Alle nove di mattina arriva la colf
di
mariella Monreal
genere
dominazione
Paragrafo VIII del romanzo di Maria Grazia
Alle nove di mattina arriva la colf.
Incominciarono per Ida momenti molto difficili. La mattina dopo, il marito e la suocera le misero fuori le belle tette, costretta a tenerle sui vestiti, la obbligarono a fare i mestieri in quella situazione scandalosa. La donna di servizio era abituata, sapeva che il signore puniva così la moglie, non si stupì a trovarla in quel modo. Le avevano concesso di indossare un vestitino, la colf era una donna del popolo, ma attenta e pulita, quando trovava la padrona con le tette di fuori, non poteva fare a meno di ridere. Ida si sentiva umiliata, ma non poteva ribellarsi. Sotto il vestito non aveva nulla e la suocera quando le passava vicino, le alzava il vestito e le percuoteva le natiche con quello che aveva in mano, un cucchiaio di legno, una spatola o la semplice mano nuda. Le disse passandole vicino che stava pensando a un modo per far vedere alla donna le parti intime rasate, e senza che se lo aspettasse le strinse fra le dita le grandi labbra. “hai imparato a non toccare i soldi di tuo marito e miei.” Lei fece sì con la testa. Poi Maria Grazia si mise in camera a studiare. La nonna gironzolava e Elvira era all’ufficio. La nonna girava per comandare la donna di servizio. Un momento entrò silenziosamente in camera di Maria Grazia, la raggiunse e vide che nel libro di latino aveva un giornaletto di Diabolik. Chiamò subito la colf e mostrò come la nipote prendeva in giro tutti. Maria Grazia pensava fossero concentrati sulla madre e avrebbero lasciato in pace lei. Si era sbagliata. La donna non capiva dove voleva arrivare, ma l’anziana signora girò la sedia, ora Maria Grazia non aveva la scrivania davanti, fu un attimo la nonna Maria Grazia dalla scrivania, le mise le mani sotto la gonna e le tirò giù le mutandine e la ragazza si trovò davanti alla colf con le sue cose intimità depilate, La nonna la fece alzare sedette lei sulla sedia e fece sdraiare la nipotina sulle gambe. “ Hai visto Anna che bel panorama? Avvicinati, guardala, chi è falso non merita pietà!” e con le mani la tirava avanti per meglio mostrare il piccolo deserto della nipote. Intanto era arrivata pure Ida. La colf era interdetta, ho sempre visto la signora con le tette di fuori, ho visto lei prendere sculacciate a culo nudo, ma non credevo poteste arrivare a umiliarla così” La nonna continuò: “da tempo sta facendo la birichina, aveva bisogno di una bella punizione. Visto che bella, senza neppure un pelo.” Maria Grazia aveva cominciato a piangere, la colf lavorava pure per la famiglia di altre sue amiche, era una pettegola e ormai sarebbe stata svergognata davanti a tutti. La nonna continuò: ”non è stata l’unica a subire questo affronto, la signora pure, proprio ieri sera è stata rasata, il primo sgarro e vedrai pure lei, con tutte le cosine nude.” La colf era interdetta, Una volta mi ha detto che sono abitudini del suo paese, ma penso che un po’ di benevolenza non sarebbe male:” la nonna rise, al mio paese per le donne, le dispute non si risolvono in tribunale, se hanno torto, la stessa famiglia le porta al centro della piazza, natiche nude e colpi belli forti, con la mano oppure con una spazzola, con una spatola. E al mio paese non c’è delinquenza. Maria Grazia stringeva le gambe per nascondere le sue nudità, “Ida - chiamò la nonna- vieni qua. E pure tu, dammi una mano. Arrivò Ida con il timore sul viso, la colf, faceva fatica per non ridere. Presero la ragazza per le braccia e l’allontanarono dalla sedia, poi la nonna le alzò la gonna: “Ecco un bello spettacolo” con la vestina arrotolata e le mutande alle caviglie, si trovò davanti agli occhi della colf, mentre la nonna la colpiva sulle natiche nude. “Mettiti a studiare sciocchina, se non vuoi che questo spettacolo lo facciamo sul balcone.” Maria Grazia piangeva, “no nonna, ti prometto che non lo faccio più.” La colf disse, “Non ho mai visto una donna grande senza un pelo, e malignamente le abbassò il busto mettendola a angolo retto. Poi cominciò con le sue mani rugose a toccarla un po’ dappertutto. Pensava che la nonna la fermasse invece la incitava a farla accarezzare. Era nuda e la rasatura la faceva ancora più ridicola, culetto con il solco aperto e sotto si vedevano bene le grandi labbra, belle cicciotte. La madre era terrorizzata che dovesse subire lo stesso trattamento. Ieri Elvira con nonna e padre, avevano pensato di usare la colf, per umiliare lei. Tutte le sue amiche sapevano che il marito la costringeva a stare con le tette al vento per giornate intere, evitava sempre discorsi a proposito. Avevano un tenore di vita molto buono, grazie non solo al fornito stipendio del marito, ma pure per quello che dava la suocera che era molto ricca, perciò sopportava. Ora l’anziana signora aveva la nipote sulle gambe a angolo retto e costringeva la colf a accarezzarla. Quella aveva un ribellismo sociale, visto che aveva un tenore di vita molto modesto e si si divertiva a toccarla dappertutto, commentando: “Che bel culetto, si sentono gli spunzoni dei peli che stanno ricrescendo, e che bella cosina, quando ti hanno fatto questo trattamento sarai stata liscia come una pesca. Ricordo la prima volta che ho visto tua nonna sculacciarti, quanto ho riso, ma ora hai 18 anni pensavo che queste abitudini fossero finite.” La nonna diede qualche colpo sulle natiche nude e si rivolse alla colf: “ Vuoi approfittare?” La donna si mise a ridere; “Ferma disse la nonna, non ti contorcere, due sculaccioni non hanno mai fatto male a Nessuno.” Anna guardò il culetto nudo e diede qualche colpo, ma la nonna, le mise in mano la spatola di legno e la colf si divertì a farle le natiche a strisce. Ci aveva preso gusto e la colpì senza pietà. Poi senza chiedere permesso si avvicinò alla padrona, con le tette di fuori e gliele strizzò, cominciò con i capezzoli e passò alle mammelle, belle grandi, ancora sode. Maria Grazia con un filo di voce disse: “Devo fare la pipì. La nonna entrò in un bagno e uscì con una bacinella.” Stai subendo una punizione per averti trovata a leggere un giornaletto invece di studiare, non possiamo interrompere. La colf era eccitatissima, entrata nella parte, fu lei a mettere la bacinella a terra e mise Maria Grazia a gambe aperte sopra:” Forza, facci vedere come fai la pipì!” La ragazza si mise a piangere e la madre che poco aveva sopportato l’indifferenza della figlia mentre la sera prima le rasavano il pube, le diede qualche colpo sul sedere a mano aperta; “ Fa la pipì” La poverina si accucciò, ma si vedeva le grandi labbra cicciottelle e cominciò a urinare, con grandi risate delle donne presenti. La colf era eccitata, le prese le grandi labbra e gliele strinse.” Scusate ma io devo finire i mestieri, però voglio lavare io questa patatina bagnata di piscio. Lei e Ida la sollevarono e la portarono in bagno, la misero seduta sul bidet e la colf, cominciò a insaponarla con il liquido intimo. Poi la sciacquò, e l’asciugò con un candido asciugamano.” Pensare che quando ho visto per la prima volta tuo padre che ti sculacciava senza mutande, ho pensato che mi sarebbe piaciuto darti qualche colpetto. Nella vita bisogna saper aspettare.” Maria Grazia aveva la gonna arrotolata che le lasciava la fica nuda e rasata. La colf le si avvicinò e gliela prese tutta nella mano,” senza peli si vede tutto meglio:” E la ragazza riprese a piangere. Poi ebbe come un senso di rivalsa, “io ho diciotto anni, lei ne ha cinquanta e vedessi come l’hanno conciata, proprio ieri, è ancora più nuda di me.” La colf non voleva andare fuori del seminato, cercava di non esagerare, però vedere quella donna bella grassottella con le parti intime rasate, l’aveva eccitata, era bagnata e guardò la nonna. “A me non piace fare la spia, disse rivolgendosi alla nonna, ma ho visto con questi occhi la signora accompagnarsi con un signore che lavora dove sta il marito. Non faccio nomi, ma ho saputo che queste passate al bar, sono frequenti. Sono in questa casa da diversi anni, non ho piacere che siate sulla bocca di tutti e lei viene considerata una donna facile.” La nonna la guardò con gentilezza; ”l’ho vista pure io senza farmene accorgere e lei ieri lo ha negato.” La colf continuò:” è quel signore molto elegante che a volte è venuto a pranzo” La nonna era al settimo cielo: Sei disposta a raccontarlo davanti a mio figlio?” La colf rispose con rapidità” Certo dico solo quello che è vero.” Ida cominciò a indietreggiare e la nonna disse, prendila. La colf era forte, la bloccò prima che riuscisse a scappare. La trascinò vicino alla sedia e se la mise sulle gambe di traverso a pancia in sotto. Ida piangeva” Cosa volete fare, io sono la padrona e lei è la nostra colf” La suocera la guardò in quella posizione, ma coperta, si avvicinò e le arrotolò il vestito, era senza mutande e comparvero due bei meloncini che stringeva spasmodicamente: Ida chiese aiuto alla figlia, che insolente le disse: ”Tu hai aiutato me?” la colf e la suocera scoppiarono a ridere: “Allora vieni di qua e immobilizzale le spalle. Maria Grazia ubbidì e la suocera la colpì sulle natiche nude, belle tornite, poi le aprì le gambe e comparve la vulva tutta rasata: “ Che vergogna disse la colf e le mise una mano sulle grandi labbra, portandola in alto così si aprirono e mostrarono una fica senza peli, sembrava un frutto maturo. La suocera continuò:” Avanti Anna una donna che spende soldi e va in giro con uomini che non sono il marito, penso meriti una punizione.” Anna cominciò a battere i due meloncini che per il dolore si aprirono mostrando un buchetto grinzoso.” La suocera disse: “parlerò con mio figlio e ti farò sapere cosa pensa di fare con questa puttanella. Hai detto che sei disponibile a raccontare pure a lui, le uscite al bar?” Anna assentì:” Certamente, potrei fare i nomi di parecchie signore che l’hanno vista, è il pettegolezzo del giorno” E diede un colpo ben assestato alle natiche ormai gonfie e rosse. Siete sulla bocca di tutti, almeno si fosse nascosta e Maria Grazia con piacere vide che le strizzava la fica e continuava a colpirla.” Lei uscì dall’angolo dove si era nascosta e approfittando che la nonna si allontanò si avvicinò alla madre, guardandole bene il culo, era un bel vedere sembravano davvero due meloni, tondi e stretti quando arrivavano i colpi, ma nei momenti di pausa si lasciava andare allargando il solco. Anna ci aveva preso gusto, non aveva simpatia per la signora che la trattava sempre con supponenza, Ida stava alla sua mercé, piegata sulle ginocchia di quella cafona analfabeta a angolo retto, con i piedi che posavano a terra e si ritrovò la mano rugosa della colf che le aveva preso la vulva e la stringeva. “ Sei bagnata, non dirmi che ti sei eccitata.” Ida cercò di alzarsi e Maria Grazia la fermò, aveva solo un leggero vestitino che le avevano arrotolato per metterla a culo nudo. Maria Grazia rise sguaiata:” Chissà che si inventano e le diede colpi a destra e a sinistra.” Ti diverti a darmele, pure davanti alla gente, ora posso sfogarmi, ma entrò la nonna che le prese il braccio prima che si posasse su quel bel culo:” Chi ti ha dato il permesso? Tu non conti niente, quando torna Elvira ti faccio fare il fondo schiena a strisce, appunto ho un piccolo scudiscio. Maria Grazia implorò:” Nonna no, fa troppo male.” E la nonna:” Tu devi pagare il giornaletto nel libro di latino e i colpi che hai dato a tua madre senza il mio permesso.- Si voltò verso Anna- finisci di fare le tue faccende, io ti pago il doppio per oggi e aspetto la promessa. Anna fece scendere Ida dalle gambe e il vestito scivolò giù. La suocera la guardò senza compassione; “ Non dico bugie, ma al mio paese, una donna che aveva messo le corna al marito, in pratica quello che ha fatto lei- e indicò Ida, è stata punita dalla suocera, ha lasciato il marito fuori, e ha chiesto aiuto ai due figli scapoli, l’ha messa completamente nuda davanti al portone e hanno cominciato a chiamare gente. Lei cercava di rannicchiarsi per coprirsi, ma i cognati la tenevano ferma, non l’hanno sculacciata, l’obbligavano a tenere le gambe spalancate, le hanno dato qualche colpo per farle mettere in avanti la vagina, poi l’hanno girata per far vedere il culo. Alla fine è arrivato tutto il paese che rideva a crepapelle. Il giorno dopo aveva un febbrone, ma prima di parlare con un uomo che non fosse il marito ci ha pensato. Eh Ida, sarebbe carino metterti fuori alla porta finestra, solo che ho paura di ritrovarmi la polizia a casa. Qui a Roma queste cose non si possono fare.” Anna prima di uscire dalla stanza chiese:” Quanti anni aveva questa donna? “ La nonna non smise di ridere, ricordando l’episodio: ”Una trentina, una bella ragazza. Uno degli spettacoli più divertenti che ho visto in vita mia. Ma non preoccuparti, tu vieni e racconta a Flavio quello che sai, magari fai il nome delle signore che spettegolano, vedrai che ci penserà lui a inventare qualcosa.” Ida era contrita e non parlava, ma sapeva che non l’avrebbe passata liscia e si sentiva tremare all’idea.
Alle nove di mattina arriva la colf.
Incominciarono per Ida momenti molto difficili. La mattina dopo, il marito e la suocera le misero fuori le belle tette, costretta a tenerle sui vestiti, la obbligarono a fare i mestieri in quella situazione scandalosa. La donna di servizio era abituata, sapeva che il signore puniva così la moglie, non si stupì a trovarla in quel modo. Le avevano concesso di indossare un vestitino, la colf era una donna del popolo, ma attenta e pulita, quando trovava la padrona con le tette di fuori, non poteva fare a meno di ridere. Ida si sentiva umiliata, ma non poteva ribellarsi. Sotto il vestito non aveva nulla e la suocera quando le passava vicino, le alzava il vestito e le percuoteva le natiche con quello che aveva in mano, un cucchiaio di legno, una spatola o la semplice mano nuda. Le disse passandole vicino che stava pensando a un modo per far vedere alla donna le parti intime rasate, e senza che se lo aspettasse le strinse fra le dita le grandi labbra. “hai imparato a non toccare i soldi di tuo marito e miei.” Lei fece sì con la testa. Poi Maria Grazia si mise in camera a studiare. La nonna gironzolava e Elvira era all’ufficio. La nonna girava per comandare la donna di servizio. Un momento entrò silenziosamente in camera di Maria Grazia, la raggiunse e vide che nel libro di latino aveva un giornaletto di Diabolik. Chiamò subito la colf e mostrò come la nipote prendeva in giro tutti. Maria Grazia pensava fossero concentrati sulla madre e avrebbero lasciato in pace lei. Si era sbagliata. La donna non capiva dove voleva arrivare, ma l’anziana signora girò la sedia, ora Maria Grazia non aveva la scrivania davanti, fu un attimo la nonna Maria Grazia dalla scrivania, le mise le mani sotto la gonna e le tirò giù le mutandine e la ragazza si trovò davanti alla colf con le sue cose intimità depilate, La nonna la fece alzare sedette lei sulla sedia e fece sdraiare la nipotina sulle gambe. “ Hai visto Anna che bel panorama? Avvicinati, guardala, chi è falso non merita pietà!” e con le mani la tirava avanti per meglio mostrare il piccolo deserto della nipote. Intanto era arrivata pure Ida. La colf era interdetta, ho sempre visto la signora con le tette di fuori, ho visto lei prendere sculacciate a culo nudo, ma non credevo poteste arrivare a umiliarla così” La nonna continuò: “da tempo sta facendo la birichina, aveva bisogno di una bella punizione. Visto che bella, senza neppure un pelo.” Maria Grazia aveva cominciato a piangere, la colf lavorava pure per la famiglia di altre sue amiche, era una pettegola e ormai sarebbe stata svergognata davanti a tutti. La nonna continuò: ”non è stata l’unica a subire questo affronto, la signora pure, proprio ieri sera è stata rasata, il primo sgarro e vedrai pure lei, con tutte le cosine nude.” La colf era interdetta, Una volta mi ha detto che sono abitudini del suo paese, ma penso che un po’ di benevolenza non sarebbe male:” la nonna rise, al mio paese per le donne, le dispute non si risolvono in tribunale, se hanno torto, la stessa famiglia le porta al centro della piazza, natiche nude e colpi belli forti, con la mano oppure con una spazzola, con una spatola. E al mio paese non c’è delinquenza. Maria Grazia stringeva le gambe per nascondere le sue nudità, “Ida - chiamò la nonna- vieni qua. E pure tu, dammi una mano. Arrivò Ida con il timore sul viso, la colf, faceva fatica per non ridere. Presero la ragazza per le braccia e l’allontanarono dalla sedia, poi la nonna le alzò la gonna: “Ecco un bello spettacolo” con la vestina arrotolata e le mutande alle caviglie, si trovò davanti agli occhi della colf, mentre la nonna la colpiva sulle natiche nude. “Mettiti a studiare sciocchina, se non vuoi che questo spettacolo lo facciamo sul balcone.” Maria Grazia piangeva, “no nonna, ti prometto che non lo faccio più.” La colf disse, “Non ho mai visto una donna grande senza un pelo, e malignamente le abbassò il busto mettendola a angolo retto. Poi cominciò con le sue mani rugose a toccarla un po’ dappertutto. Pensava che la nonna la fermasse invece la incitava a farla accarezzare. Era nuda e la rasatura la faceva ancora più ridicola, culetto con il solco aperto e sotto si vedevano bene le grandi labbra, belle cicciotte. La madre era terrorizzata che dovesse subire lo stesso trattamento. Ieri Elvira con nonna e padre, avevano pensato di usare la colf, per umiliare lei. Tutte le sue amiche sapevano che il marito la costringeva a stare con le tette al vento per giornate intere, evitava sempre discorsi a proposito. Avevano un tenore di vita molto buono, grazie non solo al fornito stipendio del marito, ma pure per quello che dava la suocera che era molto ricca, perciò sopportava. Ora l’anziana signora aveva la nipote sulle gambe a angolo retto e costringeva la colf a accarezzarla. Quella aveva un ribellismo sociale, visto che aveva un tenore di vita molto modesto e si si divertiva a toccarla dappertutto, commentando: “Che bel culetto, si sentono gli spunzoni dei peli che stanno ricrescendo, e che bella cosina, quando ti hanno fatto questo trattamento sarai stata liscia come una pesca. Ricordo la prima volta che ho visto tua nonna sculacciarti, quanto ho riso, ma ora hai 18 anni pensavo che queste abitudini fossero finite.” La nonna diede qualche colpo sulle natiche nude e si rivolse alla colf: “ Vuoi approfittare?” La donna si mise a ridere; “Ferma disse la nonna, non ti contorcere, due sculaccioni non hanno mai fatto male a Nessuno.” Anna guardò il culetto nudo e diede qualche colpo, ma la nonna, le mise in mano la spatola di legno e la colf si divertì a farle le natiche a strisce. Ci aveva preso gusto e la colpì senza pietà. Poi senza chiedere permesso si avvicinò alla padrona, con le tette di fuori e gliele strizzò, cominciò con i capezzoli e passò alle mammelle, belle grandi, ancora sode. Maria Grazia con un filo di voce disse: “Devo fare la pipì. La nonna entrò in un bagno e uscì con una bacinella.” Stai subendo una punizione per averti trovata a leggere un giornaletto invece di studiare, non possiamo interrompere. La colf era eccitatissima, entrata nella parte, fu lei a mettere la bacinella a terra e mise Maria Grazia a gambe aperte sopra:” Forza, facci vedere come fai la pipì!” La ragazza si mise a piangere e la madre che poco aveva sopportato l’indifferenza della figlia mentre la sera prima le rasavano il pube, le diede qualche colpo sul sedere a mano aperta; “ Fa la pipì” La poverina si accucciò, ma si vedeva le grandi labbra cicciottelle e cominciò a urinare, con grandi risate delle donne presenti. La colf era eccitata, le prese le grandi labbra e gliele strinse.” Scusate ma io devo finire i mestieri, però voglio lavare io questa patatina bagnata di piscio. Lei e Ida la sollevarono e la portarono in bagno, la misero seduta sul bidet e la colf, cominciò a insaponarla con il liquido intimo. Poi la sciacquò, e l’asciugò con un candido asciugamano.” Pensare che quando ho visto per la prima volta tuo padre che ti sculacciava senza mutande, ho pensato che mi sarebbe piaciuto darti qualche colpetto. Nella vita bisogna saper aspettare.” Maria Grazia aveva la gonna arrotolata che le lasciava la fica nuda e rasata. La colf le si avvicinò e gliela prese tutta nella mano,” senza peli si vede tutto meglio:” E la ragazza riprese a piangere. Poi ebbe come un senso di rivalsa, “io ho diciotto anni, lei ne ha cinquanta e vedessi come l’hanno conciata, proprio ieri, è ancora più nuda di me.” La colf non voleva andare fuori del seminato, cercava di non esagerare, però vedere quella donna bella grassottella con le parti intime rasate, l’aveva eccitata, era bagnata e guardò la nonna. “A me non piace fare la spia, disse rivolgendosi alla nonna, ma ho visto con questi occhi la signora accompagnarsi con un signore che lavora dove sta il marito. Non faccio nomi, ma ho saputo che queste passate al bar, sono frequenti. Sono in questa casa da diversi anni, non ho piacere che siate sulla bocca di tutti e lei viene considerata una donna facile.” La nonna la guardò con gentilezza; ”l’ho vista pure io senza farmene accorgere e lei ieri lo ha negato.” La colf continuò:” è quel signore molto elegante che a volte è venuto a pranzo” La nonna era al settimo cielo: Sei disposta a raccontarlo davanti a mio figlio?” La colf rispose con rapidità” Certo dico solo quello che è vero.” Ida cominciò a indietreggiare e la nonna disse, prendila. La colf era forte, la bloccò prima che riuscisse a scappare. La trascinò vicino alla sedia e se la mise sulle gambe di traverso a pancia in sotto. Ida piangeva” Cosa volete fare, io sono la padrona e lei è la nostra colf” La suocera la guardò in quella posizione, ma coperta, si avvicinò e le arrotolò il vestito, era senza mutande e comparvero due bei meloncini che stringeva spasmodicamente: Ida chiese aiuto alla figlia, che insolente le disse: ”Tu hai aiutato me?” la colf e la suocera scoppiarono a ridere: “Allora vieni di qua e immobilizzale le spalle. Maria Grazia ubbidì e la suocera la colpì sulle natiche nude, belle tornite, poi le aprì le gambe e comparve la vulva tutta rasata: “ Che vergogna disse la colf e le mise una mano sulle grandi labbra, portandola in alto così si aprirono e mostrarono una fica senza peli, sembrava un frutto maturo. La suocera continuò:” Avanti Anna una donna che spende soldi e va in giro con uomini che non sono il marito, penso meriti una punizione.” Anna cominciò a battere i due meloncini che per il dolore si aprirono mostrando un buchetto grinzoso.” La suocera disse: “parlerò con mio figlio e ti farò sapere cosa pensa di fare con questa puttanella. Hai detto che sei disponibile a raccontare pure a lui, le uscite al bar?” Anna assentì:” Certamente, potrei fare i nomi di parecchie signore che l’hanno vista, è il pettegolezzo del giorno” E diede un colpo ben assestato alle natiche ormai gonfie e rosse. Siete sulla bocca di tutti, almeno si fosse nascosta e Maria Grazia con piacere vide che le strizzava la fica e continuava a colpirla.” Lei uscì dall’angolo dove si era nascosta e approfittando che la nonna si allontanò si avvicinò alla madre, guardandole bene il culo, era un bel vedere sembravano davvero due meloni, tondi e stretti quando arrivavano i colpi, ma nei momenti di pausa si lasciava andare allargando il solco. Anna ci aveva preso gusto, non aveva simpatia per la signora che la trattava sempre con supponenza, Ida stava alla sua mercé, piegata sulle ginocchia di quella cafona analfabeta a angolo retto, con i piedi che posavano a terra e si ritrovò la mano rugosa della colf che le aveva preso la vulva e la stringeva. “ Sei bagnata, non dirmi che ti sei eccitata.” Ida cercò di alzarsi e Maria Grazia la fermò, aveva solo un leggero vestitino che le avevano arrotolato per metterla a culo nudo. Maria Grazia rise sguaiata:” Chissà che si inventano e le diede colpi a destra e a sinistra.” Ti diverti a darmele, pure davanti alla gente, ora posso sfogarmi, ma entrò la nonna che le prese il braccio prima che si posasse su quel bel culo:” Chi ti ha dato il permesso? Tu non conti niente, quando torna Elvira ti faccio fare il fondo schiena a strisce, appunto ho un piccolo scudiscio. Maria Grazia implorò:” Nonna no, fa troppo male.” E la nonna:” Tu devi pagare il giornaletto nel libro di latino e i colpi che hai dato a tua madre senza il mio permesso.- Si voltò verso Anna- finisci di fare le tue faccende, io ti pago il doppio per oggi e aspetto la promessa. Anna fece scendere Ida dalle gambe e il vestito scivolò giù. La suocera la guardò senza compassione; “ Non dico bugie, ma al mio paese, una donna che aveva messo le corna al marito, in pratica quello che ha fatto lei- e indicò Ida, è stata punita dalla suocera, ha lasciato il marito fuori, e ha chiesto aiuto ai due figli scapoli, l’ha messa completamente nuda davanti al portone e hanno cominciato a chiamare gente. Lei cercava di rannicchiarsi per coprirsi, ma i cognati la tenevano ferma, non l’hanno sculacciata, l’obbligavano a tenere le gambe spalancate, le hanno dato qualche colpo per farle mettere in avanti la vagina, poi l’hanno girata per far vedere il culo. Alla fine è arrivato tutto il paese che rideva a crepapelle. Il giorno dopo aveva un febbrone, ma prima di parlare con un uomo che non fosse il marito ci ha pensato. Eh Ida, sarebbe carino metterti fuori alla porta finestra, solo che ho paura di ritrovarmi la polizia a casa. Qui a Roma queste cose non si possono fare.” Anna prima di uscire dalla stanza chiese:” Quanti anni aveva questa donna? “ La nonna non smise di ridere, ricordando l’episodio: ”Una trentina, una bella ragazza. Uno degli spettacoli più divertenti che ho visto in vita mia. Ma non preoccuparti, tu vieni e racconta a Flavio quello che sai, magari fai il nome delle signore che spettegolano, vedrai che ci penserà lui a inventare qualcosa.” Ida era contrita e non parlava, ma sapeva che non l’avrebbe passata liscia e si sentiva tremare all’idea.
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