Matrimonio Italo -Cinese
di
Fantasiomaialini
genere
esibizionismo
Riccardo e Akame erano finalmente marito e moglie. Lui ragazzo italiano solare e simpatico. Sempre la battuta pronta. Lei ragazza cinese bellissima, sensuale e delicata.
La famiglia di Akame si era imposta per una cerimonia che rispettasse le tradizioni di origine della ragazza. Dagli abiti in rosso per i novelli sposi , l'incontro delle due famiglie ( perché un matrimonio non è solo unione tra due singoli), la cerimonia del tè ed infine i giochi nella camera nuziale, anche questa tutta tappezzata color fuoco acceso.
Riccardo aveva acconsentito di buon grado. Non gli importava particolarmente del matrimonio, era solamente pazzo di quella donna dagli occhi allungati che gli aveva rubato il cuore.
La camera da letto era piena di amici e parenti.
Il padre della sposa suonando un campanello prese la parola.
" In tempi antichi in Cina quando due giovani si plomettevano amole etelno elano così inespelti che c'ela bisogno aiuto di tutta una familia."
La coppia iniziò ad accigliarsi con quelle parole che uscivano dalla bocca del papà di Akame.
L'Uomo continuò " le familie dovevano mostlale via del sesso ai due sposini. Questa è tladizione e tladizione va lispettata. Oggi noi stalemo con voi in vostla plima notte di nozze."
Riccardo diventò rosso in viso da abbinarsi perfettamente agli abiti e alla stanza. Akame si coprì il faccino dolce con le mani per nascondere vergogna ed eccitazione.
" Famiglia di Liccaldo stalà alla palte Destla del letto vicino a figlio. Io e mia famiglia stalemo palte sinistla di letto, pel vegliale su figlia. Amici di flonte letto pel fale foto e tifo da football!"
Nella camera scoppiò un forte fragore di risate e urletti.
Gli sposini si scambiarono un'occhiata e risero al pensiero di ciò che stavano per affrontare.
Andarono a cambiarsi in stanze separate per poi tornare nel luogo dove avrebbero consumato la loro unione da neo sposi.
(Dopo tutto la tradizione è tradizione.)
Entrambi in accappatoi rigorosamente rossi.
Prima fu il turno di Riccardo, che tirata giù la vestaglia rimase in mutande dello stesso colore. Gli amici iniziarono ad urlare come scimmie impazzite. Poi fu la volta di Akame che rimase in reggiseno e perizoma, ovviamente stessa tinta.
Gli amici di Riccardo si lasciarono andare a sciocchi commenti.
I due si sdraiarono sul letto sotto gli occhi indiscreti dei presenti. C'era imbarazzo nell'aria ma anche molto accoramento. Il wurstel di Riccardo, come piaceva chiamarlo a lui scherzosamente, si indurì mostrando a tutti la sua presenza. I presenti iniziarono ad indicarlo sghignazzanti.
Lo zio del ragazzo suggerì alla ragazza di afferrare "la mazza" del nipote e scartarla come un dono.
Akame così fece. Abbasso le mutande del marito facendo affacciare il suo membro sempre più rigonfio e venoso. Accarezzò dapprima i testicoli pelosi poi con fare delicato scoperchiò la cappella. Ci fu un applauso che strappò delle risate perfino alla coppia. Poi la donna fece scivolare un po' di saliva sul grosso pene, tanto per lubrificarlo un po'. Il ragazzo emise un sospiro di gradimento. Poi Akame rispettando i suoi compiti da mogliettina lo prese in bocca e cominciò a fare su e giù aggiungendo anche la lingua.
Sua madre gridava dal lato del letto " Blava figlia, lecca come gelato!"
Ci fu una pausa. Era il turno di Ricky nel adempiere alle sue promesse coniugali. Tolse il reggiseno, poi sfilò il perizoma alla moglie sostenuto da cori da stadio.
Akame era bellissima. Prese il suo piedino 37 e le massaggiò la pianta, dopodiché delicatamente portò il piede alla bocca e iniziò a baciarlo. La ragazza sorrideva lusingata di quelle attenzioni.
Dalla pianta al collo del piede salendo per l'interno coscia fino all' inguine e soffermandosi a respirare su quella patata che aveva quel peletto nero che lo faceva uscire di matto. Respirò i suoi odori, poi come su consiglio dello zio, le aprì le gambe. Dalla sua vagina si intravedevano umidità biancastre.
Riccardo infilò un dito poi un altro e cominciò ad occuparsi della sua donna.
Akame sospirava, le guance arrossate, la vulva completamente schiusa e bagnata aperta al volere di suo marito.
Mentre Riccardo la toccava, lei riprese in bocca il suo dinosauro e cominciò a succhiare forte. Proseguendo lei si sedette a cavalcioni su di lui e cominciò a cavalcarlo come una vogliosa puttana.
Che fine aveva fatto la ragazza timida?
Riccardo ansimava sempre più forte. Akame guaiva come una cagna in calore.
Qualcuno indicando la pianta larga di Riccardo, un bel 44, affermò
" Sta arricciando le dita dei piedi, manca poco."
Dopo qualche secondo lo sposo si liberò accompagnando il tutto con un sonoro urlo.
Qualche istante dopo fu il turno della sposa, che venne cercando di soffocare senza riuscirci i suoni del suo piacere.
Il tutto fu accompagnato da applausi e scoppio di coriandoli.
I due erano diventati una cosa sola e la cosa aveva parecchi testimoni.
Evviva gli sposi!!!
La famiglia di Akame si era imposta per una cerimonia che rispettasse le tradizioni di origine della ragazza. Dagli abiti in rosso per i novelli sposi , l'incontro delle due famiglie ( perché un matrimonio non è solo unione tra due singoli), la cerimonia del tè ed infine i giochi nella camera nuziale, anche questa tutta tappezzata color fuoco acceso.
Riccardo aveva acconsentito di buon grado. Non gli importava particolarmente del matrimonio, era solamente pazzo di quella donna dagli occhi allungati che gli aveva rubato il cuore.
La camera da letto era piena di amici e parenti.
Il padre della sposa suonando un campanello prese la parola.
" In tempi antichi in Cina quando due giovani si plomettevano amole etelno elano così inespelti che c'ela bisogno aiuto di tutta una familia."
La coppia iniziò ad accigliarsi con quelle parole che uscivano dalla bocca del papà di Akame.
L'Uomo continuò " le familie dovevano mostlale via del sesso ai due sposini. Questa è tladizione e tladizione va lispettata. Oggi noi stalemo con voi in vostla plima notte di nozze."
Riccardo diventò rosso in viso da abbinarsi perfettamente agli abiti e alla stanza. Akame si coprì il faccino dolce con le mani per nascondere vergogna ed eccitazione.
" Famiglia di Liccaldo stalà alla palte Destla del letto vicino a figlio. Io e mia famiglia stalemo palte sinistla di letto, pel vegliale su figlia. Amici di flonte letto pel fale foto e tifo da football!"
Nella camera scoppiò un forte fragore di risate e urletti.
Gli sposini si scambiarono un'occhiata e risero al pensiero di ciò che stavano per affrontare.
Andarono a cambiarsi in stanze separate per poi tornare nel luogo dove avrebbero consumato la loro unione da neo sposi.
(Dopo tutto la tradizione è tradizione.)
Entrambi in accappatoi rigorosamente rossi.
Prima fu il turno di Riccardo, che tirata giù la vestaglia rimase in mutande dello stesso colore. Gli amici iniziarono ad urlare come scimmie impazzite. Poi fu la volta di Akame che rimase in reggiseno e perizoma, ovviamente stessa tinta.
Gli amici di Riccardo si lasciarono andare a sciocchi commenti.
I due si sdraiarono sul letto sotto gli occhi indiscreti dei presenti. C'era imbarazzo nell'aria ma anche molto accoramento. Il wurstel di Riccardo, come piaceva chiamarlo a lui scherzosamente, si indurì mostrando a tutti la sua presenza. I presenti iniziarono ad indicarlo sghignazzanti.
Lo zio del ragazzo suggerì alla ragazza di afferrare "la mazza" del nipote e scartarla come un dono.
Akame così fece. Abbasso le mutande del marito facendo affacciare il suo membro sempre più rigonfio e venoso. Accarezzò dapprima i testicoli pelosi poi con fare delicato scoperchiò la cappella. Ci fu un applauso che strappò delle risate perfino alla coppia. Poi la donna fece scivolare un po' di saliva sul grosso pene, tanto per lubrificarlo un po'. Il ragazzo emise un sospiro di gradimento. Poi Akame rispettando i suoi compiti da mogliettina lo prese in bocca e cominciò a fare su e giù aggiungendo anche la lingua.
Sua madre gridava dal lato del letto " Blava figlia, lecca come gelato!"
Ci fu una pausa. Era il turno di Ricky nel adempiere alle sue promesse coniugali. Tolse il reggiseno, poi sfilò il perizoma alla moglie sostenuto da cori da stadio.
Akame era bellissima. Prese il suo piedino 37 e le massaggiò la pianta, dopodiché delicatamente portò il piede alla bocca e iniziò a baciarlo. La ragazza sorrideva lusingata di quelle attenzioni.
Dalla pianta al collo del piede salendo per l'interno coscia fino all' inguine e soffermandosi a respirare su quella patata che aveva quel peletto nero che lo faceva uscire di matto. Respirò i suoi odori, poi come su consiglio dello zio, le aprì le gambe. Dalla sua vagina si intravedevano umidità biancastre.
Riccardo infilò un dito poi un altro e cominciò ad occuparsi della sua donna.
Akame sospirava, le guance arrossate, la vulva completamente schiusa e bagnata aperta al volere di suo marito.
Mentre Riccardo la toccava, lei riprese in bocca il suo dinosauro e cominciò a succhiare forte. Proseguendo lei si sedette a cavalcioni su di lui e cominciò a cavalcarlo come una vogliosa puttana.
Che fine aveva fatto la ragazza timida?
Riccardo ansimava sempre più forte. Akame guaiva come una cagna in calore.
Qualcuno indicando la pianta larga di Riccardo, un bel 44, affermò
" Sta arricciando le dita dei piedi, manca poco."
Dopo qualche secondo lo sposo si liberò accompagnando il tutto con un sonoro urlo.
Qualche istante dopo fu il turno della sposa, che venne cercando di soffocare senza riuscirci i suoni del suo piacere.
Il tutto fu accompagnato da applausi e scoppio di coriandoli.
I due erano diventati una cosa sola e la cosa aveva parecchi testimoni.
Evviva gli sposi!!!
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