Molly si arrende
di
MR1969
genere
etero
MOLLY SI ARRENDE
Le tue labbra mi baciano dietro il collo, con la mano hai spostato i miei capelli, baci pieni di passione, a dir poco coinvolgenti è la cosa mi piace parecchio.
Mi dà calore.
Mi dà eccitazione.
Sono sul tuo letto, vicina a te, inginocchiata, a gambe larghe con i talloni che fanno da sostegno alle natiche, sorretta da un giusto equilibrio.
Ti lascio lo spazio perché tu possa toccarmi.
Per istinto cerco d' inarcare la schiena.
Porto la testa all'indietro o di fianco assecondo la tua bocca, la tua lingua.
Mi basta che mi molesti amorevolmente.
La cosa mi è indispensabile.
Tu, dietro di me, appoggiato hai miei glutei, mi sfiori col torace la schiena.
È qui mi sciolgo.
Il tuo cazzo duro, eretto, preme sulla mia pelle, sul mio sedere, sei lubrificato.
Senza guardare, o toccare con lingua, sento che in punta c'è il tuo umore trasparente.
Dal buchino lentamente, di goccia in goccia fuoriesce il tuo miele per poi perdersi nella cappella.
Qui inizio a mollare i freni...!
Devo ammetterlo, da donna, il sentirti umido da memoria di quando l' ho prendo in mano, è lo faccio scivolare come musica lungo l' asta.
Memoria di quando l'ho in bocca per succhiarlo, girargli intorno con la lingua.
memoria di quel sapore che tanto mi piace e tanto mi eccita.
Averti qui con me, sentire la tua pelle mi devasta la mente.
Tanti desideri erotici tutti ingarbugliati fra loro:
Voglia di essere scopata
Voglia di toccarmi
Voglia di quel calore che si scatena come un fuoco quando ti sento salire, dentro in me.
Voglia di fartela leccare
Voglia di succhiarti, di sentirti spruzzare in gola
Voglia di prenderlo in culo.
Voglio di vederti godere con mano sul cazzo è occhi rivolti al cielo,
Il mio uomo che esplode davanti me
l'ho sempre trovato eccitante.
Sento il mio corpo cambiare, mi
chiede insistentemente di ascoltarlo.
Desidera, piano piano, sentirsi parte di te.
Ti vuole dentro, a piccoli scatti con la giusta passione.
Il mio corpo diventa incontrollabile e mentalmente anticipo quel piacere, quel calore che solo l' estasi del sesso mi sa' dare.
La parola chiave... potrebbe essere prendimi o mangiami... fammi tua.
Sono passati diversi minuti da quando hai incominciato a toccarmi e baciarmi.
Porti la saliva alle mie grandi e piccole labbra, per poi allargarle introducendo dentro più dita... ruoti dentro e fuori di me.
La tua pelle a contatto con la mia, mi fa' impazzire mi rende vogliosa.
Il tuo profumo lo trovo eccitante.
Il tuo sesso invitante.
Non ti resisto più.
Sei istintivo nel giocare con il mio corpo.
Ti desidero... ho ancora voglia di te.
Ora il tuo respiro sta cambiando ritmo, la tua voglia è palpabile; mi vuoi... vuoi riempirmi di nuovo...
Mentre mi baci e mi lecchi il collo, io
mi posso muovere su e giù senza perdere un minimo di quei secondi infiniti d'amore.
Ho capito che anche a te piace
sentirti eccitato.
Non conosco quale emozione, trasmette a un uomo quel fuoriuscire di gocce, quale input arriva al cervello, forse un desiderio d' insistere su quel piacere su quel muoversi.
Appagante è invitante allo stesso modo... una felice agonia... Un non perdere l'attimo.
Forse è la stessa sensazione che proviamo noi , quando ci bagnano...
La voglia di darsi... di offrirti..
Sento i corpi sempre più vicini,
sento il piacere aumentare, il tuo calore sopprafarmi... Ti sento entrare.
Ho bisogno di altro, un gonfio clitoride da stuzzicare, una mammella da stringere con tatto oppure un capezzolo da stimolare.
Mi piace tutto, ma di te voglio gli optional.
Non importa cosa tu preferisca fare.
Tu puoi possedermi come credi.
Alternando i tuoi spostamenti, dosando il tuo volere a tuo piacimento per il mio piacere.
Ma voglio tutto. Perché tu mi piaci, perché tu mi ecciti... Perché desidero arrivare fino alla fine insieme, dove io spruzzo nel venire, dove tu non hai più fiato per parlare...
Dove m' implori di star zitta.
È bello trovarsi insieme, parlare e chiaccherare, guardarti negli occhi è capire che non mi basti mai.
Far finta di nulla, quando ogni tanto sento la mia mente viaggiare insieme a te o dentro di te.
Quando da vestito ti vedo già nudo.
È bello andare a cena, cercare un ristorante adatto, è intoppare su gente curiosa.
Scambiarci le forchette per assaggiare anche il pasto dell'altro.
Ma la cosa ancor più eccitante è che nonostante tutto...
Sappiamo star insieme, scambiarci anche le parole sbagliate al momento giusto...
Questa è la giusta sintonia fra due corpi con menti vaganti.
Uscire da un letto... andare a cenare per poi tornare in camera, può scatenare confusione mentale.
La più simpatica frase io abbia mai sentito.
Dopo aver cenato (bene) su un bel locale, dal proprietario un po' altezzioso, uscendo nel parcheggio si parlava del più e del meno. Quando sei andato a sostituire la parola aperitivo con preservativo.
" Almeno il preservativo dovevano offrircelo...!"
Detto da te!... Non l' avrei mai creduto.
Sei stato un GRANDE.
BEN VENUTO NEL MIO MONDO.
Siamo ancora nel parcheggio... A breve si sale in macchina e si torna in albergo.
Sto' sorridendo pensando a quella parola sostituita. Errore comprensibile... anche il mio pensiero non era poi così distante.
Mi trovavo hai preliminari, con lingua e mani occupate sul tuo corpo.
Chissà... un uomo come preliminari pensa al "cappuccio" oppure associa quel particolare al sesso.
Corretto pensarci prima che tutto inizi.
Ma non con me. Ma mai con te.
Di quella parola sostituita ho percepito solo il motivo del perché viene usato, cosa va' a contenere, quanto è in tiro quando viene rinchiuso li dentro, strozzato alla base da un elastico.
Interrompere qualcosa di speciale, rimanere in standby perché possa essere indossato.
La prima fase "smonta cazzi".
Non amo sentirmi quel gusto di gomma in bocca, oppure tenerlo fra le labbra per srotorarlo su di un pene.
Seconda fase " distruttiva per un prossimo orgasmo".
È come leccare un lecca lecca con la carta!
Sperando di sentirne il sapore.
Tentare di gustare il nettare di un uomo mescolato alla saliva imbustato dentro un nylon tutto unto.
Che poi...! Sanno di Orrendo.
...non lo usiamo!.
Bene, ora si parte.
Marco mi chiede di indicargli la strada.
Ero ancora in viaggio col preservativo...!
Stavo pensando fra me e me... Pensavo al dopo cena.
Colta in fragrante, convinta che abbia captato il mio pensare, le indico la svolta a sinistra anziché segnalare quella a destra.
Quando con l' indice vado a urtare "le mie sfere". Le mie caldi palline.
Erano settimane che le cercavo, non ricordavo dove le avevo riposte.
Né avevo desidero... Volevo calore!.
Ma questo non gliel'ho dico!.
" Le mie sfere!...le usi?!!..."
Marco, stupito dalla mia domanda, sgrana gli occhi e mi dice:
" Io?!!... è come?... dovevi tornare a prenderle... Non le ho mai tolte da là... Sono tue! ."
Io : " devo darti ragione, le hai mimetizzate sotto la farfalla, anche lei appesa per un filo allo specchietto. Poverine entrambi da qui non spiccano il volo, restano qui, penzolanti ".
Intanto che Marco guida, mi riprendo le sfere , apro la bocca è porto all'esterno la mia lingua, una alla volta faccio scivolare le palline al mio interno tenendole sospese per il filo con un dito.
... Sarà perché ho appena bevuto, ma si impregno di saliva, mi si riempie la bocca, faccio fatica a trattenermi dal non far uscire nulla dalle labbra.
Bene mi sono divertita...le ho dato il mio saluto, ora basterebbe inserirle al suo posto.
Io con loro ho confidenza, tanta confidenza, è di lui qui che mi preoccupo, che si spaventi?!!!...mi prende per una malata di sesso?!!!...
Ci penso.
Guardo Marco che fa' finta di nulla, come il caso non fosse il suo.
Con disinvoltura, le rimuovo dalla bocca.
Ma... non so' dove metterle, sono bagnate.
L' unico posto che mi viene in mente è...
Alzo piano la gonna con la mano sinistra è con la mano destra le porto sotto gli slip, ma senza inserirle... devono ancora scaldarsi.
Posizionate in un punto "strategico" perfettamente allineate con il clitoride.
Quella parte di me tanto sensibile,
che adoro dare in pasto al mio uomo... Solo quando mi sento bagnata, eccitata... Però stasera anche le sfere ci mettono del suo, hanno un perché...
Siamo quasi arrivati, la strada non è asfaltata, il manto stradale è un disastro, vi sono delle buche che ci fanno oscillare.
Una sfera, quella più in basso, quella che si trova più vicina al clitoride, ondeggia col movimento dell' auto...si muove, quel giusto muoversi che mi eccita la testina.
Allargo le gambe di poco, non voglio farle scivolare troppo. Ma devo sistemarle, almeno una delle due, devo inserirla.
Allungo la mia mano sotto la gonna e con un dito la spingo dentro.
" Wow....!!!" mi è scappato, ma ci voleva.
Che sensazione eccitante, una dentro è una che da fuori continua a spostarsi a destra e sinistra di qualche millimetro, senza fuoriuscire dallo slip... Li sopra al clitoride, che sento già voglioso. Mi manca una bocca che lo baci , una lingua che lo stuzzichi, poi il gioco è fatto.
Guardo Marco... mi sorride è allunga un istante la sua mano, mettendomela sopra una coscia.
Cavolo!...penso.
Non là... vai su, vai su... c'è posto anche per te.
Per tutto di te.
Fortunatamente siamo arrivati, io a questo punto dovrei scendere.
Sono un po' titubante... rimango seduta ferma a vedere come Marco vuol far credermi di non aver visto nulla.
La mia porta si apre, lui mi attira a sé e mi mette una mano in mezzo alle gambe.
Inizia a baciarmi in bocca con trasporto, mi sta' sbavando ovunque, mi sento tutta bagnata di saliva...un mescolarsi di lingue di movimenti veloci.
Ora non si trattiene più e mi spinge contro il sedile, si fa spazio fra le mie cosce... Mi preme con ardore, sento il peso delle sue mani, percepisco la sua eccitazione.
Era da tempo che aspettavo che si lasciasse andare che da gentiluomo diventasse un po' porco. È sparita ogni esitazione, ogni inibizione. Mi bacia, mi tocca con decisione come se avesse paura che qualcuno lo fermasse. Come se cercasse di recuperare tutti i giorni in cui siamo stati lontani.
Mi solleva , afferra le mie sfere, le prende in mano, le sfila dalla mia figa è con gesto sfrontato le getta in mezzo al parco.
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