Ettorino
di
Cucciolo962
genere
prime esperienze
La mia vita sessuale comincia in pratica a 18 anni, quando vado al mare per 2 estati con mia zia Rosella.
Prima le mie giornate erano le solite, senza acuti o delusioni particolari fatte di scuola al mattino e giochi con amici al pomeriggio. La scuola era nella norma e i divertimenti con gli amici erano soddisfacenti.
Figlio unico con mamma operaia e padre piccolo imprenditore edile ho vissuto la mia adolescenza abitando in una villetta di un paese della campagna del comasco.
Torrnando a quei 18 anni come dicevo sono andato al mare per le vacanze per 2 estati con mia zia Rosella. I miei genitori lavoravano tranne 2 settimane d’agosto quindi mia zia, che invece, non lavorava, mi portava con lei in una pensione di Rivabella di Rimini per luglio e agosto. I miei genitori ci raggiungevano appunti per le 2 settimane in agosto.
Ero infatuato dalla zia e anche se era un pochino severa lei mi affascinava, aveva un forte magnetismo, mi sentivo succube, mi piaceva ubbidirgli senza discussioni o capricci e in pratica riuscivo a fare solo a lei le mie confidenze.
E in quelle 2 estati sono stato “sedotto” da un uomo e ho ricevuto parecchie sue attenzioni.
Io con la mia timidezza e “debolezza” caratteriale le subivo ma a dir la verità a poco a poco mi piacevano anche, in fondo mi dicevo che non era colpa mia: lui era un uomo forte e quindi io non avevo colpe e dovevo stare al suo gioco. Inoltre mi spaventò un po` quando mi face intendere che non stavamo facendo cose del tutto lecite e che quindi avrebbe potuto dire certe cose alla zia o addirittura a mia mamma facendomi passare dalla parte del torto. Comunque sia le sue attenzioni sono sempre state delicate e mai volgari.
Era un uomo sulla cinquantina, si chiamava Gianni, un vicino d’ombrellone, e per me era il Signor Gianni. Era un tipo abbastanza imponente o almeno a me a quell’età pareva così, con una moglie magra che veniva in spiaggia solo il mattino, aveva i baffi e la carnagione scura, era di Cinisello Balsamo.
A quell’epoca, rispetto ai miei amici, mi sentivo meno cresciuto, meno sviluppato e durante le docce in piscina o a scuola vedevo gli altri ragazzi con molti peli e piselli più grossi del mio, mentre io di peli ne avevo pochissimi e il mio pisellino era piccolo e questo mi metteva a disagio. Cosi in quei mesi al mare ne ho parlato con la zia e lei non l’ha presa bene. Oltre ad avermi detto che non si guardano i ragazzi nudi mi ha tranquillizzato a suo modo che non tutti si sviluppano negli stessi modi e tempi. Comunque poi qualche volta è tornata sull’argomento, oltretutto coinvolgendo il Signor Gianni, chiedendogli un parere da uomo e facendomi vergognare all’inverosimile. Credo l’avesse fatto di proposito per mettermi a disagio.
Questo signore ha cominciato con la scusa dello spalmarmi la crema solare, e più passavano i giorni e più la spalmava con passione cercando di non tralasciare nessuna parte del corpo. Era bello sentire le sue mani su di me, poi mi accompagnava a fare il bagno e con la scusa di insegnarmi a nuotare mi sorreggeva, toccandomi sul sederino e sul pisello, sempre in modo delicato e non palese ma succedeva spesso.
La moglie del Signor Gianni, non veniva quasi mai al pomeriggio in spiaggia, mi pare avesse una sorta di malattia che sconsigliava prendere troppo sole, e in quei pomeriggi il Signor Gianni ha cominciato ad accompagnarmi in cabina a cambiarmi il costume, questo a mia zia sembrava non importasse e acconsentiva volentieri, se non ricordo male conosceva il Signor Gianni da parecchi anni , sempre visto su quella spiaggia. Mi asciugava con la salvietta e poi mi accarezzava per vedere se ero asciutto, mi faceva un sacco di complimenti che ero un bel ragazzo. Quelle carezze facevo un certo effetto, un bellissimo effetto, una novità per me, una bella novità e quindi io ne approfittavo.
Non mancava anche qualche regalino, una volta un costume, una volta una maglietta, mi comprava il gelato, ecc.
Questa situazione è proseguita per tutta l’estate, l’estate dopo invece la situazione si è anche evoluta, con la complicità della zia…
L’unico fatto particolare è che io di nascosto, mi mettevo la biancheria della zia, le sue calze e le sue sottovesti e guardandomi allo specchio mi masturbavo. Ho potuto farlo qualche volta dicendo in spiaggia alla zia che dovevo andare in bagno e quindi tornavo in camera da solo.
Cercavo di rimettere perfettamente a posto la roba nei cassetti ma ho avuto l’impressione che lei se ne sia accorta, quando tornavo in spiaggia mi guardava in modo strano e mi chiedeva se mi ero scaricato bene. Non mi ha mai rimproverato però.
Direi che dopo queste estati la mia adolescenza ha ripreso una piega normale senza alti e bassi. Solita vita di un 18enne: scuola, e giochi con gli amici. Con le ragazze invece nulla di nulla, ero molto timido e non osavo propormi a nessuna. Niente feste particolari con occasioni per pomiciare, oltre al fatto che la scuola superiore era nella quasi totalità fatta di ragazzi, quindi anche lì nessuna occasione.
Riguardo ai sogni non ne ho mai avuti di particolari, ero un semplice ragazzo di paese, figlio unico con genitori normali.
2
2
voti
voti
valutazione
4
4
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Zia Rosella 2racconto sucessivo
L’infermiere
Commenti dei lettori al racconto erotico