Incontro al mercato

di
genere
etero

Martedì, giorno di mercato. Nella mia zona, c'è in questo giorno la settimanale vendita delle bancarelle. È un bel momento per il rione, parecchia gente ci si ritrova, per gli acquisti soprattutto, ma anche per socializzare, per rivedere altre persone. Le bancarelle sono le più svariate, da quelle di genere alimentare, frutta e verdura, il pescivendolo, quello dei dolciumi, a quelli di abbigliamento, casalinghi e altro. Ultimamente è aumentata la presenza di extracomunitari, senza bancarella, i loro spazi composti solamente da un panno sopra il quale sono posti in bella mostra DVD, CD, borsette, occhiali, hanno molti osservatori, qualcuno compra anche da loro. Si può dire che tutti dopo essere stati al mercato tornano a casa soddisfatti, clienti e venditori.
Oggi sono a casa, un giorno di ferie per recuperare un po' dal lavoro, per sistemare alcune cose, e ne approfitto anche per andare a fare un po' di spesa. La vita da single è abbastanza dura, la libertà la si paga, gli impegni non sono solo mondani, ma anche quelli quotidiani, la spesa, le bollette da pagare e così via. Oggi mi ci dedico. Ultimamente ho diradato le mie uscite, ho conosciuto una donna in chat, spesso alla sera mi sono ritrovato davanti al personal computer a parlare con lei, prima brevi colloqui, poi sempre più intensi, più lunghi, ore che volavano senza accorgersi di quanto il tempo passasse velocemente. Siamo passati a scambiarci gli indirizzi e-mail, a scriverci diverse volte al giorno, poi a darci i numeri di telefono. Anche qui continuavamo a parlare, parlare,
via via ci siamo conosciuti, sempre più, ma mai, anche se so che lei abita nella mia stessa città, ci siamo dati appuntamento per vederci. È un desiderio che cresce ogni volta sempre più, ma ogni volta qualcosa ci frena, è un bellissimo rapporto il nostro, forse il fatto di incontrarci di persona potrebbe rovinare quello che seppur inconsciamente proviamo l'un l'altro, una attrazione profonda.
La conosco, mi ha mandato la sua foto come io le ho mandato la mia, conosco a memoria il suo profilo, i suoi occhi, il sorriso che le inonda il viso. Ho cercato di chiederle più volte se se la sentisse di incontrarci, ma ogni volta ho ricevuto un gentile rifiuto, il timore che potesse esplodere qualcosa di importante tra noi. Anche ieri, le ho detto che sarei rimasto a casa, ci siamo lasciati dopo la solita telefonata con la voglia repressa di vederci.
Questa mattina, quindi, ho sistemato alcune cose in casa, e sono uscito. È una giornata uggiosa, il cielo non promette niente di buono, grigio, nuvole cariche di pioggia aspettano solo il via per inondarci. Mi sono premunito di ombrello e sono uscito. Un giro di ricognizione per valutare cosa e dove acquistare un po' di roba, ho trovato la vicina anziana, un saluto di cortesia, poi mi sono diretto a una bancarella, mi sono messo in fila con il pensiero rivolto a lei.
Avevo ancora un paio di persone davanti a me ed ascoltavo i discorsi della gente, assaporavo i profumi della frutta esposta, quando ad un tratto il rumore di una cassetta di frutta che cadeva a terra mi fece voltare. In un'altra bancarella la gente si stava spostando, un ragazzetto stava portando un carico di rifornimento e una cassetta rotolava a terra spargendo il suo contenuto. Voltandomi la riconobbi. Rimasi stupito. Anche i suoi occhi incontrarono i miei. Ci siamo fissati a lungo, poi, ho lasciato la fila e mi sono diretto da lei. Anche lei mi aveva riconosciuto, la borsa della spesa le cadde di mano, la nostra sorpresa è stata veramente enorme. Ci siamo fissati a lungo senza trovare le parole, poi il rombo di un tuono ha rotto l'incantesimo o meglio, ha rotto il ghiaccio tra di noi.
Ciao - fu il nostro saluto. Le ho raccolto la borsa della spesa e ci siamo diretti sotto i portici della via per ripararci, già le prime gocce cominciavano a cadere, a far scappare la gente, frenetica stava diventando l'attività degli ambulanti per coprire la propria mercanzia in esposizione.
Sotto i portici, ci siamo ancora guardati negli occhi, poi una sua risata.
- Non è proprio possibile, tu qui -
- Guarda che qui ci abito, nemmeno io ho mai immaginato di trovarti, non mi hai mai detto dove abiti. È solo una coincidenza, una stupenda coincidenza.
- Già, e allora cosa facciamo? -
- Non saprei, quantomeno ti accompagno, non ce la fai a portare tutta quella spesa, e poi piove. -
- Carissimo, così scoprirai proprio tutto di me, ma vista la situazione non posso che accettare la tua offerta - mi ha detto. Ci siamo incamminati, sembriamo proprio una coppia adesso, il marito che porta la spesa alla moglie, il giornale sottobraccio.
Si è fermata a guardare una vetrina, mentre io do un attimo di tregua alle braccia, le borse sono pesanti.
- Ma quanto mangi?, hai svaligiato la bancarella - le ho detto
- Almeno così non devo stare a uscire in continuazione, preferisco fare la scorta.
Camminando, continuiamo a sorriderci, le parole non escono dalla bocca, ma i nostri sguardi parlano da soli. Siamo arrivati al suo portone.
- Vuoi salire? - mi dice.
Ho un attimo di titubanza. - Solo se a te fa piacere - le rispondo.
Mi guarda, colgo un piccolo lampo nei suoi occhi - Vieni -
Saliamo, apre la porta del suo appartamento, butta la borsetta sul divano e si dirige verso la cucina.
- Dammi una mano a sistemare, vuoi? -
Così comincio a svuotare le borse e a passare i vari sacchetti, lei li sistema nel frigorifero, nell'armadietto, finché le borse non restano vuote sul tavolo.
E adesso? Pensavo tra me e me.
- Lo vuoi un caffé ? - mi chiede - Lo preparo in due minuti -
- Volentieri, anzi lo faccio io, modestamente me la cavo in cucina, va a cambiarti -
- Allora il barattolo è in quell'armadietto, io vado -
Comincio a preparare, la sento allontanarsi, rumori nell'altra stanza.
Mentre la caffettiera è sul fornello, guardo fuori dalla finestra, la pioggia è aumentata d'intensità, non c'è più nessuno per strada, già è quasi ora di pranzo. Sento dei passi e mi volto.
Lei è tornata, si è cambiata, ora un paio di jeans molto attillati le fasciano le gambe che risultano snelle, lunghe, una camicetta rosa, sbottonata il giusto.
Si avvicina, mi avvicino anch'io a lei.
- Claudia -
- Stefano -
- È tanto che ci conosciamo, sappiamo tutto di noi e quel momento tanto atteso, ora è arrivato, all'improvviso e forse per questo ancora più bello. Ma.. non so se riesco a dirti…
- Zitto, non c'è niente da dire - Mi butta le braccia al collo.
Ci baciamo, a lungo, quel bacio che ci eravamo dati tante di quelle volte, ora è realtà.
Passionale, i nostri corpi così vicini, il suo profumo, il colore dei suoi occhi, diamo sfogo al nostro desiderio. Mi sembra di sentir battere il suo cuore, come anche il mio che già corre.. corre..
Il rumore del caffé che sale ci distoglie dal bacio. Spengo il fornello.
Prepara le tazze lei, sa che mi piace zuccherato, mentre il suo è amaro.
Ci sediamo e lo beviamo.
Guardo l'ora, lei anche, siamo, nonostante tutto, ancora imbarazzati.
- Senti - ogni volta che me lo dice, sento un brivido scorrere sulla schiena.
- Perché non mi fai compagnia a pranzo?. Sono sola oggi, sarà il tempo, ma non ho voglia di stare da sola. -
- Se ti fa piacere - rispondo.
- Certo, mi dai una mano?, preparo una cosa veloce -
Sentivo anche nella sua voce un'incrinatura, una certa paura.
Prende due patate, comincia a lavarle, e una cade per terra. Mi chino a raccoglierla e anche lei fa lo stesso, La mia mano copre la sua, insieme l'abbiamo presa. Ci ritroviamo ancora viso a viso, ci guardiamo, ancora una volta, apro la mia mano, con l'altra, insieme prendo il suo volto, l'avvicino al mio e comincio a baciarla.
Non resisto, sento crescere dentro di me una voglia, la voglia di averla.
Lei ricambia il mio bacio, le nostre lingue vorticano incontrandosi. Ci rialziamo, siamo ancora in piedi, ancora stretti. Non c'è più respiro. Incollate le nostre labbra, i nostri corpi.
La stringo a me, sento i suoi seni sul mio petto spingere. Ora siamo presi dal bacio. Le accarezzo la schiena, le spalle, le bacio le guance, il collo, sentire il suo respiro pesante, mentre lo faccio, il suo profumo mi eccita ancora di più, se ne accorge, spinge il suo bacino verso il mio dove già il mio sesso è li, imprigionato nei boxer che si agita, ingrossandosi. Se ne accorge anche lei, ma non disdegna, anzi, preme sempre più verso di me.
Mi stacco un attimo da lei e la guardo, chiude gli occhi e li riapre incontrando i miei.
Ha capito, anche lei sente il desiderio salire, me ne accorgo da come riapre la bocca, a metà, ansiosa di altri baci. Mi prende la mano, insieme ci dirigiamo in camera da letto.
Ci guardiamo, poi di fronte a lei, comincio a sbottonare la camicetta, segue i miei gesti, la sua mano sulla mia la accompagna. Gliela tolgo, rimane con il reggiseno, lei ripete su di me questa operazione. Quando anche la mia cade a terra, comincia a baciarmi il petto, la sua lingua scorre sui pettorali, sfiora i miei capezzoli. Intanto le slaccio il reggiseno. Ora siamo a petto nudo, ci stringiamo, il contatto delle nostre pelli, il suo corpo un pochino più freddo del mio, i suo capezzoli che spingono nelle mie carni, già turgidi , duri, eccitati.
Mi scosto da lei, comincia a sbottonarsi i jeans.
- Lasciami fare caro - Se li sfila, le guardo le gambe snelle, le autoreggenti, gli slip di pizzo nero.
Ritorna verso di me, sorridendo. Si inginocchia, comincia ad armeggiare con la cintura dei miei pantaloni, La sgancia, la sfila, Passa più volte la mano sul mio sesso il cui gonfiore si nota attraverso il tessuto. Sbottona i pantaloni che senza altro sostegno cadono ai miei piedi.
Ora comincia a baciare il tessuto dei boxer dietro il quale il mio sesso resta in attesa. Sento le sue mani che lo sfiorano, poi all'elastico, due dita entrano per farli scendere. È un movimento lento, sensuale che non fa altro che aumentare il desiderio. Ora sono giù, il mio sesso finalmente libero si erge, impetuoso di fronte a lei. Comincia ad accarezzarlo, la sua mano scorre su di lui, lo accoglie in se, comincia a muoversi su e giù. L'altra mano invece accarezza l'interno delle mie cosce, sale verso i testicoli, li accarezza. Rimango lì. Guardandola. Solleva lo sguardo, sorride, sorrido anch'io.
Poi avvicina la sua bocca al mio sesso, comincia a baciarlo, la sua lingua esce, passa sulla punta, la stuzzica, tutto intorno, scende lungo di esso per risalire, una , due, tre volte, mentre con la mano continua a masturbarlo.
- Mi piace, com'è bello, caro -
Non riesco a risponderle, sono troppo preso, lei continua, è meraviglioso. Una sensazione unica, il calore della sua bocca avvolge il mio sesso, il fresco lasciato quando risale per poi ripiombare nel caldo, la sua lingua che passa intorno,
La fermo, le faccio segno di alzarsi, mi metto di lato e la prendo con un braccio sotto le gambe, la porto in alto, lei si appoggia con le braccia al mio collo, ci baciamo ancora.
La depongo sul letto, poi mi metto cavalcioni su di lei, le accarezzo i seni, li stringo tra le mani.
Sono piccoli ma sodi, li accarezzo, mi chino a baciare un capezzolo. Lo prendo in bocca, la mia lingua gli passa in circolo, lo stuzzica, lo sento reagire, sembra svettare, turgido, lo mordicchio con i denti, ma delicatamente, mentre la mia lingua continua a passargli sopra. Ripeto le stesse cose all'altro, mentre con le mani non smetto di accarezzarla.
Con la lingua, poi scendo seguendo la linea del suo corpo, scendo, scendo, all'ombelico, la sua pelle liscia odora di bagnoschiuma, di una doccia fatta di recente, poi scendo ancora.. sono all'elastico degli slip, bacio la linea di pelle appena sopra, le mie mani sono sulle sue gambe, le accarezzo, verso l'interno delle cosce, risalgo verso il suo sesso coperto, le porto all'elastico degli slip e comincio a toglierli,, Si inarca un attimo per favorire. Piano, lentamente la pelle si scopre,, ora appare un cespuglio di peli,, un triangolo curato,,, e sotto di esso ecco apparire il suo sesso, ancora chiuso, ma già caldo, il suo odore mi inebria il naso. Lo bacio, finisco di toglierle gli slip.
Mi guarda con aria rapita, quanto, tante volte ci eravamo detti si stava avverando, ora eravamo lì, nudi, desiderosi l'uno dell'altro.
- Ti voglio- le dico. - Anch'io… ho tanta voglia di te, vieni. - mi risponde
- Adesso, siiiii - Mi giro, - Cara, vieni sopra - - Eccomi -
Ora lei è su di me, e si china sul mio sesso, sento la sua bocca che lo avvolge, mentre io, le allargo leggermente le gambe. Il suo sesso è lì. Davanti a me. Comincio ad accarezzarlo, ad accarezzare le cosce, il loro interno, i suoi glutei. Voglio tutto di lei.
Mentre lei continua incessantemente, con le mani, con la bocca, anch'io comincio con la lingua a scorrere sul suo sesso, sulle sue labbra, spingendo un poco per aprirle, in circolo poi..
Il clitoride stuzzicato si fa duro, la mia lingua impazza nel suo sesso, ora uso anche le dita per allargarlo, la mia lingua entra dentro, a fondo.
La sento reagire, sento la sua lingua muoversi velocemente sul mio sesso, ora siamo presi dai nostri sensi. I respiri si fanno rumorosi, lenti, ora uso anche le dita nel suo sesso, ne spingo una dentro di lei, e lei mugola mentre sento le sue mani avvicinarsi al mio foro. Sento le sue dita che passano in circolo.. premere, come io sto facendo con lei.
Anch'io voglio il suo forellino dietro, comincio a baciarlo, con le mani le stringo i glutei per allargarli un poco. Ho le dita umide, della mia saliva, dei suoi umori, avvicino un dito e comincio a premere per entrare anche li. Un sussulto, i muscoli che si irrigidiscono, poi la sua voce
- piano caro, piano, - - certo - le rispondo.
Sento che si rilassa, cerca di aiutarmi, rilassando i muscoli, ecco il mio dito che entra, accompagnato da un suo mugolio di soddisfazione, comincio a muoverlo avanti e indietro, sempre più facilmente, lei riprende possesso del mio sesso, io continuo..
La lingua, le dita, la sua bocca..
Poi si ferma, mi fermo anch'io.
- Ohhh , adesso caro, adesso, sei mio, - Si alza, si gira. Mi guarda. Prende in mano il mio sesso e se lo guida nel suo. Lo sento entrare, lo vedo sparire dentro di lei. Si ferma tenendolo stretto dentro di se. Poi comincia a muoversi avanti e indietro mentre è tutto dentro, i suoi capelli ondeggiano, in un ritmo ipnotico, poi si ferma. Si alza e si abbassa, le mie mani vanno sui suoi fianchi, poi più giù, a mano aperte le tengo i glutei accompagnandola in questo movimento. È stupendo. I suoi occhi brillano, io sorrido mentre lei continua… La faccio fermare, mi alzo, la bacio,
- Tesoro, ora sono io che ti prendo - la bacio nuovamente, si rialza e si stende sul letto
- Caro, come mi vuoi, sono tutta tua, prendimi .-
Non me lo faccio dire due volte. Il mio sesso è duro, io eccitato, lei anche.
Le prendo una gamba, la porto verso la mia spalla e sposto l'altra sua, mi guarda estasiata.
Ora, prendo il mio sesso e con la mano lo dirigo verso il suo foro posteriore, lo appoggio, sforzo per entrare, c'è resistenza, spingo, piano entra, un poco alla volta, esco e rientro in quel pertugio ogni volta un poco di più. Mi guarda, una piccola smorfia di dolore e un largo sorriso.
Ecco… comincio a muovermi sempre più, dopo il primo momento, entro ed esco in lei, che con le mani si tocca il sesso, lo sfrega, lo allarga, si tocca il clitoride, si mette anche le dita dentro, per provare sempre più godimento.
- Dai caro, dai, prendimi tutta - Oh sii ---
Ora esco, e passo al suo sesso, è lei che mi guida tenendo aperte le labbra del suo sesso.
Ora entro di prepotenza, con colpi forti, la mia eccitazione è al massimo, entro a fondo, rapidamente, Ora il suo sesso è umidissimo, il mio pene scivola in lei, me lo stringe per sentirlo in lei, poi lo rilascia e io continuo a muovermi in lei.
- Ohh caro, dai, continua , continua che vengo, dai ti prego - anch'io sento che sto per raggiungere l'apice, ora i miei colpi sono frenetici, lei mi guarda, gli occhi fissi nei miei.
Ancora a fondo, sento arrivare il mio liquido, lo sento salire dentro di me, lei lo capisce, vede il mio sguardo teso in questo momento. Stringe le sue gambe sui mie fianchi. Ancora pochi colpi, ancora lei mi stringe.
- Ahhhhhh - l'urlo le sale dalla gola, il raggiungimento dell'orgasmo da parte sua, mentre anch'io,
ormai, mi sto abbandonando in lei, il mio seme che esce impetuoso, caldo, alla fine di questo atto.
Il mio viso si rilassa mentre i miei colpi in lei si fanno più lievi, sento che con i suo muscoli tiene il mio sesso stretto in lei, mentre le ultime gocce escono, il piacere suo, e il mio che si uniscono in un lago caldo dentro di lei.
scritto il
2010-04-23
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