Scopata dagli amici di Amhed

di
genere
orge

Per un paio di mesi da quella notte, Amhed mi usava a piacimento durante le trasferte, una domenica mi chiamò “Domani andremo in trasferta per una settimana, sul cantiere lavora una squadra di miei amici, vedi di essere pulito e con il culo pronto” questo voleva dire clisteri e che dovevo portare un plug durante il giorno. La giornata di lavoro fu difficile, con il culo dolorante lo stomaco vuoto ed Amhed che mi faceva sgobbare. Arrivai all’ora di pranzo con una fame da lupi, Amhed mi raggiunse nella stanza dove stavo lavorando seguito da due ragazzi stranieri del cantiere, mi porse il panino “Ti ho comprato un bel panino e l’ho farcito per bene” disse ghignando, lo aprii per vedere a cosa fosse, il panino era vuoto ma la mollica era umidiccia lo annusai intuendo cosa fosse. “MANGIA”, i due ragazzi del cantiere mi stavano fissando e ridacchiavano, addentai il panino e presi a masticare i ragazzi ridevano “vedete come gli piace la sborra a questa troia, forza ringrazia i ragazzi che si sono prodigati ad offrirti il pranzo”, “grazie” risposi con gli occhi bassi per la vergogna, “Finisci di mangiare dopo lavoro, li ringrazierai adeguatamente per la loro generosità. Si sono sforzati così tanto per te, vero ragazzi?” “Si, ci siamo spremuti per bene” risposero ridendo. Finii il panino, Amhed mi guardava compiaciuto “vieni che ti faccio bere un po' di thè”, i ragazzi mi guardavano mentre mi inginocchiai da Amhed rosso per l’umiliazione ma eccitato, “vedete che troia, gli piace tanto che ha il cazzo duro. Forza fai vedere come sei brava”, tirai fuori il suo cazzo e lo presi in bocca, Amhed svuotò la vescica con un sospiro di sollievo “E’ un’ora che la tengo, non ne potevo più”. “Sei proprio una lurida cagna, Amhed posso? Scappa anche a me” chiese il più giovane “ Fai pure, Azizh, a te devi pisciare Mustafà?” “io no”. Azizh mi si posizionò di fronte “Forza troia che mi scappa forte”, gli aprii i pantaloni ed estrassi il cazzo dai boxer, puzzava, neanche il tempo di tirarlo fuori che vidi uscire un getto di piscio dalla cappella, mi colpì sul viso colandomi addosso, per non farmi sporcare mi avventai sul cazzo accogliendolo in bocca “Guarda com’è avida di piscio! E’ proprio assatanata, stasera c’è da divertirsi” rideva Mustafà, mentre deglutivo a fatica i tre se la ridevano. Finita la pausa tornammo a lavoro, cercai di evitarli ma Amhed mi ordinò di lavorare con loro perché avevano bisogno di una mano, così passai il resto della giornata a fare da aiutante a quei due.
A fine giornata salii sul furgone insieme ad Amhed, ma invece di fare la solita strada per l’albergo ne stava facendo un’altra, “Dove stai andando?”, “ti porto a casa di Aziz e Mustafà, DEVI ancora ringraziarli per bene. Farai tutto quello che ti ordineranno senza fiatare. E ora svuotami le palle” disse spingendomi la testa verso il suo cazzo. Gli tirai fuori il cazzo che puzzava “Ti piace? È da quando ti ho inculato ieri sera che non lo lavo, quindi vedi di pulirlo per bene”, lo scappellai e lo presi in bocca, leccavo la cappella e succhiavo, il sapore acido di piscio e pesce mi riempiva la bocca e il naso. Lo pompai velocemente per farlo venire il prima possibile, la posizione era scomoda e avevo paura che ci fermassero. “Dai troia, ingoia tutto” Amhed si svuotò soddisfatto, ingoiai continuai a succhiare per mungere gli ultimi residui di sborra. Arrivammo alla casa dei miei gentili benefattori, un casolare di campagna c’erano un paio di furgoni parcheggiati, Aziz e Mustafà erano sulla porta. Mi accompagnarono dentro, entrammo in uno stanzone che fungeva da cucina, con una stufa a legna dove un paio di uomini stavano cuocendo qualcosa e seduti a terra su dei cuscini c’erano 6 o 7 uomini intenti a mangiare e bere, erano di varie nazionalità, salutarono Aziz e Mustafà, poi Amhed e me. “Questo è nostro grande amico Amhed” disse Mustafà “offrite al nostro ospite qualcosa da bere e fategli compagnia, mentre io e Aziz insegniamo a godere a questa troia”. Essere trattato così mi stava eccitando, vedevo lo sguardo bramoso di alcuni di quegli uomini, una parte di me aveva paura, ma nello stesso tempo speravo che mi scopassero tutti. Amhed mi guardava e sogghignava, “Mustafà, perché non inviti anche i tuoi amici a divertirsi?” propose Amhed, Mustafà guardò Aziz che apprezzò la proposta. “si, fate divertire anche noi” dissero alcuni. “Va bene ma io e Aziz siamo i primi” ci fu un coro di assenso mentre 10 paia di occhi si posarono su di me. Mi fecero spogliare, tolsi il plug che dopo una giornata mi aveva irritato il retto era umido di secrezioni, i cuscini furono posti nel centro della cucina dove fui sospinta “In ginocchio troia”, il cazzo di Aziz lo avevo già visto la mattina, ma il cazzo di Mustafà fu una vera sorpresa, era grossissimo 25 cm, il mio stupore doveva essere evidente “non è niente in confronto a quello di Abel” disse facendomi voltare verso l’amico nero che tirando in alto la tunica scorpi un cazzo mostruoso, che fino a quel momento avevo visto solo nei porno, sembrava quello di un cavallo “ma ora pensa a succhiare i nostri”. Mi dedicai a succhiare entrambi, mentre gli altri spettatori incitavano Aziz e Mustafà a scoparmi la gola, riuscivo a far entrare bene in gola il cazzo di Aziz, ma non riuscivo a ingoiare tutto quello di Mustafà “dai troia tutto in gola ho detto” e prendendomi per la testa lo spingeva a fondo, soffocavo incapace di respirare, la sua cappella mi provocava conati di vomito, ma a lui non importava, continuò a spingere fino a che non lo presi tutto fino alle palle. Mi lasciò andare dopo alcuni interminabili secondi, mi staccai dal suo cazzo annaspando con fili di bava che colavano e grosse lacrime mi scendevano dagli occhi. “Mettiti a pecora che voglio incularti mentre Mustafà ti scopa la gola”, mi appoggiai sulle mani esponendo il culo “Guarda che culo sfondato” grido qualcuno “Abel forse non avrai problemi” rise qualche altro ”a questa troia piace essere sfondata” confermò Amhed. Mustafà riprese a scoparmi la gola, sentii le mani di Aziz sui miei fianchi e poi il suo cazzo entrò senza problemi “questa troia lo ha come il burro, lo ha preso tutto senza problemi”, i due mi fottevano gola e culo brutalmente. “Fammi provare quel culo Aziz” si dettero il cambio, Aziz mi prese per i capelli e dopo avermi strusciato il cazzo in faccia lo spinse in bocca “dai succhia troia che voglio sborrare”, succhiai il cazzo che sapeva dei mie umori anali, Mustafà posizionatosi alle mie spalle si servì del mi culo, il suo cazzo era molto più grosso e nonostante avessi il culo pieno di umori quando lo spinse dentro mi forzò dolorosamente, mugolai mentre lo spingeva a fondo nel mio intestino “alla troia piace” e lo spinse tutto fino alle palle, un fitta di dolore mi attanagliava la pancia ad ogni affondo di Mustafà, emettevo versi di sofferenza soffocato dal cazzo di Aziz e cercavo di allontanarmi inutilmente dagli affondi di Mustafà. “Girati troia che te lo sbatto ancora più dentro, Aziz mettilo di schiena, tenetegli le gambe aperte ”. Mi girarono e in due mi bloccarono con le ginocchia al petto con il culo esposto, Aziz bloccò la mia testa fra le gambe, infilandomi il cazzo in gola, Mustafà non si fece attendere affondando tutto il cazzo dentro al mio intestino, abbozzai un urlo che eccitò i presenti, il cazzo mi martellava l’intestino impietosamente. Aziz mi scaricò in bocca la sua sborra che mi colò in gola, “ahh, siii, mmmmhhh, dai , siii” mugolai quando ebbi la bocca libera “Brava troia, godi ti aspettano tanti cazzi”, “siiii, sfondatemi”, “Amhed la troia è proprio affamata di cazzo”. Un altro cazzo mi riempì la bocca, Mustafà mi pompò per alcuni minuti poi mi sborrò nel culo, un altro ne prese il posto mentre succhiavo due cazzi, “Che bocchinara” disse schizzandomi in viso uno dei due, poco dopo l’altro mi riempì la bocca “bevi puttana”. “Questa troia è spanata, qui ci stanno tranquillamente due cazzi, impaliamola per bene” mi fecero alzare, uno dei ragazzi si era sdraiato, mi impalai sul suo cazzo “piegati in avanti zoccola e apri bene il culo” il mio sfintere sentì la pressione di un altro cazzo, ma faticava ad entrare “passatemi l’olio”, mi fu spalmato sul culo, poi due dita entrarono facendo compagnia al cazzo e lubrificando il retto, “dai che ora entra in un modo o l’altro”, la cappella si appoggiò nuovamente scivolando dentro, i due ci misero un po' a coordinarsi, poi i loro cazzi presero il ritmo e mi riempivano il culo facendomi godere, un terzo mi offrì il cazzo da succhiare, impalato in quel modo feci godere i tre che mi riempirono con il loro sperma. “Ora tocca a me” era Abdul che si avvicinava alla mia bocca tenendosi il cazzo mostruoso tra le mani, la cappella era enorme, come un pugno, provai a prenderla in bocca ma dovetti desistere “leccalo troia” lo lappai quell’enorme cappella insalivandola e gustandola, gli altri ridevano eccitati facendo battute su come mi avrebbe aperto. “Prendilo in bocca” mi ordinò Amhed che fino a quel momento era stato in silenzio. Afferrai il cazzo con due mani, sporsi la lingua fuori dalla bocca e la spalancai il più possibile e spinsi quel mostro in bocca, a fatica accolsi la cappella che mi premeva sulla lingua ed il palato, muovevo la lingua come meglio potevo mentre la testa faceva avanti e indietro. Soddisfatto Abdul si portò alle mie spalle “Ora saprai cosa vuol dire essere sfondato”, a pecora con il culo in alto con il busto e faccia bloccate a terra stavo godendo di quell’attesa. “Ungiamo bene questo culo” Abdul infilò la seta della bottiglia nel culo strizzando la plastica, un mare d’olio mi riempì l’intestino che prese a colare fuori una volta tolta la bottiglia. L’enorme cappella premette sul mio sfintere slabbrato, che cedette lasciando scivolare dentro quella proboscide che spinta senza fretta si faceva strada nel mio intestino. Sembrava non finire mai, emettevo gemiti di piacere, fino a che non mi sbattè sul fondo del retto tramutandosi in dolore, Abdul sentita la resistenza si ritrasse leggermente e spinse più forte, urlai “buona troia che mancano ancora 10 cm”, non potevo crederci, lo sentivo che spingeva e cercava di farsi strada, provavo lo stesso dolore come se mi strizzassero le palle, piagnucolavo dal dolore ”AAAHHHHH”, quando dava un affondo più forte gridavo tra l’esultanza degli spettatori “Dai Abdul, piantaglielo fino in gola”, “si Sfonda questa troia”, e il suo cazzo usciva e rientrava premendo sempre di più senza riuscire a entrare tutto, Abul affondo le dita nella mia pancia premendole in profondità sopra il mio bacino mentre spingeva il cazzo, qualcosa si mosse ed il cazzo si fece strada entrando completamente, rimasi senza fiato lo sentivo premere nello stomaco, sentì la vescica cedere contro quella pressione e pisciai senza controllo “La troia si è bagnata”, ad ogni affondo uno schizzo usciva dal mio cazzo moscio, il culo mi pulsava, il glande mi esplodeva, la mia mente non capiva più nulla, il dolore era piacere, non avevo mai goduto tanto. Presi a masturbarmi mentre Abul mi sfondava, il mio cazzo rimaneva moscio, ma sentivo come se avessi un orgasmo continuo “brava troia contrai il culo” Abul mi pompava e mi schiaffeggiava il culo, raggiunsi l’orgasmo sborrai dolorosamente con l’uretra schiacciata ed l’ano che si contraeva sul cazzo di Abdul, qualcuno si masturbava vicino a me, schizzi di sperma mi colarono sul viso. Abdul prese a gemere, si sfilò da me, fu come se il mio intestino venisse risucchiato fuori, senza quel cazzo mi sentivo vuoto, olio e secrezioni colarono fuori dal quella caverna rossa che era il mio culo, fui alzato per i capelli Abdul si masturbava il cazzo davanti a me, aprì la bocca in attesa, densi getti di sperma mi colpirono in faccia, accostai la bocca volevo bere quel nettare, ingoiai una quantità impressionante di sperma, gli schizzi sembravano non finire mai, denso sperma salato mi riempiva la bocca ingoiai a più riprese, anche altri si avvicinarono per sborrarmi in bocca, ero coperto di sperma che mi colava dalla faccia lungo il corpo. Quando ebbero finito Amhed mi fece sdraiare “laviamo questa lurida troia” a turno si posizionarono a gambe aperte sopra di me, pisciandomi in faccia “bene in bocca che gli piace tanto” disse Aziz “bevi tutto”, fui dissetata e lavata da 4 cazzi, poi mi girai e vomitai quel miscuglio di sborra e piscio, “forza ne mancano ancora 6 e poi abbiamo ancora tutta la notte per divertirci” disse Amhed, così capii che quella notte sarebbe stata molto lunga.
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2025-03-07
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