I nuovi padroni

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I nuovi padroni
Il gioco con Luigi è durato un paio di anni poi una sera ci ha avvisati che vendeva il locale e che i nuovi proprietari volevano conoscerci. Organizzò un incontro con loro. Ci recammo al locale due sere dopo. Arrivati trovammo Luigi e tre uomini sulla cinquantina. Ci fecero accomodare e ci offrirono da bere. Dopo alcune chiacchiere dissero a Monica di andare sopra che dovevano parlare con me.
Mi dissero che le cose sarebbero cambiate. Che avrei certo potuto assistere alle serate con mia moglie ma che una colta al mese lei avrebbe dovuto andare al locale sola solo per loro per insegnarle come diventare ancora più troia. loro ambivano ad una clientela scelta e esigente. Mentre parlavamo entrò una donna anche lei sulla cinquantina.
Me la presentarono come la direttrice e organizzatrice del locale.
Era una donna alta quasi due metri. Un fisico muscoloso e due enormi tette che trasparivano da una camicetta azzurra trasparente.
Aggiunsero che dovevo andarmene e aspettare fuori in auto che si sarebbero occupati di mia moglie.
Uscii non senza qualche timore. Aspettai quasi due ore poi la vidi uscire.
Mi raccontò che l’avevano scopata tutti ripetutamente sotto gli ordini della donna che ogni tanto, mentre la scopavano, si sedeva sulla sua faccia per farsi leccare la figa soffocandola.
Mi raccontò che avevano cazzi importanti e che mentre la scopavano le dicevano cose oscene:
ti faremo scopare ovunque, ti insegneremo ad essere una vacca senza limiti, ti insegneremo ad ubbidire agli ordini.
L’ultima a scoparla fu la donna con un fallo a cinghia enorme e nero. Davanti e dietro sfondandola con quel cazzo di dimensioni asinine. Molto più grosso di quello di Luigi. Mi disse anche che per una settimana dovevo portarla da loro perché potessero rendermi troia come volevano e per potermi aprire per bene per essere pronta a prendere di tutto. Avrei dovuto accompagnarla e aspettarla ogni volta fuori in auto.
Fu una settimana incredibile. La accompagnavo ogni sera alle 22 e lei usciva non prima dell’una. Distrutta, sempre più aperta e sempre più… soddisfatta.
La donna poi non le faceva mancare falli a cinghia sempre più enormi e nodosi. una sera dovetti andarla a prendere nel locale perché incapace di camminare tanto l’avevano scopata e tanto le avevano aperto ogni orifizio .poi per una decina di giorni nessuno si fece sentire finchè un pomeriggio le telefonarono per dirle che quella sera doveva andare al locale. Le dissero che io potevo entrare.
Arrivammo . la donna disse a Monica che doveva seguirla che aveva l’abito adatto alla serata.
A me venne detto di mettermi in un angolo e di non muovermi mai da li.
Entrarono alcuni ragazzotti sulla trentina e cominciarono a bere. Poi la Signora accompagnò dentro Monica.
Era un biancheria intima, calze autoreggenti e scarpe con tacco altissimo ed era bendata..
Partì ima musica a volume altissimo e Monica cominciò a ballare. I ragazzotti le si fecero intorno cominciando a palparla e a insultarla ( troia, vacca puttanella ecc) poi la trascinarono letteralmente sui divani e cominciarono a scoparla. Lei sempre bendata. La Signora osservava il tutto da dietro il bancone. Dopo un’oretta i ragazzi si svuotarono sopra mia moglie e allora la signora andò da loro. Dalla camicia le uscivano due tette maestose e tra le gambe un fallo a cintura nero di una trentina di cm. Disse a mia moglie di sedersi su quel mostro e io vidi Monica sedersi e far sparire lentamente quel cazzo in gomma dentro il suo culo. I ragazzi cominciarono a urlare alla signora di rompere il culo a mia moglie. In pochissimo tempo i loro cazzi ritornarono duri e gonfi e a quel punto la Signora lasciò Monica nelle loro mani. La scoparono a turno poi le riempirono il culo di sborra . la lasciarono sul divano ancora bendata e se ne andarono.
Tornammo a casa e lei mi chiese se lo spettacolo mi era piaciuto e io per risposta mi masturbai sopra di lei fino a venire.
scritto il
2024-06-24
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