Marco e Ivana parte 6
di
claudio il marito
genere
corna
Marco ( e ivana) parte 6
Per tre anni Monica fu la preda sacrificale della casa del demonio. Era cambiata, era sempre più troia e sempre più affamata di cazzo e di situazioni estreme. Marco e Ivana non cercavano altro che una troia senza limiti. Cominciarono a organizzare insieme giochi sempre più perversi. Notti nei parcheggi autostradali dove la facevano scopare per ore e a tutti dicevano di sborrarle in culo e in figa. A volte le legavano le mai dietro la schiena, a volte la bendavano, a volte la lasciavano sola una notte intera. Filmavano e fotografavano tutto e mi mostravano tutto. a volte lei era a viso coperto e loro mostravano in rete filmati da paura. Non li fermava nessuno, nemmeno lei. A volte tornavo a casa e trovavo lei con uomini sconosciuti. A volte quegli uomini non facevano differenza tra lei e me.
ma Monica decise di andare oltre!
Cominciò con l’andare da sola lungo il fiume frequentati fa porci di ogni genere. Ci andava da sola senza dirmi nulla. Una volta la mi mandava foto scattate da sconosciuti con il suo cell o brevi video. Ci andava di giorno le prime volte . si faceva scopare da chiunque!
Poi iniziò ad andarci di notte!
Io ne ero terrorizzato
Cambiava posto ogni volta così che io non potessi trovarla.
La supplicai di non farlo, era pericoloso!
Non mi dava ascolto.
Sapevo bene chi frequentava quei posti, porci di ogni natura.
Mi mandava video girati da partecipati con il suo telefono me mi riempivano di terrore e libidine estrema! Dieci, dodici uomini che se la passavano insultandola. Una sera mi mandò in diretta un video.erano le due del mattino.
Nel video stava guidando, aveva la faccia distrutta di chi aveva scopato tutta la sera. Le luci in auto accese. La camicetta strappata e le tette in bella vista.
Mi disse che un furgone con alcuni uomini a bordo la stava seguendo. , le chiesi se voleva che andassi da lei ma lei ridendo rispose che intendeva fermarsi e vedere cosa volevano. Avrebbe tenuta attiva la video chiamata.
La vidi fermarsi. Il telefono dal cruscotto mostrava l’interno dell’abitacolo. dopo pochi aprì la portiera.
Sentii la voce di un uomo che le parlava e intanto si vedeva una mano palparle le tette.
L’uomo le diceva che sul furgone aveva quattro amici che stavano cercando una troia da sfondare e da far gridare, aggiunse che non avrebbe dovuto fermarsi perché non le avrebbe permesso di andarsene senza aver accontentato lui e i suoi amici. Poi lui vide il cellulare e si accorse della video chiamata. Lo prese. Mi chiese chi ero. Risposi che ero il marito
E bravo il cornuto! Mandi in giro tua moglie a fare la vacca! Adesso daremo una lezione a te e a lei. Vedrai come dei veri uomini le aprono fica e culo..
Lo sentii chiamare qualcuno. Mentre lui riprendeva un uomo trascinò fuori dall’auto Monica. vidi che la incappucciavano e la spingevano nel furgone. Un uomo guidava, gli altri strappavano i vestiti di fosso a Monica lasciando solo le scarpe. La insultavano e la colpivano con schiaffi ovunque, tenendole le gambe spalancate le colpivano con schiaffi sonori la figa. ogni tanto il tipo del telefono mi insultava. il furgone si fermo dentro un garage. La fecero scendere, le fecero salire le scale di un palazzo nuda e con il cappuccio calato sugli occhi. Poi suonano ad una porta. Apre un ragazzo che sembra marocchino. Il tipo del telefono mi dice che vuole presentare la vacca a dei suoi amici depravati. Entrano e seduti su un divano cinque o sei ragazzi, dalla parlata stranieri. Si alzano e Monica viene circondata. In attimo dopo cominciano a scoparla alla pecorina. Von un paio di fornici le aprono un buco nel cappuccio di stoffa e a turno le infilano il cazzo in gola. Lo spingono in fondo e le tengono la testa premuta per non farla respirare. Quando non ha più aria Monica si muove forsennatamente cercando di liberarsi dando molta soddisfazione a chi la scopa. Poi la lasciano respirare qualche minuto e tutto ricomincia da capo. La sorreggono, le gambe le tremano. A turno la scopano e la inculano sempre con la tecnica del soffocamento controllato. Ogni tanto qualcuno le viene in gola costringendola a ingoiare tutto. mi accorgo che la stanza si è riempita, una quindicina di uomini. Ora cominciano a schiaffeggiarle culo e tette. Capisco dei suoi orgasmi perché la vedo dimenarsi, tremare e avere convulsioni. Dopo ogni orgasmo le bestie la scopano con più violenza, quasi a volerla punire perché gode! Ogni tanto il porco mi mostra figa e culo di Monica grondanti di sborra. Le tolgono il cappuccio. Vedo la faccia stravolta si Monica. Un marocchino da cazzo enorme le sborra in gola e le tiene la testa bloccata perché lei ingoi. Vedo i suoi occhi spalancati. Lui le tiene tappato il naso così che per respirare lei deve ingoiare tutto. le scendono le lacrime e poi finalmente deglutisce e ingoia! Comincio a masturbarmi forsennatamente. Mi accorgo che è quasi giorno. Il porco mi dice al telefono che la troia ne avrà ancora per molto. Aggiunse che avrebbe spento il cell e che ogni tanto mi avrebbe mandato qualche video.
Per tutta la giornata mi inviava ogni ora esatta un breve video dove ragazzi sempre diversi la scopavano ovunque. In un video lei guardando nello schermo mi diceva che voleva tornare a casa.verso le 8 sella sera il porco mi chiamò. Mi disse di andare apprendere la vacca sa un suo amico che aveva un bar a una ventina di chilometri. arrivai, il bar era aperto. Dentro tre uomini che mi fecero cenno di andare al bagno dei maschi. Lei era seduta per tessa su una coperta. Nuda. Davanti a lei un ragazzo si stava masturbando. Lo lasciai fare. Lui le sborrò addosso. Lei era ricoperta di sborra, gli occhi semi chiusi. Il proprietario mi disse che tutti quelli che erano andati al bagno le avevano sborrato addosso.. qualcuno in bocca. La coprii con la coperta e la caricai in auto. Notai che in mano aveva un bigliettino.
Cazzo, ne ho fatto di solti con la troia. Riportala qui tra una settimana che ho ancora molti clienti.
Monica dormì due giorni. Poi per altri due non parlò e camminava a fatica. Per due giorni spurgò sborra da figa e culo. Le dissi del biglietto e lei mi disse che sarebbe andata da sola al bar. non le era bastato… alla troia!
Per tre anni Monica fu la preda sacrificale della casa del demonio. Era cambiata, era sempre più troia e sempre più affamata di cazzo e di situazioni estreme. Marco e Ivana non cercavano altro che una troia senza limiti. Cominciarono a organizzare insieme giochi sempre più perversi. Notti nei parcheggi autostradali dove la facevano scopare per ore e a tutti dicevano di sborrarle in culo e in figa. A volte le legavano le mai dietro la schiena, a volte la bendavano, a volte la lasciavano sola una notte intera. Filmavano e fotografavano tutto e mi mostravano tutto. a volte lei era a viso coperto e loro mostravano in rete filmati da paura. Non li fermava nessuno, nemmeno lei. A volte tornavo a casa e trovavo lei con uomini sconosciuti. A volte quegli uomini non facevano differenza tra lei e me.
ma Monica decise di andare oltre!
Cominciò con l’andare da sola lungo il fiume frequentati fa porci di ogni genere. Ci andava da sola senza dirmi nulla. Una volta la mi mandava foto scattate da sconosciuti con il suo cell o brevi video. Ci andava di giorno le prime volte . si faceva scopare da chiunque!
Poi iniziò ad andarci di notte!
Io ne ero terrorizzato
Cambiava posto ogni volta così che io non potessi trovarla.
La supplicai di non farlo, era pericoloso!
Non mi dava ascolto.
Sapevo bene chi frequentava quei posti, porci di ogni natura.
Mi mandava video girati da partecipati con il suo telefono me mi riempivano di terrore e libidine estrema! Dieci, dodici uomini che se la passavano insultandola. Una sera mi mandò in diretta un video.erano le due del mattino.
Nel video stava guidando, aveva la faccia distrutta di chi aveva scopato tutta la sera. Le luci in auto accese. La camicetta strappata e le tette in bella vista.
Mi disse che un furgone con alcuni uomini a bordo la stava seguendo. , le chiesi se voleva che andassi da lei ma lei ridendo rispose che intendeva fermarsi e vedere cosa volevano. Avrebbe tenuta attiva la video chiamata.
La vidi fermarsi. Il telefono dal cruscotto mostrava l’interno dell’abitacolo. dopo pochi aprì la portiera.
Sentii la voce di un uomo che le parlava e intanto si vedeva una mano palparle le tette.
L’uomo le diceva che sul furgone aveva quattro amici che stavano cercando una troia da sfondare e da far gridare, aggiunse che non avrebbe dovuto fermarsi perché non le avrebbe permesso di andarsene senza aver accontentato lui e i suoi amici. Poi lui vide il cellulare e si accorse della video chiamata. Lo prese. Mi chiese chi ero. Risposi che ero il marito
E bravo il cornuto! Mandi in giro tua moglie a fare la vacca! Adesso daremo una lezione a te e a lei. Vedrai come dei veri uomini le aprono fica e culo..
Lo sentii chiamare qualcuno. Mentre lui riprendeva un uomo trascinò fuori dall’auto Monica. vidi che la incappucciavano e la spingevano nel furgone. Un uomo guidava, gli altri strappavano i vestiti di fosso a Monica lasciando solo le scarpe. La insultavano e la colpivano con schiaffi ovunque, tenendole le gambe spalancate le colpivano con schiaffi sonori la figa. ogni tanto il tipo del telefono mi insultava. il furgone si fermo dentro un garage. La fecero scendere, le fecero salire le scale di un palazzo nuda e con il cappuccio calato sugli occhi. Poi suonano ad una porta. Apre un ragazzo che sembra marocchino. Il tipo del telefono mi dice che vuole presentare la vacca a dei suoi amici depravati. Entrano e seduti su un divano cinque o sei ragazzi, dalla parlata stranieri. Si alzano e Monica viene circondata. In attimo dopo cominciano a scoparla alla pecorina. Von un paio di fornici le aprono un buco nel cappuccio di stoffa e a turno le infilano il cazzo in gola. Lo spingono in fondo e le tengono la testa premuta per non farla respirare. Quando non ha più aria Monica si muove forsennatamente cercando di liberarsi dando molta soddisfazione a chi la scopa. Poi la lasciano respirare qualche minuto e tutto ricomincia da capo. La sorreggono, le gambe le tremano. A turno la scopano e la inculano sempre con la tecnica del soffocamento controllato. Ogni tanto qualcuno le viene in gola costringendola a ingoiare tutto. mi accorgo che la stanza si è riempita, una quindicina di uomini. Ora cominciano a schiaffeggiarle culo e tette. Capisco dei suoi orgasmi perché la vedo dimenarsi, tremare e avere convulsioni. Dopo ogni orgasmo le bestie la scopano con più violenza, quasi a volerla punire perché gode! Ogni tanto il porco mi mostra figa e culo di Monica grondanti di sborra. Le tolgono il cappuccio. Vedo la faccia stravolta si Monica. Un marocchino da cazzo enorme le sborra in gola e le tiene la testa bloccata perché lei ingoi. Vedo i suoi occhi spalancati. Lui le tiene tappato il naso così che per respirare lei deve ingoiare tutto. le scendono le lacrime e poi finalmente deglutisce e ingoia! Comincio a masturbarmi forsennatamente. Mi accorgo che è quasi giorno. Il porco mi dice al telefono che la troia ne avrà ancora per molto. Aggiunse che avrebbe spento il cell e che ogni tanto mi avrebbe mandato qualche video.
Per tutta la giornata mi inviava ogni ora esatta un breve video dove ragazzi sempre diversi la scopavano ovunque. In un video lei guardando nello schermo mi diceva che voleva tornare a casa.verso le 8 sella sera il porco mi chiamò. Mi disse di andare apprendere la vacca sa un suo amico che aveva un bar a una ventina di chilometri. arrivai, il bar era aperto. Dentro tre uomini che mi fecero cenno di andare al bagno dei maschi. Lei era seduta per tessa su una coperta. Nuda. Davanti a lei un ragazzo si stava masturbando. Lo lasciai fare. Lui le sborrò addosso. Lei era ricoperta di sborra, gli occhi semi chiusi. Il proprietario mi disse che tutti quelli che erano andati al bagno le avevano sborrato addosso.. qualcuno in bocca. La coprii con la coperta e la caricai in auto. Notai che in mano aveva un bigliettino.
Cazzo, ne ho fatto di solti con la troia. Riportala qui tra una settimana che ho ancora molti clienti.
Monica dormì due giorni. Poi per altri due non parlò e camminava a fatica. Per due giorni spurgò sborra da figa e culo. Le dissi del biglietto e lei mi disse che sarebbe andata da sola al bar. non le era bastato… alla troia!
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