Metamorfosi di Anna - Capitolo terzo
di
Castello
genere
masturbazione
Giunge così il giorno della terza seduta. E’ prevista per le ore 19:00 ma fin dalla mattina Annamaria è impaziente. Guarda continuamente l’orologio. E’ insolitamente distratta al lavoro e chiede al dott. Rossi la possibilità di poter terminare il lavoro alle 14:00 poiché ha una visita medica nel pomeriggio. Lui la guarda negli occhi chiedendo cortesemente dettagli e lei per un attimo ha la sensazione che lui conosca le sue fantasie erotiche su di lui. Risponde a monosillabi arrossisce un po’ e abbassa lo sguardo. Ma si tranquillizza: è impossibile solo io so di queste cose. Poi un lampo l’attraversa letteralmente: per la verità ora c’è anche Patrizia che conosce bene le mie fantasie. E per un attimo si immagina la vergogna terrificante se lui venisse a saperlo tramite lei. E subito con sorpresa sente una vampata di fuoco alla figa: pazzesco, mi sto eccitando al pensiero che il dott Rossi venga a sapere delle mie fantasie su di lui. Ma sono normale?
Finalmente arriva l’ora di incamminarsi per lo studio della dottoressa Patrizia. A casa è stata tormentata dalla madre che le ha chiesto insistentemente del perché ancora non ha iniziato una qualche cura visto che già è stata due volte dalla dietologa. Annamaria cortesemente e anche con bel po’ di imbarazzo le ha risposto che prima la dottoressa vuole avere un quadro completo. E la madre: che vuol dire quadro completo? Insomma ci voleva pure la madre a mettersi in mezzo….Ed Annamaria che non è mai stata brava a nascondere cose con il suo modo di rispondere fa vedere a tutti (alla madre, al dott Rossi) che ci sono delle circostanze che non vuol dire. Però durante il viaggio deve ammettere che da quando va dalla dietologa la sua vita non è più monotona e si sente sempre piena di frenesia.
Arrivata presso lo studio deve fare un bel po’ di anticamera. Dopo un po’ esce dalla stanza della dottoressa Patrizia una ragazza più obesa di lei; la guarda in faccia: è stravolta. Accidenti, pensa, la dott.ssa Patrizia ha riservato anche a lei lo stesso trattamento che sta riservando a me. Poi sente il suo nome: vieni Annamaria. Si alza e sente un vuoto allo stomaco e una vampata di calore terrificante alla figa. Accidenti bagnerò non solo le mutandine ma anche i pantaloni se continuo così.
Patrizia: buonasera Annamaria. Stasera ti ho lasciata per ultima perché faremo una seduta molto lunga. Per completare la prima parte del lavoro. Sei pronta? Hai riflettuto in questa settimana?
Annamaria: si ho riflettuto molto. Mi sono domandata cosa intendeva quando ha detto che sono sessualmente ancora in uno stato adolescenziale.
Patrizia: va bene. Iniziamo da questo. Penso che sei pronta al fatto che ti esponga le cose in modo diretto senza tanti giri di parole, vero?
Annamaria: si. Ormai ho piena fiducia in lei. Mi sembra quasi che lei mi conosca meglio di quanto mi conosca io. Mi sembra di esser nuda davanti a lei. Ma prima di tutto mi può dire però come intende farmi dimagrire? Scusi la domanda ma mia madre mi tormenta.
Patrizia: per il fatto che ti conosco posso dire che è solo esperienza, credimi. Non sei la sola ad avere questi percorsi e queste reazioni. E’ una cosa più frequente di quanto tu non creda. Sei perfettamente normale; solo che hai avuto solo una piccolissima parte delle soddisfazioni sessuali che potresti avere anche nello stato in cui sei ora; figuriamoci quelle che potrai avere quando sarai dimagrita e attraente e avrai uomini che ti girano attorno. Il mio lavoro è quello di ridarti fiducia, giocare sui tuoi desideri sessuali e per tale via creare le motivazioni per farti rispettare delle regole alimentari e farti fare attività sportiva anche intensa. Magari usando come aiuto dei farmaci. Ma questo più avanti. Ti garantisco che fra qualche mese sarai un’altra persona. Ma saranno mesi molto intensi nei quali dovrai avere piena fiducia in me e ci sarà un periodo che dovremo vederci anche tutti i giorni. Va bene?
Annamaria: si le giuro che sarò ubbidiente.
Patrizia: beh è nella tua natura essere ubbidiente. Ora frugherò nella tua intimità più profonda in modo diretto senza giri di parole: non abbiamo tanto tempo. Ti prego di stare tranquilla e di rispondermi senza omissioni e vincendo la vergogna che proverai senz’altro e che ti provocherà anche tanta eccitazione. Quindi non ti preoccupare a farti vedere eccitata: anche questo è del tutto normale; anzi sarebbe anormale il contrario. A proposito hai visto la ragazza che è uscita prima che tu entrassi?
Annamaria: si l’ho vista: è uscita stravolta.
Patrizia: avevamo finito la seduta mezz’ora fa. Una seduta simile a quella che ti attende. Si è eccitata in modo pazzesco e quando abbiamo finito mi ha chiesto per favore se poteva placare il fuoco che aveva fra le gambe prima di uscire da qui. E’ andata qui nel bagno e penso che abbia avuto 3 4 orgasmi di fila. Sentivo da qui che si smanettava forte producendo un rumore di sciacquettio tipico di chi ha il sesso fradicio di umori. Questo per dirti che non sei la sola e il perché hai dovuto aspettare le 19:30 per entrare.
Annamaria: ma faremo molto tardi? Perché mi devo preoccupare di avvertire a casa e poi di chiedere a mia madre di venire a riprendermi visto che quando finiremo non ci saranno più autobus.
Patrizia: finiremo molto tardi. Faremo anche un piccolo spuntino fra un’ora circa. Puoi avvertire a casa che tornerai molto tardi e che ti riaccompagnerò io in auto. Ok?
Annamaria risponde che va bene e telefona a casa.
Patrizia: dunque a quest’ora nello stabile non c’è più nessuno. Solo noi. Quindi puoi lasciarti andare completamente. Sentiti libera di fare quello che ti senti di fare. Qualsiasi cosa. E soprattutto rispondi sinceramente senza veli.
Annamaria: sono pronta. Giuro che non la deluderò.
Patrizia: parliamo del tuo ex fidanzato dal lato sessuale. Da quello che mi hai già detto ho capito che aveva il tuo stesso polo: cioè amava essere guidato. Quindi posso facilmente capire che i rapporti fra voi erano molto insoddisfacenti; a volte anche imbarazzanti. E’ vero?
Annamaria: si è vero. Voleva che prendessi io l’iniziativa. Ma io ero molto imbarazzata e quindi si rimaneva a lungo in silenzio l’uno a fianco dell’altra. Poi però in qualche modo si riusciva ad avere comunque un rapporto.
Patrizia: un rapporto però solo strettamente tradizionale. Cioè con lui sopra te e tu a gambe aperte che lo accoglievi. Solo questo vero? Niente orale e niente anale vero?
Annamaria: si esatto solo strettamente tradizionale.
Patrizia: scusami ma ti devo fare anche questa domanda. Era dotato? Cioè quando ti penetrava godevi oppure non riuscivi a godere e dovevi smanettarti per venire.
Annamaria: penso che era abbastanza dotato però l’orgasmo lo avevo solo aiutandomi con le mani.
Patrizia: mi puoi indicare qui nel tavolo la lunghezza del suo cazzo. Scusa se sono sempre più diretta.
Annamaria: ecco direi così.
Patrizia: ma così saranno 7-8 cm.
Annamaria: è molto?
Patrizia: ma che dici? Sei proprio ingenua. E’ pochissimo. Per forza non godevi con la penetrazione. Ma scusa non hai mai visto nulla su internet?
Annamaria: si ho visto delle cose, anche se veramente non guardo quei siti. Ma ho sempre pensato che fossero membri eccezionali quasi irreali.
Patrizia: per favore chiamali con il loro nome.
Annamaria: si va bene. Pensavo che fossero dei cazzi eccezionali quasi irreali.
Patrizia: tu sei ancora più adolescente di quanto immaginavo. Addirittura sembri una bambina. Però dobbiamo essere contenti perché ci sono margini per fare un bel lavoro con te.
Annamaria: cosa intende?
Patrizia: sei totalmente ingenua. So benissimo che nella situazione in cui sei, fisicamente inadeguata come ti ritieni, non ti senti di sostenere un vero rapporto sessuale. Ma addirittura non usi nemmeno le cose più banali che chiunque usa per godere da sé.
Annamaria: ma non capisco cosa intende.
Patrizia: godi solo di clito perché non hai nemmeno mai provato ad essere veramente penetrata. Non prendi in considerazione l’anale. Non usi giocattoli erotici. Non ti aiuti con internet. Non interloquisci da remoto tramite le chat sessuali con nessuno. Scusami ma l’unica cosa che fai è che fantastichi su ordini del tuo capo dott. Rossi e poi ti strofini fino all’orgasmo. Mi sembra che tu sei molto limitata, probabilmente per l’educazione che hai avuto vero?
Annamaria: Si credo di si. L’anale ho sempre pensato che fosse una cosa non naturale, da persone perverse e comunque vietata assolutamente dalla religione. Su internet ho poi paura che lo scopra mia madre e quindi non ci vado. Sul resto non so nemmeno di cosa stia parlando.
Patrizia: non ti preoccupare. Da ora in poi procederemo così: ogni volta che ci vedremo ti darò degli ordini da eseguire durante la settimana o comunque nel periodo in cui non ci vediamo. E tu li eseguirai in modo scrupoloso, direi maniacale. Eseguendo tutto nei minimi particolari, anche se ti dovessi ordinare le cose più oscene e porche che nemmeno ti immagini ora. Vero?
Annamaria ha un sussulto, una contrazione forte e non riesce a trattenere un gemito.
Patrizia ride: si lo so che ti eccita sentirti dire che dovrai eseguire ordini anche molto osceni. E’ nella tua natura lo so benissimo. Ora, scusa, avrai la figa come un laghetto che avrai bagnato anche i pantaloni. Vero?
Annamaria riesce appena a parlare con voce rotta dall’emozione: mi sento stravolta dalle emozioni. Mi sta battendo a mille il cuore.
Patrizia continua a ridere: si il cuore ti batte a mille ma la figa ti gocciola come una fontana. Se vuoi puoi andare in bagno a sfogarti un po’. Poi facciamo uno spuntino e poi si passa alla pianificazione dell’attività della prossima settimana.
Annamaria: si forse è meglio che vada un attimo in bagno.
Patrizia: Vai pure e non ti preoccupare di emettere suoni o sospiri o gemiti. A quest’ora non c’è più nessuno. Se vuoi lasciati pure andare.
Annamaria va in bagno si toglie i pantaloni e mentre lo fa sente che gli tremano le gambe. Le mutandine sono zuppe di umori e hanno bagnato anche un po’ i pantaloni. Si sente frastornata. Con una parte del cervello, poiché è una ragazza molto intelligente, capisce che masturbarsi in modo evidente nel bagno della dottoressa Patrizia la legherà definitivamente alla dottoressa stessa in un rapporto di subordinazione e dipendenza. Non sa se è la cosa giusta o sbagliata. Sente però l’esigenza impellente di masturbarsi.
Patrizia: mi raccomando lascia tutto pulito. Non voglio vedere i tuoi umori sparsi per il bagno.
Annamaria pensa: ecco mi umilia. Lo fa apposta. Ma mi eccita purtroppo essere umiliata. E mentre lo pensa solo dopo pochissime carezze sul clito ha un violento orgasmo che la scuote tutta facendola urtare sul mobiletto del bagno e facendole emettere, suo malgrado, un gemito chiaramente percepibile anche dalla stanza principale.
Patrizia ride: e non mi devastare il bagno. Puoi godere, puoi gemere quanto vuoi ma non rompere i mobili.
Annamaria pensa: mai avrei pensato di subire un’umiliazione di questo genere….ho bisogno di un altro orgasmo per calmarmi un po’. Inizia nuovamente a sgrillettarsi e poi ad un certo punto le dita per un attimo scivolano più in basso: nella zona proibita. Non lo aveva mai fatto prima: è certo l’osservazione di Patrizia sull’anale che la condiziona. Non osa nemmeno provare a penetrarsi, si accarezza solo l’ano che lo trova con sorpresa ipersensibile; ciò gli aumenta l’eccitazione e in un attimo ha un altro orgasmo che produce un altro gemito.
Patrizia: e siamo a due.
Annamaria si trova tutta sudata e si spoglia completamente. Ormai non capisce più nulla. Sul petto fra i seni scorre un filo di sudore; sotto invece sente lentamente avanzare un filo di umore dalla figa che le percorre la coscia destra; allo specchio si vede stravolta con i capezzoli turgidissimi. Ha ancora voglia. Con la carta igienica si asciuga come meglio può e poi si rimette seduta sul wc a gambe oscenamente spalancate, busto in avanti schiena indietro. Si inarca e inizia a massaggiarsi il clito in modo frenetico, sempre più frenetico incurante dei rumori che produce e dei respiri sempre più forti che le escono di bocca. Ed infine viene senza nemmeno provare a soffocare il gemito che se ci fossero persone in sala d’aspetto sentirebbero distintamente.
Patrizia: bene ti stai liberando. Fai bene a lasciarti andare. Ora però basta che altrimenti poi non hai più la forza di seguirmi nelle cose che dovrai fare la prossima settimana.
Annamaria: si ora mi rivesto e sono da lei.
Annamaria si sciacqua velocemente sul bidet. Pulisce tutto in modo scrupoloso. Si riveste rimettendosi le mutandine zuppe di umore, ma del resto ha solo quelle. E rientra nella stanza della dottoressa Patrizia.
Patrizia: aspetta che vado a vedere come hai lasciato il bagno. Annamaria vieni subito qui.
Annamaria raggiunge Patrizia in bagno.
Patrizia: vedi qui hai lasciato in disordine: c’è questa salvietta fuori dal cestino. Qui poi ci sono gli umori della tua figa nella ciambella.
Annamaria: ma ho pulito tutto con attenzione.
Patrizia: evidentemente no. E questo sia chiaro non lo tollero. Soprattutto non tollero in generale che tu non mi ubbidisca. O che tu non sia concentrata nel fare in modo scrupoloso e preciso tutte le cose che ti comando di fare. E quando dico tutte intendo tutte. Chiaro? I miei sono comandi o ordini chiamali come vuoi. E qualsiasi cosa che comando e ordino va eseguito. Capito?
Annamaria: si certo mi scusi dottoressa Patrizia. Cosa posso fare per farmi perdonare?
Patrizia: stai concentrata sulle cose che ti dirò dopo lo spuntino perchè non voglio ripeterle. Ok?
Annamaria: va bene non la deluderò. Lo giuro.
Patrizia tira fuori dal frigo che ha nella stanza due contenitori con insalata e mozzarella. Uno lo porge a Annamaria e uno lo prende per sé.
Patrizia: ecco questa è la cena ed è un esempio della regola alimentare che da ora in poi dovrai seguire.
E poi Patrizia anche durante lo spuntino le illustra in modo dettagliato la regola alimentare da rispettare scrupolosamente. Con tanto di prospetti e spiegazioni.
Patrizia: ora prendiamo il peso e le misure e le segniamo in questo registro. Ogni settimana potrò verificare se hai rispettato scrupolosamente le regole che ti ho ordinato di rispettare. Lo vedrò dal responso della bilancia e del metro. Se le avrai rispettate avrai un premio. Altrimenti una punizione. Non ti dico il premio ma sappi che sarà molto ma molto importante per te. Mentre la punizione è molto più semplice: non potrai venire più qui da me. Ricordati che basta una sola volta che non mi avrai ubbidito scrupolosamente e non potrai più venire qui da me.
Annamaria: ma lei conosce molte cose su di me. Io mi sono fidata di lei. Ma se poi non potrò più venire da lei come potrò poi sentirmi tranquilla con tutte le cose che sa su di me?
Patrizia: vuoi dire che potrei, fra virgolette, ricattarti? Questo teoricamente potrebbe succedere anche se sei ubbidiente. Ma non succederà comunque; te lo garantisco. Sono una professionista che vuol mantenere alto il proprio nome. Te lo dico io cosa succederà se non ubbidirai e quindi non potrai più venire qui. Te lo dico perché è successo ad altre prima di te che hanno provato a tornare implorandomi ma senza successo perché le regole sono regole. Ti succederà che rimarrai grassa; continuerai a masturbarti per tutta la vita come una ossessa, ma sempre insoddisfatta ed in più avrai sempre il dubbio che io vada a raccontare in giro le tue perverse fantasie da porcona. Perché una cosa va detta in modo chiaro e netto: tu non fai nulla di male ma hai le caratteristiche per essere definita una grandissima porca. Cioè non so se mi spiego: sei andata poco fa nel bagno della tua dietologa e ti sei sgrillettata per 15 minuti venendo tre volte, quasi urlando e buttando quasi giù un mobile e lasciando il bagno tutto pieno dei tuoi umori.
Annamaria: ma non è vero non ho lasciato il bagno pieno dei miei umori. L’ho pulito per bene.
Patrizia: però tutto il resto lo confermi vero? Non lo puoi certo negare.
Annamaria: si lo confermo. Abbia pietà di me, non ci posso fare nulla.
Patrizia: bene. I ruoli sono stati definiti. Penso che andremo d’accordo. Le tue attuali misure le scriviamo qui: 91 kg e 146 di fianchi. Le regole alimentari che devi rispettare per la prossima settimana le sai. Per l’aspetto sessuale ti ordino di andare in questa chat tutte le sere per un’ora. Dovrai entrare nella stanza “ragazze sottomesse” con questo nick: “lucilla26” e chattare con chi ti contatta senza però mandare foto, scambiare numeri di telefono, parlare al microfono; mi raccomando solo chat; occorre procedere per gradi. I tuoi obbiettivi per la prossima settimana sono 87 kg e 142 di fianchi.
Annamaria: ma sono obiettivi impossibili. Non ce la farò mai.
Patrizia: tu pensa solo a rispettare tutto quello che ti ho ordinato e vedrai che riuscirai. Ah, dimenticavo, potrai masturbarti liberamente per tutta la settimana. Te lo dico perché nel futuro non sarà sempre così; anche nel sesso o meglio nella masturbazione frenetica che hai dovrai troncare. Bene, sono le 23:00 ed è ora di riaccompagnarti a casa. Forse è bene che vai in bagno a darti una rinfrescata e una truccatina; altrimenti tua madre penserà che invece di andare dalla dietologa sei andata a fare qualcosa d’altro.
Annamaria: si lei ha ragione. Vado subito.
Dopo un po’ le due salgono in auto di Patrizia e vanno verso casa. Durante il viaggio scambiano qualche parola.
Patrizia: ma tu abiti nell’appartamento dei tuoi?
Annamaria: si ma ci sarebbe la possibilità di andare in quello che era dei miei nonni. E’ li accanto ed è dotato di tutto.
Patrizia: penso che sarebbe opportuno tu ci andassi. Peraltro credo che tua madre sia molto impicciona e non è bene per i prossimi mesi. Perché dovrai essere molto libera.
Annamaria: si è proprio vero che è impicciona. Guarda il mio pc, il mio telefono. Quando mi bagno le mutandine con gli umori mi devo inventare mille stratagemmi per evitare che se ne accorga.
Patrizia: Anche per questo sei rimasta allo stato adolescenziale. Hai una mamma troppo protettiva e bigotta. Potresti dirle che per eseguire la dieta in modo appropriato non puoi stare in casa di chi cucina e pranza e cena in modo normale. Avresti troppe tentazioni.
Annamaria: lo sa che è un’ottima idea. Lo farò subito.
Arrivati a destinazione si salutano e si danno appuntamento fra una settimana sempre ore 19:00.
Finalmente arriva l’ora di incamminarsi per lo studio della dottoressa Patrizia. A casa è stata tormentata dalla madre che le ha chiesto insistentemente del perché ancora non ha iniziato una qualche cura visto che già è stata due volte dalla dietologa. Annamaria cortesemente e anche con bel po’ di imbarazzo le ha risposto che prima la dottoressa vuole avere un quadro completo. E la madre: che vuol dire quadro completo? Insomma ci voleva pure la madre a mettersi in mezzo….Ed Annamaria che non è mai stata brava a nascondere cose con il suo modo di rispondere fa vedere a tutti (alla madre, al dott Rossi) che ci sono delle circostanze che non vuol dire. Però durante il viaggio deve ammettere che da quando va dalla dietologa la sua vita non è più monotona e si sente sempre piena di frenesia.
Arrivata presso lo studio deve fare un bel po’ di anticamera. Dopo un po’ esce dalla stanza della dottoressa Patrizia una ragazza più obesa di lei; la guarda in faccia: è stravolta. Accidenti, pensa, la dott.ssa Patrizia ha riservato anche a lei lo stesso trattamento che sta riservando a me. Poi sente il suo nome: vieni Annamaria. Si alza e sente un vuoto allo stomaco e una vampata di calore terrificante alla figa. Accidenti bagnerò non solo le mutandine ma anche i pantaloni se continuo così.
Patrizia: buonasera Annamaria. Stasera ti ho lasciata per ultima perché faremo una seduta molto lunga. Per completare la prima parte del lavoro. Sei pronta? Hai riflettuto in questa settimana?
Annamaria: si ho riflettuto molto. Mi sono domandata cosa intendeva quando ha detto che sono sessualmente ancora in uno stato adolescenziale.
Patrizia: va bene. Iniziamo da questo. Penso che sei pronta al fatto che ti esponga le cose in modo diretto senza tanti giri di parole, vero?
Annamaria: si. Ormai ho piena fiducia in lei. Mi sembra quasi che lei mi conosca meglio di quanto mi conosca io. Mi sembra di esser nuda davanti a lei. Ma prima di tutto mi può dire però come intende farmi dimagrire? Scusi la domanda ma mia madre mi tormenta.
Patrizia: per il fatto che ti conosco posso dire che è solo esperienza, credimi. Non sei la sola ad avere questi percorsi e queste reazioni. E’ una cosa più frequente di quanto tu non creda. Sei perfettamente normale; solo che hai avuto solo una piccolissima parte delle soddisfazioni sessuali che potresti avere anche nello stato in cui sei ora; figuriamoci quelle che potrai avere quando sarai dimagrita e attraente e avrai uomini che ti girano attorno. Il mio lavoro è quello di ridarti fiducia, giocare sui tuoi desideri sessuali e per tale via creare le motivazioni per farti rispettare delle regole alimentari e farti fare attività sportiva anche intensa. Magari usando come aiuto dei farmaci. Ma questo più avanti. Ti garantisco che fra qualche mese sarai un’altra persona. Ma saranno mesi molto intensi nei quali dovrai avere piena fiducia in me e ci sarà un periodo che dovremo vederci anche tutti i giorni. Va bene?
Annamaria: si le giuro che sarò ubbidiente.
Patrizia: beh è nella tua natura essere ubbidiente. Ora frugherò nella tua intimità più profonda in modo diretto senza giri di parole: non abbiamo tanto tempo. Ti prego di stare tranquilla e di rispondermi senza omissioni e vincendo la vergogna che proverai senz’altro e che ti provocherà anche tanta eccitazione. Quindi non ti preoccupare a farti vedere eccitata: anche questo è del tutto normale; anzi sarebbe anormale il contrario. A proposito hai visto la ragazza che è uscita prima che tu entrassi?
Annamaria: si l’ho vista: è uscita stravolta.
Patrizia: avevamo finito la seduta mezz’ora fa. Una seduta simile a quella che ti attende. Si è eccitata in modo pazzesco e quando abbiamo finito mi ha chiesto per favore se poteva placare il fuoco che aveva fra le gambe prima di uscire da qui. E’ andata qui nel bagno e penso che abbia avuto 3 4 orgasmi di fila. Sentivo da qui che si smanettava forte producendo un rumore di sciacquettio tipico di chi ha il sesso fradicio di umori. Questo per dirti che non sei la sola e il perché hai dovuto aspettare le 19:30 per entrare.
Annamaria: ma faremo molto tardi? Perché mi devo preoccupare di avvertire a casa e poi di chiedere a mia madre di venire a riprendermi visto che quando finiremo non ci saranno più autobus.
Patrizia: finiremo molto tardi. Faremo anche un piccolo spuntino fra un’ora circa. Puoi avvertire a casa che tornerai molto tardi e che ti riaccompagnerò io in auto. Ok?
Annamaria risponde che va bene e telefona a casa.
Patrizia: dunque a quest’ora nello stabile non c’è più nessuno. Solo noi. Quindi puoi lasciarti andare completamente. Sentiti libera di fare quello che ti senti di fare. Qualsiasi cosa. E soprattutto rispondi sinceramente senza veli.
Annamaria: sono pronta. Giuro che non la deluderò.
Patrizia: parliamo del tuo ex fidanzato dal lato sessuale. Da quello che mi hai già detto ho capito che aveva il tuo stesso polo: cioè amava essere guidato. Quindi posso facilmente capire che i rapporti fra voi erano molto insoddisfacenti; a volte anche imbarazzanti. E’ vero?
Annamaria: si è vero. Voleva che prendessi io l’iniziativa. Ma io ero molto imbarazzata e quindi si rimaneva a lungo in silenzio l’uno a fianco dell’altra. Poi però in qualche modo si riusciva ad avere comunque un rapporto.
Patrizia: un rapporto però solo strettamente tradizionale. Cioè con lui sopra te e tu a gambe aperte che lo accoglievi. Solo questo vero? Niente orale e niente anale vero?
Annamaria: si esatto solo strettamente tradizionale.
Patrizia: scusami ma ti devo fare anche questa domanda. Era dotato? Cioè quando ti penetrava godevi oppure non riuscivi a godere e dovevi smanettarti per venire.
Annamaria: penso che era abbastanza dotato però l’orgasmo lo avevo solo aiutandomi con le mani.
Patrizia: mi puoi indicare qui nel tavolo la lunghezza del suo cazzo. Scusa se sono sempre più diretta.
Annamaria: ecco direi così.
Patrizia: ma così saranno 7-8 cm.
Annamaria: è molto?
Patrizia: ma che dici? Sei proprio ingenua. E’ pochissimo. Per forza non godevi con la penetrazione. Ma scusa non hai mai visto nulla su internet?
Annamaria: si ho visto delle cose, anche se veramente non guardo quei siti. Ma ho sempre pensato che fossero membri eccezionali quasi irreali.
Patrizia: per favore chiamali con il loro nome.
Annamaria: si va bene. Pensavo che fossero dei cazzi eccezionali quasi irreali.
Patrizia: tu sei ancora più adolescente di quanto immaginavo. Addirittura sembri una bambina. Però dobbiamo essere contenti perché ci sono margini per fare un bel lavoro con te.
Annamaria: cosa intende?
Patrizia: sei totalmente ingenua. So benissimo che nella situazione in cui sei, fisicamente inadeguata come ti ritieni, non ti senti di sostenere un vero rapporto sessuale. Ma addirittura non usi nemmeno le cose più banali che chiunque usa per godere da sé.
Annamaria: ma non capisco cosa intende.
Patrizia: godi solo di clito perché non hai nemmeno mai provato ad essere veramente penetrata. Non prendi in considerazione l’anale. Non usi giocattoli erotici. Non ti aiuti con internet. Non interloquisci da remoto tramite le chat sessuali con nessuno. Scusami ma l’unica cosa che fai è che fantastichi su ordini del tuo capo dott. Rossi e poi ti strofini fino all’orgasmo. Mi sembra che tu sei molto limitata, probabilmente per l’educazione che hai avuto vero?
Annamaria: Si credo di si. L’anale ho sempre pensato che fosse una cosa non naturale, da persone perverse e comunque vietata assolutamente dalla religione. Su internet ho poi paura che lo scopra mia madre e quindi non ci vado. Sul resto non so nemmeno di cosa stia parlando.
Patrizia: non ti preoccupare. Da ora in poi procederemo così: ogni volta che ci vedremo ti darò degli ordini da eseguire durante la settimana o comunque nel periodo in cui non ci vediamo. E tu li eseguirai in modo scrupoloso, direi maniacale. Eseguendo tutto nei minimi particolari, anche se ti dovessi ordinare le cose più oscene e porche che nemmeno ti immagini ora. Vero?
Annamaria ha un sussulto, una contrazione forte e non riesce a trattenere un gemito.
Patrizia ride: si lo so che ti eccita sentirti dire che dovrai eseguire ordini anche molto osceni. E’ nella tua natura lo so benissimo. Ora, scusa, avrai la figa come un laghetto che avrai bagnato anche i pantaloni. Vero?
Annamaria riesce appena a parlare con voce rotta dall’emozione: mi sento stravolta dalle emozioni. Mi sta battendo a mille il cuore.
Patrizia continua a ridere: si il cuore ti batte a mille ma la figa ti gocciola come una fontana. Se vuoi puoi andare in bagno a sfogarti un po’. Poi facciamo uno spuntino e poi si passa alla pianificazione dell’attività della prossima settimana.
Annamaria: si forse è meglio che vada un attimo in bagno.
Patrizia: Vai pure e non ti preoccupare di emettere suoni o sospiri o gemiti. A quest’ora non c’è più nessuno. Se vuoi lasciati pure andare.
Annamaria va in bagno si toglie i pantaloni e mentre lo fa sente che gli tremano le gambe. Le mutandine sono zuppe di umori e hanno bagnato anche un po’ i pantaloni. Si sente frastornata. Con una parte del cervello, poiché è una ragazza molto intelligente, capisce che masturbarsi in modo evidente nel bagno della dottoressa Patrizia la legherà definitivamente alla dottoressa stessa in un rapporto di subordinazione e dipendenza. Non sa se è la cosa giusta o sbagliata. Sente però l’esigenza impellente di masturbarsi.
Patrizia: mi raccomando lascia tutto pulito. Non voglio vedere i tuoi umori sparsi per il bagno.
Annamaria pensa: ecco mi umilia. Lo fa apposta. Ma mi eccita purtroppo essere umiliata. E mentre lo pensa solo dopo pochissime carezze sul clito ha un violento orgasmo che la scuote tutta facendola urtare sul mobiletto del bagno e facendole emettere, suo malgrado, un gemito chiaramente percepibile anche dalla stanza principale.
Patrizia ride: e non mi devastare il bagno. Puoi godere, puoi gemere quanto vuoi ma non rompere i mobili.
Annamaria pensa: mai avrei pensato di subire un’umiliazione di questo genere….ho bisogno di un altro orgasmo per calmarmi un po’. Inizia nuovamente a sgrillettarsi e poi ad un certo punto le dita per un attimo scivolano più in basso: nella zona proibita. Non lo aveva mai fatto prima: è certo l’osservazione di Patrizia sull’anale che la condiziona. Non osa nemmeno provare a penetrarsi, si accarezza solo l’ano che lo trova con sorpresa ipersensibile; ciò gli aumenta l’eccitazione e in un attimo ha un altro orgasmo che produce un altro gemito.
Patrizia: e siamo a due.
Annamaria si trova tutta sudata e si spoglia completamente. Ormai non capisce più nulla. Sul petto fra i seni scorre un filo di sudore; sotto invece sente lentamente avanzare un filo di umore dalla figa che le percorre la coscia destra; allo specchio si vede stravolta con i capezzoli turgidissimi. Ha ancora voglia. Con la carta igienica si asciuga come meglio può e poi si rimette seduta sul wc a gambe oscenamente spalancate, busto in avanti schiena indietro. Si inarca e inizia a massaggiarsi il clito in modo frenetico, sempre più frenetico incurante dei rumori che produce e dei respiri sempre più forti che le escono di bocca. Ed infine viene senza nemmeno provare a soffocare il gemito che se ci fossero persone in sala d’aspetto sentirebbero distintamente.
Patrizia: bene ti stai liberando. Fai bene a lasciarti andare. Ora però basta che altrimenti poi non hai più la forza di seguirmi nelle cose che dovrai fare la prossima settimana.
Annamaria: si ora mi rivesto e sono da lei.
Annamaria si sciacqua velocemente sul bidet. Pulisce tutto in modo scrupoloso. Si riveste rimettendosi le mutandine zuppe di umore, ma del resto ha solo quelle. E rientra nella stanza della dottoressa Patrizia.
Patrizia: aspetta che vado a vedere come hai lasciato il bagno. Annamaria vieni subito qui.
Annamaria raggiunge Patrizia in bagno.
Patrizia: vedi qui hai lasciato in disordine: c’è questa salvietta fuori dal cestino. Qui poi ci sono gli umori della tua figa nella ciambella.
Annamaria: ma ho pulito tutto con attenzione.
Patrizia: evidentemente no. E questo sia chiaro non lo tollero. Soprattutto non tollero in generale che tu non mi ubbidisca. O che tu non sia concentrata nel fare in modo scrupoloso e preciso tutte le cose che ti comando di fare. E quando dico tutte intendo tutte. Chiaro? I miei sono comandi o ordini chiamali come vuoi. E qualsiasi cosa che comando e ordino va eseguito. Capito?
Annamaria: si certo mi scusi dottoressa Patrizia. Cosa posso fare per farmi perdonare?
Patrizia: stai concentrata sulle cose che ti dirò dopo lo spuntino perchè non voglio ripeterle. Ok?
Annamaria: va bene non la deluderò. Lo giuro.
Patrizia tira fuori dal frigo che ha nella stanza due contenitori con insalata e mozzarella. Uno lo porge a Annamaria e uno lo prende per sé.
Patrizia: ecco questa è la cena ed è un esempio della regola alimentare che da ora in poi dovrai seguire.
E poi Patrizia anche durante lo spuntino le illustra in modo dettagliato la regola alimentare da rispettare scrupolosamente. Con tanto di prospetti e spiegazioni.
Patrizia: ora prendiamo il peso e le misure e le segniamo in questo registro. Ogni settimana potrò verificare se hai rispettato scrupolosamente le regole che ti ho ordinato di rispettare. Lo vedrò dal responso della bilancia e del metro. Se le avrai rispettate avrai un premio. Altrimenti una punizione. Non ti dico il premio ma sappi che sarà molto ma molto importante per te. Mentre la punizione è molto più semplice: non potrai venire più qui da me. Ricordati che basta una sola volta che non mi avrai ubbidito scrupolosamente e non potrai più venire qui da me.
Annamaria: ma lei conosce molte cose su di me. Io mi sono fidata di lei. Ma se poi non potrò più venire da lei come potrò poi sentirmi tranquilla con tutte le cose che sa su di me?
Patrizia: vuoi dire che potrei, fra virgolette, ricattarti? Questo teoricamente potrebbe succedere anche se sei ubbidiente. Ma non succederà comunque; te lo garantisco. Sono una professionista che vuol mantenere alto il proprio nome. Te lo dico io cosa succederà se non ubbidirai e quindi non potrai più venire qui. Te lo dico perché è successo ad altre prima di te che hanno provato a tornare implorandomi ma senza successo perché le regole sono regole. Ti succederà che rimarrai grassa; continuerai a masturbarti per tutta la vita come una ossessa, ma sempre insoddisfatta ed in più avrai sempre il dubbio che io vada a raccontare in giro le tue perverse fantasie da porcona. Perché una cosa va detta in modo chiaro e netto: tu non fai nulla di male ma hai le caratteristiche per essere definita una grandissima porca. Cioè non so se mi spiego: sei andata poco fa nel bagno della tua dietologa e ti sei sgrillettata per 15 minuti venendo tre volte, quasi urlando e buttando quasi giù un mobile e lasciando il bagno tutto pieno dei tuoi umori.
Annamaria: ma non è vero non ho lasciato il bagno pieno dei miei umori. L’ho pulito per bene.
Patrizia: però tutto il resto lo confermi vero? Non lo puoi certo negare.
Annamaria: si lo confermo. Abbia pietà di me, non ci posso fare nulla.
Patrizia: bene. I ruoli sono stati definiti. Penso che andremo d’accordo. Le tue attuali misure le scriviamo qui: 91 kg e 146 di fianchi. Le regole alimentari che devi rispettare per la prossima settimana le sai. Per l’aspetto sessuale ti ordino di andare in questa chat tutte le sere per un’ora. Dovrai entrare nella stanza “ragazze sottomesse” con questo nick: “lucilla26” e chattare con chi ti contatta senza però mandare foto, scambiare numeri di telefono, parlare al microfono; mi raccomando solo chat; occorre procedere per gradi. I tuoi obbiettivi per la prossima settimana sono 87 kg e 142 di fianchi.
Annamaria: ma sono obiettivi impossibili. Non ce la farò mai.
Patrizia: tu pensa solo a rispettare tutto quello che ti ho ordinato e vedrai che riuscirai. Ah, dimenticavo, potrai masturbarti liberamente per tutta la settimana. Te lo dico perché nel futuro non sarà sempre così; anche nel sesso o meglio nella masturbazione frenetica che hai dovrai troncare. Bene, sono le 23:00 ed è ora di riaccompagnarti a casa. Forse è bene che vai in bagno a darti una rinfrescata e una truccatina; altrimenti tua madre penserà che invece di andare dalla dietologa sei andata a fare qualcosa d’altro.
Annamaria: si lei ha ragione. Vado subito.
Dopo un po’ le due salgono in auto di Patrizia e vanno verso casa. Durante il viaggio scambiano qualche parola.
Patrizia: ma tu abiti nell’appartamento dei tuoi?
Annamaria: si ma ci sarebbe la possibilità di andare in quello che era dei miei nonni. E’ li accanto ed è dotato di tutto.
Patrizia: penso che sarebbe opportuno tu ci andassi. Peraltro credo che tua madre sia molto impicciona e non è bene per i prossimi mesi. Perché dovrai essere molto libera.
Annamaria: si è proprio vero che è impicciona. Guarda il mio pc, il mio telefono. Quando mi bagno le mutandine con gli umori mi devo inventare mille stratagemmi per evitare che se ne accorga.
Patrizia: Anche per questo sei rimasta allo stato adolescenziale. Hai una mamma troppo protettiva e bigotta. Potresti dirle che per eseguire la dieta in modo appropriato non puoi stare in casa di chi cucina e pranza e cena in modo normale. Avresti troppe tentazioni.
Annamaria: lo sa che è un’ottima idea. Lo farò subito.
Arrivati a destinazione si salutano e si danno appuntamento fra una settimana sempre ore 19:00.
1
8
voti
voti
valutazione
7
7
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Metamorfosi di Anna - Capitolo secondoracconto sucessivo
Metamorfosi di Anna - Capitolo quarto
Commenti dei lettori al racconto erotico