Voglia di fica

di
genere
corna

Non è possibile. Non è proprio possibile. Non è possibile che al giorno d’oggi, con l’intelligenza artificiale, lo sbiancamento anale e il latte di soia, la pasta senza glutine, l’Ozempic e il Cialys, l’auto elettrica, le criptovalute e gli stimolatori clitoridei, un pover’uomo non possa trovare un cazzo di figa per scoparsela in barba alla moglie rompicoglioni.

Ditemi voi cosa deve fare un pover’uomo col cazzo duro già la mattina presto e una coniuge che ormai non si cura più, né di lui né di se stessa. Una moglie che non ingoia, che non gli ha mai dato il culo. Quest’uomo ha bisogno di fregna come del pane. Quest’uomo deve chiavare.

C’è una vicina sui ventidue, forse ventitré anni, che abita nella villetta accanto alla sua. Non è bellissima, ha tratti somatici un po’ troppo duri e spigolosi, ma ha un corpo snello e sodo, scolpito dalla palestra e da madre natura. La bocca è un po’ troppo larga, ma quelle labbra sottili eppure carnose sembrano fatte apposta per avvolgere il glande, scorrere sull’asta, succhiare le palle…

In breve, la decisione è presa: quell’uomo deve provarci, provarci con lei, con la vicina che, per discrezione, chiameremo Marta. Provarci a costo di perdere la faccia e la dignità, e magari incrinare la sua ipocrita serenità coniugale. Provarci a farsi quella figa croccante e fresca e, con un po’ di fortuna, magari pure a sfondare quel culo ben tornito, che quando lei cammina sembra quasi ammiccare…

scritto il
2025-02-21
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