; è come se facessi fatica a credere che io sia davvero in grado di fare certe cose, di volere certe cose. Sembri intercettare certi miei pensieri nascosti, tanto che mi stringi a Te e mi accarezzi, trasmettendomi una serenità senza pari.
La Tua richiesta di essere sempre nuda davanti a Te è complessa da rispettare a pieno in certe giornate, anche se il mio impegno in merito è sempre massimo; capisco però che Ti sia necessario per comprendermi sempre più a fondo e poter tessere su di me un capo che rispetti ogni curva del mio essere.
MF: “Avendo assimilato questo concetto, dovrai riferirmi tutto quello che attraversa la tua preziosissima anima”
Niente di più vero, anche se difficile; ho sempre pensato che fosse meglio tenere certi terremoti dentro di me, per non fare preoccupare o dare dispiaceri agli altri; questo nuovo modo di pormi nei Tuoi confronti mi esalta e mi destabilizza, come gran parte di quello che sto vivendo in questo momento.
La dualità del sentire mi accompagna sempre; il mio compito è dare voce in egual misura ad entrambe le parti, senza nascondere nulla… sono intimamente convinta che emergeranno parti di me di cui al momento posso intuirne, ma non misurarne, l’esistenza.
Non ci resta molto tempo da trascorrere insieme in questa giornata, e decidiamo di rimanere a letto fino a quando possibile, tra parole, carezze e baci; giocando con un pezzo di corda intorno al mio seno Ti viene in mente una legatura da perfezionare prima nella teoria e poi nella pratica, la prossima volta che ci incontreremo.
Sai come prendermi, non c’è che dire, e sai che non vedo l’ora che sia già la prossima volta.
Dedicato al mio Padrone, Master Fisting
Maia: “Credo di non aver mai provato un desiderio tanto intenso di essere nelle mani di qualcuno, nelle Tue mani, Padrone”
MF: “Sei una schiava di grande valore”
Maia: “Ti ringrazio, e spero di poterlo essere, per te. È un qualcosa che non riesco ad afferrare per il momento, un ottovolante di sensazioni così diverse tra loro che mi mandano in cortocircuito”
Sbrigata la pratica del check-in, chiuse le porte dell'ascensore non riesco a fermare l’impulso fortissimo di baciarTi, mi sei mancato in maniera viscerale; quasi mi fiondo addosso a Te, Ti abbraccio e Ti bacio, le Tue labbra si dischiudono e con la lingua esplori la mia bocca vogliosa di Te.
Il bacio continua fuori dall'ascensore, mentre cerchiamo la camera, apriamo la porta e la chiudiamo alle spalle; non termina neanche mentre cominciamo a sfilarci i vestiti velocemente, con foga, animati da una passione che brucia ogni poro della pelle.
Vestita solo delle autoreggenti e del Tuo collare mi inginocchio e sfioro con la bocca la Tua erezione, la Tua asta è dura e liscia, e presto si bagna della mia saliva; gustarTi mi regala un piacere profondo e mi eccita alla follia.
Terminato questo primo momento prendiamo fiato per un attimo, e prepari una metà del letto con gli attrezzi del mestiere; c’è una varietà di strumenti, dildo, dilatatori, pinzette e gel che mette quasi soggezione.
Come da Tua richiesta ho portato anche i miei strumenti, il set di tre plug e i nuovi amici, Olmo e Adamo; procedo alla presentazione ufficiale e sono pronta per il prossimo passo.
Agganci il guinzaglio all'anello del collare e subito dopo recuperi una matita nera per gli occhi dai miei trucchi; inizi a scrivere qualcosa sul mio petto. Abbasso lo sguardo per leggere le lettere, ma mi ordini di tenere gli occhi fissi su di Te; una volta terminato mi porti davanti allo specchio del bagno.
MF: “Che cosa ho scritto?”
Maia: “C’è scritto…”
MF: “Avanti, dillo ad alta voce”
Maia: “Hai scritto… TROIA”
MF: “Esattamente, in maiuscolo”
Tenendo forte il guinzaglio e stringendo il collare per controllarmi il respiro mi prendi da dietro e cominci a penetrarmi, facendomi guardare allo specchio e ripetendomi quanto io sia sexy e bellissima.
Sono in uno stato mentale stranissimo, eccitata, umiliata e desiderosa di Te, tutto nello stesso momento. La scritta mi brucia sul petto, non ero preparata ad uno scenario del genere; rimando le domande al poi mentre godo della sensazione di sentirTi addosso a me, dentro di me.
Ci spostiamo sul letto e, dando vita ad una fantasia di cui Ti avevo parlato in precedenza, mi posiziono su Tua richiesta con la testa a sbalzo fuori dal materasso; Ti avvicini e lentamente, con attenzione, cominciamo la mia primissima volta con il deep throat. Sentirti scivolare a fondo nella mia bocca, dentro la gola mi provoca un’emozione forte, una sensazione di riempimento mai provata prima. Dopo qualche affondo delicato decidi che è il momento di farmi riprendere fiato.
È intenso e dolce guardarsi negli occhi mentre si riprende fiato e si mappano le emozioni che scorrono sul volto dell’altro; ansante e sudata, seduta sul letto, mi stupisco ancora di non provare nessun pudore, nessuna vergogna; la fiducia che ho in Te e il sapere di essere vista, ascoltata e mai giudicata mi permettono di vivere questi frangenti di riposo in modo rilassato.
La rilassatezza lascia presto il posto ad una nuova ondata di emozione, quando Ti vedo preparare le corde: la vista delle Tue mani forti che scorrono sulla loro lunghezza scatena lunghi brividi nello stomaco e all’interno della spina dorsale.
Ho sempre provato una forte attrazione per le legature e i nodi, sia per la valenza estetica di legature ben fatte, che vestono ed ornano la persona che le riceve, sia per il loro valore emotivo: più sono costretta senza possibilità di muovermi e più cedo all’Altro potere e controllo sui miei movimenti, più riesco a sentirmi libera a livello mentale. Dopo una breve lotta interiore, in cui saggio il livello di costrizione e l’immobilità della posizione in cui sono stata messa, nella mia testa avviene uno scatto che mi lascia in uno stato di calma, seppur pieno di aspettativa e di eccitazione per quello che succederà poi.
Completi la Tua nuova legatura, più intricata e costretta della precedente, mi agganci la gag ball dietro la nuca e copri la mia visuale con un foulard.
Ti sento scattare alcune fotografie, come ci eravamo detti, dopodiché inizi a saggiare i miei progressi davanti, prima con i miei nuovi dildo e poi con la mano; questa volta, e lo sento chiaramente, incontri meno resistenza della volta precedente, riesci ad arrivare fino in fondo, e la sensazione di averti dentro di me in modo così profondo e intimo mi sconvolge i sensi; ti avviso in qualche modo, a causa della gag ball, che il dolore che provo comincia a superare il livello che riesco a sopportare, per cui sfili lentamente la mano e nel giro di poco la sostituisci con un dildo e con Te in prima persona; sono eccitata, aperta e desiderosa di sentirti godere, per cui non appena ho possibilità di parlare, senza più la gag ball, ti osservo e ti parlo con voce resa roca dallo sforzo e dallo sconvolgimento che sto provando. Questo mio parlarTi, incitarTi, aumenta di un altro livello la Tua eccitazione, togli il dildo e mi prendi con tutto il Tuo impeto, fino a quando vieni dentro di me, ansimante e soddisfatto.
Mi liberi delle corde, verificando i segni rimasti e sincerandoti che sia tutto a posto; dopo poco mi sorprendi nuovamente, pensavo avessimo terminato con la prima sessione della giornata e invece i Tuoi occhi carichi di desiderio mi comunicano senza parole che hai in mente altro; mi accarezzi ed entri nuovamente davanti con la mano, indicandomi di usare la mia per sentire fino a dove sono in grado di accoglierti, fino a dove sei riuscito ad entrare. Nel frattempo comprendo – almeno in parte – il valore di quello che mi hai scritto addosso, che ancora mi brucia e che fatico ad accettare; Tu mi vuoi libera, senza inibizioni, capace di comunicarTi i miei desideri e di parlare ad alta voce mentre siamo fisicamente uniti. Sono pensieri frammentati, perché nel frattempo le sensazioni fisiche che mi regali prendono il sopravvento e spengono i pensieri; provo a non concentrarmi su qualcosa di specifico e a godere di tutto l’universo emozionale che sto attraversando alla velocità della luce.
Sono pensieri che comunque necessiteranno di un approfondimento a mente fredda, perché per quanto possa comprendere la valenza del Tuo gesto, non sono a mio agio con quello che ho provato in quel momento.
Ci sdraiamo a letto, sotto le coperte perché sento freddo, nella posizione di riposo che è congeniale ad entrambi, così naturale che sembra frutto di lunga abitudine. Appoggio l’orecchio al Tuo petto ed ascolto i Tuoi battiti rallentare e tornare regolari, mentre mi accarezzi e mi parli stringendomi forte a Te.
Discutiamo di tutto quello che è appena avvenuto, tralasciando però il discorso della scritta sul mio seno, che credo necessiti sedimentare un po’ prima che io sia pronta a parlarne apertamente.
Il nostro interloquire prende poi la direzione dei sentimenti, Ti ascolto illustrarmi quella che è la Tua visione: per la Tua esperienza il sentimento tra due persone che vivono un Legame genuino di questo tipo cresce e si evolve nel tempo, cambia forma e cambia nome, e se si ha accanto la Persona giusta va a sublimare in una fusione che crea una lega nuova e perfetta che trascende il concetto originale di cura e di amore.
Ammetto di non avere ancora a pieno un’opinione su questo, dato che mi trovo in un rapporto di questo genere per la prima volta nella mia vita; mi capita spesso in questo periodo di provare a dare un nome al mio sentire del momento, anche se categorizzare qualcosa di così nuovo e in rapido divenire potrebbe non dare l’idea corretta di quello che è in realtà. Sto provando, sto imparando, ad accettare tutto quello che la mia anima propone, ad abbracciare il sentire del momento, che sia bello o doloroso, senza giudicarlo e senza proiettare.
Il concentrarsi sul momento presente è terapeutico, per chi come me ha la cattiva abitudine di non lasciare andare fatti passati oppure di fiondarsi nel futuro anteriore costruendo scenari apocalittici che inquinano quello che sento veramente in quello specifico momento.
Pranziamo a letto, salato e poi dolce per recuperare le energie profuse in mattinata; la mia fame però si rivolge anche ad altro, avendoTi sdraiato accanto a me, così vicino. Inizio a stuzzicarTi, prima facendo scorrere le mani su di Te, scendendo lentamente verso il basso, e poi con la bocca. Ho voglia di coprire ogni centimetro del tuo corpo con le labbra e la lingua, parto dalla Tua bocca e con calma mi sposto più sotto, sparendo sotto le coperte; la Tua reazione è immediata, sentire accenderTi per “merito” mio non fa altro che aumentare il mio desiderio. Ti accolgo in bocca, fino a che mi ordini di mettermi a cavalcioni sopra di Te; ho un attimo di esitazione, per il semplice fatto che mi torna in mente un discorso di tempo prima, in cui avevi detto che difficilmente concedi questa posizione. Esitazione infinitesimale, superata subito dal mettermi sopra di Te e godere per la prima volta di una vista diversa; mi muovo lentamente, e poi velocemente, guardo le espressioni del Tuo viso ed in certi momenti chiudo gli occhi per lasciar primeggiare le sensazioni che sento.
Mi giro dandoti le spalle, e ne approfitti per passare al mio posteriore, qualche momento prima accarezzato e allargato dalle Tue dita; sento scorrerTi dentro e, per aumentare la sensazione di riempimento che mi sta facendo impazzire, uso un dildo davanti per godere di una doppia penetrazione; Ti chiedo di bloccarmi le mani dietro la schiena, lasciandoTi così la guida per quanto riguarda il ritmo e la profondità che imprimi alle spinte.
Subito dopo iniziamo con una sessione di fisting dietro; come la prima volta va meno liscia rispetto al davanti, e in più sento un forte fastidio intorno al buchetto, forse a causa dell’ultimo allenamento casalingo risalente a due giorni prima, non ancora completamente assorbito.
Procedi chiedendomi di sopportare un po’ di dolore, per darTi modo di valutare se ritrovi anche dietro gli stessi progressi che hai visto, e di cui Ti sei complimentato, sul davanti.
Riesco a ricevere quattro dita, e a seguire un dilatatore di 6 centimetri; Ti avviso del dolore che comincia a diffondersi, per cui mi liberi dall’attrezzo e Ti sostituisci ad esso; ora la sensazione è molto piacevole, Ti accolgo e Ti incito a prendermi forte, mi ordini di dire ad alta voce che cosa sono e che cosa voglio ricevere da Te, fino a quando mi riempi raggiungendo l’apice per la seconda volta.
Torniamo sotto le coperte, restiamo a lungo abbracciati mentre rivediamo le foto e i video che hai fatto oggi; è strano osservarmi così, anche se non spiacevole; è come se facessi fatica a credere che io sia davvero in grado di fare certe cose, di volere certe cose. Sembri intercettare certi miei pensieri nascosti, tanto che mi stringi a Te e mi accarezzi, trasmettendomi una serenità senza pari.
La Tua richiesta di essere sempre nuda davanti a Te è complessa da rispettare a pieno in certe giornate, anche se il mio impegno in merito è sempre massimo; capisco però che Ti sia necessario per comprendermi sempre più a fondo e poter tessere su di me un capo che rispetti ogni curva del mio essere.
MF: “Avendo assimilato questo concetto, dovrai riferirmi tutto quello che attraversa la tua preziosissima anima”
Niente di più vero, anche se difficile; ho sempre pensato che fosse meglio tenere certi terremoti dentro di me, per non fare preoccupare o dare dispiaceri agli altri; questo nuovo modo di pormi nei Tuoi confronti mi esalta e mi destabilizza, come gran parte di quello che sto vivendo in questo momento.
La dualità del sentire mi accompagna sempre; il mio compito è dare voce in egual misura ad entrambe le parti, senza nascondere nulla… sono intimamente convinta che emergeranno parti di me di cui al momento posso intuirne, ma non misurarne, l’esistenza.
Non ci resta molto tempo da trascorrere insieme in questa giornata, e decidiamo di rimanere a letto fino a quando possibile, tra parole, carezze e baci; giocando con un pezzo di corda intorno al mio seno Ti viene in mente una legatura da perfezionare prima nella teoria e poi nella pratica, la prossima volta che ci incontreremo.
Sai come prendermi, non c’è che dire, e sai che non vedo l’ora che sia già la prossima volta.
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