Metamorfosi di Anna - Capitolo secondo

di
genere
masturbazione

La seconda seduta, la settimana dopo, è incredibilmente attesa da Annamaria. Non sa ancora cosa avrebbe fatto o detto ma fatto è che fa il conto alla rovescia delle ore che mancano all’incontro.
All’incontro Patrizia l’accoglie con un gran sorriso e dopo averla fatta accomodare nella comoda poltrona le dice che sicuramente durante questa settimana lei, Annamaria, avrà pensato molto al primo incontro.
Annamaria annuisce con la testa.
Patrizia: sono certa che sei venuta disponibile a confidarti completamente, anche di cose che non ammetti nemmeno a te stessa. Lo so perché dopo la volta scorsa, in caso contrario, ora non saresti tornata.
Annamaria: beh è probabile che lei abbia ragione, forse sento anche io l’esigenza di sfogarmi. Lei mi promette che tutto quello che dirò non uscirà di qui vero?
Patrizia: ovviamente si.
Annamaria: la prego, però, mi faccia lei le domande.
Patrizia: eravamo rimasti alle fantasie erotiche. Mi confermi che ho intuito giusto: hai una forte predisposizione alla sottomissione?
Annamaria: si ha intuito bene. Sono rimasta molto colpita dalla sua intuizione. Come ha fatto?
Patrizia: vedi, ho una certa esperienza in certe cose. E il percorso della tua vita, dall’infanzia all’adolescenza e poi fino ad adesso, l’educazione ricevuta, il come hai vissuto la scuola e il lavoro con estremo senso di responsabilità e ubbidienza possono facilmente sviluppare le tendenze sessuali che hai. Non sempre è così ma spessissimo si.
Annamaria: è lei pensa che sia tutto normale?
Patrizia: tutto normalissimo. So benissimo che hai dei sensi di colpa per le tue fantasie. Immagino che tenti di resistere ad esse ma poi inevitabilmente cedi. Ed esse si impadroniscono della tua testolina e ti martellano.
Annamaria: si è vero, Lei ha usato una parola giusta: mi martellano. Lei sa già tutto di me anche se non le ho detto nulla.
Patrizia: non so tutto. Conosco solo il meccanismo principale che ti si sviluppa nella mente. Poi come reagisci esattamente nella pratica non lo so e vorrei saperlo da te. Sappi che tutto quello che mi dirai è importante per capire come la tua persona, il tuo inconscio compensa l’insoddisfazione del tuo presente reale. Perché questa compensazione incide sulla tua attrazione al cibo e quindi sul tuo aspetto che a sua volta aumenta l’insoddisfazione della vita reale in una specie di circolo vizioso. Il mio obiettivo è rompere questo circolo vizioso.
Annamaria rimane esterrefatta dall’analisi professionale, precisa e convincente di Patrizia e sente che deve veramente fidarsi.
Annamaria sorride rilassata: dottoressa ora mi sento a mio agio e voglio aiutarla a comprendermi perché so che non mi sta giudicando e vuole veramente aiutarmi. Cercherò di dire tutto e non nascondere nulla.
Patrizia: puoi chiudere gli occhi e parlare; questa modalità di solito aiuta molto a dire le cose più intime.
Annamaria: va bene.
Patrizia: dunque, so che hai delle fantasie erotiche di sottomissione. Ma le declini su qualcuno in particolare?
Annamaria: si. Le declino sul mio capo del lavoro. Il Dottor Silvio Rossi. Lui è così sicuro di sé, affascinante, sempre impeccabile, sempre cortese ma deciso. Lui non mi vede proprio come donna però sento che apprezza molto la mia dedizione e precisione nel lavoro. E anche la mia disponibilità lavorativa che è praticamente assoluta.
Patrizia: e quindi ti immagini che lui ti dia ordini non solo lavorativi ma anche di tipo sessuale a cui tu nella fantasia ubbidisci scrupolosamente. Vero?
Annamaria: si è così.
Patrizia: e ciò ti provoca eccitazione, ti bagni e ti masturbi. Questo a casa ma anche al lavoro. Vero?
Annamaria: si. Non riesco a scacciare dalla testa i flash che mi vengono. Capita sempre più spesso. Per esempio quando lui d’improvviso entra nella mia stanza al lavoro e con tono cortese ma deciso mi dà degli ordini di lavoro…. Annamaria ascolta devi fare subito questa cosa …. E prima che finisca la frase la mia testa la completa con un ordine di tipo sessuale. Mi distraggo al punto che gli devo chiedere di ripetermi quello che poi devo fare veramente.
Patrizia: so che ti imbarazza, però dovresti dirmi di questi ordini sessuali che la tua testolina produce.
Annamaria: che mi devo spogliare tutta e aprirmi con le mani il sesso. Che vuole vedere la mia bocca aperta con la lingua di fuori. Che mi devo mettere in ginocchio davanti a lui.
Patrizia: e quindi ti bagni e senti il bisogno di masturbarti vero?
Annamaria: si è così.
Patrizia: quante volte ti succede? Più volte nell’arco della giornata vero?
Annamaria con gli occhi ben chiusi e sussurra: si più volte.
Patrizia: quante volte? Guarda che è importante che tu dica la verità perché da questo capisco in che stadio sei.
Annamaria: mi masturbo tutti i giorni. A volte più volte nell’arco della giornata fino anche 3 4 volte. Al lavoro e poi continuo anche a casa.
Patrizia: usi solo le dita o cerchi altre cose per darti piacere. Guarda che è normale che cerchi altre cose perché tu vivi in una situazione di continua insoddisfazione e contestualmente di continua eccitazione.
Annamaria: a casa ho preso l’abitudine di strofinarmi, di strusciarmi senza usare le dita. Uso il cuscino, oppure la poltrona che ho in camera o altro ancora.
Patrizia: quindi non ti penetri, ti strusci solamente con dita o con altre cose?
Annamaria: si è così.
Patrizia: va bene per oggi basta così.
Annamaria: cosa pensa di quello che le ho raccontato?
Patrizia: penso che hai fortissime pulsioni sessuali, anche maggiori di quanto immaginavo, ma ancora sei acerba, se mi passi il termine. Un po’ ancora allo stato adolescenziale. E ti masturbi tantissimo anche perché non hai un appagamento soddisfacente, che pur parzialmente sarebbe possibile ottenere anche dalla masturbazione. Comunque ne parliamo in modo più approfondito la prossima volta. E’ importante parlarne gradualmente perché il tuo livello di disponibilità ad essere frugata nella tua intimità può crescere solo piano piano, mano a mano che acquisisci fiducia in me. Quindi ora va, torna la prossima settimana e nel frattempo pensa a quello che ti ho detto poco fa.
Annamaria esce dallo studio ancora una volta come un automa, letteralmente in trance. Assorta nel riflettere su quello stato sessuale adolescenziale nel quale secondo la dottoressa Patrizia lei ancora sarebbe. Che vuol dire? Che significa? Forse che mi masturbo come una adolescente con tutti i sensi di colpa connessi? E che vuol dire che non ho un appagamento soddisfacente nemmeno dalla masturbazione? E perché voleva sapere esattamente come mi masturbo? Mi sditalino, mi strofino, mi struscio…..e ho orgasmi anche veloci…. cosa è che non va bene? Pensieri che la tengono occupata durante tutta la lunga passeggiata e poi viaggio in tram verso il ritorno a casa e che naturalmente le tengono ben bagnata la figa che a dire la verità era diventata tale fin da quando ha visto Patrizia. E su questo inizia a riflettere ed ammette a sé stessa che le sedute con Patrizia la eccitano in modo pazzesco. Non capisce esattamente il perché. Forse, pensa, perché può comunicare liberamente quello che ha dentro senza sentirsi giudicata ma anzi sentendo su di sé un interesse professionale molto intenso. Si sente cioè al centro dell’attenzione. Il fatto che qualcuno o qualcuna si interessi a lei le dà una strana euforia ed eccitazione; un po’ come succedeva all’inizio con l’ex fidanzato anche se poi sessualmente le cose erano deludenti. Rientra a casa calcolando il numero delle ore che la separano dalla prossima seduta. Sorride al pensiero che in realtà ancora di cura dimagrante nemmeno se ne è accennato.
scritto il
2025-03-29
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