Padre e figlia IV paragrafo
di
mariella Monreal
genere
incesti
PADRE E FIGLIA (IV PARAGRAFO)
La situazione a casa prese un andazzo molto tranquillo. La madre ingoiò lacrime e vergogna dopo essere stata sculacciata a culo nudo davanti ai due figli maschi e a Anna, capì che il marito aveva una morbosa attrazione per la femmina e come fanno spesso le mamme, fece finta di non capire. Non prese una posizione come avrebbe dovuto, verso una situazione sbagliata e pensò ai fatti suoi cercando di non avere nuove situazioni che potessero metterla in difficoltà, sarebbe stato troppo umiliante subire un’altra sculacciata sul sedere nudo, o addirittura tutta nuda. Il marito era molto severo, voleva la figlia tutta per sé e lei gliela lasciava. I due ragazzi avevano sempre lo stesso carattere, passato il primo momento di pietà verso la madre, che era stata umiliata, ogni tanto facevano qualche battuta che la faceva arrossire fino ai capelli, fingevano in sua presenza di parlare fra loro: “ Visto che bel culone ha la nostra mamma?” e l’altro: Perché la fica, rossa e pelosa, con quel bel bottoncino duro?” Lei sentiva vergogna, ma faceva finta di nulla. Poi i due mascalzoni, bravi a scuola laureati, esempio di bravi ragazzi, cominciarono a fare paragoni fra la madre e la sorella, questo fu più pesante, certamente la sorella oltre a essere giovane era una bella ragazza, Ada, la madre ne usciva sconfitta. Il padre non sapeva nulla delle prodezze dei due ragazzi della Milano bene. Quando stavano soli tutti e tre cominciavano: “ Chissà perché Anna ha un clitoride lungo e scuro… altre donne un semplice bottone duro.” L’altro rispondeva:” Non lo so, però il buco del culetto di Anna è bello, pare disegnato, altri sembrano un cratere pieno di carne pendula” E giù a ridere. Quando il padre aveva sculacciato la madre sul sedere nudo, sembrava che fossero caritatevoli, ma dal giorno dopo avevano cominciato a motteggiarla. “Qualunque donna sarebbe morta di vergogna a stare davanti ai figli completamente nuda solco spalancato e fica aperta” Ada a volte si chiudeva in bagno e piangeva. Una volta fu tremenda, i due ragazzi per bene, sapevano che il padre era in trasferta il pasto della sera era stato abbondante e avevano bevuto un bicchiere di troppo, decisero di divertirsi un po’ con la madre che stava vedendo la televisione. Le andarono vicino e si sedettero uno a destra, l’altro a sinistra. Il più piccolo era il peggiore, perché riteneva che i genitori avessero preferenza per il fratello, ormai sistemato. Pure lui aveva un bell’impiego al comune, niente a che vedere con la carriera che stava facendo il fratello, già Cancelliere della repubblica e si stava preparando a un altro concorso che l’avrebbe portato a un posto migliore. Il più piccolo fece bere parecchio il grande e quando sedettero vicino alla madre, erano molto su di giri. Il piccolo era forte, uno sportivo, con facilità prese la madre e se la fece sedere sulle gambe. Anna era già a letto e non li avrebbe disturbati, comunque chiusero a chiave la porta del salotto dove era collocata la televisione. La madre pensò a un momento di tenerezza, il piccolo la teneva sulle gambe e il grande, ubriaco rideva senza motivo. Con uno scatto, il piccolo distese supina la madre sul divano e col fratello cominciarono a farle il solletico. La povera donna capì che il loro era un gioco perverso. Le tolsero le ciabatte e le sfilarono il collant. Il grande era strafatto, la madre aveva la vestaglia che indossava prima di andare a letto e lui gliela sfilò ridendo. Apparvero i seni cadenti e flaccidi. Tutti e due cominciarono a toccarli, con commenti offensivi: “ Anna ha due belle perette, cosa sono queste mammelle rovinate?” Il grande disse:” Papà sostiene che da giovane pure lei aveva un bel seno.” La madre cominciò a piangere piano per paura di svegliare Anna. I ragazzi si guardarono e come se avessero un accordo entrambi presero le mutande e le tirarono giù. Comparve un boschetto di peli al basso ventre. Il più piccolo cominciò a dare piccoli colpi, come per scherzare e aggiunse:” Abbiamo visto tutto, che piangi a fare, una volta in più una in meno che cambia? La signora è tutta nuda, davanti ai nostri occhi. Non sarebbe male, chiamare qualche volta Letizia, sai come si divertirebbe a vederla così nuda” Il fratello aggiunse: “ Non mi sto divertendo, giriamola” E così fecero mettendo in mostra il culo nudo. Le mutande erano alle caviglie, il piccolo le tolse del tutto e le mostrò alla madre:” Vedi dove sono le tue mutande, ora le faccio a mille pezzi” La donna era a pancia in sotto, completamente nuda, soprattutto il grosso culo, sotto gli occhi dei figli. Il più grande allargò le gambe e comparve la fica aperta, ma non si vedeva bene e lui cominciò a sculacciarla ridendo: ” Alza queste chiappe, voglio vedere la fica, con il clitoride in primo piano” La donna ubbidì e cercò di mettersi in ginocchio con le gambe aperte. I figli cominciarono a ridere e a dare colpi sulla fica, ma il più piccolo disse:” Possiamo farle male, diamo solo sculacciate. Guarda il solco spalancato e il buco pieno di emorroidi. Che ridere, dobbiamo far venire Lucrezia, lei sa sculacciare bene, la facciamo vergognare, tutta nuda col culo che riceve sculaccioni. Purché non lo sappia nostro padre” Il piccolo aggiunse:” Tu non hai capito nulla, nostro padre si diverte con Anna a lei non la considera proprio” L’altro nonostante il tanto vino bevuto rimase interdetto: “ Ma che dici? Non ci credo” L’altro fece un cenno da saputello: “ L’altro giorno erano in camera di Anna, non si sono accorti che la porta era socchiusa e ho visto che la teneva sulle gambe, tutta nuda e le baciava le natiche. Poi ha messo un dito nel buchino, tanto che lei si è ribellata, gli ha detto che non gli piaceva e lui le ha dato qualche sculaccione ben forte, poi ha riprovato a giocare col buchino. Non è finita l’ha fatta mettere in piedi a angolo retto e descriveva la fichetta, diceva che era bella, con tanti peli – si voltò verso la madre- non spelacchiata come questa e tirò i peli della povera Ada, sempre in ginocchio con tutte le sue vergogne scoperte. Ada si ribellò: “Adesso basta, quando viene vostro padre racconto tutto.” Il piccolo si alzò, la fece scendere dal divano, tutta nuda, la girò di spalle, la piegò e cominciò a battere le chiappe della donna. Poi si rivolse al fratello: “ togliti la cinta, io sono senza” L’altro obbedì e a turno cominciarono a dare scudisciate al culo della madre, sempre col solco spalancato. Qualche cinghiata cadde pure sulla fica, aperta con il clitoride in mostra. Il grande ridendo lo prese fra le dita e la madre fece un balzo: “Certo prendere quello di Anna sarebbe un’altra cosa, visto che bello? Lungo scuro, qui non c’è gusto”, e continuò con la mano a sculacciare la madre. Poi il grande disse: “ Ti ho detto una bugia, pure io mi sono accorto che nostro padre gioca con Anna, ma lei dovrebbe intervenire, è la madre e con rabbia ricominciò a sculacciare la donna, mentre l’altro la teneva ferma per le braccia. “Aspetta – disse- ha sempre pensato ai fatti suoi, se n’è fregata di noi figli, tienila tu, voglio darle io un po’ di sculacciate. Come l’abbiamo vista noi, pure lei avrà avuto modo. L’altro giorno Anna era nuda dalla vita in giù e doveva camminare davanti a nostro padre, seduto su una sedia che fumava. Non ti avevo detto nulla pensavo non ti fossi accorto, poi l’ha presa sulle gambe e l’ha sculacciata per gioco, piano, ma andava a guardare nel solco e l’ha messa in modo da avere la fica sotto gli occhi. Era completamente nuda, rossa come un peperone e diceva; “ Ora basta, mi vergogno a stare così, fammi rivestire” Lui si è irritato l’ha buttata sul letto e le ha dato tanti sculaccioni sul culo nudo. Poi le ha detto – di chi sono tutte queste belle cosine?- E lei piangendo ha risposto: “Sono tue” E lui, “allora niente storie, se fai i capricci ti sculaccio a culo nudo davanti ai tuoi fratelli, oppure ti metto nuda fuori al balcone. Lei piangeva a dirotto e lui continuava a sculacciarla. Ha finito dicendo - Per oggi basta, ma se voglio darti una sculacciata a culo nudo, sai qual è il nostro segnale, alzati e fa finta di andare in bagno. E non mettere mai le mutande, devo trovarti pronta se voglio sculacciarti. I fratelli si guardarono:” Noi che possiamo fare, da quando era piccola siamo abituata a vedere che viene sculacciata a culo nudo, ora la tiene tutta per sé, non è una grazia che le fa” Si voltarono verso la madre nuda e piegata in modo da mostrare tutte le sue cose. Il più grande, a cui erano scesi i fumi del vino, la sculacciò a dovere:” Non senti nessuno scrupolo?” La donna con un filo di voce disse: “ Non so che fare, sono pure io una vittima” I fratelli la scaraventarono sul divano e le diedero sculacciate a mano aperta, lei piangeva e loro dicevano: “Guai se si sveglia Anna, davvero ti mettiamo noi nuda fuori al balcone. Ora pensa come può finire lo scandalo che stiamo vivendo” E giù sculacciate, il culo era gonfio e pieno di lividi. “ Rivestiti – le dissero dopo e domani parliamo seriamente di questa cosa, a costo di denunciare quel maiale di nostro padre”.
La situazione a casa prese un andazzo molto tranquillo. La madre ingoiò lacrime e vergogna dopo essere stata sculacciata a culo nudo davanti ai due figli maschi e a Anna, capì che il marito aveva una morbosa attrazione per la femmina e come fanno spesso le mamme, fece finta di non capire. Non prese una posizione come avrebbe dovuto, verso una situazione sbagliata e pensò ai fatti suoi cercando di non avere nuove situazioni che potessero metterla in difficoltà, sarebbe stato troppo umiliante subire un’altra sculacciata sul sedere nudo, o addirittura tutta nuda. Il marito era molto severo, voleva la figlia tutta per sé e lei gliela lasciava. I due ragazzi avevano sempre lo stesso carattere, passato il primo momento di pietà verso la madre, che era stata umiliata, ogni tanto facevano qualche battuta che la faceva arrossire fino ai capelli, fingevano in sua presenza di parlare fra loro: “ Visto che bel culone ha la nostra mamma?” e l’altro: Perché la fica, rossa e pelosa, con quel bel bottoncino duro?” Lei sentiva vergogna, ma faceva finta di nulla. Poi i due mascalzoni, bravi a scuola laureati, esempio di bravi ragazzi, cominciarono a fare paragoni fra la madre e la sorella, questo fu più pesante, certamente la sorella oltre a essere giovane era una bella ragazza, Ada, la madre ne usciva sconfitta. Il padre non sapeva nulla delle prodezze dei due ragazzi della Milano bene. Quando stavano soli tutti e tre cominciavano: “ Chissà perché Anna ha un clitoride lungo e scuro… altre donne un semplice bottone duro.” L’altro rispondeva:” Non lo so, però il buco del culetto di Anna è bello, pare disegnato, altri sembrano un cratere pieno di carne pendula” E giù a ridere. Quando il padre aveva sculacciato la madre sul sedere nudo, sembrava che fossero caritatevoli, ma dal giorno dopo avevano cominciato a motteggiarla. “Qualunque donna sarebbe morta di vergogna a stare davanti ai figli completamente nuda solco spalancato e fica aperta” Ada a volte si chiudeva in bagno e piangeva. Una volta fu tremenda, i due ragazzi per bene, sapevano che il padre era in trasferta il pasto della sera era stato abbondante e avevano bevuto un bicchiere di troppo, decisero di divertirsi un po’ con la madre che stava vedendo la televisione. Le andarono vicino e si sedettero uno a destra, l’altro a sinistra. Il più piccolo era il peggiore, perché riteneva che i genitori avessero preferenza per il fratello, ormai sistemato. Pure lui aveva un bell’impiego al comune, niente a che vedere con la carriera che stava facendo il fratello, già Cancelliere della repubblica e si stava preparando a un altro concorso che l’avrebbe portato a un posto migliore. Il più piccolo fece bere parecchio il grande e quando sedettero vicino alla madre, erano molto su di giri. Il piccolo era forte, uno sportivo, con facilità prese la madre e se la fece sedere sulle gambe. Anna era già a letto e non li avrebbe disturbati, comunque chiusero a chiave la porta del salotto dove era collocata la televisione. La madre pensò a un momento di tenerezza, il piccolo la teneva sulle gambe e il grande, ubriaco rideva senza motivo. Con uno scatto, il piccolo distese supina la madre sul divano e col fratello cominciarono a farle il solletico. La povera donna capì che il loro era un gioco perverso. Le tolsero le ciabatte e le sfilarono il collant. Il grande era strafatto, la madre aveva la vestaglia che indossava prima di andare a letto e lui gliela sfilò ridendo. Apparvero i seni cadenti e flaccidi. Tutti e due cominciarono a toccarli, con commenti offensivi: “ Anna ha due belle perette, cosa sono queste mammelle rovinate?” Il grande disse:” Papà sostiene che da giovane pure lei aveva un bel seno.” La madre cominciò a piangere piano per paura di svegliare Anna. I ragazzi si guardarono e come se avessero un accordo entrambi presero le mutande e le tirarono giù. Comparve un boschetto di peli al basso ventre. Il più piccolo cominciò a dare piccoli colpi, come per scherzare e aggiunse:” Abbiamo visto tutto, che piangi a fare, una volta in più una in meno che cambia? La signora è tutta nuda, davanti ai nostri occhi. Non sarebbe male, chiamare qualche volta Letizia, sai come si divertirebbe a vederla così nuda” Il fratello aggiunse: “ Non mi sto divertendo, giriamola” E così fecero mettendo in mostra il culo nudo. Le mutande erano alle caviglie, il piccolo le tolse del tutto e le mostrò alla madre:” Vedi dove sono le tue mutande, ora le faccio a mille pezzi” La donna era a pancia in sotto, completamente nuda, soprattutto il grosso culo, sotto gli occhi dei figli. Il più grande allargò le gambe e comparve la fica aperta, ma non si vedeva bene e lui cominciò a sculacciarla ridendo: ” Alza queste chiappe, voglio vedere la fica, con il clitoride in primo piano” La donna ubbidì e cercò di mettersi in ginocchio con le gambe aperte. I figli cominciarono a ridere e a dare colpi sulla fica, ma il più piccolo disse:” Possiamo farle male, diamo solo sculacciate. Guarda il solco spalancato e il buco pieno di emorroidi. Che ridere, dobbiamo far venire Lucrezia, lei sa sculacciare bene, la facciamo vergognare, tutta nuda col culo che riceve sculaccioni. Purché non lo sappia nostro padre” Il piccolo aggiunse:” Tu non hai capito nulla, nostro padre si diverte con Anna a lei non la considera proprio” L’altro nonostante il tanto vino bevuto rimase interdetto: “ Ma che dici? Non ci credo” L’altro fece un cenno da saputello: “ L’altro giorno erano in camera di Anna, non si sono accorti che la porta era socchiusa e ho visto che la teneva sulle gambe, tutta nuda e le baciava le natiche. Poi ha messo un dito nel buchino, tanto che lei si è ribellata, gli ha detto che non gli piaceva e lui le ha dato qualche sculaccione ben forte, poi ha riprovato a giocare col buchino. Non è finita l’ha fatta mettere in piedi a angolo retto e descriveva la fichetta, diceva che era bella, con tanti peli – si voltò verso la madre- non spelacchiata come questa e tirò i peli della povera Ada, sempre in ginocchio con tutte le sue vergogne scoperte. Ada si ribellò: “Adesso basta, quando viene vostro padre racconto tutto.” Il piccolo si alzò, la fece scendere dal divano, tutta nuda, la girò di spalle, la piegò e cominciò a battere le chiappe della donna. Poi si rivolse al fratello: “ togliti la cinta, io sono senza” L’altro obbedì e a turno cominciarono a dare scudisciate al culo della madre, sempre col solco spalancato. Qualche cinghiata cadde pure sulla fica, aperta con il clitoride in mostra. Il grande ridendo lo prese fra le dita e la madre fece un balzo: “Certo prendere quello di Anna sarebbe un’altra cosa, visto che bello? Lungo scuro, qui non c’è gusto”, e continuò con la mano a sculacciare la madre. Poi il grande disse: “ Ti ho detto una bugia, pure io mi sono accorto che nostro padre gioca con Anna, ma lei dovrebbe intervenire, è la madre e con rabbia ricominciò a sculacciare la donna, mentre l’altro la teneva ferma per le braccia. “Aspetta – disse- ha sempre pensato ai fatti suoi, se n’è fregata di noi figli, tienila tu, voglio darle io un po’ di sculacciate. Come l’abbiamo vista noi, pure lei avrà avuto modo. L’altro giorno Anna era nuda dalla vita in giù e doveva camminare davanti a nostro padre, seduto su una sedia che fumava. Non ti avevo detto nulla pensavo non ti fossi accorto, poi l’ha presa sulle gambe e l’ha sculacciata per gioco, piano, ma andava a guardare nel solco e l’ha messa in modo da avere la fica sotto gli occhi. Era completamente nuda, rossa come un peperone e diceva; “ Ora basta, mi vergogno a stare così, fammi rivestire” Lui si è irritato l’ha buttata sul letto e le ha dato tanti sculaccioni sul culo nudo. Poi le ha detto – di chi sono tutte queste belle cosine?- E lei piangendo ha risposto: “Sono tue” E lui, “allora niente storie, se fai i capricci ti sculaccio a culo nudo davanti ai tuoi fratelli, oppure ti metto nuda fuori al balcone. Lei piangeva a dirotto e lui continuava a sculacciarla. Ha finito dicendo - Per oggi basta, ma se voglio darti una sculacciata a culo nudo, sai qual è il nostro segnale, alzati e fa finta di andare in bagno. E non mettere mai le mutande, devo trovarti pronta se voglio sculacciarti. I fratelli si guardarono:” Noi che possiamo fare, da quando era piccola siamo abituata a vedere che viene sculacciata a culo nudo, ora la tiene tutta per sé, non è una grazia che le fa” Si voltarono verso la madre nuda e piegata in modo da mostrare tutte le sue cose. Il più grande, a cui erano scesi i fumi del vino, la sculacciò a dovere:” Non senti nessuno scrupolo?” La donna con un filo di voce disse: “ Non so che fare, sono pure io una vittima” I fratelli la scaraventarono sul divano e le diedero sculacciate a mano aperta, lei piangeva e loro dicevano: “Guai se si sveglia Anna, davvero ti mettiamo noi nuda fuori al balcone. Ora pensa come può finire lo scandalo che stiamo vivendo” E giù sculacciate, il culo era gonfio e pieno di lividi. “ Rivestiti – le dissero dopo e domani parliamo seriamente di questa cosa, a costo di denunciare quel maiale di nostro padre”.
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