Incredibilmente Sabrina 3
di
Amico Complice Napoli
genere
zoofilia
- Innanzitutto il cane deve poter correre, deve fare allenamento.
-Lei mi sa consigliare un buon posto? e mentre parlavamo Argo cercava di annusarmi in mezzo alle gambe e mi dava un certo senso di fastidio. Mi sentivo oppresso da quella furia. Poi passava ad annusare le gambe di Sabrina.
Wuhu che goduria vederla importunata dal cane. Si copriva le gambe ma Argo affondava la museruola all'interno delle cosce e le alzava la gonna bianca.
In verità mi sentivo un po' vigliacco nel non muovere un dito. Proprio non mi andava di fare niente. Ero privo di volontà. Stavo godendo a occhi aperti. I movimenti di Sabrina mi facevano impazzire e penso che lei si sia accorta di questo perché il viso le era diventato rossa rossa.
-Non so cosa gli è preso, le chiedo scusa.
-Non si preoccupi, i cani sono come gli uomini solo che quando sentono qualcosa di buono, senza nessuna offesa, non si riescono a trattenersi e meno male che ha la museruola, le dissi.
Grazie per il consiglio, non so proprio come fare per sdebitarmi per la brutta figura.
-Mi vedere basta il tuo sorriso quando entri nel parco, e andò via senza voltarsi.
Quella volta mi sentii proprio bugiardo. La mia risposta era vera, così avrebbe fatto un gentiluomo. Ma dentro di me iniziava la guerra. Stavo cambiando. CaZzo.
Quel giorno andai a lavoro e la mia mente ritornava al muso di Argo che era riuscito a valicare il Delta di Venere di Sabrina.
Inizia a fantasticare. Immaginai che il naso del cane fosse bagnato dagli umori di Sabrina. Ne immaginai la fragranza, il flavour, il bouquet di aromi che la sua figa emanava.
Fui richiamato più volte dal mio assistente, un giovane collaboratore che tenevo vicino a me e che mi aiutava in ogni occasione.
-Sig. Vanni tutto bene?
-Sì perché?
-Oggi mi sembrate assente, forse c'è qualcosa che vi disturba?
E' solo una questione di privacy se ometto di citare il nome del mio collaboratore, ma posso dirvi che anche se giovane azzeccò in pieno la sua diagnosi.
Era assurdo, la sentivo in sintonia, ero in sintonia, ma nulla di esplicito era stato detto. E continuavo a farmi del male mentalmente. Non poteva essere. All’epoca avevo quarantacinque anni, non era possibile che una così bella ragazza fosse attratta da me. Poi pensavo che in fondo tutti mi dicevano che ero un bell’uomo e così riprendevo a masturbarmi mentalmente.
-Non è niente di preoccupante, oggi son solo un po' fuori fase, tante per restare nel nostro mestiere. Stasera vado a casa e domani mattina sarà un altro giorno, come disse Rossella di Via col Vento.
Continua...
P.S. Scusatemi se scrivo con un po' di ritardo e per qualche refuso, scrivo di getto e solo quando ho un po' di tempo e grazie per avermi letto.
Chi lo desidera può scrivermi a: amico_complice@yahoo.it
1
voti
voti
valutazione
6
6
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Incredibilmente Sabrina 2racconto sucessivo
Incredibilmente Sabrina 4
Commenti dei lettori al racconto erotico