Il baio
di
Freddo
genere
zoofilia
Ciao a tutti, fin da bambino e poi da ragazzo mio nonno ha sempre avuto cavalli animali vari, e spesso e sovente mi piaceva osservare la monta dei cavalli , animali bellissimi con dei grossi cazzi lunghi esagerati e li , la mia immaginazione andava oltre i confini della realtà.
Un giorno mio nonno mi disse che l'Indomani sarebbe andato in un paese vicino ad acquistare un nuovo puledro e che mi sarei dovuto occupare degli animali, ero tutto euforico e non ci dormì la notte, l'indomani di buon mattino andai nella stalla prestissimo ,entrai e quell'odore di stalla mischiato al piscio delle lettiere dei cavalli mi stordì, chiusi la porta e mi avvicinai a Ettore un magnifico baio con un cazzo enorme notato giorni prima mentre montava una giumenta, mi spoglia nudo e entrai nel box ero io è il cavallo ,incominciai ad accarezzarlo sotto la pancia e pian pianino mi avvicinai al fodero del cazzo, immediatamente Ettore incomincio a tirare fuori il cazzo e che si allungava sempre di più , incominciai a menarglielo e mi resi conto della circonferenza della sua cappella enorme , in ginocchio incominciai a sbocchinarlo con grossa difficoltà leccandogli il buco al centro della cappella il profumo mi inebriava sapeva di urina misto a sborra, ad incerto punto mi misi a pecora lo volevo nel culo ma aime non ci riuscì era troppo grosso allora continai a fargli un bocchino esagerato nel contempo mi masturbavo come un pazzo il mio arnese aveva raggiunto una lunghezza ragguardevole ad un certo punto mi resi conto che Ettore era inquieto e mentre continuavo a succhiare il suo cazzo con tutta la lingua senti , prima del liquido poi mi resi conto che stava per sborrare, non mi tirai indietro, aspettai un'altro secondo e sentii la bocca innodarmi di un liquido caldo, Ettore mi aveva sborrato in bocca, parte del liquido lo inghiottii con gusto anche perché avevo la sua cappella in bocca e la sborrata non avrebbe avuto altra via che la mia gola, immediatamente mi resi conto che il cazzo diminuiva di intensità lo tirai fuori i mi lasciai ancora un po' la sborra rimasta , successivamente la sputai sul mio cazzo avendo un orgasmo spaventoso e e sentendo sia sulle mani che ancora in bocca la sborra bianca di Ettore , che goduria .
Un giorno mio nonno mi disse che l'Indomani sarebbe andato in un paese vicino ad acquistare un nuovo puledro e che mi sarei dovuto occupare degli animali, ero tutto euforico e non ci dormì la notte, l'indomani di buon mattino andai nella stalla prestissimo ,entrai e quell'odore di stalla mischiato al piscio delle lettiere dei cavalli mi stordì, chiusi la porta e mi avvicinai a Ettore un magnifico baio con un cazzo enorme notato giorni prima mentre montava una giumenta, mi spoglia nudo e entrai nel box ero io è il cavallo ,incominciai ad accarezzarlo sotto la pancia e pian pianino mi avvicinai al fodero del cazzo, immediatamente Ettore incomincio a tirare fuori il cazzo e che si allungava sempre di più , incominciai a menarglielo e mi resi conto della circonferenza della sua cappella enorme , in ginocchio incominciai a sbocchinarlo con grossa difficoltà leccandogli il buco al centro della cappella il profumo mi inebriava sapeva di urina misto a sborra, ad incerto punto mi misi a pecora lo volevo nel culo ma aime non ci riuscì era troppo grosso allora continai a fargli un bocchino esagerato nel contempo mi masturbavo come un pazzo il mio arnese aveva raggiunto una lunghezza ragguardevole ad un certo punto mi resi conto che Ettore era inquieto e mentre continuavo a succhiare il suo cazzo con tutta la lingua senti , prima del liquido poi mi resi conto che stava per sborrare, non mi tirai indietro, aspettai un'altro secondo e sentii la bocca innodarmi di un liquido caldo, Ettore mi aveva sborrato in bocca, parte del liquido lo inghiottii con gusto anche perché avevo la sua cappella in bocca e la sborrata non avrebbe avuto altra via che la mia gola, immediatamente mi resi conto che il cazzo diminuiva di intensità lo tirai fuori i mi lasciai ancora un po' la sborra rimasta , successivamente la sputai sul mio cazzo avendo un orgasmo spaventoso e e sentendo sia sulle mani che ancora in bocca la sborra bianca di Ettore , che goduria .
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