Donna delle pulizie ai piedi di un uomo

di
genere
feticismo

Mi chiamo Clea, sono una donna delle pulizie, lavoro in più case, spero di scrivere bene con il mio italiano. Ho 58 anni, sono alta 1.72, sono un po’ tozza, ho braccia muscolose, un bel seno, gambe toniche, non sono molto bella, anche perché sono muscolosa e un po’ maschile fisicamente. Lavoro come domestica in 4 famiglie, due di anziani, una classifica famiglia giovane con due bimbi e in una di coppia di trentacinque anni più o meno entrambi. Vi racconto una cosa successa davvero in quest’ultima casa, ovvero della coppia di trentacinquenni. Lavoro da Vittorio e Marianna da 2 anni, sono una coppia poco affiatata, lei lavora come maestra, lui invece è informatore scientifico, infatti a volte è più libero e lo trovo spesso a casa. In due anni non è successo mai niente, anche perché in genere faccio dalle 8 di mattina alle 14 il giovedì, li incontro solo all’inizio. Nell’ultimo periodo trovavo spesso Vittorio a casa, sempre un po’ di fretta fini alle ultime due settimane in cui era molto più socievole con me. Mi offriva caffè, si offriva di aiutarmi a prendere la scala o di spostare i divani. Le volte che in passato li trovavo a casa appena entrata andavano sempre tutti e due di fretta, lui era sempre vestito elegante e lei pure. Nell’ultimo mese, avendo lui impegni nel pomeriggio e libere le mattine lo trovavo spesso a casa, sempre vestito bene come se dovesse uscire, pur restando a casa, spesso in una camera che fa da studio per entrambi. Nelle ultime due settimane però in studio non andava mai, stava spesso intorno a me o comunque sul divano a vedere la tv, non si vestiva elegante, anzi, spesso rimaneva in tenuta da casa, molto comodo. Ovviamente mi capitava di parlarci più spesso, lui mi faceva molte domande anche sulla Romania, sulla mia vita, venendo a conoscenza del fatto che io sia sposata con un uomo che in sintesi non amo più che sta in Romania con i miei figli. Siamo separati praticamente, lui non lavora e aiuto io la famiglia. Da lì iniziò a essere ancor più gentile e simpatico con me. Anche io iniziai a essere meno rigida e distaccata, scherzavo spesso con lui e accettavo i caffè. Ammiravo anche il suo corpo, devo dire che è un uomo molto bello e sexy, è alto, moro, ha un bel fisico tonico, delle gambe possenti e non è peloso, penso che si faccia i peli ogni tanto. Sono due settimane che lo trovo ogni tanto anche a petto nudo, appena uscito dalla doccia con un asciugamano intorno alle parti intime con gambe e petto nudi. Lui in questi giorni ha capito benissimo di aver attirato la mia attenzione, infatti sempre di più fino a ieri ha cercato forse di sedurmi, di farsi guardare da me. Giovedì scorso, non ieri è scattato qualcosa tra noi. Confido che è da molto che penso sia un uomo bello, mi attrae fisicamente da sempre, soprattutto nelle due ultime settimane che l’ho visto spesso non nudo ma più spoglio. Giovedì scorso arrivai da Vittorio e Marianna per le 8, salutai la signora al volo che usciva per andare al lavoro e andai a cambiarmi in bagno, senza incrociare Vittorio. Mi vesto sempre con un vestito lungo e comodo, mi metto le infradito e inizio a lavorare. Quel giorno mi cambiai e appena uscii dal bagno vidi uscire dalla porta dell’altro bagno proprio Vittorio, che evidentemente si era appena fatto una doccia, che uscì con un asciugamano che gli copriva le parti intime, a petto nudo e in infradito nere. Mi accorsi di quanto fosse bello a petto nudo, dei suoi pettorali molto virili, addirittura dei suoi piedi molto sensuali che spiccavano con quelle infradito addosso. Spesso Vittorio nelle ultime settimane girava in ciabatte o a piedi nudi ma in quel momento guardai quanto fossero belli anche i suoi piedi: un 43/44 di piede, piede scuro, virile, con dita curate, ben allineate a scala, un alluce che spiccava rispetto alle altre dita. Vittorio mi salutò subito, si accorse che gli stavo guardando i piedi perché tardai un attimo a rispondergli, ero distratta. Mi chiese se volessi un caffè e lo seguii in cucina, preparò tutto e mi propose di andarci un attimo a sedere in salone. Io gli risposi che dovevo fare bene lo studio, che dovevo lavorare ma lui insistette e andammo in sala, io mi sedetti su una sedia del tavolo da pranzo e lui mi si sedette di fronte però sul divano a L. Iniziammo a bere il caffè e a chiacchierare, lui mi chiese di parlargli un attimo della situazione mia familiare e iniziai a farlo. Mentre parlavo lui decise di mettersi comodo sul divano, si mise seduto sulla parte del divano a L più lunga, mise le gambe sopra il divano e le accavallò mostrandomi i suoi piedi. Mi ritrovai seduta a parlare di fronte a lui che era sdraiato sul divano, con le piante dei piedi verso di me su cui posavo ogni tanto gli occhi mentre raccontavo un po’ di cose mie. Non so se mi stesse ascoltando davvero, però sicuramente si accorse che ogni tanto gli guardassi i piedi nudi, tanto che a un certo punto iniziò a muovere le dita, ad allargarle, addirittura guardandomi mise un piede sopra l’altro dritto verso di me. In quel momento decisi di alzarmi, lui si ricompose chiedendomi di restare, dicendomi di volermi raccontare anche lui della sua situazione. Mi risedetti e lui si mise seduto a gambe incrociate, nascondendo i piedi sotto le ginocchia. Iniziò a dirmi che le cose per lui non andavano più bene con Marianna, che si stavano per lasciare, nonostante lei chiedesse ancora del tempo per capire. Io concentrata su di lui gli dissi guardandolo che doveva provare a sistemare le cose, che erano per me una bella coppia. Lui sorrise sarcastico e mi disse che non voleva più vivere con lei, che le cose erano ormai chiare, poi mi guardo fissa riposizionando le gambe contro di me, con i piedi davanti a me. In quel momento guardai e riguardai i suoi piedoni che spesso muoveva verso di me, si accorse di ciò e mi fece una battuta per parlare proprio dei suoi piedi. Mi disse “ho un dolore ai piedi, tu me li stai guardando spesso, magari ti sei accorta del dolore?”. Io gli risposi che mi cadeva l’occhio perché lui muoveva spesso e mi distraevano per la loro grandezza. Lui allora se li guardò, alzo le gambe verso la mia direzione con le piante rivolte verso di me, dicendo che effettivamente se gli facevano male fosse perché sono molto grandi, ridendo. Io mi alzai, guardai i suoi piedi e sorridendo me ne andai a lavorare. Quella giornata mi ritrovai Vittorio ovunque però non successe nulla di particolare sino a ieri. Mi presentai a casa sempre puntuale, la signora era già uscita. Vidi Vittorio sul divano, a petto nudo, pantaloni lunghi grigi della tua e in calzini bianchi, un po’ sporchi. Andai a salutarlo e gli guardai i piedi, lui se ne accorse ma rimase seduto. Una volta cambiata mi diressi in cucina e pulii i pavimenti, poco dopo Vittorio mi chiese avvicinandosi se volessi un po’ di caffè. Lo implorai di restare fuori perché il pavimento era bagnato e sarebbe scivolato. Lui allora mi disse che per il caffè poteva aspettare ma doveva prendere il cellulare in carica vicino al microonde. Fece per entrare ma gli chiesi di levarsi i calzini, che avrei ripassato lo straccio una volta uscito. Si sfilò i calzini ed entrò dirigendosi verso il cell e restando un attimo lì a mandare degli audio. Io lo guardai facendo un po’ la scocciata per scherzo e lui mentre faceva gli audio, mi fece cenno indicandomi i suoi piedi che stava fermo. Quando finì mi disse che sarebbe uscito subito, ma che se avevo paura delle sue piedate allora dovevo fare attenzione anche a quelle che lasciavo con le mie ciabatte. Gli chiesi se dovessi lavorare scalza e lui mi disse che sarebbe stato meglio, allora mi sfilai le ciabatte e gli feci cenno di uscire dalla stanza, poco dopo ripassai lo straccio e lo raggiunsi in sala. Mi chiese di sedermi, offrendomi un cioccolatino con il liquore dentro e mi fece cenno di sedermi stavolta con lui sul divano. Lo seguii, ci sedemmo e iniziai con un fazzoletto ad asciugarmi le piante dei piedi bagnate. Lui mi guardò i piedi e mi chiese un fazzoletto per fare la stessa cosa. Ci asciugammo i piedi nudi, mi feci dare il suo fazzoletto e lo buttai con il mio nel cestino del bagno. Tornai in salone e Vittorio mi fece segno di raggiungerlo di nuovo sul divano, offrendomi un altro cioccolatino. Mi disse scherzando che avevo lasciato le impronte per terra, ci credetti e presi un altro fazzoletto per asciugarli meglio. Lui rise e mi disse che stava scherzando, che mi stava prendendo in giro e si avvicinò nel frattempo verso di me guardandomi i piedi e dicendomi fossero puliti. Io continuai a guardameli, ero un po’ imbarazzata dalla sua domanda, non lo guardai, nemmeno sorrisi allo scherzo, continuai a guardare verso i miei piedi. Lui accorgendosi forse del mio imbarazzo si avvicinò di più e avvicinò i suoi piedi ai miei, dicendomi che entrambi li avessimo asciutti. Subito dopo mise il suo piede destro in mezzo ai miei e il sinistro lo attaccò al mio piede sinistro. Iniziò a toccarmi i piedi con i suoi, dicendomi che avessi dei piedi grandi per essere una donna. Gli dissi di portare un 41 e continuammo a confrontarci i piedi e a strusciarceli. Poco dopo mi chiese di confrontarci le piante dei piedi, ci mettemmo sul divano posizionando entrambi i nostri piedi toccandoci le piante e confrontandocele. Dopo un attimo con le sue mani incrociò le nostre dita dei piedi uno all’altra. Ci staccammo e mi fece cenno con le sue mani di confrontarcele, poi incrociammo le dita e lui mi disse che avessi delle mani morbidissime. Lui sempre tenendomi le mani si avvicinò e mi baciò, ci sdraiammo e scopammo. Mi piacque molto quando mi prese le mani, le incrocio alle sue e mi spinse contro al muro leccandomi tutta. Giovedì riandrò da lui, lo voglio possedere.
scritto il
2025-03-14
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