Petting in aereo

di
genere
bisex

Questa è una storia vera, la storia che mi ha convinto a scrivere le storie legate ai miei incontri, iniziati molto prima per dare completezza alla mia sessualità ed al mio "bisogno" di erotismo raffinato. Vi prego di voler dare un voto a questo mio racconto (utilizzando i punteggi che "racconti erotici" mette a disposizione sotto la fine del racconto) e, magari, scrivere qualcosa di pubblico nei commenti. Se invece volete contattarmi in privato per critiche, suggerimenti o correzioni la mia mail è adocchichiusi20@gmail.com. Ma ora godetevi il racconto di questo incontro vero - Nell'enorme aeroporto cinese incontro al ristorante due ragazzi italiani, giovani ai loro primi viaggi così lontano da casa. Avranno 25 anni, sono così carini ma allo stesso tempo bei maschi consapevoli. Stanno cercando di capire il cambio yuan/euro e capisco che stanno sbagliando: intervengo a correggerli per evitare problemi, mi ringraziano sorridendo ed io sono contento di essere stato utile. Un'ora dopo sto cenando al ristorante ed entrano a mangiare anche loro: il più carino, quello con uno sguardo ambiguo, ammiccante, irresistibile mi sorride ed io ricambio. Si siede proprio di fronte a me, il suo amico mi da le spalle ... continua ad alzare gli occhi su di me e a sorridermi.. Il suo sguardo mi turba, mi eccita, cerco di sfuggirlo per non farglielo capire ... poi però mi impongo di stare al gioco e sostengo il suo sguardo, sorridendogli ed ammiccando in modo elegante. Lui, smaliziato, capisce che sto al gioco e me lo trasmette con quella sua bocca sensuale, con quel suo sguardo furbetto. Non ho mai pensato prima di potermi eccitare in questo modo solo per una battaglia di sguardi ma è questo che sta succedendo. Chiamano il nostro volo, loro si alzano ma io, viaggiatore esperto, non mi affretto ... amo entrare in cabina tra gli ultimi. Entro in cabina, cerco il mio sedile, lo trovo ... è proprio davanti al suo: lui mi vede ed il suo bel viso si illumina di un sorriso malizioso che ricambio. Partiamo, dopo poco la luce in cabina si affievolisce, è ora di riposare. Mi tolgo le scarpe ed anche le calze, il volo sarà lunghissimo per cui massimo relax. Dopo un oretta muovo le gambe stendendole e poi le metto ad x sotto al mio sedile ... ed i miei piedi trovano qualcosa di caldo, di soffice: saranno i suoi, nudi? Lui si rende conto che i nostri piedi si toccano e li struscia sui miei, piano quasi timido, per darmi certezza: un calore strano, mai provato prima, mi sale dai lombi, mi paralizza ma allo stesso tempo mi eccita. La mia pelle è sensibilissima e si accende: decido di rispondere ai suoi movimenti carezzando i suoi piedi con i miei. Lui risponde: si ... i nostri piedi si stanno cercando, avidi di questo contatto segreto. Stiamo letteralmente facendo sesso sotto al sedile, in modo così soft, così piacevole, così eccitante. Dopo un'ora di questo gioco non resisto: devo andare in bagno e devo rimettere le scarpe: le mani scivolano sotto il sedile per cercarle e toccano i suoi piedi, li carezzano, confermano la nostra connessione. Infilo le scarpe, mi alzo ... e non posso non incrociare il suo sorriso ... i nostri occhi entrano in contatto, le nostre menti si collegano in quell'atto erotico così strano. Andando al bagno sogno che lui pensi di venire da me, magari di poterlo baciare nella toilette. La aspro e capisco che è impossibile: è così angusta che in due non entreremmo mai ... senza parlare delle hostess che controllano i passeggeri. Un poco deluso, ma contemporaneamente voglioso di iniziare di nuovo questo gioco erotico così emozionante, apro la porta. Lui è in piedi, li davanti, mi guarda, mi sorride e mi urta lievemente ... una scossa profonda, orgasmica, parte dalla pelle ed arriva al cervello facendomi strabiliare: conosco molto bene questo effetto ma è la prima volta che mi succede con un uomo, con un ragazzo. Entra nella toilette ed io torno al mio posto, mi slaccio le scarpe, tolgo le calze e rimetto i piedi li dove lui può trovarli. Poco dopo arriva ma non li mette subito; sa che io sto aspettando ma vuole farmi patire un poco ... ma anche la sua voglia è grande e mi fa restare poco sulla graticola ... piano i suoi piedi cercano i miei, li solleticano, li carezzano ... ed io rispondo come prima, più di prima, in un crescendo erotico che vorrei non finisse mai ... per fortuna il viaggio è lungo, lunghissimo, al limite della autonomia dell'aereo. Il gioco dura per ore, con le varie interruzioni per la colazione ed il pranzo e la pipi ... per ore i nostri piedi fanno sesso, a volte calmo, a volte sfrenato sempre dolcissimo. Voglio sentire di più e quando la luce cala di nuovo, facendo il gesto di chi si sta stirando metto le mani sullo schienale del mio seggiolino, ben in vista davanti ai suoi occhi. Tutti dormono e lui avvicina la sua testa alle mie mani ... sento i capelli che le sfiorano e, improvvisamente, qualcosa di caldo, di bagnato, di estremamente eccitante che sfiora le dita ... le lecca, piano, ad una ad una è la sua lingua, altro colpo libera litri di ossitocina in me, la mia pelle sembra impazzire e mi dona sensazioni uniche e folgoranti. Siamo doppiamente collegati ora ... mani e piedi si cercano e si danno piacere senza sosta, senza pudore, senza paura. Per ore il mio cervello gode senza pause, incapace di uscire da questo stato di beatitudine. Ma anche il più lungo viaggio arriva al termine, stiamo atterrando, solo un ultimo saluto e le mani e le gambe ritornano al loro posto. Per ore sono state il nostro punto di contatto ... ora sentono la mancanza una dell'altra. Atterriamo, usciamo e siamo al ritiro bagagli: un ultimo sorriso, quasi nostalgico e via, verso le nostre vite. E' stato bello, fantastico, inaspettato ... e mi ha insegnato ancora di più sulla sessualità e come viverla e goderla appieno.
scritto il
2025-01-23
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