Il gioco dei desideri

di
genere
dominazione

Sandra tornò in albergo in serata, stanca per la lunga giornata trascorsa presso un’azienda che la sua società intendeva acquisire. Era incerta se dirigersi subito in camera considerando che aveva intenzione di prendere un treno di buon’ora l’indomani oppure consumare prima uno spuntino al ristorante dell’albergo. Incerta sostò nella hall facendo alcune telefonate l’ultima delle quali al marito. Non si accorse degli sguardi attenti verso di lei di due giovanotti che si scambiavano occhiate d’intesa.
- Hai visto a dritta che bell’esemplare? Che mammifero! Mi attira da impazzire.
Ciro era parimenti entusiasta.
- Bella, raffinata ed elegante - i suoi piedini calzano magnifiche décolleté Prada - e particolare importante è qui da sola. L’ho capito dalle parole intercettate mentre telefonava. Ha un sex appeal da urlo: è una quarantacinquenne/cinquantenne calda, misteriosa, tutta da scoprire e gustare. È il mio target ideale: ricca di esperienza, decisa in ciò che vuole ottenere, dissoluta quanto basta. Almeno spero. Ci buttiamo? Non abbiamo nulla da perdere e vediamo chi fra noi la spunta.
Gaetano lanciò la sfida.
- Accetto e poi chissà che non vinciamo entrambi. Magari sotto quella scorza riservata si nasconde una vulcano di voglia.
I due, dongiovanni impenitenti, spesso in giro per l’Italia per lavoro erano predatori sessuali sempre in attività frenetica, compulsiva e proprio gli alberghi che frequentavano sovente erano diventati il loro terreno di caccia. Era peraltro una caccia onnivora, poco selettiva che utilizzava una rete a maglie strette. Ma stavolta la preda era di notevole pregio e andava assolutamente aggiunta alla loro ricca collezione.
Partirono alla carica e, favoriti dalla loro innata carica di simpatia tipica della loro Napoli, riuscirono a instaurare un gradevole dialogo che proseguì al tavolo del ristorante. L’abbordaggio dei due fu reso agevole dal desiderio di una piccante evasione, insinuatasi nella mente di Sandra che decise di cogliere l’occasione che le si presentava ed evadere da una routine monotona per un’insoddisfacente vita sessuale. Si fece corteggiare manifestamente, civettò spudoratamente desiderosa com’era di sperimentare l’elettrizzante emozione di un misterioso incontro al buio. Conversarono di tutto e, con la testa leggera per il vino, anche di argomenti decisamente scabrosi, divertendosi.
Finita la cenetta la signora sussurrò:
- Vi va di continuare lo stimolante dialogo lontano da orecchie indiscrete? La mia camera è la 269.
Si alzò e si allontanò da loro, con passo elegante elegante sulle sue raffinate décolleté tacco otto, gratificandoli della visione del suo notevole lato B. Le cose si mettevano per i due come meglio non si poteva.
=Stanotte Ciro ci scopiamo quella bella porcella e scommetto che ne vedremo delle belle, se la voglia che intuisco in lei si manifesterà. Ci vuole entrambi. Non sto nella pelle per quello che ci attende. Quella ha una voglia arretrata.
- Me la voglio mangiare tutta, Gaetà!, quella gran figa. Non vedo l’ora.
Sandra pensava di avere il tempo di fare una doccia ed era vestita della sola lingerie e delle scarpe che non si era ancora sfilate quando udì un sommesso battito alla sua porta. Indossò in fretta la sua vestaglia e dopo aver chiesto chi fosse aprì la porta. Ciro e Gaetano poterono ammirare con occhi bramosi. quella florida bellezza vestita di una serica, sexy vestaglia rosa che lasciava scopertea le belle gambe e i cui spacchi discostati consentivano una visione quasi integrale del seno procace.
Sandra, pur sorpresa dalla rapidità con cui Ciro e Gaetano erano arrivati, accolse i due giovani con un sorriso malizioso. La tensione dell’attesa e l’eccitazione per l’avventura che si stava sviluppando le facevano battere forte il cuore. I due giovanotti, con una bottiglia di vino e tre bicchieri in mano, si accomodarono con disinvoltura, continuando a scambiarle sguardi carichi di desiderio. La luce soffusa della stanza rendeva l’atmosfera intima, perfetta per ciò che sarebbe seguito.
- Sei stupenda, Sandra, - esordì Ciro con un tono di ammirazione sincera. - Non avevamo dubbi che sotto le tue vesti eleganti si nascondesse una notevole bellezza, ma tu superi ogni aspettativa.
- Grazie ragazzi, mi lusingate.
Gaetano, sfoggiò un sorriso complice, mentre i suoi occhi si posavano insistenti sui dettagli del corpo della donna. La serata prometteva di essere molto più intrigante di quanto potessimo sperare.
Sandra, senza dire nulla, prese uno dei bicchieri e fece un cenno verso la bottiglia. I due ragazzi riempirono i calici, brindando a ciò che, tacitamente, tutti ormai sapevano sarebbe successo. La donna si accomodò sul letto, le gambe leggermente incrociate, svelando sempre di più il suo corpo avvolto nella seta leggera. All’apparenza era tranquilla, mentre in realtà era tormentata da un’ansia tanto più acuta quanto si avvicinava la sua realizzazione.
- Allora, cosa vi aspettate da questa serata? - domandò Sandra con un sorriso provocante, il tono della voce diventato più basso, più suadente.
Ciro avvicinandosi al letto, posando il bicchiere sul comodino:
- Proporrei di iniziare gradualmente... magari ci interesserebbe vederti togliere quella vestaglia lentamente, così potremo ammirare la tua bellezza, senza fretta.
Gaetano annuì, seguendo il movimento di Ciro, pronto a godersi lo spettacolo sensuale che Sandra sembrava intenzionata a offrire.
- Ma voi siete così giovani che rischio di fare una magra figura. Sento un po’ di imbarazzo al vostro cospetto. Chissà come mi giudicherete.
L’insicurezza che esprimeva a parole contrastava con il suo sorriso disinvolto, tranquillo.
- La tua modestia è fuori luogo visto il tuo aspetto. Ti preghiamo deliziaci del tuo corpo nudo. Su avanti, non indugiare e mostrati da grandissima puttana quale sei.
Sandra, accogliendo l’insulto come parte integrante del gioco, che intensificava la sua eccitazione, si avvicinò con movimenti lenti e seducenti. Ogni gesto era un’espressione di totale abbandono e partecipazione, il suo corpo che si muoveva con grazia e sensualità mentre lentamente si spogliava. Uno sguardo provocante e un sorriso complice accompagnavano i suoi gesti carichi di erotismo. Il suo spogliarello non era solo una semplice rimozione di abiti, ma una danza carica di significato e di emozioni, una celebrazione del suo ruolo e del desiderio che stava vivendo. Con fare malizioso Sandra si era sfilata con consumata lentezza prima la vestaglia, poi la lingerie che aveva sensualmente lanciato verso i due. Gaetano appassionatamente annusò le mutandine odorose. Nel frattempo la donna si chinò per sciogliere le cinghiette delle scarpe, che ancora calzava, per denudarsi i piedi sensuali. In tal modo consentì la visione delle sue generose mammelle che ballonzolavano mirabilmente pendule.
- Mi piace vederti così -, disse Ciro, osservando con attenzione e apprezzamento - Hai decisamente stoffa, potresti fare spettacoli!
- Esagerato!
Sandra, ora completamente nuda e bagnata dall,a luce calda della stanza, si sentiva in perfetta sintonia con il momento e il gioco che stava vivendo e ben al centro dell’attenzione. Ogni parola, ogni gesto, era una conferma della sua dedizione e del piacere che stava esplorando. Lascivamente si offrì agli occhi dei due giovani, eccitati e impazienti, che ammirarono le sue morbide anse, le tornite gambe, l’elegante e sagomato bruno triangolino di vello pubico che sovrastava la caverna del piacere.
- E ora come procediamo? - Appariva determinata al suo scopo e li incalzava.
- Sali sul letto, inginocchiati, abbassa il busto e solleva i glutei…
- Santo cielo cosa volete fare di me? Non avrete intenzione…. -
Sandra rise spudoratamente, obbediente fece quanto richiestole inarcando la schiena e in più - non le era stato proposto - divaricò con le mani le natiche svelando i due orifizi con la loro promessa di un piacere maturo da cogliere.
- Sei irresistibile, uno spettacolo di arrogante sensualità.
- Credo sia giunto il momento che anche voi vi togliate i vestiti.
Ciro e Gaetano si guardarono in faccia, divertiti e increduli davanti alla sfacciata disinvoltura di Sandra.
Lei ammirò con voluttà quei due giovani corpi scolpiti su cui svettavano due orgogliosi peni sfoderati, eretti e pronti allo scopo. Si passò la lingua sulle labbra esperimento il suo gradimento.
Gaetano, con uno sguardo carico di desiderio, si avvicinò per primo, chinandosi sulla donna. Non perse tempo e si tuffò con entusiasmo tra le sue natiche aperte, iniziando a odorare quel sentore di donna in calore, baciare e leccare, succhiare avidamente, alternandosi ad esplorare con la lingua ora la fessura gonfia e bagnata e ora l’orifizio più stretto, provocando nella donna gemiti di piacere e sorpresa.
- Caro mi fai impazzire, sei bravissimo, non fermarti….mhhh…ti supplico. Bello quando mi lecchi e ti addentri con la lingua dentro il buchetto. A mio marito non piace.
- Non sa quello che si perde.
Sandra si lasciò andare a quelle sensazioni travolgenti, il corpo tremante per l’intensità del piacere, mentre Ciro, dal canto suo, si avvicinò con il suo membro già duro al volto della donna. Sandra accolse quel membro prima con l’olfatto cogliendo l’acre odore selvatico di maschio, così entusiasmante e poi con la bocca, succhiandolo con lentezza, assaporando l’inconfondibile sapore del desiderio maschile. Si impadronì di quel grosso cazzo, lo avvolse con le soffici labbra, lo carezzò, lo stimolò, percorrendo il glande con la lingua, lo insalivò favorendo con movimenti alternati la sua entrata e l’uscita.

Era un gioco nuovo, eccitante e inedito per lei, che si trovava improvvisamente travolta da un misto di godimento fisico e di resa sensuale incondizionata. Il doppio piacere che le stavano infliggendo la faceva sentire viva e desiderata come non lo era mai stata prima.
Ciro, perso nel voluttuoso godimento che la bocca morbida di Sandra gli stava regalando, mormorò:
- Che artista che sei! Nessuna mi ha mai fatto “nu bucchinu accussì!”
Gaetano, senza smettere di assaporare il corpo della donna, aggiunse con voce roca:
- E noi non ci fermiamo qui, Sandra. Sei tutta da scoprire, da divorare.
Sandra, strillò eccitata e al contempo divertita da quella situazione surreale, lasciò andare ogni preoccupazione. Quella notte era fatta per lei, per esplorare la sua carica sessuale da tempo obliterata e abbandonarsi senza difese a ogni pratica. Continuò il gioco nuovo, eccitante e inaspettato per lei, di seduzione sempre più appassionante.
- Ragazzi vogliamo divertirci liberandoci da inibizioni e tabù. Il mio corpo è a disposizione vostra e dei vostri cazzi con un solo imperativo: fatemi godere, e tanto.
- Tranquilla lasciaci fare. Intanto è giunto il momento di scoparti, sei d’accordo?
- E me lo chiedi, sto bollendo nell’attesa.
Ciro e Gaetano discussero fra loro a chi spettasse di chiavarla per primo Non trovandosi d'accordo si stavano riscaldando non trovando l’accordo, quando Sandra con espressione lussuriosa cinguettò:
- Calma ragazzi, i buchi sono due, non occorre litigare, c’è posto per entrambi.
Gli amici si guardarono in faccia divertiti e felici di aver incontrato una femmina tanto bella quanto depravata, svergognata. Si divisero i compiti e mentre Gaetano faceva impalare la figa di Sandra sul suo scettro, Ciro si preparò a prendersi il buchetto.
- Ehi dolcezza il tuo culo è vergine?
- No caro, ma quasi; è tanto tempo che attende visite. Dacci sotto.
Ciro lubrificò l’ano, lo dilatò con le dita, lo leccò e finalmente il suo cazzo, superato di slancio lo stretto anello dello sfintere, prese possesso delle calde pareti interne.
- Ahiii, però è stupendo, vai…inculami senza pietà.
A Sandra, travolta dalle sensazioni dei due maschi che la stringevano, invadevano, la trapanavano in una inedita doppia penetrazione, sembrava di impazzire, appagata per i ripetuti orgasmi che si susseguivano.. Nella stanza la luce diffusa mostrava lo spettacolo dei loro corpi lucidi di sudore cin lotta fra cuscini, lenzuola attorcigliate e intrise dei loro umori che sprigionavano nell’aria profumo di sesso e afrore di corpi.
- Sono la vostra schiava, così…così…continuate a scoparmi figa e culo. Tu Ciro ficcamelo più su e tu Gaetano aprimi la passera come una cozza. Non fermatevi che non ho mai goduto cosi. Avete dei cazzi fantastici. Insultatemi pure che mi eccita.
- Sei una lurida zoccola, una vacca, un ricettacolo di sperma.
- É vero, non ti basta mai il cazzo. Il cornuto che ti aspetta a casa non può di sicuro bastare alle esigenze di una maiala avida di sesso come te.
Già, suo marito…Avvertì per una frazione un velato rimorso per il tradimento ma la passione che la pervadeva era incomparabilmente più forte e stava godendo, godendo, godendo.
Il vigoroso e duraturo amplesso dei due giovani la stava soddisfacendo in modi che non aveva mai conosciuto prima.
- Piuttosto dateci sotto ragazzi, mi sembrate alquanto mosci. - Si divertì a provocarli nel loro orgoglio e a renderli ancora più determinati.
Ciro e Gaetano mai avevano raggiunto vette di piacere nei loro precedenti incontri e la sensazione di possedere, dominare, rendere un puro oggetto sessuale quella stupenda femmina appetitosa era inebriante. Tuttavia, al contrario, Sandra pensava di aver lei tutto sotto controllo e di comandare le operazioni.
Nel delirio erotico i ruoli di dominanti e sottomessi si embricavano e si confondevano nell’illusoria sensazione che ognuno percepiva di dirigere il gioco,
I ragazzi si scambiarono fra loro le posizioni per provare tutto e alla fine paghi del piacere, esausti scaricarono il loro seme caldo nel grembo e nelle viscere di Sandra che volle succhiare quei cazzi gocciolanti e ingoiarne il loro liquido del piacere.
- Scusaci, ma la tua avvenenza è superata solo dalla tua lussuria smodata. Mai incontrata una troia come te.
Lei rise e accettò.
- É vero, avete svelato e scatenato la mia autentica natura; voi due siete due magnifici animali da monta. Spero non abbiate finito le munizioni perché la notte è ancora giovane. Adesso riprendetevi.
Una volta finita la tenzone erotica che durò l’intera notte, Sandra indulgeva a osservare quei due corpi addormentati.
- Che puttana sono! - pensò con un sorriso soddisfatto, godendo del senso di libertà e del piacere che aveva vissuto. La notte aveva lasciato un'impronta indelebile nella sua memoria, e il suo spirito avventuroso si sentiva rinvigorito e realizzato.




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2024-09-18
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