Storia di Maria Grazia

di
genere
dominazione

Da non credersi, ma fino a diciotto anni le aveva prese, per cose di scarsa importanza, non era capricciosa, ma se la madre era nervosa, e questo accadeva spesso, insoddisfatta della sua vita, specialmente per i rapporti tesi e di sudditanza con la suocera, un marito padrone che la picchiava spesso e volentieri, era facile che si sfogasse con lei. A volte con grande imbarazzo si era trovata sulle gambe della madre, molto più alta e forte di lei sculacciata sulle mutandine, o addirittura col culo messo a nudo, a volte in presenza delle amiche della madre, erano inutili le sue grida:” perdonami, non lo faccio più, ti prego, no, no, non mi togliere le mutandine!”, purtroppo chi era presente, non si sa perché, veniva preso da una risata anche se nulla c’era di spiritoso, aumentando il suo disagio, e quando finiva non si sapeva se era più rosso il suo viso o il culetto. Questo castigo, non le veniva inflitto solo dalla madre, ma dalla nonna e ahimè, pure dal padre, da lui era più cocente, e doloroso, l’uomo aveva mani grandi e una forza tutta maschile, a ogni sculacciata seguiva una strizzatina e mentre la puniva le diceva cose che la sommergevano nella vergogna:" ma che bel culetto, tondo tondo, A volte non se la metteva sulle gambe, ma la faceva piegare sul panchetto del pianoforte e cominciava a motteggiarla:" ma guarda che bello spettacolo, sotto questo culetto c'è un boschetto biondo che nasconde un piccolo gioiello rosa, e furtivamente sfiorava la sua vagina, Una punizione molto umiliante, dopo, aveva capito che forse era una maniera di usarla per qualche giochetto che facevano i genitori nei loro momenti intimi. Da fuori sembravano quasi perfetti, ma come tutte le famiglie nascondevano cadaveri nell’armadio. Ultimamente non le buscava più e quella barbarie le veniva risparmiata, l’ultima volta le era era stata inflitta dal padre, distrattamente aveva urtato un vaso su un tavolinetto che si era rotto in mille pezzi. In quella settimana compiva diciotto anni, era una donna fatta, ma aveva captato nel padre uno strano piacere nel metterla a nudo e toccarla con le sculacciate. E non era finita lì, poi per qualche minuto l’aveva messa contro il muro, e costretta a tenere la vestina alzata e le mutande alle ginocchia, come una bimbetta piccola. Il padre era uno sporcaccione anche ora che aveva quasi diciannove anni e la sorella ventisei, se poteva le toccava le bloccava e le accarezzava sulle natiche, le strizzava con un piacere che si percepiva, metteva le mani sotto le gonne, ma non toglieva loro mai le mutandine, era comunque un gesto osceno, che un padre non deve mai permettersi di fare con le figlie, oppure cercava di infilare le mani nella scollatura per accarezzare i seni che la grande aveva già sviluppati e a Maria Grazia stavano diventando belli, quasi fossero di marmo. Loro si dimenavano, ma l’uomo riusciva nell’intento. Maria Grazia era terrorizzata da una cosa, spesso il padre che, se c'era qualche mancanza usava ridacchiare e dire:" mi sa che devo tornare ai miei metodi, fare rosso quel bel culetto che hai." lei lo conosceva come un satiro e aveva paura ogni volta di sopportare una punizione così vergognosa. Quando la sculacciava le diceva pure, attenta, fa la brava, altrimenti ti sculaccio fuori al balcone, noi siamo al primo piano e io presento il tuo bel culetto verso la strada, così ti vedono tutti. Altra minaccia, un periodo, che aveva avuto un calo nel rendimento, tornati i genitori da colloqui con i professori, il padre le aveva dato un ultimatum, hai un mese per recuperare, se al prossimo colloquio non mi dicono che sei migliorata, ti metto nuda fuori al balcone, ti espongo quando finiscono le lezioni e tutti escono da scuola. La madre, cattiva aveva aggiunto;" Fai chiasso e non studi, aiuto io tuo padre a spogliarti, non ti lasciamo neppure le mutandine e ti facciamo girare su te stessa, sai come ti insulteranno i tuoi compagni dopo, diventerai lo zimbello di tutti. Con queste minacce era diventata un esempio. la sorella era più tranquilla e studiosa di lei, ma un periodo che frequentava un ragazzo che non era visto di buon occhio dai genitori aveva subito una punizione tremenda, la madre l'aveva spogliata nuda, non l'aveva picchiata, ma costretta a stare così tutto il giorno, pure in presenza della donna delle pulizie, che facendo i mestieri ogni tanto la guardava e rideva. Altra cosa terribile tutti le amiche della madre sapevano di questi metodi antiquati, le prendevano in giro, facevano domande imbarazzanti, specie a Maria Grazia che era esposta di più alle punizioni: " Ma allora tuo padre ti vede completamente nuda? mentre ti sculaccia ti tocca? mamma mia che vergogna, io morirei" E la madre infieriva, " Certo, così impara, il padre la mette sempre a culetto nudo, a volte sul panchetto in ginocchio con le gambe che per il dolore apre e mostra pure la sua bella patatina, adesso è grande ce l'ha tutta coperta di peli biondi, l'ho vista pure io, e se non si comporta bene, lei sa cosa le aspetta.
scritto il
2024-01-27
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