Diana la curvy - 2
di
Grendizer73
genere
dominazione
Ciao a tutti i miei lettori. Grazie per seguirmi regolarmente. Ricordo che sono davvero un fotoamatore e che i racconti sono tratti da storie che mi sono capitate. Solo i nomi delle ragazze sono stati modificati. Se volete parlare scrivetemi: dvphoto73@gmail.com
Sono passati parecchi mesi dal nostro primo incontro. Purtroppo i viaggi da Roma a Pavia non sono diretti, quindi ci vuole un sacco di tempo. Inoltre avevo una richiesta: volevo che prendesse la pillola. Mi ha rivelato che già la prendeva ma, non conoscendomi, ha preferito farlo col preservativo. La volta successiva non l'avrei usato.
Visto come ci eravamo lasciati le ho proposto subito di fare scatti bdsm e di continuare la sessione di dominazione. Lei ha accettato subito, a patto che non fosse troppo doloroso.
Un sabato siamo riusciti a organizzare. Era inizio estate e faceva molto caldo. Si è presentata con un abito lungo chiaro, con le spalle scoperte ma senza scollatura, e un grande cappello da sole. Quando è salita in auto e ci siamo salutati le ho ordinato di aprire un po' il vestito. Diana è rimasta stupita ma ha ubbidito all'ordine. Le ho aperto completamente la cerniera posteriore e le ho fatto abbassare il vestito fino sotto al seno. Ora era coperta solo da un reggiseno bianco, che conteneva a fatica il suo enorme seno.
Siamo partiti e io ho guidato l'auto lentamente in modo che tutti potessero vederla. Lei era imbarazzata ma le stava anche piacendo. Non essendoci molto traffico mi sono permesso di allungare una mano su di lei, infilarla nel reggiseno e strizzarle il seno. Lei ha emesso un gemito con un "no..." ma l'ho ignorata continuando a palparla. Diana si stava eccitando. Ormai non si preoccupava più dei passanti e del fatto che un seno era in bella mostra. Voleva solo godere. Arrivati ad un semaforo ho preso il capezzolo tra i denti, l'ho succhiato e poi morso forte. Lei ha urlato, più di piacere che di dolore. Ho continuato a eccitarla per tutto il tragitto.
Arrivati al motel le ho ordinato di sfilarsi il reggiseno e di non coprirsi il seno mentre andavo a fare il check in. È stata fortunata che è passata una sola auto e non si è accorta che Diana fosse quasi nuda in auto. Torno in auto e vedo che è rossa per l'eccitazione. Ci scambiamo un lungo bacio con saliva e raggiungiamo la camera.
Prima di entrare, però, le ordino di farsi riprendere mentre è mezza nuda in auto. Lei ha perso ogni inibizione, accetta e assume delle pose molto erotiche. Non sembra nemmeno la stessa persona della scorsa volta.
Entriamo in stanza, le faccio mettere il solito kit bdsm, la posiziono in ginocchio davanti al letto e le dico di aprire la bocca. Le faccio colare la mia saliva e lei ingoia tutto. Ormai sono eccitato anch'io, quindi mi spoglio, posiziono il cellulare per fare un video e mi siedo sul letto di fronte a lei. Le ordino di farmi un pompino e lei ubbidisce. Mi apre le gambe con le mani e inizia ad accarezzarmi le cosce, apprezzando la muscolatura. Poi, vedendo l'erezione, avvicina la bocca al cazzo e lo succhia, producendo un sacco di saliva e facendo rumori di risucchio che hanno aumentato la mia eccitazione. Non è passato molto che ho sentito arrivare l'orgasmo, così le ho preso la testa per muoverla più velocemente e a fondo. Lei ha tentato una debole resistenza ma sono venuto poco dopo sparando il mio sperma direttamente in gola.
Dopo l'ingoio è rimasta in ginocchio in attesa, da brava schiava. Le ho bloccato le mani dietro la schiena fissando le polsiere con un gancetto, poi ho preso lei e il cellulare e siamo andati in bagno. Ho posizionato il cellulare per un altro video e siamo entrati nella vasca. Lei in ginocchio, io in piedi davanti a lei. Non ha capito le mie intenzioni finché non le ho detto di aprire la bocca. Si è rifiutata e le ho tirato uno schiaffo forte. Ha iniziato a piangere ma continuava a rifiutarsi. Ne ho tirato un altro. Lei supplicava. Altri due. Al quinto ha gradito "Aspetta! Va bene lo faccio ma non bevo".
Ha aperto bene la bocca. Dopo qualche minuto ho iniziato a pisciarle addosso, prima sul corpo poi sulla bocca. Ha cercato di ritirarsi ma le ho preso ancora la testa e l'ho infilato in bocca prima che potesse chiuderla. Le sono venuti i conati ma l'ho tenuta finché non stava soffocando. L'ho lasciata andare e ha cominciato a tossire per riprendere il respiro. Nel frattempo ho spento il cellulare.
Quando si è ripresa, piangendo, mi ha detto "Così è troppo!". Al che le ho risposto "Vuoi smettere? Perché da qui in avanti, anche se hai sempre la safe word, ti userò come voglio e non mi importa se ti farà male. Se non resisti è meglio finirla qui". Mi sono mosso per uscire dalla vasca. "Aspetta!" mi dice "Voglio continuare ma non sono abituata a queste cose e mi spaventano oltre a farmi male". Abbiamo parlato un po' di quello che le avrei fatto e che comprendeva dolore e umiliazioni ma non l'avrei mai messa in pericolo di vita né le avrei procurato segni permanenti. Diana si è calmata così le ho ordinato di pulirmi il piscio che avevo addosso con la lingua e lei ha ubbidito.
Mi sono eccitato ancora e vedevo che lei non era da meno. L'ho liberata, ci siamo lavati a vicenda e le ho fatto fare dei risciacqui in bocca. L'ho abbracciata e baciata a lungo e poi siamo andati sul letto. Volevo fare altri scatti ma ero troppo eccitato così l'ho fatta sdraiare a pancia in su, aprire le sue gambone e alzare il bacino.
Era già bagnatissima, quindi sono entrato liscio. Ho cominciato la monta e lei ha cercato di chiudermi con le gambe. Memore di una precedente esperienza con un'altra donna curvy (che mi era costata un bel mal di schiena), ho usato le mie ginocchia per fare leva sulle sue gambe e costringerla a tenerle aperte. Dopo un paio di tentativi si è arresa anche se le faceva male rimanere così divaricata. Ho ripreso la monta appoggiando le mie braccia tese su di lei. O meglio, le mie mani sui suoi seni. Mentre la montavo stringevo i seni. Lei gemeva un "fa male" ogni tanto ma non si opponeva. Arrivando al culmine mi sono sollevato per spingere più velocemente, ma tirando con me i suoi capezzoli. Lei urlava di dolore e piacere e, prima che potesse reagire, le sono venuto dentro e poi mi sono sdraiato su di lei.
Lei mi ha abbracciato forte piangendo, parte per il dolore parte per un orgasmo particolarmente forte. Quando si è ripresa ci siamo sdraiati uno di fianco all'altra accarezzandoci a vicenda. Abbiamo parlato di quello che le avevo fatto e delle sensazioni che ha provato. Alla fine mi ha chiesto se, nei prossimi incontri, avremmo sempre "giocato" in questo modo. Le ho risposto che, con calma, saremo saliti di livello e di dolore. Mi ha guardato un po' preoccupata ma, poi, mi ha messo la mano in mezzo alle gambe sorridendo.
Era bagnata.
Sono passati parecchi mesi dal nostro primo incontro. Purtroppo i viaggi da Roma a Pavia non sono diretti, quindi ci vuole un sacco di tempo. Inoltre avevo una richiesta: volevo che prendesse la pillola. Mi ha rivelato che già la prendeva ma, non conoscendomi, ha preferito farlo col preservativo. La volta successiva non l'avrei usato.
Visto come ci eravamo lasciati le ho proposto subito di fare scatti bdsm e di continuare la sessione di dominazione. Lei ha accettato subito, a patto che non fosse troppo doloroso.
Un sabato siamo riusciti a organizzare. Era inizio estate e faceva molto caldo. Si è presentata con un abito lungo chiaro, con le spalle scoperte ma senza scollatura, e un grande cappello da sole. Quando è salita in auto e ci siamo salutati le ho ordinato di aprire un po' il vestito. Diana è rimasta stupita ma ha ubbidito all'ordine. Le ho aperto completamente la cerniera posteriore e le ho fatto abbassare il vestito fino sotto al seno. Ora era coperta solo da un reggiseno bianco, che conteneva a fatica il suo enorme seno.
Siamo partiti e io ho guidato l'auto lentamente in modo che tutti potessero vederla. Lei era imbarazzata ma le stava anche piacendo. Non essendoci molto traffico mi sono permesso di allungare una mano su di lei, infilarla nel reggiseno e strizzarle il seno. Lei ha emesso un gemito con un "no..." ma l'ho ignorata continuando a palparla. Diana si stava eccitando. Ormai non si preoccupava più dei passanti e del fatto che un seno era in bella mostra. Voleva solo godere. Arrivati ad un semaforo ho preso il capezzolo tra i denti, l'ho succhiato e poi morso forte. Lei ha urlato, più di piacere che di dolore. Ho continuato a eccitarla per tutto il tragitto.
Arrivati al motel le ho ordinato di sfilarsi il reggiseno e di non coprirsi il seno mentre andavo a fare il check in. È stata fortunata che è passata una sola auto e non si è accorta che Diana fosse quasi nuda in auto. Torno in auto e vedo che è rossa per l'eccitazione. Ci scambiamo un lungo bacio con saliva e raggiungiamo la camera.
Prima di entrare, però, le ordino di farsi riprendere mentre è mezza nuda in auto. Lei ha perso ogni inibizione, accetta e assume delle pose molto erotiche. Non sembra nemmeno la stessa persona della scorsa volta.
Entriamo in stanza, le faccio mettere il solito kit bdsm, la posiziono in ginocchio davanti al letto e le dico di aprire la bocca. Le faccio colare la mia saliva e lei ingoia tutto. Ormai sono eccitato anch'io, quindi mi spoglio, posiziono il cellulare per fare un video e mi siedo sul letto di fronte a lei. Le ordino di farmi un pompino e lei ubbidisce. Mi apre le gambe con le mani e inizia ad accarezzarmi le cosce, apprezzando la muscolatura. Poi, vedendo l'erezione, avvicina la bocca al cazzo e lo succhia, producendo un sacco di saliva e facendo rumori di risucchio che hanno aumentato la mia eccitazione. Non è passato molto che ho sentito arrivare l'orgasmo, così le ho preso la testa per muoverla più velocemente e a fondo. Lei ha tentato una debole resistenza ma sono venuto poco dopo sparando il mio sperma direttamente in gola.
Dopo l'ingoio è rimasta in ginocchio in attesa, da brava schiava. Le ho bloccato le mani dietro la schiena fissando le polsiere con un gancetto, poi ho preso lei e il cellulare e siamo andati in bagno. Ho posizionato il cellulare per un altro video e siamo entrati nella vasca. Lei in ginocchio, io in piedi davanti a lei. Non ha capito le mie intenzioni finché non le ho detto di aprire la bocca. Si è rifiutata e le ho tirato uno schiaffo forte. Ha iniziato a piangere ma continuava a rifiutarsi. Ne ho tirato un altro. Lei supplicava. Altri due. Al quinto ha gradito "Aspetta! Va bene lo faccio ma non bevo".
Ha aperto bene la bocca. Dopo qualche minuto ho iniziato a pisciarle addosso, prima sul corpo poi sulla bocca. Ha cercato di ritirarsi ma le ho preso ancora la testa e l'ho infilato in bocca prima che potesse chiuderla. Le sono venuti i conati ma l'ho tenuta finché non stava soffocando. L'ho lasciata andare e ha cominciato a tossire per riprendere il respiro. Nel frattempo ho spento il cellulare.
Quando si è ripresa, piangendo, mi ha detto "Così è troppo!". Al che le ho risposto "Vuoi smettere? Perché da qui in avanti, anche se hai sempre la safe word, ti userò come voglio e non mi importa se ti farà male. Se non resisti è meglio finirla qui". Mi sono mosso per uscire dalla vasca. "Aspetta!" mi dice "Voglio continuare ma non sono abituata a queste cose e mi spaventano oltre a farmi male". Abbiamo parlato un po' di quello che le avrei fatto e che comprendeva dolore e umiliazioni ma non l'avrei mai messa in pericolo di vita né le avrei procurato segni permanenti. Diana si è calmata così le ho ordinato di pulirmi il piscio che avevo addosso con la lingua e lei ha ubbidito.
Mi sono eccitato ancora e vedevo che lei non era da meno. L'ho liberata, ci siamo lavati a vicenda e le ho fatto fare dei risciacqui in bocca. L'ho abbracciata e baciata a lungo e poi siamo andati sul letto. Volevo fare altri scatti ma ero troppo eccitato così l'ho fatta sdraiare a pancia in su, aprire le sue gambone e alzare il bacino.
Era già bagnatissima, quindi sono entrato liscio. Ho cominciato la monta e lei ha cercato di chiudermi con le gambe. Memore di una precedente esperienza con un'altra donna curvy (che mi era costata un bel mal di schiena), ho usato le mie ginocchia per fare leva sulle sue gambe e costringerla a tenerle aperte. Dopo un paio di tentativi si è arresa anche se le faceva male rimanere così divaricata. Ho ripreso la monta appoggiando le mie braccia tese su di lei. O meglio, le mie mani sui suoi seni. Mentre la montavo stringevo i seni. Lei gemeva un "fa male" ogni tanto ma non si opponeva. Arrivando al culmine mi sono sollevato per spingere più velocemente, ma tirando con me i suoi capezzoli. Lei urlava di dolore e piacere e, prima che potesse reagire, le sono venuto dentro e poi mi sono sdraiato su di lei.
Lei mi ha abbracciato forte piangendo, parte per il dolore parte per un orgasmo particolarmente forte. Quando si è ripresa ci siamo sdraiati uno di fianco all'altra accarezzandoci a vicenda. Abbiamo parlato di quello che le avevo fatto e delle sensazioni che ha provato. Alla fine mi ha chiesto se, nei prossimi incontri, avremmo sempre "giocato" in questo modo. Le ho risposto che, con calma, saremo saliti di livello e di dolore. Mi ha guardato un po' preoccupata ma, poi, mi ha messo la mano in mezzo alle gambe sorridendo.
Era bagnata.
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