Esito di un rapporto tossico
di
Pedro
genere
orge
Con lei era stato un susseguirsi di litigi e rappacificazioni. Una volta ci siamo lasciati per motivi economici e nel breve periodo di pausa, prima di tornare assieme, si é fatta convincere da una amica a proporsi su Tinder. E siccome é una bionda carina dal sorriso aperto e dolce e sopratutto dal seno prosperoso, aveva subito trovato estimatori da più parti. Poi, tornando assieme mi aveva raccontato tutto e anzi pretendeva di mantenere quelle amicizie che a suo dire erano interessanti e disinteressate. Io ovviamente mi ero arrabbiato e da quel momento avevo cambiato il mio modo di vederla, e di vedere la nostra relazione. Li, aveva conosciuto un pompiere che sarebbe stato utile per il concorso che il figlio doveva fare, e che ovviamente si era reso disponibile senza volere nulla in cambio. Aveva conosciuto un amabile divorziato del Nord, single impenitente con cui era andata anche a letto. Poi tutto era rientrato nella normalità. Salvo che durante un litigio avevo aperto il suo cellulare trovato una quarantina di altri soggetti con i nomi ed accanto alla lettera T puntata. Vabbè, a questo punto non è più un momento di crisi fra di noi ma una vera e propria caccia.al maschio. Superammo questa crisi e poi ne arrivò una seconda dovuta al fatto che lei Considerava suoi migliori amici un paio di ex amanti dalle relazioni precedenti. Anche qui, incomprensione e litigi. Fino a lasciarsi per me definitivamente. Passarono un paio di mesi e lei si presentò piangente alla mia porta. Voleva assolutamente che la perdonassi, si rendeva conto dei suoi errori anche se ripeteva che non aveva mai fatto nulla di male mi diceva che la disposta a tutto, pur di tornare con me..
A questo punto con il cuore ormai indurito e non solo quello perché a volte mi fermavo ad avere pensieri erotici su di lei e sui suoi racconti le dissi che è l’unico modo che aveva di riconquistare la mia fiducia era di dimostrarmi la massima devozione e di ubbidirmi in un desiderio che io avevo. D’altra parte avevo sopportato tutte queste incursioni dovute ai suoi desideri adesso toccava a lei sopportare e accontentare il mio. Cosicché, nella nostra villa immersa dalla campagna, organizzai una sceneggiatura di luci basse e soffuse di color rosso, musiche e cibi più o meno piccanti e poi le dissi che quella sera avrebbe dovuto desnudarsi proprio in mezzo alla sala riscaldata dal camino e si sarebbe dovuta infilare un cappuccio e farsi mettere delle manette per restare immobilizzata. Quella sera arrivarono il pompiere, il suo amico del Nord, 12 altri amici disinteressati di Tinder dalla Spagna e dall’Italia che io avevo chiamato e avevo spiegato loro questo momento delicato della nostra relazione; loro si erano rese disponibili ,ovviamente con grande gioia. Anche loro nella sala si spogliarono e poi cominciarono a toccarla. Una moltitudine di mani scorrevano sul suo corpo mentre lei mi chiedeva a voce alta se era proprio quello che io desideravo, vederla usata,vederla puttana per poi raccontarlo ai miei amici. E magari se la stessi filmando per toglierle ogni dignità. Io le dissi solo che se voleva il mio amore doveva attraversare quello che era il risultato delle sue azioni e volgerlo a saziare il mio desiderio e non più il suo. Così, seduto in poltrona vicino al fuoco, cominciai a dare ordini a questi uomini che si mossero verso le diverse parti del suo corpo, inizialmente in maniera confusa e quasi timida, essendoci mia presenza e poi sempre di più, ovviamente dietro agli ordini che io impartivo. E così lla presero, l’aprirono, Giuseppe le mise il pene in bocca, spingendo la nuca in maniera che arrivasse fino in gola, mentre altri spalmavano unguenti nel suo corpo e con le dita nell’ano, aprendolo, con lei che si dimenava perché passare dal lato B era qualcosa che non apprezzava particolarmente. Ed io proprio per quello avevo chiesto di cominciare da lì. Lei dopo avermi gridato di tutto, dovette cedere e si acquietò e cominciò ad ubbidire ai miei ordini. Credo avesse inteso che da lì non poteva fare diversamente, e d’altra parte era lì per riscattare i suoi tradimenti più o meno digitali, il suo vuole stare in storie parallele. Il pompiere le aprì le cosce e le mise dentro il suo pene enorme che quasi la lasciò impalata mentre il nordico persa ogni grazie gentilezza le stava entrando per il culo. Iniziava così un’orgia che durò diverse ore, intercalata da momenti di riposo, bicchieri di vino e risate, cibo e qualche scherzo, per poi ricominciare ancora e ancora, come se fosse lei soggetta ad un sequestro, Protagonista reale dei suoi sogni peccaminosi. Dopo qualche vermut che adorava bere la domenica si era persino sciolta nel concedersi e partecipava ora con voluttà. Le sue tette ospitavano a ripetizione cazzi di diverse dimensioni che entravano fra i seni per lasciare più di uno il loro seme prima di piegarle la testa e chiederle di finiredi pulirli. Solo alla fine intervenni io, mi spogliai, E cominciai a stantuffarla nel culo con la rabbia di un uomo ferito, di un marito cornuto e ora redento dal sacrificio della moglie. Lei capì, così quella notte il dolore che aveva provocato in me peraver giocato su diversi tavoli, ora lo provava lei ad essere lì sola stesa su un unico tavolo….. Da quel momento superammo il trauma, arrivammo ad un nuovo patto. Era chiaro ormai che qualora avesse provato ancora a ricercare amicizie su Tinder se le sarebbe trovate ancora in casa, ammanettata, insieme a godere di lei. E forse in fondo la cosa non dispiaceva né a lei né a me…
A questo punto con il cuore ormai indurito e non solo quello perché a volte mi fermavo ad avere pensieri erotici su di lei e sui suoi racconti le dissi che è l’unico modo che aveva di riconquistare la mia fiducia era di dimostrarmi la massima devozione e di ubbidirmi in un desiderio che io avevo. D’altra parte avevo sopportato tutte queste incursioni dovute ai suoi desideri adesso toccava a lei sopportare e accontentare il mio. Cosicché, nella nostra villa immersa dalla campagna, organizzai una sceneggiatura di luci basse e soffuse di color rosso, musiche e cibi più o meno piccanti e poi le dissi che quella sera avrebbe dovuto desnudarsi proprio in mezzo alla sala riscaldata dal camino e si sarebbe dovuta infilare un cappuccio e farsi mettere delle manette per restare immobilizzata. Quella sera arrivarono il pompiere, il suo amico del Nord, 12 altri amici disinteressati di Tinder dalla Spagna e dall’Italia che io avevo chiamato e avevo spiegato loro questo momento delicato della nostra relazione; loro si erano rese disponibili ,ovviamente con grande gioia. Anche loro nella sala si spogliarono e poi cominciarono a toccarla. Una moltitudine di mani scorrevano sul suo corpo mentre lei mi chiedeva a voce alta se era proprio quello che io desideravo, vederla usata,vederla puttana per poi raccontarlo ai miei amici. E magari se la stessi filmando per toglierle ogni dignità. Io le dissi solo che se voleva il mio amore doveva attraversare quello che era il risultato delle sue azioni e volgerlo a saziare il mio desiderio e non più il suo. Così, seduto in poltrona vicino al fuoco, cominciai a dare ordini a questi uomini che si mossero verso le diverse parti del suo corpo, inizialmente in maniera confusa e quasi timida, essendoci mia presenza e poi sempre di più, ovviamente dietro agli ordini che io impartivo. E così lla presero, l’aprirono, Giuseppe le mise il pene in bocca, spingendo la nuca in maniera che arrivasse fino in gola, mentre altri spalmavano unguenti nel suo corpo e con le dita nell’ano, aprendolo, con lei che si dimenava perché passare dal lato B era qualcosa che non apprezzava particolarmente. Ed io proprio per quello avevo chiesto di cominciare da lì. Lei dopo avermi gridato di tutto, dovette cedere e si acquietò e cominciò ad ubbidire ai miei ordini. Credo avesse inteso che da lì non poteva fare diversamente, e d’altra parte era lì per riscattare i suoi tradimenti più o meno digitali, il suo vuole stare in storie parallele. Il pompiere le aprì le cosce e le mise dentro il suo pene enorme che quasi la lasciò impalata mentre il nordico persa ogni grazie gentilezza le stava entrando per il culo. Iniziava così un’orgia che durò diverse ore, intercalata da momenti di riposo, bicchieri di vino e risate, cibo e qualche scherzo, per poi ricominciare ancora e ancora, come se fosse lei soggetta ad un sequestro, Protagonista reale dei suoi sogni peccaminosi. Dopo qualche vermut che adorava bere la domenica si era persino sciolta nel concedersi e partecipava ora con voluttà. Le sue tette ospitavano a ripetizione cazzi di diverse dimensioni che entravano fra i seni per lasciare più di uno il loro seme prima di piegarle la testa e chiederle di finiredi pulirli. Solo alla fine intervenni io, mi spogliai, E cominciai a stantuffarla nel culo con la rabbia di un uomo ferito, di un marito cornuto e ora redento dal sacrificio della moglie. Lei capì, così quella notte il dolore che aveva provocato in me peraver giocato su diversi tavoli, ora lo provava lei ad essere lì sola stesa su un unico tavolo….. Da quel momento superammo il trauma, arrivammo ad un nuovo patto. Era chiaro ormai che qualora avesse provato ancora a ricercare amicizie su Tinder se le sarebbe trovate ancora in casa, ammanettata, insieme a godere di lei. E forse in fondo la cosa non dispiaceva né a lei né a me…
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Commenti dei lettori al racconto erotico