Inaspettate vibrazioni di una fiamma condivisa
di
LtMilligan
genere
saffico
Flavia aveva quarant’anni e portava sulle spalle anni di esperienze, di passioni e di dolori. La vita l’aveva temprata, ma sotto quell’aria composta e spesso scontrosa, si nascondeva un fuoco ardente che poche volte aveva trovato sbocchi. La convivenza forzata con Camilla, una ventenne universitaria dallo sguardo provocante e dalla lingua tagliente, aveva iniziato come un incubo di comportamenti giovanili e trasgressivi, ma col tempo, l’attrazione reciproca si era fatta inesorabile.
Una sera, rientrando dal lavoro, Flavia trovò Camilla in cucina. La luce soffusa di una lampada a bassa intensità illuminava il piccolo ambiente, creando ombre che giocavano sul corpo snello e audace della giovane. Camilla indossava solo un grembiule, lasciando intravedere il suo corpo in tutta la sua cruda bellezza: curve ben delineate e pelle liscia e invitante. Con un sorriso malizioso, Camilla si voltò verso Flavia e, con voce roca, disse:
— "Aspettavo solo te, signora. Sono pronta ad essere usata come vuoi."
Flavia, colta di sorpresa e al contempo eccitata, rimase per un attimo senza parole. Le dita, che fino a quel momento avevano assorbito il peso della giornata, ora tremavano di un desiderio nuovo. Con tono deciso, ma non privo di dolce ironia, rispose:
— "Oh, piccola ribelle, oggi ti mostrerò cosa significa davvero essere una donna matura. Preparati a dimenticare ogni tua idea preconcetta."
Le parole di Flavia si fecero eco in un silenzio carico di aspettative. Senza ulteriori indugi, si diresse verso il soggiorno, dove il divano letto, avvolto da morbide coperte e cuscini invitanti, aspettava il prossimo atto di trasgressione. Camilla la seguì, i suoi occhi brillavano di una malizia quasi infantile, mescolata a una volontà di abbandonarsi a sensazioni forti e proibite.
Flavia si avvicinò lentamente, sfiorando la guancia di Camilla e tracciandole percorsi che parlavano di anni di esperienza e desiderio inesaurito.
— "Dimmi, tesoro, lo desideri davvero?" chiese Flavia, con tono sornione e provocatorio.
— "Sì, Flavia... fammi sentire il tuo fuoco," rispose Camilla, le parole un sussurro carico di impeto.
Le mani di Flavia iniziarono a spostarsi con sicurezza: accarezzarono il grembiule, lo sollevarono lentamente, rivelando la pelle umida e invitante di Camilla. In quel gesto c’era tutto il contrasto tra la fermezza della maturità e la sfacciataggine giovanile. Le dita di Flavia, esperte e decise, iniziarono a scivolare lungo il collo e il seno di Camilla, mentre quest’ultima, con un leggero gemito, si lasciava andare.
— "Dai, piccola, non trattenerti," mormorò Flavia, mescolando dolcezza e volgarità in una voce che scuoteva ogni inibizione.
Camilla sussurrò:
— "Non voglio trattenere nulla... Voglio solo sentire, voglio assaporarti."
Flavia, libera da ogni timore, estrasse dal cassetto un assortimento di giocattoli sessuali, oggetti custoditi a lungo e ora pronti a raccontare storie di piaceri dimenticati e desideri ardenti. Tra questi, un vibratore dal design elegante e dalla superficie setosa attirò l’attenzione di entrambe. Flavia lo accese, lasciando che un ronzio sommesso si unisse ai gemiti di Camilla, che, con gli occhi chiusi e il respiro sospeso, sembrava pronta ad essere usata come strumento del piacere di Flavia.
Con gesti lenti e misurati, Flavia posizionò il vibratore contro il clitoride di Camilla, osservando ogni reazione, ogni lieve tremolio. Camilla emise un gemito sommesso, come se quell’atto fosse un segreto svelato, un invito a superare ogni limite. Le mani di Flavia continuarono a scivolare lungo il corpo di Camilla, alternando l’uso del vibratore a carezze manuali, esplorando ogni curva con la precisione di chi conosce l’arte del piacere.
Il piacere crebbe in un crescendo: Camilla sentiva la pressione del vibratore scivolare lungo la sua pelle, e ogni tocco divenne un invito a liberarsi. Il suo respiro si fece affannoso e i gemiti, inizialmente sommessi, si intensificarono, rompendo il silenzio della stanza.
— "Guarda come rispondi, piccola. Il piacere è una lingua che tutti conosciamo, basta saperla parlare," disse Flavia, osservando con occhi penetranti ogni reazione sul volto di Camilla.
Il vibratore venne posizionato con cura, mentre le mani esperte di Flavia esploravano ulteriormente il corpo di Camilla. Senza trattenersi, Camilla si lasciò andare a un assaggio di piacere: con la lingua, cominciò a dare piccoli baci e leccate sulle zone già risvegliate dai tocchi di Flavia, accendendo in lei un fuoco di desiderio.
— "Mmm, sì, continua... non fermarti mai," esclamò Flavia, invitando con voce dolce e volgare allo stesso tempo.
— "Oh, Flavia, mi fai impazzire... Sono tua, tutta tua," rispose Camilla, la voce intrisa di un desiderio che rompeva ogni barriera.
La stanza, trasformata in un teatro di sensazioni crude e sincere, vibrava sotto il peso dei loro desideri. Le mani di Flavia alternavano l’uso del vibratore a tocchi manuali, mentre la lingua di Camilla si faceva sempre più audace, seguendo con ferocia ogni contorno del corpo di Flavia. In quell’armonia di suoni, tocchi e parole, il piacere crebbe fino a travolgere ogni inibizione.
Flavia si lasciò andare a un bacio profondo e appassionato, in cui la dolcezza e l’esperienza si fusero in un’unica esplosione di desiderio.
— "Voglio sentire la tua voce, piccola," sussurrò Flavia, mentre le sue mani guidavano il vibratore con movimenti ritmici.
— "Sono qui, Flavia. Sono tua... fammi impazzire ancora," rispose Camilla, la sua voce roca di passione, mentre la sua lingua si faceva ancora più insistente.
Le parole, esplicite e cariche di contrasti tra dolcezza e volgarità, accompagnavano ogni gesto. Flavia, con suprema audacia, lasciò che Camilla prendesse l’iniziativa, permettendole di baciare e leccare con fervore le zone più intime, rendendo l’atto ancora più crudo e sincero.
— "Oh, sì, piccola... non fermarti, fammi sentire ogni tua voglia," mormorava Flavia, mentre i due corpi si muovevano in perfetta sintonia, creando un’armonia di suoni, tocchi e parole che echeggiavano nella stanza intrisa di passione.
Il vibratore continuava a pulsare mentre le mani esperte di Flavia e la lingua ardente di Camilla guidavano il ritmo di un piacere che non conosceva limiti. In quell’istante, ogni barriera si era dissolta, lasciando spazio solo al desiderio puro, un desiderio che celebrava la forza di una donna matura e la spontaneità di una giovane in piena esplorazione.
Quando infine l’orgasmo travolgente di Flavia esplose in un’onda di piacere, le due rimasero abbracciate, con i respiri affannosi e le lenzuola intrise di un'intensa passione.
— "Sei stata incredibile, piccola," sussurrò Flavia, accarezzando i capelli di Camilla.
— "E tu mi hai fatto volare, Flavia. Non vorrei mai che questo finisse," replicò Camilla, con un misto di dolcezza e trasgressione nei suoi occhi.
In quell’istante, le loro anime sembravano essersi fuse in una danza infinita, dove ogni parola, ogni tocco, ogni vibrazione celebrava la bellezza di un piacere senza confini, capace di unire mondi così diversi ma incredibilmente affini.
Una sera, rientrando dal lavoro, Flavia trovò Camilla in cucina. La luce soffusa di una lampada a bassa intensità illuminava il piccolo ambiente, creando ombre che giocavano sul corpo snello e audace della giovane. Camilla indossava solo un grembiule, lasciando intravedere il suo corpo in tutta la sua cruda bellezza: curve ben delineate e pelle liscia e invitante. Con un sorriso malizioso, Camilla si voltò verso Flavia e, con voce roca, disse:
— "Aspettavo solo te, signora. Sono pronta ad essere usata come vuoi."
Flavia, colta di sorpresa e al contempo eccitata, rimase per un attimo senza parole. Le dita, che fino a quel momento avevano assorbito il peso della giornata, ora tremavano di un desiderio nuovo. Con tono deciso, ma non privo di dolce ironia, rispose:
— "Oh, piccola ribelle, oggi ti mostrerò cosa significa davvero essere una donna matura. Preparati a dimenticare ogni tua idea preconcetta."
Le parole di Flavia si fecero eco in un silenzio carico di aspettative. Senza ulteriori indugi, si diresse verso il soggiorno, dove il divano letto, avvolto da morbide coperte e cuscini invitanti, aspettava il prossimo atto di trasgressione. Camilla la seguì, i suoi occhi brillavano di una malizia quasi infantile, mescolata a una volontà di abbandonarsi a sensazioni forti e proibite.
Flavia si avvicinò lentamente, sfiorando la guancia di Camilla e tracciandole percorsi che parlavano di anni di esperienza e desiderio inesaurito.
— "Dimmi, tesoro, lo desideri davvero?" chiese Flavia, con tono sornione e provocatorio.
— "Sì, Flavia... fammi sentire il tuo fuoco," rispose Camilla, le parole un sussurro carico di impeto.
Le mani di Flavia iniziarono a spostarsi con sicurezza: accarezzarono il grembiule, lo sollevarono lentamente, rivelando la pelle umida e invitante di Camilla. In quel gesto c’era tutto il contrasto tra la fermezza della maturità e la sfacciataggine giovanile. Le dita di Flavia, esperte e decise, iniziarono a scivolare lungo il collo e il seno di Camilla, mentre quest’ultima, con un leggero gemito, si lasciava andare.
— "Dai, piccola, non trattenerti," mormorò Flavia, mescolando dolcezza e volgarità in una voce che scuoteva ogni inibizione.
Camilla sussurrò:
— "Non voglio trattenere nulla... Voglio solo sentire, voglio assaporarti."
Flavia, libera da ogni timore, estrasse dal cassetto un assortimento di giocattoli sessuali, oggetti custoditi a lungo e ora pronti a raccontare storie di piaceri dimenticati e desideri ardenti. Tra questi, un vibratore dal design elegante e dalla superficie setosa attirò l’attenzione di entrambe. Flavia lo accese, lasciando che un ronzio sommesso si unisse ai gemiti di Camilla, che, con gli occhi chiusi e il respiro sospeso, sembrava pronta ad essere usata come strumento del piacere di Flavia.
Con gesti lenti e misurati, Flavia posizionò il vibratore contro il clitoride di Camilla, osservando ogni reazione, ogni lieve tremolio. Camilla emise un gemito sommesso, come se quell’atto fosse un segreto svelato, un invito a superare ogni limite. Le mani di Flavia continuarono a scivolare lungo il corpo di Camilla, alternando l’uso del vibratore a carezze manuali, esplorando ogni curva con la precisione di chi conosce l’arte del piacere.
Il piacere crebbe in un crescendo: Camilla sentiva la pressione del vibratore scivolare lungo la sua pelle, e ogni tocco divenne un invito a liberarsi. Il suo respiro si fece affannoso e i gemiti, inizialmente sommessi, si intensificarono, rompendo il silenzio della stanza.
— "Guarda come rispondi, piccola. Il piacere è una lingua che tutti conosciamo, basta saperla parlare," disse Flavia, osservando con occhi penetranti ogni reazione sul volto di Camilla.
Il vibratore venne posizionato con cura, mentre le mani esperte di Flavia esploravano ulteriormente il corpo di Camilla. Senza trattenersi, Camilla si lasciò andare a un assaggio di piacere: con la lingua, cominciò a dare piccoli baci e leccate sulle zone già risvegliate dai tocchi di Flavia, accendendo in lei un fuoco di desiderio.
— "Mmm, sì, continua... non fermarti mai," esclamò Flavia, invitando con voce dolce e volgare allo stesso tempo.
— "Oh, Flavia, mi fai impazzire... Sono tua, tutta tua," rispose Camilla, la voce intrisa di un desiderio che rompeva ogni barriera.
La stanza, trasformata in un teatro di sensazioni crude e sincere, vibrava sotto il peso dei loro desideri. Le mani di Flavia alternavano l’uso del vibratore a tocchi manuali, mentre la lingua di Camilla si faceva sempre più audace, seguendo con ferocia ogni contorno del corpo di Flavia. In quell’armonia di suoni, tocchi e parole, il piacere crebbe fino a travolgere ogni inibizione.
Flavia si lasciò andare a un bacio profondo e appassionato, in cui la dolcezza e l’esperienza si fusero in un’unica esplosione di desiderio.
— "Voglio sentire la tua voce, piccola," sussurrò Flavia, mentre le sue mani guidavano il vibratore con movimenti ritmici.
— "Sono qui, Flavia. Sono tua... fammi impazzire ancora," rispose Camilla, la sua voce roca di passione, mentre la sua lingua si faceva ancora più insistente.
Le parole, esplicite e cariche di contrasti tra dolcezza e volgarità, accompagnavano ogni gesto. Flavia, con suprema audacia, lasciò che Camilla prendesse l’iniziativa, permettendole di baciare e leccare con fervore le zone più intime, rendendo l’atto ancora più crudo e sincero.
— "Oh, sì, piccola... non fermarti, fammi sentire ogni tua voglia," mormorava Flavia, mentre i due corpi si muovevano in perfetta sintonia, creando un’armonia di suoni, tocchi e parole che echeggiavano nella stanza intrisa di passione.
Il vibratore continuava a pulsare mentre le mani esperte di Flavia e la lingua ardente di Camilla guidavano il ritmo di un piacere che non conosceva limiti. In quell’istante, ogni barriera si era dissolta, lasciando spazio solo al desiderio puro, un desiderio che celebrava la forza di una donna matura e la spontaneità di una giovane in piena esplorazione.
Quando infine l’orgasmo travolgente di Flavia esplose in un’onda di piacere, le due rimasero abbracciate, con i respiri affannosi e le lenzuola intrise di un'intensa passione.
— "Sei stata incredibile, piccola," sussurrò Flavia, accarezzando i capelli di Camilla.
— "E tu mi hai fatto volare, Flavia. Non vorrei mai che questo finisse," replicò Camilla, con un misto di dolcezza e trasgressione nei suoi occhi.
In quell’istante, le loro anime sembravano essersi fuse in una danza infinita, dove ogni parola, ogni tocco, ogni vibrazione celebrava la bellezza di un piacere senza confini, capace di unire mondi così diversi ma incredibilmente affini.
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