Il silenzio della solitudine
di
laprimularossa2025
genere
etero
IL SILENZIO DELLA SOLITUDINE
Era molto tempo che non si vedevano, ma il desiderio di aversi era forte….Lui arrivò con in mano dei fiori lei aprì si salutarono, poche parole il tempo di un caffe, e di sedersi l’uno di fronte all’altro, Lui la guardava con uno sguardo intenso e profondo, Lei abbassava lo sguardo lo rialzava per incrociare il suo, lo sentiva tutto sulla sua pelle, si sentiva penetrata restando inerme….Lui si alzò prese un telo asciuga piatti fece passare le sue mani tra gli assi della spalliera della sedia sui cui Lei sedeva e le legò i polsi, poi le aprì la camicia bianca si scoprirono i seni che divergevano dolcemente, in casa li lasciava sempre liberi da costrizioni inutili, poi le sfilò la gonna e le abbassò collant e slip alle caviglie, le allargò le gambe per osservarla, desiderandola, una lieve incuria non ammessa in estate si mostrò ai suoi occhi e ne accresceva la sua attrazione, Lei lo osservava sentiva il suo sangue fluire più denso e sentiva risalire il vuoto che le sue mani legate non potevano riempire. Lui si voltò e vide un foulard fuoriuscire dal cappotto di Lei appoggiato su una poltrona, lo annuso per sentire il profumo e l’odore lasciato dalla pelle, lo sfilò Le si avvicinò e le coprì gli occhi, le sue pulsazioni aumentarono e il respiro divenne più affannoso, cosa sarebbe successo ora?
Le si avvicinò, Lei sentì la sua mano afferrare i suoi capelli con delicata decisione guidare la sua testa dalla nuca sino a farle sentire il suo sesso sulle labbra, Lei inspirò profondamente per sentirne l’odore, sentì una lieve spinta forzare l’apertura della sua bocca, lo accolse ed inziò a disegnare il suo pene con la lingua immaginandone la forma, l’immagine si impresse nella sua mente lo sentiva entrare e uscire, provò a serrare la bocca per trattenerlo poi lo lasciò scorrere di nuovo ma il contatto prolungato aveva interrotto la sua voglia di attesa, cosi il suo seme si diffuse prima impetuoso poi più lentamente nella sua bocca lo senti scendere nelle viscere. Le lasciò la nuca e Lei potè ritrarsi, Lui si ricompose allentò i nodi ai polsi e si allontanò in silenzio. Lei si slegò liberò i suoi occhi dal foulard ma il suo cavaliere era ormai svanito, richiuse gli occhi e le sue mani provarono a riempire il vuoto che restava sino a quando il tremore risalì dalle caviglie con leggero sussulto e il suo respiro continuò affannoso nella sua solitudine.
Scrivetemi se vi è piaciuto o non viè piaciuto…se avete immagini e situazioni da suggerire le accolgo volentieri
♂ laprimularossa2025@libero.it ♂
Era molto tempo che non si vedevano, ma il desiderio di aversi era forte….Lui arrivò con in mano dei fiori lei aprì si salutarono, poche parole il tempo di un caffe, e di sedersi l’uno di fronte all’altro, Lui la guardava con uno sguardo intenso e profondo, Lei abbassava lo sguardo lo rialzava per incrociare il suo, lo sentiva tutto sulla sua pelle, si sentiva penetrata restando inerme….Lui si alzò prese un telo asciuga piatti fece passare le sue mani tra gli assi della spalliera della sedia sui cui Lei sedeva e le legò i polsi, poi le aprì la camicia bianca si scoprirono i seni che divergevano dolcemente, in casa li lasciava sempre liberi da costrizioni inutili, poi le sfilò la gonna e le abbassò collant e slip alle caviglie, le allargò le gambe per osservarla, desiderandola, una lieve incuria non ammessa in estate si mostrò ai suoi occhi e ne accresceva la sua attrazione, Lei lo osservava sentiva il suo sangue fluire più denso e sentiva risalire il vuoto che le sue mani legate non potevano riempire. Lui si voltò e vide un foulard fuoriuscire dal cappotto di Lei appoggiato su una poltrona, lo annuso per sentire il profumo e l’odore lasciato dalla pelle, lo sfilò Le si avvicinò e le coprì gli occhi, le sue pulsazioni aumentarono e il respiro divenne più affannoso, cosa sarebbe successo ora?
Le si avvicinò, Lei sentì la sua mano afferrare i suoi capelli con delicata decisione guidare la sua testa dalla nuca sino a farle sentire il suo sesso sulle labbra, Lei inspirò profondamente per sentirne l’odore, sentì una lieve spinta forzare l’apertura della sua bocca, lo accolse ed inziò a disegnare il suo pene con la lingua immaginandone la forma, l’immagine si impresse nella sua mente lo sentiva entrare e uscire, provò a serrare la bocca per trattenerlo poi lo lasciò scorrere di nuovo ma il contatto prolungato aveva interrotto la sua voglia di attesa, cosi il suo seme si diffuse prima impetuoso poi più lentamente nella sua bocca lo senti scendere nelle viscere. Le lasciò la nuca e Lei potè ritrarsi, Lui si ricompose allentò i nodi ai polsi e si allontanò in silenzio. Lei si slegò liberò i suoi occhi dal foulard ma il suo cavaliere era ormai svanito, richiuse gli occhi e le sue mani provarono a riempire il vuoto che restava sino a quando il tremore risalì dalle caviglie con leggero sussulto e il suo respiro continuò affannoso nella sua solitudine.
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