Soddisfazioni speciali

di
genere
gay

Voglio esser sincero nel dire che sono prevalentemente etero. Amo alla follia la donna e il suo corpo, tanto quanto scoparla e farla godere tutte le volte che vuole. Lo ammetto, non ne ho mai basta e più gode, più godo anche io.
Ma ogni tanto, forti perversioni tornano vive nella mia testa ed ora, ho deciso di dare sfogo a tutto questo. Voglio capire fin dove mi riesco a spingere e fino dove ne traggo godimento.
Come successo in passato, l’unico modo che trovo semplice per incontrare altri uomini che hanno i miei stessi desideri, è di cercarli su internet. Gli annunci o le chat erotiche, credo siano la via migliore in cui ogniuno di noi riesce ad essere sincero e pubblica ciò che realmente desidera o che comunque lo eccita.
Quindi anche io, mi sono sempre affidato a questi.
Già soltanto il fatto di sedermi di fronte il pc, nudo dalla vita in giù e leggere certi annunci, mi mette tanta eccitazione da dovermi masturbare. Ma quando finalmente decido di inserire un mio annuncio, il cuore batte forte per l’emozione, perché spero sempre sia quello giusto con cui finalmente trovare cosa cerco.

Purtroppo però, non è sempre così facile, anzi. Più l’annuncio è spinto e più ci sono persone che mi contattano, che vogliono foto, vogliono video e mi dicono una marea di porcate che vogliono farmi. Questo ammetto che mi eccita e mi piace da matti.
Ma poi, scopri che non possono ospitarti, oppure in questo periodo non possono incontrarti, oppure spariscono e basta. L’eccitazione del momento, molte volte noto come prevalga e giunto il momento di svuotare le palle, tutto finisce.

Tempo addietro, avevo fatto qualche incontro carino. Uno mi aveva anche scopato come si deve ed ho goduto come un pazzo. Ma poi, più nulla a parte qualche mordi e fuggi molto veloce.
Con gli ultimi annunci però, ho scoperto tanti con il desiderio di avere un sottomesso da travestire come vogliono. Io però, sono maschile e non potrò mai assomigliare a una vera donna. Eppure, dopo che ho provato a mettermi qualcosa di femminile, ho riscosso un discreto successo anche io. Ma anche qui, dopo poco tempo, anche questi uomini sparivano prima di riuscire a incontrarli.

Questi vestiti però, ho voluto prenderli in un sexy shop abbastanza distante da casa, ma con un commesso veramente gentile e che vestiva molto femminile.
Inizialmente sono entrato per comprare dei falli e plug di svariate misure. Non ho mai affermato fossero per me, ma li ho sempre scelti sotto suo consiglio. Ammetto però, che in futuro mi sono serviti molto, anche con alcune donne con cui ho giocato tanto.
Tornando però al racconto, quando però sono entrato per comprare il mio primo vestitino, con voce rotta dall’eccitazione, ho chiesto se aveva un camerino e se mi poteva dare lui il suo giudizio su come mi presentavo con quel tipo di abbigliamento.
L’uomo ha respirato profondamente chiudendo gli occhi qualche istante, ma quando li ha riaperti, è andato a chiudere il negozio per poi invitarmi tra le corsie, dicendo che non possiede camerini. Qui, ho potuto spogliarmi mentre lui è tornato al bancone per darmi la giusta privacy, ma quando ho indossato la minigonna e il toppino di stoffa, l’ho chiamato per darmi il suo giudizio.
Giunto di fronte a me, ha mimato un piccolo applauso prima di girarmi attorno diverse volte. Tornato quindi di fronte, il suo giudizio è stato nettamente positivo consigliandomi però la prossima volta, di indossare anche un intimo adeguato, in quanto i boxer si vedevano troppo.
Nel dire questo, io alzo la gonnellina per mostrarglieli e lui, come risposta mi carezza il bozzo dovuto all’erezione che inizia a crescere. Senza dire altro, l’uomo si volta e torna al bancone.
Io a questo punto ne approfitto per spogliarmi e indossare nuovamente i miei vestiti. Giunto poi alla cassa, l’uomo l’ho trovato tranquillo e sorridente. Senza mai essere volgare, mi ha fatto pagare la merce e mi saluta andando a riaprire il negozio.

Mi ricordo essere passata non più di una settimana e la curiosità di tornare in quel posto è stata troppo forte.
Quando entro nuovamente nel negozio, mi riconosce sorridendomi. Ci sono altre persone e io decido di farmi un giro per le corsie. Come la volta scorsa, finisco nella corsia dei vestitini e dell’intimo, studiando cosa scegliere mentre piano piano, il negozio si sta svuotando. Una volta rimasti solo più io ed il commesso, mi avvicino al bancone e senza girarci attorno, gli chiedo se posso provare una mutandina carina.
Anche questa volta, dopo aver sospirato, chiude l’entrata del negozio e giunto nella corsia, mi consegna la mutandina che ho chiesto.
Come la volta precedente, si dirige al bancone per lasciarmi da solo a cambiarmi. Mi spoglio lasciando tutto in terra e rimanendo con addosso solo la maglietta e i calzini, dopodiché indosso solo le mutandine. Sono delle culotte di pizzo bianche, carine, tutte lavorate e merlettate.
L’eccitazione, questa volta è molto forte, tanto che per non far sbucare il cazzo, devo piegarlo su un lato e rimane a stento dentro il morbido elastico. Senza quindi indossare nient’altro, controllo che il tessuto aderisca perfettamente al mio culo e poi mi dirigo dal commesso per chiedere il suo giudizio.
Quando mi vede arrivare, posa il suo cellulare sul bancone e rimane a bocca aperta mentre alzo la maglietta per chiedergli come sto. L’uomo esce da dietro il bancone e con difficoltà nel parlare, si avvicina chiedendo semplicemente – Posso?- .
Io ovviamente gli dico di si e lui, deciso ma con delicatezza, inizia prima a carezzarmi il culo e poi a passare le dita nel solco tra le chiappe con sempre maggiore pressione.
Tutto questo mi eccita molto ma non riesco a parlare e facendomi voltare, mi dice che sono perfetto.
Lo ringrazio mentre mi fissa l’erezione che le mutandine quasi non riescono a contenere e appena mi allontano, commenta qualcosa di incomprensibile prima di fermarmi.
Ancora una volta si avvicina chiedendomi il permesso e dopo avermi alzato la maglietta, con la mano, questa volta inizia a carezzare con decisione il cazzo. Bastano però poche passate di mano e dopo averlo stretto tra le dita, mi guarda qualche istante prima di tirarlo fuori dalle mutandine.
La sua calda mano lo avvolge per scappellarlo immediatamente. Lo guarda a lungo e poi, con la testa si abbassa tra le mie gambe.
Io però, in un impeto di paura, lo fermo. Il mio terrore è solamente quello del rischio di possibili malattie trasmissibili.
Lui si blocca, ma senza rialzarsi mi guarda domandandomi se mi può succhiare un po'. A questo punto, non riesco a dirgli di si e quando mi domanda se almeno può dargli un bacio, accetto il compromesso.
Un bacio come quello, sulla cappella, non l’avevo mai provato così intenso.
Dopo essermi rivestito, questa volta tornato al bancone ci mettiamo a parlare di tante cose, delle nostre perversioni ed esperienze. Devo dire che mi ha messo molto a mio agio e mi sono sentito per la prima volta libero di parlare di tutte le mie voglie con uno sconosciuto.
Questo dialogo però, ha fatto sì che nell’arco della stessa settimana tornassi da lui.
Questa volta però mi ero preparato a casa.
Il caldo era molto forte e oltre un paio di infradito, avevo solo una maglietta, i boxer e pantaloncini leggeri.
Entrato in negozio, questa volta non c’era nessuno e con il fiato corto, non mi sono riuscito a trattenere.
Dopo i discorsi della volta precedente, dei vestitini acquistati, delle foto fatte in quei giorni e inviate a sconosciuti in cerca di qualche incontro da fare, ho chiesto all’uomo se poteva controllare quanto largo fosse il mio culo.
Si. L’ho chiesto veramente.
L’uomo è diventato paonazzo e aprendo un borsello, estrae il pacchetto di sigarette.
Mi chiede di aspettare un attimo che si riprenda e nel mentre, chiude il negozio per poi andare nel retro per fumare. Io lo aspetto paziente mentre guardo alcuni articoli carini e quando torna, porta con sé un tubetto di lubrificante.
Preso quindi uno sgabello da dietro il bancone, mi invita ad avvicinarmi. Io di tutta risposta, per evitare anche di sporcare i vestiti, mi spoglio totalmente lasciando tutto sul bancone.
L’uomo mi fissa il cazzo duro, lo prende in mano, lo stringe e mi dice quanto sia bello per poi invitarmi a mettermi a pecora con la pancia sullo sgabello.
A casa mi ero già preparato facendomi una lunga lavanda e quando mi piego a novanta e glielo dico, mi ringrazia prima di iniziare a spargere lubrificante sul culo.
Continua a commentare quanto sia bello ed eccitante e quando poi inizia a spingere con due dita per entrare, con l’altra mano scende tra le mie gambe e impugna con forza il mio cazzo duro.
Sono bastati pochi secondi per capire che ero sufficientemente elastico e da quel momento, le dita nel culo non sono più state gentili.
Prima due, poi tre ed infine quattro dita mi entravano e uscivano dal culo. Era una vera goduria, soprattutto quando le spingeva in profondità per poi ruotarle. Andando avanti così per diversi minuti, è arrivato alle nocche e quando ha provato a spingere di più per farle entrare, con un mio gemito ha capito che ero arrivato al limite.
Con tristezza l’ho sentito uscire per poi invitarmi a tornare in piedi.
Senza coprirmi e con il cazzo duro, lo ringrazio mentre dice che il mio culo è una perfetta figa anale.
Dopo essersi pulito le mani però, mi porge delle salviette e vedendo il mio cazzo molleggiare tra le gambe, non resiste oltre.
Si avvicina, lo impugna e commenta :
- Senti. Io ho fatto quello che hai voluto, però adesso, potresti almeno ricambiare il favore. -
Con la voce strozzata, chiudo gli occhi e alzando le braccia verso l’alto gli dico semplicemente – Fammi tutto quello che vuoi -
Non parla, ma abbassando la testa tra le mie gambe, questa volta inizia a succhiarmi il cazzo lentamente e gustandosi ogni centimetro. Proprio quando inizia però a piacermi, l’uomo si ferma e scuotendo la testa dice che non può continuare, altrimenti non sarebbe più riuscito a fermarsi. Non riesco a rispondergli.
Così, dopo essermi rivestito, mi lascia girare per le corsie mentre riapre il negozio e quando è ora di uscire, lo ringrazio e me ne vado.

Ho provato a chiedergli il numero di telefono, per fare qualcosa fuori da quel posto, ma non ha voluto.
Sono andato ancora una volta a trovarlo e come quella passata, sono rimasto nudo con la sua mano spinta nel culo. Ma aveva le unghie un po’ affilate e con un graffio che mi ha prodotto un taglietto, ci siamo dovuti fermare sul più bello, proprio quando stava per spingermi dentro anche le nocche.
Mi è dispiaciuto.

Da quel giorno non sono mai più tornato in quel negozio. Un giorno lo farò, anche se è molto distante da casa mia. Devo in qualche modo ringraziarlo.

Tornando ora al discorso principale, stavo parlando degli annunci e appunto di quanti mi chiedessero di travestirmi. A quanto pare, vedermi vestito da zoccola, eccita tanto. Tanto quanto comportarmi come una zoccola ed eccitare con frasi e con comportamenti provocanti.
Il fatto di provocare eccitazione in chi ho di fronte, mi eccita a mia volta in un modo esagerato, ma soprattutto, spero di trovare così l’uomo giusto da incontrare.
Con il mio ultimo annuncio poi, sono stato molto diretto dicendo che cercavo un padrone che mi sottomettesse sessualmente. Non ho usato mezzi termini e soprattutto l’ho pubblicato su più di un portale di incontri.
Mi hanno contattato diverse persone ed in effetti, tutte cercavano una persona come me.
Grazie alle applicazioni di messaggistica, tutti hanno voluto qualche foto e filmato e nell’anonimato più completo, ho potuto inviarle utilizzando l’autodistruzione dopo averle visualizzate.
Riguardo le richieste, non mi piace tenere un album di foto e video da usare ogni volta, ma preferisco farle sul momento. Anche perché mi eccita di più.
In pratica, tutti quelli che mi hanno contattato, hanno voluto le foto del mio cazzo e del culo. Alcuni hanno voluto anche il petto, i capezzoli e nei video mi sono ovviamente infilato nel culo i miei cazzi finti.
Nel rispondere c’è chi è stato più gentile e chi più volgare, ma alla fine, l’appellativo più comune è sempre stato “troia”. Ma quando poi, chiedevo se avevano piacere di vedermi in intimo femminile, tutti hanno detto di sì. Mostrandomi in minigonna, autoreggenti, perizoma e con il culo mezzo esposto, sono piaciuto a tutti.
Soltanto uno di loro, mostrandomi in un video in cui mi volto e alzando il gonnellino si vede il cazzo duro, mi ha detto che se ci saremo incontrati, mi avrebbe punito.
- Perché devo essere punito? – domando
- Non mi interessa vedere il tuo cazzo e poi, una troia come te non la voglio vedere con il cazzo duro – afferma per messaggio.

Nell’arco di quasi una settimana dall’aver pubblicato questi annunci, le persone che mi hanno contattato, piano piano spariscono. Non rispondono più o dicono che adesso non possono incontrarmi.
L’unico a rimanere sempre in contatto, è quello a cui non interessa il mio cazzo.
Nella chat si chiama “edi”.
Tra tutti quelli con cui mi sono sentito, lui è stato quello a parlare più seriamente, ma allo stesso tempo è il più perverso tra tutti.
Abbiamo parlato di sottomissione, di dominazione, di rapporti protetti e parole di sicurezza. Ma ha anche specificato che desidera incontri costanti e soprattutto, non sarà l’unico a usarmi.
- Vuoi farmi scopare da altri? – domando ad un certo punto.
- Prima pensiamo ad un travestimento adeguato – inizia a rispondere
- Inizialmente saremo solo io e te, ma più avanti, intendo allargare il giro. Sia con uomini che possono piacerti, ma anche con uomini che non ti piacciono affatto – continua mentre il mio cuore va in subbuglio
- Ma sarà sempre e solo sesso protetto e sicuro – conclude lasciandomi a bocca aperta
Passa qualche minuto in cui non so cosa rispondere ed è lui a continuare.
- Tu sei la mia troia e fai tutto quello che voglio quando sei con me –
L’essere così diretti, è perché veramente c’è eccitazione. Questo ormai l’ho capito.
- Quando possiamo conoscerci di persona? – domando con eccitazione crescente
Vedo che ha letto il messaggio, ma non risponde subito.
- Domani è festa. Hai impegni? – domanda diretto
- No, sono libero – rispondo subito
- Ci vediamo domani mattina sul tardi e se dopo esserci conosciuti vogliamo continuare, ti porto a casa mia e ti lascio libero prima di sera – afferma diretto e senza modo di controbattere.
- Va bene – affermo con l’agitazione e il cazzo che cola dalla voglia.

La mattina presto sono già in bagno a prepararmi.
Controllo peli del culo, cazzo, ascelle, rado la barba e i baffi ( anche se sono sempre corti e curati) e poi passo a lavarmi.
Per prima cosa, penso al culo che lavo internamente con cura e più volte, dopodiché passo a farmi una doccia. Mi vesto quindi normalmente, ma in una piccola valigetta, metto tutti i vestitini e intimo da troia che posseggo.

Salito però in auto, quando imposto il navigatore, mi rendo conto di quanto sia distante. Il tempo rimanente è di 1h e 15 minuti, ma ci voglio andare. Ho il cuore a mille.


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questa parte di racconto è totalmente reale (escluse solo le ultime righe sull'incontro).
capisco sia un racconto molto particolare, ma se ti fa piacere che lo continuo con la fantasia, scrivimi conos142@email.com
di
scritto il
2025-01-04
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