Storia di Maria Grazia IX Capitolo Flavio e Sofia
di
mariella Monreal
genere
dominazione
Romanzo erotico: Maria Grazia, IX paragrafo
Flavio e Sofia.
Flavio, quando usciva dall’ufficio, si guardava intorno, dal lunedì che Sofia gli aveva dato appuntamento, ma non l’aveva mai vista. Aveva strappato il biglietto, e aveva pensato a uno scherzo della ragazza. Meglio così, non era il caso di mettersi in qualche guaio, Sofia era proprio una troietta e era prudente starle lontana. Certo non gli faceva piacere che avesse capito il suo segreto intimo. Lui era un dominante e se non vedeva una donna disperarsi per le botte prese o per trovarsi in una situazione umiliante, gli ci voleva di più a venire. Dopo aver sculacciato le figlie si chiudeva in camera e faceva l’amore con la moglie, a cui voleva bene, pure se era la sua prima vittima. La madre era stata grande a dire che voleva sculacciare le gemelle, non era riuscita nell’intento ma alla fine i due culetti erano stati messi a nudo e qualche colpo era stato assestato. Le gemelle erano ragazze carine, ma niente a che vedere con le sue figlie erano proprio belle, tornite, visi da angeli, loro erano troppo magre per i suoi gusti, aveva visto quei culetti striminziti e non aveva provato granché, per quanto le fiche erano uno spettacolo, piccole con le due grandi labbra coperte da un rettangolo stretto di peli, si depilavano le mascalzone, il fiorellino di Giuseppina non l’aveva vista bene, ma Sofia si era aperta davanti a lui, dopo le labbra, belle carnose, pure se era magra, che nascondevano le altre e il clitoride scuro ben formato, che quasi veniva fuori. Sentì il pene diventargli duro, l’aveva preso in giro e forse ora stava ridendo alle sue spalle, magari era nascosta da qualche parte a vederlo che si girava intorno, per cercarla. La madre gli aveva raccontato la cocente umiliazione data in presenza della colf alla figlia e alla moglie, ma lui non credeva che Ida avesse fatto qualcosa di male, forse aveva preso un caffè col suo amico, accettando un suo invito, sarebbe stato anche scortese rifiutare. Con la moglie si era rappacificato quasi subito, Pensò al culo di Ida con la candelina nel buco, liberò il pene e lo chiuse in un fazzoletto di carta e venne quasi subito. Dobbiamo far pace con i cognati, pensò e si avviò verso casa. Dopo diversi giorni, quando ormai pensava che Sofia lo avesse preso in giro, mentre stava per mettere in moto, sentì bussare al finestrino, era lei. Gli fece cenno di prendere posto sul lato passeggero e la fece entrare:” Ti diverti, è passato da un bel po’ di tempo il lunedì del nostro appuntamento.” Sofia si mise a ridere: Sto convincendo i miei genitori a far pace con voi, mio padre è proprio nero. Non ci ha viste mai neppure in sottana, solo al mare, e voi ci avete scoperto il culetto. Hai visto come ti guardavo?” Flavio fece sì con la testa:” Ma se ne è accorta pure mia madre. Tua sorella piangeva…” Sofia si mise a ridere,:” Ha pianto tutto il viaggio, pensa che lei si nasconde pure da me, è molto vergognosa” Flavio la guardò:” Bene, quello che mi piace, le sfacciate come te, senza un minimo di pudore, non mi eccitano” Sofia ridacchiò: ”ho visto bene allora, tu sei un maniaco, ti piace vedere Maria Grazia sculacciata a sedere nudo, poi vai a scopare tua moglie” Flavio continuò: ”Ora che mi hai detto di tua sorella, vorrei proprio darle una ripassatina, vederla che si dispera, piange, prega di lasciarla andare. Perché non me la porti? Meno troia di te? “ Sofia restò male: “ stai con me e parli di mia sorella?” “Tu mi hai fatto vedere tutte le tue cosine, di lei ho visto solo quelle chiappe striminzite che avete, non siete particolarmente belle” Sofia gli diede un buffetto sulla spalla, e mise il muso. Flavio cambiò discorso, dove abitate a Roma?” “Abbiamo una stanza in un appartamento con altri studenti, vicino all’università” Flavio sbuffò: “Allora non possiamo andare da voi. A casa mia manco a pensarci, come facciamo per stare un po’ insieme?” Sofia lo guardò sghignazzando:” Per far cosa, visto che non ti piaccio?” Flavio le fece una carezza, “Scherzavo, tu hai la fica più bella che ho visto in vita mia, mi piacerebbe vedere quella di tua sorella, pure se credo che sia uguale alla tua. E quanto mi piacerebbe sculacciarla davanti a te, poi te lo metterei dentro, è un gioco.” Sofia continuò: “Che porco che sei, la povera Giuseppina morirebbe a prendere sculaccioni a culo nudo. Però ti porto un invito. Avrei dovuto telefonarti, ma ho pensato che potevamo vederci. Mamma e papà hanno capito che bastava interrompere quello che era solo un gioco, chiedono scusa e vi vogliono a Guidonia, a pranzo domenica prossima.” Flavio pensò un attimo: ”Dirò che mi hai chiamato in ufficio e verremo sicuro. Erano arrivati in un gran pratone deserto Flavio, fermò la macchina e si voltò verso Sofia: “ me la fai vedere?” La ragazza si mise a ridere e piegò la testa sul pene dell’uomo. Soffiò sprigionando calore, lui la allontanò:” Non voglio un pompino come l’altra volta, voglio vedere la tua cosina, ti prego!” Lei continuò a ridere e sollevò la gonna a pieghe che le arrivava al ginocchio. Sotto aveva mutandine di cotone; “ papà ci ha confiscato tutti i tanga.- disse togliendosele, e mettendo i piedi sul sedile lo provocò.” Allora vuoi la pappa pronta?” lui si girò e mise la testa fra le gambe, alla ricerca del fiore che lo aveva stregato. Lei cercò la manopola per abbassare il sedile, si sdraiò e aprì le gambe. Lui ebbe un tuffo al cuore, era completamente depilata. La vagina si mostrava in tutto il suo splendore. Flavio pensò che neppure sui giornaletti che comprava da ragazzo aveva mai visto una fica così bella. Aveva la fessura pienotta quasi grassottella a coprire le piccole labbra e lo scuro clitoride. Lei tirò su le gambe e mostrò il buchino grinzoso, se lo toccò girando intorno, lui si bagnò un dito e cercò di infilarglielo dentro. “Hai fatto l’amore?” Lei rise:” A quattordici anni, ma il mio culetto è sano” E lui aggiunse a me piace giocare ma non mi piace far l’amore dietro. ”Sofia ci pensò e poi aggiunse: a me sarebbe piaciuto fare questa esperienza, ma ho sentito troppo dolore quando ci ho provato: Il mio fidanzato me lo chiede sempre” Flavio pur facendo enormi sforzi perché l’abitacolo era piccolo le mise una mano sotto e la girò, Mettendo in mostra il culetto che cominciò a battere:” Porcellina, ha già il fidanzato e vuole farselo mettere nel culetto” Sofia era compiaciuta, Flavio le spalancò le natiche, “ Con tutte le bugie che dici, non ne starai sparando un’altra? Fammi vedere e toccò meglio il buchino, infilò un dito dentro e capì che la ragazza stava dicendo la verità, l’ era vergine. Si chinò e glielo baciò con molta voluttà. Poi continuò a sculacciarla costringendola a una posizione che scopriva del tutto la vagina. Pensò fra sé peccato una così bella cosina e un sederino così insignificante, sembrano due spicchi d’aglio e come preso da rabbia glielo fece rosso come un peperone, la porcellina si dimenava con piacere, mentre con la mano si stringeva la patatina. Flavio la fermò e se l’avvicinò tirandole su il culetto con le gambe aperte, dovette fare un po’ di manovre, alla fine glielo mise dentro e sborrarono insieme. Senza staccarsi prese dal cruscotto fazzolettini di carta e si pulirono, ma restava nell’abitacolo un forte odore. Sofia fu la prima a parlare: “io non ti ho dato il permesso di sculacciarmi, mi hai fatto male.” Flavio la guardò: “era quello che volevo, sei una porca, eppure sei giovane” La ragazza con un balzo si mise seduta: “Ho diciannove anni, abbiamo qualche mese più di Maria Grazia” Lui la guardò dolcemente. “Ti piace godere stringendotela vero? Sai come si chiama quel tipo di orgasmo nella donna? L’orgasmo della pantalonaia. Le donne che facevano questo mestiere, cucendo a macchina muovevano non solo le gambe, ma pure il clitoride che tenevano stretto e godevano. Tante donne si masturbano stringendo le gambe e strofinandosi il clitoride.” Sofia lo prese in giro: “Dove hai imparato tutte queste cose?” l’uomo le toccò una tetta, piccola e non eccitante. Ida aveva un seno ancora da mostrare. Pure la sorella era meno bella, era troppo magra e il piccolo seno, pure sotto i vestiti si capiva che era un po’ cadente. Prima di mettere in moto chiese alla ragazza, levati la camicetta, mi hai fatto un pompino, oggi abbiamo scopato, ma le tette non me le hai mostrate. Lei si sbottonò, andava senza reggiseno, tanto non aveva nulla da tenere e si mise in modo da mostrare le tette. Lui aveva preso gusto a farla arrabbiare:” Quelle le chiami tette?” E rise. A Sofia caddero tutte le sue sicurezze e si ricoprì. L’uomo le si avvicinò e le mise le mani dietro la schiena: “Se vuoi fare qualche giochetto con me, devi accettare tutto, mai ribellarti: Vederti arrabbiata mi piace, mi eccita – si chinò sul seno della ragazza e mordicchiò prima i capezzoli, poi prese in bocca le tette una per volta e le succhiò avidamente. Lei ricominciò a muoversi, eccitandosi di nuovo.“Quello che ti dico è per eccitarmi, non è detto che lo pensi, mi piace dominarti, e tu sei una smorfiosetta a cui certi apprezzamenti negativi servono per ricordare che sei la mia schiavetta. Adesso fammi sentire la fica, è bella così depilata sai, è la cosa più bella che hai, metterla in mostra in modo così scandaloso, è davvero eccitante. Dai ora rivestiamoci, io devo andare a casa. Allora domenica? Ci sarete pure voi?” “Certo, la domenica torniamo sempre a Guidonia. Ora lasciami alla fermata dell’auto, devo andare a lezione”. Flavio tornò a casa molto allegro, si era ricomposto ma aveva bisogno di farsi una bella doccia, ci avrebbe pensato dopo pranzo, farla prima, dicendo che aveva avuto una telefonata da Sofia, poteva allarmare Ida, che era sempre gelosa di quella nipote. Quando entrò in casa erano a tavola tutte le sue donne, come usava chiamarle.” La madre lo guardò incuriosita, le madri capiscono sempre più di quanto dovrebbero.: “ Come mai così tardi?” Flavio si diresse verso il bagno per lavarsi le mani e rispose:” Ho avuto in ufficio la noia dell’ultima ora. Un momento, mi lavo le mani e arrivo a dirvi una novità” Si lavò con cura mani e faccia, si pettinò e si guardò allo specchio per essere certo che non traspariva nulla della sua avventura. Si sedette a tavola e cominciarono il pranzo: “Ida mi ha telefonato tua nipote Sofia, chiedendo scusa da parte dei genitori e ci hanno invitati a pranzo a Guidonia, domenica prossima. Son contenta che si sono rasserenati gli animi, siete due sorelle, orfane, senza parenti e non è giusto che non vi frequentiate,” Ida lo guardò: “ Già lo sapevo, mi ha chiamato stamattina mia sorella e me lo ha detto. La noia dell’ultima ora era sofia?” Flavio non avrebbe voluto, ma a essere preso contro piede lo destabilizzò e diventò rosso in volto, fece in modo che sembrasse rabbia:” Sei matta?” La suocera si intromise: “ Ida che pensi, tu non mi sei molto simpatica, ma sei una bellissima donna, che fa mio figlio ha nel letto una donna come te e si sporca con quel ragnetto” Ida, non abituata a ricevere complimenti dalla suocera si voltò verso di lei e sorrise. Elvira era la solita dispettosa: “ Le nostre cugine non sono una gran bellezza, ma sono sempre carne di vitella” E tutti, fuori che Ida risero alla battuta. Nel pomeriggio andarono a riposare. Il padre prima si avvicinò a Maria Grazia e si fece seguire nello studio: “ Come va la ricrescita dei peli? Fammi vedere:” La ragazza era stupita:” Perché? Non ho fatto nulla…” Il padre la prese per un braccio e la scaraventò sul divano che aveva in quel suo angolo personale, con scrivania e sedie: “Chi ha detto che vuole punirti? Voglio solo vedere” Maria Grazia frignò:” Ma io mi vergogno” Il padre sospirò:” Ho capito devo chiamare la nonna, o tua sorella.” La ragazza si mise seduta sul bordo del divano e con la schiena si appoggiò al sedile, era quasi sdraiata e tirò su la veste, con un sospiro, si abbassò le mutandine. Il padre si avvicinò e gliele tolse del tutto, poi si mise in ginocchio, la guardò e per meglio vedere, le tirò su una gamba. Era completamente esposta, non solo la cosina, ma pure il culetto era a vista col solco aperto e il buchetto in mostra. Flavio glielo toccò e cercò di vedere entrava un dito, ma senza dare a vedere che ci stava provando piacere: “Ormai sono ricresciuti, ma sta pure tranquilla, domenica nessuno ti farà niente davanti a quelle vipere. Faremo un pranzo borghese…” Si sentì un urlo, era Ida:” Ma cosa stai facendo?” Flavio si voltò verso la moglie e disse:” Volevo vedere la ricrescita dei peli” Ida si avvicinò alla figlia la fece alzare e le diede le mutande da indossare: ”Vai a riposare, poi devi andare a lezione dalla professoressa di latino” Il padre cambiò discorso, con una figlia laureata proprio in latino con trenta e lode, dobbiamo spendere soldi in lezioni private. Ida lo guardò con alterigia: “le lezioni le prende mattina e pomeriggio, Elvira lavora e poi era diventata una pantomima, non poteva neppure respirare che con la nonna la sculacciavano. Un giorno addirittura in presenza di Luciana, non sono d’accordo, una punizione per un motivo valido una volta ogni tanto capisco, mi pare che qui si stia scadendo in altro, Erano entrati nella stanza, Flavio chiuse la porta a chiave. “Ida cosa dici, ho dimenticato i caffè che hai preso con il mio collego, i pettegolezzi di quelle servacce delle tue amiche?” Ida aveva un filo di voce: “Non so, non ne abbiamo più parlato” Flavio si era spogliato completamente mentre parlava aveva messo tutto nella cesta dei panni sporchi e andò sotto la doccia. “ Vieni di qua che non sento” Ida entrò nel bagno e Flavio le disse:” Spogliati” La donna tolse tutto quello che aveva indosso e entrò nella doccia:” Inginocchiati – le disse il marito, il viso di lei era all’altezza del busto di lui che continuò:” Aprimi le natiche e leccami il buco” lei obbedì, lui chiuse l’acqua e si girò di spalle, lasciò che la moglie passasse con la lingua sul buco e cercò di infilargli la lingua dentro, lui si girò davanti, il pene era turgido, “Leccami tutto – con voce rotta dal piacere – avanti pure sulle palle, lecca troia, lecca” E Ida obbediva, notò che in tanti anni era la prima volta che Flavio aveva gli occhi chiusi, di solito gli piaceva guardare, mentre prendeva le sue slinguazzate, era giusta la sua osservazione, nel frattempo la sua mente andava al fiorellino di Sofia, alle lacrime di vergogna di Giuseppina, che senza mai immaginarlo, si era ritrovata con il culo nudo davanti al padre e a lui. La ragazza andava coltivata, prima o poi avrebbe dato qualche colpo su quelle magre chiappe, ma doveva organizzarsi bene, farlo in un contesto che la facesse vergognare al massimo, con qualcuno che la vedesse in quella posa scandalosa, e al momento opportuno mettere in mostra la fica. Con Sofia avrebbe agito in altro modo, a lei non piaceva il dolore delle sculacciate ma si arrabbiava a sentirsi dire che non era bella, magari con paragoni fatti a vantaggio di Elvira e Maria Grazia. Ricordò le cosine della figlia che aveva visto poco prima, Ida mosse veloce la lingua sulla sua cappella e lui, che voleva far durare il gioco, venne schizzando sperma a fiotti sulla faccia di Ida. Prese la moglie per i lunghi capelli, era contrariato, con l’altra mano le spalmò lo sperma sul viso mettendoglielo in bocca con forza, sapeva che questo a lei non piaceva. “Fammi vedere la fica” – le disse poi e lei che stava in ginocchio si alzò col viso coperto di sperma.- Oggi non mi sei piaciuta” Lei che a mala pena frenava conati per l’odore cattivo che manda lo sperma dopo qualche minuto che fuoriesce:” perché, cosa ho fatto?” Lui la scavalcò e prese l’accappatoio. – Lavati e vieni a letto ma nuda. Ida ben felice si pulì, lavò e profumò. Poi lo raggiunse, si sdraiò vicino a lui, non sapeva il motivo del malcontento, ma era certa che c’entravano le gemelle, e questo la rendeva gelosa e astiosa verso le due nipoti a cui fino a poco tempo fa era stata affezionata. Lui si avvicinò e le disse:” Scusami ho avuto una brutta giornata – sapeva che Ida era molto intuitiva, non sia mai avesse capito che aveva avuto un incontro con Sofia, poteva passare un guaio, la ragazza era maggiorenne, è vero, ma i genitori lo avrebbero visto come un satiro di 50 anni che irretisce una ragazzina di 19, poi cosa poteva darle lui, sposato e con figli? Niente lei doveva fare la sua vita, ma sentì una stretta al cuore pensando che forse in quel momento era con il fidanzato. Si voltò verso Ida: ” Girati, metti in mostra il tuo bel culo, ora facciamo il nostro giochino, mettiamo dentro la candelina e tu lo devi muovere e pregarmi di toglierla, per dimostrarmi che è una prepotenza che stai subendo. Ricordi tanti anni fa, quando ti ho costretto a prendere l’auto con la candelina in culo. Ti avevo minacciata, guai se l’avessi fatta uscire. Tu hai obbedito, ma che smorfie strane facevi. Quella volta quasi quasi mi hai fatto pena.” Ida si girò e allargò le gambe, il marito prima la ispezionò, a te i peli ricrescono con lentezza, sarà l’età, a me piace vederti tutta rasata. Prese una candelina rossa e la fermò sul buchino, un piccolo sforzo e la penetrò. Cominci a essere vecchia, le donne vanno bene fino a quarant’anni, poi bisogna cercarne una nuova e tu di primavere ne hai 50. Muovi il culo, come è bello grassottello, mi sono eccitato tanto a sculacciarti vicino alle tue figlie e a mia madre, so che le hai prese pure davanti alla colf, Non ci crederai ma quella ha raccontato tutto alle signore amiche tue, che hanno smesso di pensare al tuo caffè col mio collega e ridono alle tue spalle per le sculacciate che hai preso pure da lei e davanti a lei e per la fica rasata. Lo hanno raccontato ai loro mariti e in città non si parla d’altro. C’è chi parla del tuo culo come due meloncini belli tondi e sodi. La prossima cosa sbagliata che fai, per punirti invito a cena qualche collega e con una scusa ti metto a culo nudo davanti a tutti a prendere sculaccioni. Ida si alzò di scatto: “ Ti prego che non avvenga da mia sorella, scapperei e non mi vedresti più. Ho capito più di quanto tu creda, ti prego davanti a loro no!” Flavio ebbe pietà, la stava tradendo, lei aveva capito qualcosa della sua storia con Sofia e lui continuava sottometterla. Le tolse la candelina dal buchino e la rassicurò: “No questo mai sta pure tranquilla. Ora mettiti qualcosa addosso e facciamoci un’ oretta di sonno.
Flavio e Sofia.
Flavio, quando usciva dall’ufficio, si guardava intorno, dal lunedì che Sofia gli aveva dato appuntamento, ma non l’aveva mai vista. Aveva strappato il biglietto, e aveva pensato a uno scherzo della ragazza. Meglio così, non era il caso di mettersi in qualche guaio, Sofia era proprio una troietta e era prudente starle lontana. Certo non gli faceva piacere che avesse capito il suo segreto intimo. Lui era un dominante e se non vedeva una donna disperarsi per le botte prese o per trovarsi in una situazione umiliante, gli ci voleva di più a venire. Dopo aver sculacciato le figlie si chiudeva in camera e faceva l’amore con la moglie, a cui voleva bene, pure se era la sua prima vittima. La madre era stata grande a dire che voleva sculacciare le gemelle, non era riuscita nell’intento ma alla fine i due culetti erano stati messi a nudo e qualche colpo era stato assestato. Le gemelle erano ragazze carine, ma niente a che vedere con le sue figlie erano proprio belle, tornite, visi da angeli, loro erano troppo magre per i suoi gusti, aveva visto quei culetti striminziti e non aveva provato granché, per quanto le fiche erano uno spettacolo, piccole con le due grandi labbra coperte da un rettangolo stretto di peli, si depilavano le mascalzone, il fiorellino di Giuseppina non l’aveva vista bene, ma Sofia si era aperta davanti a lui, dopo le labbra, belle carnose, pure se era magra, che nascondevano le altre e il clitoride scuro ben formato, che quasi veniva fuori. Sentì il pene diventargli duro, l’aveva preso in giro e forse ora stava ridendo alle sue spalle, magari era nascosta da qualche parte a vederlo che si girava intorno, per cercarla. La madre gli aveva raccontato la cocente umiliazione data in presenza della colf alla figlia e alla moglie, ma lui non credeva che Ida avesse fatto qualcosa di male, forse aveva preso un caffè col suo amico, accettando un suo invito, sarebbe stato anche scortese rifiutare. Con la moglie si era rappacificato quasi subito, Pensò al culo di Ida con la candelina nel buco, liberò il pene e lo chiuse in un fazzoletto di carta e venne quasi subito. Dobbiamo far pace con i cognati, pensò e si avviò verso casa. Dopo diversi giorni, quando ormai pensava che Sofia lo avesse preso in giro, mentre stava per mettere in moto, sentì bussare al finestrino, era lei. Gli fece cenno di prendere posto sul lato passeggero e la fece entrare:” Ti diverti, è passato da un bel po’ di tempo il lunedì del nostro appuntamento.” Sofia si mise a ridere: Sto convincendo i miei genitori a far pace con voi, mio padre è proprio nero. Non ci ha viste mai neppure in sottana, solo al mare, e voi ci avete scoperto il culetto. Hai visto come ti guardavo?” Flavio fece sì con la testa:” Ma se ne è accorta pure mia madre. Tua sorella piangeva…” Sofia si mise a ridere,:” Ha pianto tutto il viaggio, pensa che lei si nasconde pure da me, è molto vergognosa” Flavio la guardò:” Bene, quello che mi piace, le sfacciate come te, senza un minimo di pudore, non mi eccitano” Sofia ridacchiò: ”ho visto bene allora, tu sei un maniaco, ti piace vedere Maria Grazia sculacciata a sedere nudo, poi vai a scopare tua moglie” Flavio continuò: ”Ora che mi hai detto di tua sorella, vorrei proprio darle una ripassatina, vederla che si dispera, piange, prega di lasciarla andare. Perché non me la porti? Meno troia di te? “ Sofia restò male: “ stai con me e parli di mia sorella?” “Tu mi hai fatto vedere tutte le tue cosine, di lei ho visto solo quelle chiappe striminzite che avete, non siete particolarmente belle” Sofia gli diede un buffetto sulla spalla, e mise il muso. Flavio cambiò discorso, dove abitate a Roma?” “Abbiamo una stanza in un appartamento con altri studenti, vicino all’università” Flavio sbuffò: “Allora non possiamo andare da voi. A casa mia manco a pensarci, come facciamo per stare un po’ insieme?” Sofia lo guardò sghignazzando:” Per far cosa, visto che non ti piaccio?” Flavio le fece una carezza, “Scherzavo, tu hai la fica più bella che ho visto in vita mia, mi piacerebbe vedere quella di tua sorella, pure se credo che sia uguale alla tua. E quanto mi piacerebbe sculacciarla davanti a te, poi te lo metterei dentro, è un gioco.” Sofia continuò: “Che porco che sei, la povera Giuseppina morirebbe a prendere sculaccioni a culo nudo. Però ti porto un invito. Avrei dovuto telefonarti, ma ho pensato che potevamo vederci. Mamma e papà hanno capito che bastava interrompere quello che era solo un gioco, chiedono scusa e vi vogliono a Guidonia, a pranzo domenica prossima.” Flavio pensò un attimo: ”Dirò che mi hai chiamato in ufficio e verremo sicuro. Erano arrivati in un gran pratone deserto Flavio, fermò la macchina e si voltò verso Sofia: “ me la fai vedere?” La ragazza si mise a ridere e piegò la testa sul pene dell’uomo. Soffiò sprigionando calore, lui la allontanò:” Non voglio un pompino come l’altra volta, voglio vedere la tua cosina, ti prego!” Lei continuò a ridere e sollevò la gonna a pieghe che le arrivava al ginocchio. Sotto aveva mutandine di cotone; “ papà ci ha confiscato tutti i tanga.- disse togliendosele, e mettendo i piedi sul sedile lo provocò.” Allora vuoi la pappa pronta?” lui si girò e mise la testa fra le gambe, alla ricerca del fiore che lo aveva stregato. Lei cercò la manopola per abbassare il sedile, si sdraiò e aprì le gambe. Lui ebbe un tuffo al cuore, era completamente depilata. La vagina si mostrava in tutto il suo splendore. Flavio pensò che neppure sui giornaletti che comprava da ragazzo aveva mai visto una fica così bella. Aveva la fessura pienotta quasi grassottella a coprire le piccole labbra e lo scuro clitoride. Lei tirò su le gambe e mostrò il buchino grinzoso, se lo toccò girando intorno, lui si bagnò un dito e cercò di infilarglielo dentro. “Hai fatto l’amore?” Lei rise:” A quattordici anni, ma il mio culetto è sano” E lui aggiunse a me piace giocare ma non mi piace far l’amore dietro. ”Sofia ci pensò e poi aggiunse: a me sarebbe piaciuto fare questa esperienza, ma ho sentito troppo dolore quando ci ho provato: Il mio fidanzato me lo chiede sempre” Flavio pur facendo enormi sforzi perché l’abitacolo era piccolo le mise una mano sotto e la girò, Mettendo in mostra il culetto che cominciò a battere:” Porcellina, ha già il fidanzato e vuole farselo mettere nel culetto” Sofia era compiaciuta, Flavio le spalancò le natiche, “ Con tutte le bugie che dici, non ne starai sparando un’altra? Fammi vedere e toccò meglio il buchino, infilò un dito dentro e capì che la ragazza stava dicendo la verità, l’ era vergine. Si chinò e glielo baciò con molta voluttà. Poi continuò a sculacciarla costringendola a una posizione che scopriva del tutto la vagina. Pensò fra sé peccato una così bella cosina e un sederino così insignificante, sembrano due spicchi d’aglio e come preso da rabbia glielo fece rosso come un peperone, la porcellina si dimenava con piacere, mentre con la mano si stringeva la patatina. Flavio la fermò e se l’avvicinò tirandole su il culetto con le gambe aperte, dovette fare un po’ di manovre, alla fine glielo mise dentro e sborrarono insieme. Senza staccarsi prese dal cruscotto fazzolettini di carta e si pulirono, ma restava nell’abitacolo un forte odore. Sofia fu la prima a parlare: “io non ti ho dato il permesso di sculacciarmi, mi hai fatto male.” Flavio la guardò: “era quello che volevo, sei una porca, eppure sei giovane” La ragazza con un balzo si mise seduta: “Ho diciannove anni, abbiamo qualche mese più di Maria Grazia” Lui la guardò dolcemente. “Ti piace godere stringendotela vero? Sai come si chiama quel tipo di orgasmo nella donna? L’orgasmo della pantalonaia. Le donne che facevano questo mestiere, cucendo a macchina muovevano non solo le gambe, ma pure il clitoride che tenevano stretto e godevano. Tante donne si masturbano stringendo le gambe e strofinandosi il clitoride.” Sofia lo prese in giro: “Dove hai imparato tutte queste cose?” l’uomo le toccò una tetta, piccola e non eccitante. Ida aveva un seno ancora da mostrare. Pure la sorella era meno bella, era troppo magra e il piccolo seno, pure sotto i vestiti si capiva che era un po’ cadente. Prima di mettere in moto chiese alla ragazza, levati la camicetta, mi hai fatto un pompino, oggi abbiamo scopato, ma le tette non me le hai mostrate. Lei si sbottonò, andava senza reggiseno, tanto non aveva nulla da tenere e si mise in modo da mostrare le tette. Lui aveva preso gusto a farla arrabbiare:” Quelle le chiami tette?” E rise. A Sofia caddero tutte le sue sicurezze e si ricoprì. L’uomo le si avvicinò e le mise le mani dietro la schiena: “Se vuoi fare qualche giochetto con me, devi accettare tutto, mai ribellarti: Vederti arrabbiata mi piace, mi eccita – si chinò sul seno della ragazza e mordicchiò prima i capezzoli, poi prese in bocca le tette una per volta e le succhiò avidamente. Lei ricominciò a muoversi, eccitandosi di nuovo.“Quello che ti dico è per eccitarmi, non è detto che lo pensi, mi piace dominarti, e tu sei una smorfiosetta a cui certi apprezzamenti negativi servono per ricordare che sei la mia schiavetta. Adesso fammi sentire la fica, è bella così depilata sai, è la cosa più bella che hai, metterla in mostra in modo così scandaloso, è davvero eccitante. Dai ora rivestiamoci, io devo andare a casa. Allora domenica? Ci sarete pure voi?” “Certo, la domenica torniamo sempre a Guidonia. Ora lasciami alla fermata dell’auto, devo andare a lezione”. Flavio tornò a casa molto allegro, si era ricomposto ma aveva bisogno di farsi una bella doccia, ci avrebbe pensato dopo pranzo, farla prima, dicendo che aveva avuto una telefonata da Sofia, poteva allarmare Ida, che era sempre gelosa di quella nipote. Quando entrò in casa erano a tavola tutte le sue donne, come usava chiamarle.” La madre lo guardò incuriosita, le madri capiscono sempre più di quanto dovrebbero.: “ Come mai così tardi?” Flavio si diresse verso il bagno per lavarsi le mani e rispose:” Ho avuto in ufficio la noia dell’ultima ora. Un momento, mi lavo le mani e arrivo a dirvi una novità” Si lavò con cura mani e faccia, si pettinò e si guardò allo specchio per essere certo che non traspariva nulla della sua avventura. Si sedette a tavola e cominciarono il pranzo: “Ida mi ha telefonato tua nipote Sofia, chiedendo scusa da parte dei genitori e ci hanno invitati a pranzo a Guidonia, domenica prossima. Son contenta che si sono rasserenati gli animi, siete due sorelle, orfane, senza parenti e non è giusto che non vi frequentiate,” Ida lo guardò: “ Già lo sapevo, mi ha chiamato stamattina mia sorella e me lo ha detto. La noia dell’ultima ora era sofia?” Flavio non avrebbe voluto, ma a essere preso contro piede lo destabilizzò e diventò rosso in volto, fece in modo che sembrasse rabbia:” Sei matta?” La suocera si intromise: “ Ida che pensi, tu non mi sei molto simpatica, ma sei una bellissima donna, che fa mio figlio ha nel letto una donna come te e si sporca con quel ragnetto” Ida, non abituata a ricevere complimenti dalla suocera si voltò verso di lei e sorrise. Elvira era la solita dispettosa: “ Le nostre cugine non sono una gran bellezza, ma sono sempre carne di vitella” E tutti, fuori che Ida risero alla battuta. Nel pomeriggio andarono a riposare. Il padre prima si avvicinò a Maria Grazia e si fece seguire nello studio: “ Come va la ricrescita dei peli? Fammi vedere:” La ragazza era stupita:” Perché? Non ho fatto nulla…” Il padre la prese per un braccio e la scaraventò sul divano che aveva in quel suo angolo personale, con scrivania e sedie: “Chi ha detto che vuole punirti? Voglio solo vedere” Maria Grazia frignò:” Ma io mi vergogno” Il padre sospirò:” Ho capito devo chiamare la nonna, o tua sorella.” La ragazza si mise seduta sul bordo del divano e con la schiena si appoggiò al sedile, era quasi sdraiata e tirò su la veste, con un sospiro, si abbassò le mutandine. Il padre si avvicinò e gliele tolse del tutto, poi si mise in ginocchio, la guardò e per meglio vedere, le tirò su una gamba. Era completamente esposta, non solo la cosina, ma pure il culetto era a vista col solco aperto e il buchetto in mostra. Flavio glielo toccò e cercò di vedere entrava un dito, ma senza dare a vedere che ci stava provando piacere: “Ormai sono ricresciuti, ma sta pure tranquilla, domenica nessuno ti farà niente davanti a quelle vipere. Faremo un pranzo borghese…” Si sentì un urlo, era Ida:” Ma cosa stai facendo?” Flavio si voltò verso la moglie e disse:” Volevo vedere la ricrescita dei peli” Ida si avvicinò alla figlia la fece alzare e le diede le mutande da indossare: ”Vai a riposare, poi devi andare a lezione dalla professoressa di latino” Il padre cambiò discorso, con una figlia laureata proprio in latino con trenta e lode, dobbiamo spendere soldi in lezioni private. Ida lo guardò con alterigia: “le lezioni le prende mattina e pomeriggio, Elvira lavora e poi era diventata una pantomima, non poteva neppure respirare che con la nonna la sculacciavano. Un giorno addirittura in presenza di Luciana, non sono d’accordo, una punizione per un motivo valido una volta ogni tanto capisco, mi pare che qui si stia scadendo in altro, Erano entrati nella stanza, Flavio chiuse la porta a chiave. “Ida cosa dici, ho dimenticato i caffè che hai preso con il mio collego, i pettegolezzi di quelle servacce delle tue amiche?” Ida aveva un filo di voce: “Non so, non ne abbiamo più parlato” Flavio si era spogliato completamente mentre parlava aveva messo tutto nella cesta dei panni sporchi e andò sotto la doccia. “ Vieni di qua che non sento” Ida entrò nel bagno e Flavio le disse:” Spogliati” La donna tolse tutto quello che aveva indosso e entrò nella doccia:” Inginocchiati – le disse il marito, il viso di lei era all’altezza del busto di lui che continuò:” Aprimi le natiche e leccami il buco” lei obbedì, lui chiuse l’acqua e si girò di spalle, lasciò che la moglie passasse con la lingua sul buco e cercò di infilargli la lingua dentro, lui si girò davanti, il pene era turgido, “Leccami tutto – con voce rotta dal piacere – avanti pure sulle palle, lecca troia, lecca” E Ida obbediva, notò che in tanti anni era la prima volta che Flavio aveva gli occhi chiusi, di solito gli piaceva guardare, mentre prendeva le sue slinguazzate, era giusta la sua osservazione, nel frattempo la sua mente andava al fiorellino di Sofia, alle lacrime di vergogna di Giuseppina, che senza mai immaginarlo, si era ritrovata con il culo nudo davanti al padre e a lui. La ragazza andava coltivata, prima o poi avrebbe dato qualche colpo su quelle magre chiappe, ma doveva organizzarsi bene, farlo in un contesto che la facesse vergognare al massimo, con qualcuno che la vedesse in quella posa scandalosa, e al momento opportuno mettere in mostra la fica. Con Sofia avrebbe agito in altro modo, a lei non piaceva il dolore delle sculacciate ma si arrabbiava a sentirsi dire che non era bella, magari con paragoni fatti a vantaggio di Elvira e Maria Grazia. Ricordò le cosine della figlia che aveva visto poco prima, Ida mosse veloce la lingua sulla sua cappella e lui, che voleva far durare il gioco, venne schizzando sperma a fiotti sulla faccia di Ida. Prese la moglie per i lunghi capelli, era contrariato, con l’altra mano le spalmò lo sperma sul viso mettendoglielo in bocca con forza, sapeva che questo a lei non piaceva. “Fammi vedere la fica” – le disse poi e lei che stava in ginocchio si alzò col viso coperto di sperma.- Oggi non mi sei piaciuta” Lei che a mala pena frenava conati per l’odore cattivo che manda lo sperma dopo qualche minuto che fuoriesce:” perché, cosa ho fatto?” Lui la scavalcò e prese l’accappatoio. – Lavati e vieni a letto ma nuda. Ida ben felice si pulì, lavò e profumò. Poi lo raggiunse, si sdraiò vicino a lui, non sapeva il motivo del malcontento, ma era certa che c’entravano le gemelle, e questo la rendeva gelosa e astiosa verso le due nipoti a cui fino a poco tempo fa era stata affezionata. Lui si avvicinò e le disse:” Scusami ho avuto una brutta giornata – sapeva che Ida era molto intuitiva, non sia mai avesse capito che aveva avuto un incontro con Sofia, poteva passare un guaio, la ragazza era maggiorenne, è vero, ma i genitori lo avrebbero visto come un satiro di 50 anni che irretisce una ragazzina di 19, poi cosa poteva darle lui, sposato e con figli? Niente lei doveva fare la sua vita, ma sentì una stretta al cuore pensando che forse in quel momento era con il fidanzato. Si voltò verso Ida: ” Girati, metti in mostra il tuo bel culo, ora facciamo il nostro giochino, mettiamo dentro la candelina e tu lo devi muovere e pregarmi di toglierla, per dimostrarmi che è una prepotenza che stai subendo. Ricordi tanti anni fa, quando ti ho costretto a prendere l’auto con la candelina in culo. Ti avevo minacciata, guai se l’avessi fatta uscire. Tu hai obbedito, ma che smorfie strane facevi. Quella volta quasi quasi mi hai fatto pena.” Ida si girò e allargò le gambe, il marito prima la ispezionò, a te i peli ricrescono con lentezza, sarà l’età, a me piace vederti tutta rasata. Prese una candelina rossa e la fermò sul buchino, un piccolo sforzo e la penetrò. Cominci a essere vecchia, le donne vanno bene fino a quarant’anni, poi bisogna cercarne una nuova e tu di primavere ne hai 50. Muovi il culo, come è bello grassottello, mi sono eccitato tanto a sculacciarti vicino alle tue figlie e a mia madre, so che le hai prese pure davanti alla colf, Non ci crederai ma quella ha raccontato tutto alle signore amiche tue, che hanno smesso di pensare al tuo caffè col mio collega e ridono alle tue spalle per le sculacciate che hai preso pure da lei e davanti a lei e per la fica rasata. Lo hanno raccontato ai loro mariti e in città non si parla d’altro. C’è chi parla del tuo culo come due meloncini belli tondi e sodi. La prossima cosa sbagliata che fai, per punirti invito a cena qualche collega e con una scusa ti metto a culo nudo davanti a tutti a prendere sculaccioni. Ida si alzò di scatto: “ Ti prego che non avvenga da mia sorella, scapperei e non mi vedresti più. Ho capito più di quanto tu creda, ti prego davanti a loro no!” Flavio ebbe pietà, la stava tradendo, lei aveva capito qualcosa della sua storia con Sofia e lui continuava sottometterla. Le tolse la candelina dal buchino e la rassicurò: “No questo mai sta pure tranquilla. Ora mettiti qualcosa addosso e facciamoci un’ oretta di sonno.
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