Una giornata proficua
di
Lord Kalvan
genere
confessioni
Quella mattina avevo deciso di restare pigramente a letto.
Ero in attesa del letto nuovo, e la consegna era prevista per le 11:00.
Quando andai ad aprire la porta mi trovai di fronte due giovani neri statuari: rimasi per un attimo senza fiato, ammirata.
Li guardai mentre lavoravano in silenzio.
I muscoli guizzavano sotto le magliette sudate, mentre io mi riscaldavo.
Mi sedetti sulla poltrona, con fare noncurante. Allargai un pò le gambe. I loro sguardi si fecero interessati: si lanciavano occhiate complici.
Cominciai lentamente ad accarezzarmi. Sentivo gli umori emergere con veemenza. Immaginavo, o meglio speravo, che i loro attrezzi fossero di misure adeguate: avevo un gran desiderio di sperimentarne l’efficacia.
Quando ebbero finito il lavoro li guardai, ritti di fronte a me.
Vado a prendervi qualcosa da bere, ve lo siete meritato, dissi loro sorridente. Voi intanto spogliatevi.
Un minuto dopo ero di ritorno con due bottiglie di birra fresca. Gliele diedi, e mentre loro bevevano soddisfatti io mi inginocchiai davanti a loro e cominciai ad assaporare il gusto delle due verghe, già dure.
Erano enormi: non ne avevo mai maneggiate di quelle dimensioni. Ero emozionata.
Lavorai a lungo di bocca fin quando divennero così tesi ed eccitati che erano pronti all’assalto finale. Mi avevano leccato per bene la fica e il culo. Mi misi sul letto nuovo. Quello con il membro più grosso mi penetrò davanti, con un colpo secco che mi lasciò per qualche attimo senza fiato. L’alto me lo infilò dietro, con decisione. Fu doloroso all’inizio. Non avevo mai ricevuto lì un attrezzo di quelle dimensioni. Ma quando cominciarono a spingere urlai di piacere. Godevo da pazza. Quando mi accorsi che stavano per venire li feci uscire “Venitemi sul culo, insieme” dissi loro decisa. Fu una questione di secondi. Venni inondata da una quantità impressionante di liquido caldo il cui getto sembrava non finire mai.
Li feci venire davanti a me. Afferrai con avidità le loro verghe e succhiai fino all’ultima goccia. Poi, in preda a un bollente desiderio ingiunsi loro di andare a prendere un cucchiaio. Gli feci raccogliere tutto quello che avevano depositato sul mio culo e mi feci imboccare. “tutto lo voglio, tutto” dissi loro in preda all’estasi.
Non ricordo quante volte venni quella mattina, non le contai nemmeno. Mi leccai le labbra, avidamente, per assaporare fino all’ultima goccia tutto quello che avevano rovesciato su dime.
Li accompagnai soddisfatta alla porta.
Forse ci rivedremo, un giorno o l’altro dissi loro ridendo.
Era stata una giornata proficua.
Ero in attesa del letto nuovo, e la consegna era prevista per le 11:00.
Quando andai ad aprire la porta mi trovai di fronte due giovani neri statuari: rimasi per un attimo senza fiato, ammirata.
Li guardai mentre lavoravano in silenzio.
I muscoli guizzavano sotto le magliette sudate, mentre io mi riscaldavo.
Mi sedetti sulla poltrona, con fare noncurante. Allargai un pò le gambe. I loro sguardi si fecero interessati: si lanciavano occhiate complici.
Cominciai lentamente ad accarezzarmi. Sentivo gli umori emergere con veemenza. Immaginavo, o meglio speravo, che i loro attrezzi fossero di misure adeguate: avevo un gran desiderio di sperimentarne l’efficacia.
Quando ebbero finito il lavoro li guardai, ritti di fronte a me.
Vado a prendervi qualcosa da bere, ve lo siete meritato, dissi loro sorridente. Voi intanto spogliatevi.
Un minuto dopo ero di ritorno con due bottiglie di birra fresca. Gliele diedi, e mentre loro bevevano soddisfatti io mi inginocchiai davanti a loro e cominciai ad assaporare il gusto delle due verghe, già dure.
Erano enormi: non ne avevo mai maneggiate di quelle dimensioni. Ero emozionata.
Lavorai a lungo di bocca fin quando divennero così tesi ed eccitati che erano pronti all’assalto finale. Mi avevano leccato per bene la fica e il culo. Mi misi sul letto nuovo. Quello con il membro più grosso mi penetrò davanti, con un colpo secco che mi lasciò per qualche attimo senza fiato. L’alto me lo infilò dietro, con decisione. Fu doloroso all’inizio. Non avevo mai ricevuto lì un attrezzo di quelle dimensioni. Ma quando cominciarono a spingere urlai di piacere. Godevo da pazza. Quando mi accorsi che stavano per venire li feci uscire “Venitemi sul culo, insieme” dissi loro decisa. Fu una questione di secondi. Venni inondata da una quantità impressionante di liquido caldo il cui getto sembrava non finire mai.
Li feci venire davanti a me. Afferrai con avidità le loro verghe e succhiai fino all’ultima goccia. Poi, in preda a un bollente desiderio ingiunsi loro di andare a prendere un cucchiaio. Gli feci raccogliere tutto quello che avevano depositato sul mio culo e mi feci imboccare. “tutto lo voglio, tutto” dissi loro in preda all’estasi.
Non ricordo quante volte venni quella mattina, non le contai nemmeno. Mi leccai le labbra, avidamente, per assaporare fino all’ultima goccia tutto quello che avevano rovesciato su dime.
Li accompagnai soddisfatta alla porta.
Forse ci rivedremo, un giorno o l’altro dissi loro ridendo.
Era stata una giornata proficua.
7
voti
voti
valutazione
6.1
6.1
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto sucessivo
Il bianco e il nero
Commenti dei lettori al racconto erotico