Una serata da spavento

di
genere
corna

Serata da spavento
Questo è il racconto di una serata molto turbolenta.
Era fine estate e Monica mi chiese di organizzare una serata hard. Mi chiese di organizzare un gioco spinto. Uscii la sera stessa per cercare situazioni o posti molto adrenalinici. A una ventina di kilometri da dove abitiamo c’è una sala giochi frequentata prevalentemente da persone poco raccomandabili. Arrivato entrai. nessuno fece caso a me all’inizio. Notai che molti si conoscevano tra loro. Facce poco raccomandabili. Andai al bar a bere qualcosa e un paio di individui si avvicinò.
- Non ti abbiamo mai visto qui, cerchi qualcosa?
Senza pensarci risposi che cercavo un posto dove portare mia moglie la sera dopo.
I due si misero a ridere e se ne andarono. Tornai nella sala delle macchinette e i due e alcuni uomini mi guardarono ridendo poi mi fecero segno di avvicinarmi a loro.
- Lui sta cercando un posto dove portare la sua signora…
Gli altri si misero a ridere e uno di loro mi disse se ero sicuro di volerla portare in un posto come quello.
Non risposi. I due del bancone del bar e altri tre o quattro mi presero da parte.
- Senti…lo vuoi un consiglio…porta la tua signora altrove, non è posto per signore con marito qui, adesso vattene che è meglio, vai a fare il coglione altrove.
Risposi loro, cercando di sembrare sicuro di me, che non avevo nessuna paura a portarla in quella sala. Che era un luogo pubblico e che la mia signora, in quel posto, si sarebbe di certo divertita.
- Si divertirebbe solo se le piace prendere cazzi!
Tutti ridevano.
-vattene che è meglio e portala al cinema
Intorno a me quattro o cinque uomini sulla cinquantina. Senza pensare dissi loro che io la sera successiva sarei tornato con mia moglie.
- Se fossimo in te non lo faremmo… ma se vuoi sfidare la sorte fai pure
Uscii e il barista mi seguì dicendomi che aveva sentito tutto e che non era il caso di scherzare con quei tipi, erano capaci di tutto.
Tornai a casa che Monica dormiva. Il giorno dopo non dissi nulla… ero combattuto. Poi la sera a cena le dissi di vestirsi da troia che avevo un posto dove portarla. durante il viaggio più di una volta pensai di non andare in quel locale ma poi mi ritrovai fermo nel parcheggio davanti alla porta d’entrata.
Entrammo. Il giovane barista mi guardò basito. Mi diressi con lei nella sala giochi. Lei indossava una minigonna bianca trasparente e si vedeva che sotto non c’era nulla. Scarpe con tacco altissimo e una magliettina aderentissima. Ad ogni passo le sue enormi tette danzavano.
i due della sera prima mi vennero incontro.
- Allora sei un coglione, porta tua moglie via di qui o finisce male.
Monica mi guardò. Poi spaventata mi disse di andarcene. I due le facevano paura. La mia perversione ebbe il sopravvento.
Ad alta voce dissi – volevi una serata hard… eccotela
Intorno erano arrivati i tipi della sera prima, uno di loro mi prese per il collo e mi diede uno schiaffo, portala via, mi disse. io gli risposi che io mia moglie la portavo dove volevo. Lei provò a dire qualcosa ma uno di loro le diede uno schiaffo.-zitta troia. Mi spaventai e dissi che ce ne saremmo andati. Mentre parlavo mi accorsi che la sala si era svuotata, rimanevano solo cinque o sei uomini, tutti attorno a noi.
Mia moglie non parlava.
Uno di loro mettendole una mano sul culo disse che era troppo tardi, che ormai avevano i cazzi duri e che li non ci avrebbe salvati nessuno. la sala era illuminata solo dalle macchinette. Uno di loro era piantato davanti alla porta. Mi spaventai.
Uno di loro prese mia moglie e cominciò a limonarla. Lei non fece resistenza. Era passiva e lo lasciava fare. Tutti ridevano e in meno di un minuto lei era nuda in mezzo a loro. Sentii una voce, era il ragazzo del bar
- Ti avevo avvisato testa di cazzo, ora il locale è chiuso e fnchè non avranno finito non uscirete e me la scopo anche io tua moglie coglione.
Quando mi voltai di nuovo verso mia moglie già la stavano montando. Per la prima volta non ero eccitato ma spaventato. Lei non parlava e non mi guardava. lei nuda e loro con solo i pantaloni abbassati. Se la passavano senza riguardo. Il ragazzo del bar le teneva il cazzo in bocca. Ad un certo punto lei cominciò a tremare. Sapevo che stava venendo. Vidi le sue gambe dimenarsi. Fu allora che uno di loro le mise il cazzo in culo!
Uno di loro si avvicinò a me
- Adesso vai nel parcheggio e aspettala in auto cornuto, lei si sta divertendo e anche noi…
Aprì una porta a spinta e mi spinse fuori.
La porta si richiuse dietro di me
Avevo paura. Il tempo non passava mai poi, dopo quasi due ore, lei uscì.
Salita in auto non mi parlò. Arrivati a casa mi disse che ero una testa di cazzo e che per darmi una lezione la sera successiva sarebbe torna da sola a farsi sbattere da quelle bestie. Ancora oggi, a distanza di qualche anno, ogni tanto li va a trovare perché dice che sono delle bestie e scopano come dei maniaci sessuali
scritto il
2024-09-11
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