Festa di compleanno
di
suo schiavo
genere
dominazione
In occasione del genetliaco del vecchio il cui nome di battaglia ho scoperto essere Lucifero ho organizzato da lui una riunione plenaria di noi tre arditi rappresentanti di alcune generazioni di assidui ministri del bdsm: lui, il grande maestro di noi tutti, il mio ex padrone chiamato Drago che è giunto con il suo nuovo schiavo Sputo ed io ultimo arrivato nel novero dei dominatori, autoproclamatomi la Ruspa, con il mio fedele Pecoro. Lo Sputo e il Pecoro ci hanno servito il pranzo in alta uniforme se così posso dire perché erano debitamente scalzi, sfacciatamente nudi e a testa rapata come è normale che siano due tare di questo tipo. Durante il banchetto il nostro mentore ci ha sciorinato una buona quantità di nostalgiche rimembranze e di aneddoti curiosi della sua lunga carriera di dom. Sparecchiata la tavola i due inferiori si sono offerti volontari per una dimostrazione di frusta al volo rifornendoci degli strumenti del mestiere. Abbiamo creato l'atmosfera abbassando le luci e accendendo dei ceri. Spu e Pe si sono inginocchiati di schiena a poca distanza dal padrone di casa e li abbiamo riversi a baciare col muso il pavimento innalzandoli a natica spinta che già era un belvedere di quattro glutei in carne candidi come la neve e pronti al sacrificio. Ebbe inizio lo spettacolo che abbiamo intitolato “Il Cambiamento”. Abbiamo chiesto a Lucifero di dirigere a suo piacere l'esecuzione seguendo il ritmo che lui ci dava a tratti lento e però marcato e a tratti più leggero e vorticoso e siamo andati avanti ai suoi ordini per una bella mezz'ora di varia e buona musica di coro e orchestra per due scudisci indiavolati e schioccanti e due voci di riflesso gementi e piangenti. Alla fine del supplizio nel silenzio della sala ci siamo gustati a strascico il duetto cinguettante di ultime languide note assortite di strillo e strepito da sevizia rovente per solo coro. Per non farci mancare niente ci siamo scatenati con la partecipazione straordinaria anche del vecchio in una stupenda gara di sputo all'indirizzo di quei due poveri ani rossi come il fuoco e per ulteriore ludibrio e sofferenza dei loro sederi avvampati li abbiamo spinti a calci a sgambettare in giro e in tondo e a prodursi in un affannoso fuori programma di danza primitiva. Il festeggiato aveva gli occhi lucidi per la commozione quando i due tonti gli si sono avvicinati a fargli ala per baciargli ossequienti le mani e augurargli a voce rotta e a nome di tutti noi “Buon Compleanno”. Subito dopo ci siamo sprofondati esausti in poltrona per rinfrancarci con una tazza di caffè forte preparato e servito all'istante dai nostri tirapiedi. Tanta fu la gratitudine del nostro ospite che desiderò regalare a Drago e a me due fruste fra le più importanti della sua collezione di pellami d'epoca e a Sputo e Pecoro due preziosi plug d'argento massiccio a cipolla ormai fuori commercio la cui caratteristica principale era quella di riuscire a spandere a lungo se debitamente prelevati dal congelatore prima dell'utilizzo una sensazione di freddo polare da brivido.
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