Senza pudore
di
Rudy 44
genere
etero
" Vorrei baciare la tua dolce fica bagnata, leccarla ". Faccio mia questa bella dichiarazione e la spedisco in forma anonima alla deliziosa ragazza del bar. Dovrà pensarci, immaginare sospettare, rileggerà la frase e ancora, ancora, eccitandosi. Nei giorni a venire la rivedo, mi rivede, la guardo, mi guarda, forse starà già facendo una selezione tra i possibili pretendenti, li studierà, ripenserà ai tanti episodi del passato che la potrebbero guidare al bersaglio. Intanto, ne sono sicuro, la sua eccitazione crescerà, la sua voglia di sapere anche e allora basterà un riferimento, una piccola scossa e la pera cadrà. Ora devo stringere i tempi per evitare che la febbre passi e si raffreddi e una mattina, dopo colazione, prendo dal banco un lecca lecca a forma di cuore. Esco e ancora sulla porta lo scarto, ci accosto le labbra e poi me lo gusto con la lingua. Daria, la vera agognata dolcezza, mi guarda, sento che mi guarda. Il gesto dovrebbe essere significativo, disvelatore.
Sono a casa, tra la posta c'è un biglietto senza francobollo un biglietto messo direttamente nella mia cassetta da uno o una che evidentemente mi conosce, sa dove abito. E' una , è lei, sicuramente, non c'è la firma ma il contenuto non lascia dubbi:" sono il tuo lecca lecca, fammi godere".
Finalmente a tu per tu. Lei, un languido sguardo, una minigonna, una camicetta slacciata. E' in piedi appoggiata ad un tavolo, io in ginocchio le sollevo la gonna e accosto il viso alle mutandine già bagnate. Aspiro il profumo che emana un profumo corporeo che sa di lavanda. Le scosto le mutandine e comincio a baciarla delicatamente gustando gli umori prima di mangiarla, la lingua che si insinua tra le più intime pieghe, le umide mucose, mentre Daria sospira e poi mugola, si lecca le labbra, sussurra :"Sì, scartami, baciami, mangiami, mordimi amore". Vado avanti per un tempo che mi sembra infinito, il suo godimento e il mio si uniscono gioiosamente in un grido soffocato e spasmodico. La magnifica esperienza ha lasciato un segno indelebile e inesauribile è stata la voglia di ripeterla e ancora, ancora, ancora. "Voglio baciare la tua dolce fica bagnata", estatica dichiarazione, preludio a un godimento ineffabile.
Sono a casa, tra la posta c'è un biglietto senza francobollo un biglietto messo direttamente nella mia cassetta da uno o una che evidentemente mi conosce, sa dove abito. E' una , è lei, sicuramente, non c'è la firma ma il contenuto non lascia dubbi:" sono il tuo lecca lecca, fammi godere".
Finalmente a tu per tu. Lei, un languido sguardo, una minigonna, una camicetta slacciata. E' in piedi appoggiata ad un tavolo, io in ginocchio le sollevo la gonna e accosto il viso alle mutandine già bagnate. Aspiro il profumo che emana un profumo corporeo che sa di lavanda. Le scosto le mutandine e comincio a baciarla delicatamente gustando gli umori prima di mangiarla, la lingua che si insinua tra le più intime pieghe, le umide mucose, mentre Daria sospira e poi mugola, si lecca le labbra, sussurra :"Sì, scartami, baciami, mangiami, mordimi amore". Vado avanti per un tempo che mi sembra infinito, il suo godimento e il mio si uniscono gioiosamente in un grido soffocato e spasmodico. La magnifica esperienza ha lasciato un segno indelebile e inesauribile è stata la voglia di ripeterla e ancora, ancora, ancora. "Voglio baciare la tua dolce fica bagnata", estatica dichiarazione, preludio a un godimento ineffabile.
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