A cena da Fanny parte 2

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A CENA DA FANNY parte 2
Fanny aspettava che Silvia uscisse dal bagno. Uscita, Silvia si scusò per essersi trattenuta, Fanny la prese sottobraccio, Le mancava il tip tap a cui Silvia l’aveva abituata, guardò in basso e non potè fare a meno di dirle: non penserai mica di venire di là con le sneakers: vieni!
La portò nella sua cabina armadio e le mostrò le 69 paia di scarpe, come mai 69? Non potè fare a meno di chiedere Silvia, Fanny con sorriso smaliziato rispose è un numero dal buon auspicio. Conoscendo Silvia le prese un sandalo che valorizzasse e lasciasse quasi completamente scoperto il piede, una stringa minimale alla caviglia ed una sul piede. La condusse per mano in salone, il loro passaggio fu interrotto da un gruppo di invitati e Fanny non potè fare a meno di presentare Silvia, uno di loro fu particolarmente audace la guardò con desiderio ardente e Silvia ne rimase interdetta, le baciò la mano e si presentò : piacere Diego, Silvia sorpresa dai modi e per spezzare l’imbarazzo rispose si Della Vega e scommetto hai un cavallo nero : Tornado, Diego non potè fare a meno di stare al gioco, e rispose : se la tua stanza da letto ha un balcone, lascia la finestra aperta che una di queste notti verrò a farti visita. Silvia pensò che era insolente e sfrontato, ritirò la mano accompagnando il gesto con consueto congedo: piacere di averti conosciuto, e si allontanò.
Il fare di Diego l’aveva turbata, Fanny le era rimasta vicina e aveva osservato tutte le espressioni del suo viso e guadagnata la distanza di riservatezza, le disse con fare scherzoso, ti ha scopato il cervello, ti saresti spogliata e fatta possedere lì davanti a tutti aggiunse con un sorriso fragoroso, Fanny aveva colto esattamente il suo stato d’animo e le sue sensazioni, smettila rispose con riso forzato Silvia, mi credi una che apre le gambe al primo che capita?…..Si diressero ai tavoli del buffet, Silvia ora era affamata ma non riusciva a liberarsi dalla morsa che il desiderio e il pensiero di Lui stringevano sulla sua mente.
Fanny si era allontanata mentre Silvia selezionava con attenzione cosa mangiare, conclusa la selezione, in una zona illuminata maggiormente, vide una Kartell Ghost (sedia) libera che sembrava l’attendesse, la raggiunse e si sedette.
Sedette sul bordo con il busto in avanti, per non trasmettere gli umori ancora freschi che Diego aveva provocato, al vestito. Distratta si era seduta con le gambe allargate, mentre girata guardava il centro della sala. Diego non l’aveva persa di vista e l’aveva seguita da lontano con lo sguardo per poterla raggiungere al momento opportuno. Uscì sul terrazzo insinuandosi tra gli invitati per rientrare e potersi trovare di fronte a Silvia, la osservò attendendo che si girasse, soffermandosi sui lineamenti del viso che i capelli legati scoprivano in tutta la sua delicatezza, poi lo sguardo si abbassò sui seni che dalla posizione assunta, vide che erano liberi, poi continuò e si fermò sui suoi fianchi che esprimevano accentuata femminilità, l’eccitazione saliva e l’effetto era oramai visibile, scendendo ancora con lo sguardo realizzò che Silvia indossava solo il vestito e sotto era completamente nuda, fu allora che Silvia si voltò e si accorse che il suo sguardo si era fermato tra le sue gambe.
Senza affrettarsi nè scomporsi chiuse delicatamente le gambe guardandolo negli occhi, si alzò e raggiunse il centro del salone, ormai non poteva sottrarsi al desiderio che Diego aveva scatenato. Sapeva, anche se era di spalle, che i suoi occhi la seguivano e l’eccitazione ormai attraversava le sue vene, i suoi umori si espandevano raggiungendo l’inguine. Condusse Diego sul lato opposto del salone, usci sul terrazzo buio e illuminato solo dalla luna, il cielo terso mostrava tutte le sue stelle, attese che Diego la raggiungesse, non si girò, sentì i suoi passi, poi il silenzio, era dietro di Lei, tentò di afferrare il suo polso ma la mano di Diego aveva già raggiunto le sue piccole labbra sporgenti e si era impossessata dei suoi umori.
Diego ritrasse la mano la portò al naso, l’annusò profondamente chiudendo gli occhi, la spostò sulle labbra, la lingua catturò la freschezza che l’acidità trasmette. Poi la guardò negli occhi e prendendola dai fianchi l’avvicinò energicamente a sè, baciandola in un abbraccio che le tolse il respiro.
Le sue mani scesero poi sui glutei morbidi afferrandoli intensamente, Silvia adorava sentire le mani sul sui glutei, amplificavano la sua eccitazione, poi le sue mani salirono e Lei sentì che la invitavano ad abbassarsi, incontrando il suo stesso pensiero, si inginocchiò liberò dai vestiti il suo membro dolorante dall’eccitazione diventata ormai esplosiva, lo bagno abbondantemente della sua saliva. Diego la prese dai capelli che infine si sciolsero nel movimento alternato della testa, poi Silvia si alzò e si girò di spalle piegandosi in avanti, afferrandosi alla ringhiera, Diego sollevò appena il vestito e la penetrò da dietro immaginando le labbra sporgenti che l’avevano catturato quando l’aveva prima vista seduta e poi quando l’aveva toccata. Il respiro di Silvia diventò affannoso e sentirla ansimare accentuava in Diego l’eccitazione e il desiderio, alternò le sue spinte fino a quando sentì il tremore delle gambe raggiungere i fianchi, accentuò la stretta, si fermò per liberarsi dentro di Lei e avvolgendola avvicinò la bocca all’orecchio e mordicchiandolo le sussurrò : ti è piaciuto il cielo stellato?


laprimularossa2025@libero.it
scritto il
2025-02-01
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