Matrimonio Italo - Messicano
di
Fantasiomaialini
genere
esibizionismo
Flavio sudava nel suo bell'abito da sposo.
Era da tutta la vita, o almeno da quando aveva conosciuto la sua Marilen, che sognava quel momento. Unirsi in matrimonio con la sua amata ragazza messicana.
Ma ora nel bel mezzo della cerimonia, subito dopo l'arrosto, tutto stava prendendo una strana direzione.
Il neo- maritino era accerchiato da una dozzina di famigliari e amici della sposa che lo fissavano sghignazzando con sguardo beffardo.
Julio, il fratello di sua moglie dandogli una forte pacca sulla spalla, gli urlò nell'orecchio cercando di sovrastare la musica del dj che allietava gli invitati durante la cena
" Ora Flavio ti tocca! Devi salutare la tua vita da scapolo e diventare a tutti gli effetti un uomo sposato che passerà più tempo in famiglia, sei pronto?"
"Certo!" Rispose senza il minimo dubbio il festeggiato.
"Allora sei pronto per il muertito!"
Julio non fece in tempo a finire la frase che tutta la cerchia di uomini aveva messo le mani sul povero sposo, sollevandolo, e ora portandolo in giro per la sala del ricevimento tra gli invitati.
Il dj trasformò l'allegra musica in una solenne marcia funebre.
Flavio era sorretto da omoni messicani possenti, provò a chiedere "Dove mi state portando?" nessuno rispose.
Qualcuno cominciò a togliergli le scarpe.
"Che fate, fermi!"
"È il muertito e lo sposo viene desnudato " rispose un allegro signore coi baffi che Flavio non conosceva.
Tolsero le scarpe e nella sala ci fu un boato, poi sfilarono un calzino, poi un altro. Scoppiò un applauso
Flavio si sentiva a disagio all'idea di essere portato sulla testa di quegli uomini, con le piante dei piedi ben esposte. Muoveva le dita ora libere dai calzini, temendo che potessero essere piene di quei pallini che lasciano le calze a contatto col sudore.
"Senti che puzzina questi piedini" disse una signora avvicinandosi alle suole e sfiorandole con un dito.
Flavio provò una scossa lungo tutto il corpo ed emise un fragoroso"NOOO!"
"Uh El novio tiene cosquillas EN Los pies"
La folla si avvicinò incuriosita. Iniziarono a sfiorare quei poveri piedi indifesi. Alcuni gridavano "Cosquillas cosquillas!"
Il ragazzo iniziò a gridare tra le risate
"Il solletico nooo, vi prego "
Si avvicinò sua moglie, un po' imbarazzata nel vedere il maritino ostaggio dei parenti.
"Amo aiutami " supplicò Flavio.
Dopo un attimo di pausa Marilen, cominciò a solleticare i piedi delicatamente tenendo lo sguardo sul marito che si contorceva.
Poi un anziano del gruppo richiamò l'attenzione " un attimo! Se la sposa vuole lasciamo andare il povero sposo... altrimenti continuiamo con il rito"
"Lasciatemi andare... Fammi lasciare andare" supplicava Flavio ridacchiando per il solletico inferto dalla moglie.
Con occhio eccitato la moglie lo scrutava.
"Amore mio perdonami... Ma voglio vedere di che pasta è fatto un italiano e se riuscirai ad entrare in una famiglia messicana e caliente.... Procedete con il rito!"
A quelle parole gli uomini iniziarono a sbottonare la camicia, a strattonare i pantaloni del ragazzo finché non riuscirono a toglierli. Via anche la camicia e ora anche la canotta.
Flavio era in mutande, con la faccia arrossata e l'occhio lucido per l'incredulità misto all'eccitazione di ritrovarsi in mutande davanti ai suoi invitati.
Iniziarono a lanciarlo in aria.
Una volta, poi due, e tre, fino a dieci .
Lo sballottamento aveva provocato una leggera erezione allo sposo, che tentava di coprirla con le mani.
Sua moglie avvicinandosi con un pezzo di torta e gettando un occhio al membro su di giri si mordicchiò il labbro, guardando suo marito tutto sudato.
Poi strusciò dolcemente la torta sulle piante dei piedi dello sposo, che ebbe un ulteriore sobbalzo nelle mutande.
La moglie afferrò il piede destro con fermezza e lo portò alla bocca. Leccò la panna dalla pianta del marito e si fermò con cura all' alluce, che succhiò per due minuti buoni. Gli invitati scattavano foto, ridevano e applaudivano con i loro occhietti eccitati e curiosi.
Flavio era eccitatissimo. Non sapeva niente di questa tradizione matrimoniale messicana, ma ora con il pene gonfio e pulsante , davanti a tutta quella folla quasi come mamma lo aveva fatto, aveva la conferma che la sua signora gliene avrebbe combinate delle belle. E che quello era indubbiamente il miglior regalo di matrimonio da ricevere.
Non contenta Marilen spalmò la torta in faccia al marito.
" E ora mi amor spero che tu sappia chi comanderà a casa?"
Flavio rimase a quattro di spade sorretto dalla sua nuova famiglia messicana, in mutande con un evidente erezione, amici e parenti che ridevano e facevano video, piedi impiastricciati di saliva e panna e la faccia sepolta nella crema.
Il flash del fotografo lo accecò "Evviva lo sposo!"
E Flavio come un bravo maritino addomesticato sorrise ripensando alla sua grande umiliazione.
Era da tutta la vita, o almeno da quando aveva conosciuto la sua Marilen, che sognava quel momento. Unirsi in matrimonio con la sua amata ragazza messicana.
Ma ora nel bel mezzo della cerimonia, subito dopo l'arrosto, tutto stava prendendo una strana direzione.
Il neo- maritino era accerchiato da una dozzina di famigliari e amici della sposa che lo fissavano sghignazzando con sguardo beffardo.
Julio, il fratello di sua moglie dandogli una forte pacca sulla spalla, gli urlò nell'orecchio cercando di sovrastare la musica del dj che allietava gli invitati durante la cena
" Ora Flavio ti tocca! Devi salutare la tua vita da scapolo e diventare a tutti gli effetti un uomo sposato che passerà più tempo in famiglia, sei pronto?"
"Certo!" Rispose senza il minimo dubbio il festeggiato.
"Allora sei pronto per il muertito!"
Julio non fece in tempo a finire la frase che tutta la cerchia di uomini aveva messo le mani sul povero sposo, sollevandolo, e ora portandolo in giro per la sala del ricevimento tra gli invitati.
Il dj trasformò l'allegra musica in una solenne marcia funebre.
Flavio era sorretto da omoni messicani possenti, provò a chiedere "Dove mi state portando?" nessuno rispose.
Qualcuno cominciò a togliergli le scarpe.
"Che fate, fermi!"
"È il muertito e lo sposo viene desnudato " rispose un allegro signore coi baffi che Flavio non conosceva.
Tolsero le scarpe e nella sala ci fu un boato, poi sfilarono un calzino, poi un altro. Scoppiò un applauso
Flavio si sentiva a disagio all'idea di essere portato sulla testa di quegli uomini, con le piante dei piedi ben esposte. Muoveva le dita ora libere dai calzini, temendo che potessero essere piene di quei pallini che lasciano le calze a contatto col sudore.
"Senti che puzzina questi piedini" disse una signora avvicinandosi alle suole e sfiorandole con un dito.
Flavio provò una scossa lungo tutto il corpo ed emise un fragoroso"NOOO!"
"Uh El novio tiene cosquillas EN Los pies"
La folla si avvicinò incuriosita. Iniziarono a sfiorare quei poveri piedi indifesi. Alcuni gridavano "Cosquillas cosquillas!"
Il ragazzo iniziò a gridare tra le risate
"Il solletico nooo, vi prego "
Si avvicinò sua moglie, un po' imbarazzata nel vedere il maritino ostaggio dei parenti.
"Amo aiutami " supplicò Flavio.
Dopo un attimo di pausa Marilen, cominciò a solleticare i piedi delicatamente tenendo lo sguardo sul marito che si contorceva.
Poi un anziano del gruppo richiamò l'attenzione " un attimo! Se la sposa vuole lasciamo andare il povero sposo... altrimenti continuiamo con il rito"
"Lasciatemi andare... Fammi lasciare andare" supplicava Flavio ridacchiando per il solletico inferto dalla moglie.
Con occhio eccitato la moglie lo scrutava.
"Amore mio perdonami... Ma voglio vedere di che pasta è fatto un italiano e se riuscirai ad entrare in una famiglia messicana e caliente.... Procedete con il rito!"
A quelle parole gli uomini iniziarono a sbottonare la camicia, a strattonare i pantaloni del ragazzo finché non riuscirono a toglierli. Via anche la camicia e ora anche la canotta.
Flavio era in mutande, con la faccia arrossata e l'occhio lucido per l'incredulità misto all'eccitazione di ritrovarsi in mutande davanti ai suoi invitati.
Iniziarono a lanciarlo in aria.
Una volta, poi due, e tre, fino a dieci .
Lo sballottamento aveva provocato una leggera erezione allo sposo, che tentava di coprirla con le mani.
Sua moglie avvicinandosi con un pezzo di torta e gettando un occhio al membro su di giri si mordicchiò il labbro, guardando suo marito tutto sudato.
Poi strusciò dolcemente la torta sulle piante dei piedi dello sposo, che ebbe un ulteriore sobbalzo nelle mutande.
La moglie afferrò il piede destro con fermezza e lo portò alla bocca. Leccò la panna dalla pianta del marito e si fermò con cura all' alluce, che succhiò per due minuti buoni. Gli invitati scattavano foto, ridevano e applaudivano con i loro occhietti eccitati e curiosi.
Flavio era eccitatissimo. Non sapeva niente di questa tradizione matrimoniale messicana, ma ora con il pene gonfio e pulsante , davanti a tutta quella folla quasi come mamma lo aveva fatto, aveva la conferma che la sua signora gliene avrebbe combinate delle belle. E che quello era indubbiamente il miglior regalo di matrimonio da ricevere.
Non contenta Marilen spalmò la torta in faccia al marito.
" E ora mi amor spero che tu sappia chi comanderà a casa?"
Flavio rimase a quattro di spade sorretto dalla sua nuova famiglia messicana, in mutande con un evidente erezione, amici e parenti che ridevano e facevano video, piedi impiastricciati di saliva e panna e la faccia sepolta nella crema.
Il flash del fotografo lo accecò "Evviva lo sposo!"
E Flavio come un bravo maritino addomesticato sorrise ripensando alla sua grande umiliazione.
1
7
voti
voti
valutazione
4.1
4.1
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto sucessivo
Matrimonio Italo -Cinese
Commenti dei lettori al racconto erotico