Il Vicolo Cieco

di
genere
etero

IL VICOLO CIECO
Dopo la doccia si era osservata a lungo nuda davanti allo specchio voleva prendere confidenza con il suo nuovo aspetto, i suoi peccati di gola le avevano regalato fianchi morbidi e piu generosi e i succinti abiti estivi che era abituata ad indossare non le avevano dato motivo di soffermarsi sulle accentuate morbide sinuosità.
L’estate non aveva ancora avuto l’occasione di lasciare i segni sulla sua pelle bianca come il latte, provò alcuni vestiti la sua scelta fini su in vestito blu, corto senza maniche con collo rotondo, rifinito con volant e cuciture a vista la schiena era vistosamente scoperta, abbinò l’unico reggiseno di colore blu in tinta con il vestito, poi cercò il tanga abbinato ma non riuscì a trovarlo e a dire il vero i suoi cassetti erano vuoti di biancheria intima, l’assalì l’eccitazione e guardò allo specchio il suo sorriso smaliziato, non continuò a cercare, indossò l’abito e l’unico paio di sandali blu che l’alzavano di 10 cm avrebbe superato il suo cavaliere ma l’idea la divertiva.
Alle 21sentì suonare il campanello, scese e salì in macchina, Lui scelse una terrazza sul mare sullo sfondo il riflesso della luna.
Si osservavano intensamente, le loro mani si incrociavano i calici si svuotavano velocemente inebriandoli, lei pensava a come avrebbe reagito se Lui avesse saputo che sotto il vestito non avrebbe trovato nulla da sfilare. Finita la cena decisero di passeggiare le mani si incrociavano e incontravano i fianchi, poi i glutei e il desiderio saliva, l’aria era calda ma li colse inaspettatamente una pioggia estiva e intensa, cercarono per quanto lei poteva sui suoi sandali, di correre per cercare riparo, lei accaldata sentiva scorrere sulla sua schiena bagnata un rigagnolo di pioggia e sudore che si incanalava tra l’apertura del vestito e l’inizio della separazione dei glutei, Lui la prese per mano ed entrò in un vicolo cieco dove si intravvedeva una piccola tettoia, il desiderio esplose nella stretta dei corpi, in perfetta sintonia Lei si girò di spalle e si appoggiò al muro lui le alzo il vestito, la sorpresa lo bloccò per un’istante e il suo impeto amplificato dal respiro ormai affannoso di lei richiamarono il suo istinto primordiale e le entrò “dietro” dove la pioggia e il sudore l’avevano già abbondantemente bagnata,il respiro di Lei si fermo per un’istante uscì disarmonico dalla sua bocca, afferrandola dai fianchi Lui l’avvicino con decisione finche il suo respiro si ricompose armonioso nel piacere intenso. La sentì fremere e la sua energia si esaurì tenendo le mani sui suoi seni e le labbra sul suo collo, a baciare la pelle bianca come la luna. Le sussurò scusa all’orecchio e Lei bisbigliò dolcemente, lo volevo anch’io.

♂ laprimularossa2025@libero.it ♂
scritto il
2025-02-01
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