La Vicina (Parte 4)

di
genere
feticismo

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Ero abbastanza contento, il rapporto con Laura si era sviluppato in qualcosa di più ma non saprei dire nemmeno io cosa. Non era una mistress o almeno non una professionista e io non ero lo schiavo, forse stavamo entrambi cercando di capire i nostri ruoli.
La settimana dell'ultimo incontro andò liscia, ogni giorno entrai a casa sua a prendere i cani ma lei non c'era quasi mai, le poche volte che riuscivo a beccarla era sempre di fretta. Il rapporto in pubblico era quello di sempre, come prima del nostro incontro, ogni tanto qualche occhiolino e qualche ammiccamento ma niente di più. Il sabato mattina mi fermai a prendere il caffè al solito bar, Laura mi notò ed entrò anche lei e si diresse verso di me.
"Ciao Lu come va? Già portati i cagnolini?" Mi chiese.
"Ciao Lau, sì sì già portati... tu come stai?" Risposi.
"Bene bene, ascolta......" fece una pausa. "Questo pomeriggio sei libero? Dovresti aiutarmi con una cosa" mi diede una gomitata e mi fece l'occhiolino.
"Ehm sì dovrei essere libero" dissi cercando di fare il vago ma era ovvio che ero libero e mi sarei fiondato da lei subito.
"Ok allora facciamo verso le 17... entra con le chiavi" mi disse girandosi verso di me. "Puntuale mi raccomando" alzò il ginocchio e me lo appoggiò sulle palle premendo leggermente. Strabuzzai gli occhi, cazzo quanto mi piaceva.
"Ok ok certo alle 17 sono da te" risposi, stavo già cominciando ad eccitarmi. Se ne andò subito e io passai il resto del tempo fino alle 17 pensando a quello che sarebbe accaduto.
Alle 17 in punto ero fuori dalla sua porta, entrai con le chiavi e salutai per avvisarla.
"Ciao Lu vieni pure" rispose. Voltai l'angolo per entrare in salone, era seduta sul divano, indossava un maglioncino azzurro con una camicetta bianca sotto e un paio di jeans, i capelli erano come sempre sciolti e aveva dei calzini bianchi... mi fermai a guardarli.
"Togliti il giubbotto su, non stare lì fermo" rise, il tono era sempre giocoso.
"Ah sì è vero" mi tolsi il giubbotto e lo appoggiai.
"Anche maglietta e pantalone" mi disse, mi tolsi tutto e rimasi in mutande.
"Su vieni qui" mi stava guardando con un sorriso stampato in faccia. Mi avvicinai e mi inginonocchiai, presi delicatamente un piede e lo sollevai per baciarlo sul dorso, poi feci lo stesso con l'altro.
"Che gentiluomo" disse sorridendo, le piaceva sicuramente questo gioco. "Li togliamo questi calzini?!" Disse. Feci per sfilarle le calze con le mani ma mi fermò. "Non con le mani" alzò il piede all'altezza della mia bocca, mi si stampò un sorriso in faccia. Aprii la bocca e addentai delicatamente la punta delle calze facendo attenzione alle dita, tirai indietro la testa e lei ritrasse il piede sfilandosi il calzino.
"Ti piacciono molto?"Mi domandò. Feci cenno di sì con la testa, mi tolsi il calzino dalla bocca e lo posai.
"Moltissimo" risposi, aveva sempre lo smalto rosso che rendeva quel piede ancora più perfetto se fosse stato possibile. Alzò l'altro piede per fare la stessa cosa.
"Dovresti chiamarmi padrona" si mise a ridere subito dopo. "No, scherzo non sono proprio una padrona" ammise "però potrei cominciare, ho letto che guadagnano tanto, qualche altro feticista leccapiedi che si fa prendere a calci nelle palle e che paga potrei trovarlo" proseguì. La guardai con sguardo interrogativo. "Non tu tranquillo, sto sempre scherzando" e rise davvero, tirai un sospiro di sollievo mentre mi toglievo il calzino dalla bocca, aspettai qualche secondo che mi dicesse come proseguire.
"Visto che ti piacciono tanto sdraiati con la testa qui" Indicando il punto proprio vicino ai suoi piedi. Mi misi come disse lei con la testa rivolta dalla sua parte vicino al divano, sollevò i piedi e me li appoggiò entrambi in faccia, me la copriva quasi completamente.
"Ho visto un po' di foto così e mi sono piaciute, spero apprezzerai" disse, stava iniziando a capire che mi avrebbe potuto fare qualunque cosa con quei piedi.
"Sì sì" risposi con i suoi piedi che coprivano anche la bocca.
"Ti ricordi cosa ti ho detto l'altra volta al bar?" Mi domandò.
"No mi hai detto tante cose" spostò leggermente i piedi per lasciare libera la bocca.
"Sì ma ti ho anche detto che ho raccontato delle nostre avventure a Francesca" proseguì, mi irrigidì subito. "Non sa di te ma ho parlato di quello che abbiamo fatto... anzi che ti ho fatto" premette un po' di più i piedi sul viso. "Lo ha trovato divertente e le è piaciuto molto così le ho chiesto se volesse partecipare" io ero praticamente una lastra di marmo.
"Tra 10 minuti sarà qui, hai il tempo per decidere se rimanere e vedere come va oppure rivestirti e andartene" rimasi in silenzio. "Ovviamente a me piacerebbe che restassi, alla fine ci stiamo divertendo ma non ti costringerei mai" concluse.
Francesca è una donna di circa 45 anni, capelli castano scuro di media lunghezza, occhi marroni, è alta circa 1,60 ed è molto snella. È molto esuberante, parla tanto e butta sempre tutto sullo scherzo, l'opposto di Laura che è molto pacata e trasmette calma e tranquillità. Le piace uscire molto infatti racconta spesso degli uomini con cui esce e che si porta a casa. Rimasi a pensare se accettare, alla fine a me piaceva e sinceramente Francesca non mi dispiaceva, non mi era mai capitato di vederle i piedi perché portava sempre scarpe chiuse e ogni volta rimanevo deluso. Laura stava lì con il telefono in mano e i piedi sulla mia faccia, sembrava stare piuttosto comoda e le dava un certo potere.
"Allora? Il tempo passa e Franci sta per arrivare" Laura mi riportò alla realtà.
"Ho solo il pensiero che possa raccontarlo in giro" era un dubbio sacrosanto.
"Tranquillo posso garantire io per lei, so cose che non ha mai raccontato a nessun altro, è una persona affidabile" mi rassicurò e accettai. Così attendemmo l'arrivo di Francesca, il cuore cominciò ad accelerare perché non immaginavo come potesse reagire.
Poco dopo sentii dei passi fuori dalla porta, erano rumore di tacchi, era lei. Laura si alzò per andare ad aprire la porta.
"Ciao Franci, vieni accomodati e togliti le scarpe" le disse Laura.
"Ciao Lau, arrivo subito" rispose Francesca. Laura tornò subito, si sedette sul divano e mi rimise i piedi in faccia, sentii il rumore delle scarpe di Francesca che venivano lasciate cadere sul pavimento e la porta che si chiuse.
"Stai tranquillo" mi sussurrò Laura, si accorse che ero un po' agitato. Voltò l'angolo che dava sul salone e si fermò.
"Uuuuh ma allora era tutto vero" disse Francesca in tono entusiastico.
"Ti avrei mai potuto raccontare una cosa del genere se non fosse vera?!" Rispose Laura. Buttai un occhio, aveva un vestitino nero lungo fino al ginocchio, un giubbottino in pelle nero e poi ovviamente guardai i piedi, notai lo smalto nero ed erano davvero belli... piccoli ma belli.
"Certo hai ragione" disse Francesca "ti cascano proprio tutti ai piedi eh" guardò meglio e mi riconobbe "Luca? Sei tu?" Esclamò.
"Sì è Luca, non te l'ho detto per ovvie ragioni" intervenne Laura.
"Certo certo, tranquilli nessun problema bocca chiusa" proseguì "Vabbè questa cosa è meravigliosa" aggiunse poi, stava cercando di riprendersi dalla sorpresa.
"Ciao Franci" presi coraggio e la salutai. Ricambiò il saluto.
"Serviti pure" le disse Laura invitandola a versarsi da bere. Andò verso il tavolo e si verso del vino, poi si avvicinò e si fermò in piedi di fianco a me.
"Stai comoda?" Domandò a Laura. "Non posso lamentarmi" rispose mentre mi accarezzava il viso con il piede e risero entrambe. Finì il calice e posò il bicchiere sul tavolino di fianco al divano.
"Vuoi salire?" Domandò Laura.
"Perché posso?" Domandò a sua volta Francesca, la domanda era più rivolta a me che a Laura, da sotto i suoi piedi annuì. Alzò il piede e lo appoggiò sulla pancia per qualche secondo tastando il punto, allungò le mani verso Laura per farsi tenere e poi salì mettendo l'altro piede sul petto, nel frattempo Laura mi tolse i piedi dalla faccia e li mise per terra ai lati della mia testa.
"Wow che figata, non dirmi che non ce la fai perché peso 50 chili bagnata" scherzò Francesca. "Tranquilla ce la faccio" risposi prontamente, la voce un po' strozzata perché premeva sullo stomaco. Fece qualche passetto un po' incerto, uno avanti e uno indietro. Era abbastanza leggera ma cominciavo a sentire fatica perché passava sempre sullo stesso punto.
"Posso?" Domandò alzando il piede e tenendolo sospeso davanti al mio viso.
"Sì vai" rispose Laura. Mi appoggiò il piede in faccia, non riusciva a coprirla perché rispetto a Laura aveva il piede più piccolo, paradossalmente respirai un po' meglio perché non premeva più sulla pancia. Lasciò per un momento le mani di Laura e raddrizzò la schiena per cercare di bilanciarsi meglio.
"Guarda che ballerina che sono, bravissima" scherzò mettendosi in posa.
"Sì proprio brava" scherzò anche Laura.
Tolse il piede dalla faccia e tornò sul torace, iniziò a muoversi e a improvvisare un balletto, stava prendendo confidenza e riusciva a stare in equilibrio. Si allungò stando sulle punte, era un po' doloroso alla lunga ma anche piuttosto eccitante, era brava.
"Non lo avevo mai fatto ma sembro nata per queste cose" disse mentre continuava a danzare su di me.
"Per cosa? Per ballare sul corpo di una persona?" Ironizzò Laura.
"Anche" rispose subito "Guarda qua" aumentò la velocità passando su tutto il torace e arrivando con il tallone quasi sulla zona inguinale. Si fermò, fece un saltello e scese atterrando però sul pavimento con un piede da un lato e un piede dall'altro del mio petto. Feci uno scattino per paura e per prepararmi all'atterraggio in piena pancia.
"Paura eh?!" Disse accorgendosi della mia reazione. "La lezione di danza è finita, grazie per avermi fatto da pista da ballo" proseguì. Laura rimase a osservare ed era piuttosto divertita, Francesca era simpatica e vivace e aveva preso questa cosa con lo spirito giusto. Vedendo che stavo riprendendo fiato dopo la passeggiata di Francesca, Laura sollevò un piede e mi accarezzò il viso, cominciò a strofinarmelo sulla guancia, sul naso e sulla bocca, sentivo la sua pianta liscia e morbidissima, ero già parecchio eccitato.
"Vedo che ti piace molto" iniziò Francesca accorgendosi dell'erezione. "È per quello che ti ho fatto io e per la mia danza o per il piede di Laura?" Mi domandò.
"Per entrambe" risposi sinceramente, ero in estasi per la sensazione del piede di Laura sul mio viso, chiusi gli occhi.
"Passiamo allo step successivo... vediamo questo pisello" si abbassò, afferrò l'elastico dei boxer e li abbassò lasciandomi totalmente nudo. Feci un piccolo movimento di riflesso come per cercare di coprirmi ma Laura premette il piede con decisione sulla mia faccia invitandomi a stare fermo.
"Però bello sull'attenti" Esclamò guardami il pene in erezione. Ero al massimo dell'eccitazione. Mi tolse del tutto le mutande e le lanciò sul pavimento.
"Schiacciagli le palle" disse Laura a Francesca. "Cosa? Davvero?" Domandò Francesca. "Sì davvero, schiacciagliele" non se lo fece ripetere di nuovo, alzò il piede e lo fece cadere pesantemente sulle mie palle, sentii un po' di dolore e di riflesso aprii la bocca, in quell'istante Laura ci infilò il piede e il suono della mia voce si strozzò.
"È un pulsante questo?" Fece Francesca premendomi le palle. "Sì suonano anche" rispose Laura, risero entrambe. Avevo il piede di Laura in bocca e mi piaceva tantissimo, lo adoravo. Francesca continuava a schiacciarmi le palle ma non forte, ogni tanto premeva sul pene, giocava schiacciandolo sulla pancia e poi lasciandolo facendolo tornare dritto, rideva e si scambiava battute con Laura.
"Io non ci voglio credere che gli hai fatto una sega con i piedi in pizzeria davanti a tutti" disse Francesca rivolgendosi a Laura. "Ma chi io?" Rispose con tono da finta innocente.
"E che l'hai preso anche a calci nelle palle" proseguì. "Ti ha fatto male?" Mi domandò iniziando a strofinare delicatamente il piede sulle palle, annuì con il piede di Laura ancora in bocca. "Poverino, monella Laura" e continuarono a ridere. Il massaggio di Francesca era strepitoso, ci sapeva fare con quel piedino. Laura tolse il piede dalla mia bocca e lo appoggiò per terra. "Aspetta aspetta" disse Francesca togliendo il piede dalle palle e facendo un saltello in avanti. "Tocca a me" e mi infilò tutto il piedino in bocca fino quasi alla gola. "Guarda il mio entra meglio" disse a Laura, entrava quasi tutto. "Perché tu hai il piede più piccolo" rispose Laura sorridendo. "Sì io ho il 36, piedino da fata" rispose Francesca, lo sentivo perfettamente in bocca, anche il suo piede era morbido, lo muoveva su e giù lentamente come se lo stesse inzuppando. "Lau potresti fare qualcosa anche tu?" disse rivolgendosi a Laura che si alzò, mi girò intorno e si fermò tra le gambe, iniziò a massaggiarmi delicatamente le palle con il piede, poi passò al pene. Francesca continuava con il suo lavoro in bocca. "È buono?" Mi domandò guardandomi. Feci cenno di sì con la testa. "Lau però mi sa che gli piace di più il tuo" disse rivolgendosi a Laura.
"No gli piace anche il tuo non lo vedi?" rispose Laura continuando a massaggiarmi lentamente le palle, era bellissimo. "Attenta" disse a Francesca, in quel momento Laura spostò il piede e fece partire un calcio che mi colpì bene entrambe le palle, emisi un suono strozzato costringendo Francesca a togliere il piede dalla bocca. Mi girai di lato come l'altra volta tenendomi le palle, non era molto forte ma riusciva a colpire bene, non so come facesse.
"Ahia cazzo, ho sentito dolore anche io" disse Francesca che poco dopo fece un sorriso.
"Su respira come l'altra volta" mi disse Laura avanzando, si fermò davanti al mio viso, sollevò il piede e mi accarezzò la guancia, poi la bocca sulla quale si soffermò un attimo, fece un po' di forza aprendomela per infilarci le dita, era molto brava. Si voltò verso Francesca e sorrise.
Poco dopo mi distesi di nuovo a pancia in su mentre continuavo a prendere fiato, il dolore era quasi sparito.
"Quindi è vero che gli piace" Domandò Francesca guardandomi il pene ancora in erezione.
"Posso farlo venire prendendolo a calci nelle palle?" Chiese "Posso provarci?".
"Non vedo perché no" rispose Laura.
Mi fece alzare e mettere in ginocchio davanti al divano mentre loro si sedettero davanti a me, Francesca prese le misure con il piede.
"Adesso iniziamo, se ci riesco cosa vinco?" Chiese. "Una cena offerta" rispose Laura.
Iniziò colpendomi piano le palle con il collo del piede, non faceva male.
"Infilagli il piede in bocca visto che gli piaceva di più il tuo" disse a Laura che alzò il piede, attese che aprii la bocca e ce lo infilò, mi faceva impazzire.
Ogni tanto Francesca mi strusciava le palle sempre con il collo del piede, poi giocava con il pene accarezzandolo e colpendolo, era dannatamente brava.
Riprese a colpirmi, mi guardava negli occhi e ogni 4 o 5 calci aumentava un po' la forza, ero sempre più eccitato.
Il piede di Laura sempre in bocca, muoveva ogni tanto le dita e io ero estasiato.
"Dai su che ci stiamo arrivando" disse Francesca, ogni tanto guardava giù per aggiustare la mira poi mi riguardava negli occhi, si mordeva il labbro inferiore, era concentrata e seria.
La forza aumentava sempre di più, io non resistevo, iniziai a cedere, mi piegai leggermente in avanti sia per il dolore che cominciava a farsi sentire sia per il piacere che stavo provando.
Ogni colpo diventava sempre un po' più forte e più lento, Francesca mi guardava negli occhi e l'eccitazione ormai era arrivata al culmine, Laura mi spingeva ancora il piede in bocca.
"Oh sì dai" Esclamò Francesca accorgendosi che stavo per venire, il respiro si fece più affannoso. Diede un ultimo calcio piuttosto forte ed esplosi, mi piegai in avanti mentre fece in tempo a togliere il piede e a spostarsi per non sporcarsi, piacere immenso e dolore si mischiavano, ero stremato. "Sììììì ce l'ho fatta" Esclamò Francesca alzando le braccia in segno di vittoria "sono bravissima" proseguì autocomplimentadosi. Laura invece per qualche momento non tolse il piede e mi costrinse a tenerlo in bocca, forse per soffocare un eventuale urlo che comunque non ci fu. Rimasi un po' piegato per qualche secondo per riprendere le forze, Laura poco dopo tolse il piede dalla bocca e quando mi raddrizzai a fatica le palle mi dolevano ancora un po'. Mi sedetti per terra "mi sdraio qualche secondo" dissi con l'affanno", Laura si alzò e andò a versarsi del vino e tornò verso di me che nel frattempo mi ero sdraiato con le mani ancora a coprirmi i gioielli un po' doloranti.
"Ti fa male?" Mi chiese Francesca guardandomi dal divano.
"Un po' ma niente di che, adesso passa" dissi cercando di fare il duro.
"Fai vedere" disse Laura che era posizionata di fianco a me, alzò il piede e mi fece togliere le mani e sempre con il piede mi toccò il pene e mi tastò le palle ancora sensibili.
"Il pisello e le palle stanno bene" disse dopo aver tastato per bene. Poi tolse il piede e me lo avvicinò alla bocca come l'altra volta, lo baciai istintivamente.
"Vado a cambiarmi, prenditi il tempo che ti serve per riprenderti bene Lu" mi disse Laura, sembrava tornata quella di prima, gentile e premurosa.
Anche Francesca si alzò, si avvicinò e sollevò il piede vicino alla bocca. "Anche io bacino sul piedino" disse, le presi il piede, lo accarezzai e le diedi un bacio, era davvero piccolo ma molto bello.
Aspettai qualche minuto per riprendermi bene, mi alzai e diedi una pulita per terra poi mi rivestii con calma, nel frattempo Francesca e Laura già pronte si avviarono alla porta.
"Prenditi tutto il tempo che vuoi mi raccomando" insistette Laura "Spero ti sia divertito" proseguì.
"Sì a me piaciuto" dissi guardandole.
"Io mi sono divertita.... e parecchio anche" intervenne Francesca "lo rifacciamo". Annuimmo tutti e 3 poi loro uscirono divertite. Io finii di vestirmi e mi avviai alla porta, chiusi a chiavi e scesi per tornare a casa. Continuai a pensare alla serata e a quanto mi fosse piaciuto, forse stavo cominciando a lasciarmi andare, e alla new entry, Francesca si era divertita davvero e la sua verve non mi era dispiaciuta anzi, e in più aveva dei piedini davvero molto belli che non guastano mai.
Alla fine Laura aveva ragione, era stata lei a spronarmi e non posso fare altro che ringraziarla. Adesso non mi restava che passare la settimana in attesa della prossima giocata.
scritto il
2025-01-13
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