La collega e la collaboratrice

di
genere
trio

Nella mia carriera di parrucchiere ho avuto, ed ho, un più che discreto successo. Questo lo devo innanzitutto alla mia passione per le donne in quanto tali ed a una vera e propria “malattia” per i loro capelli. Mi piace carezzarli, modellarli, pettinarli e vedere allo specchio l'espressione grata, spesso malcelata, che hanno quando si percepiscono più belle e te ne attribuiscono il merito. Un altro fattore del mio successo è, secondo me. La tassativa regola che mi sono dato dal momento in cui ho deciso di assumere solo donne (In tutto sono sei e tutte giovani)come mie collaboratrici. Niente storie di sesso con loro ne, tantomeno, con le mie clienti. Loro percepiscono che dietro il mio carattere affabile e confidente non si nasconde nessun secondo fine e mi rispettano per questo, per questa mia libertà nei loro confronti. Non che non abbia mai fantasticato su alcune di loro, a volte risperimentando il gusto dell'autoerotismo! Ma la regola è regola.
Con questi presupposti “morali” nel 2006 ho partecipato ad una gara di acconciature da sposa portando una mia collaboratrice – Sara – (non è il suo nome vero) come modella. Capelli neri lunghissimi e corposi, viso delicato e leggermente rotondo  -morfologicamente – perfetto ma sopratutto due occhi quasi blu. Su di essi avrei costruito la mia cornice di capelli!
Fu lei a dirmi: “ Marco prenota pure una stanza doppia con due letti singoli, così costa meno”. Poi  ridendo aggiunse : “ Oh... non ti mettere strane idee in testa sai! E' solo per farti risparmiare” Altrettanto scherzosamente, enfatizzando un atteggiamento altezzoso,  risposi testualmente: “ Sai cara, che non mi concedo a chiunque!!” Lei ribattè: - Lavoro con te da prima della nascita o quasi e sarei “chiunque”....! Basta...mi licenzio! - Prenotai così una doppia con 2 letti.
Non so se attribuirlo a questo fatto ma, nei giorni che ci separavano dall'evento, mi sorpresi a guardare Sara diversamente da come avevo sempre fatto. Era minuta ma le sue forme avevano un equilibrio perfetto. Il suo seno era dritto, non grande ma dritto che lasciava immaginare una compattezza estrema al tatto sensibile di mani maschili. Aveva un bel sederino rotondo che premeva contro l'immancabile gonna. Immaginavo così la liberazione che avrebbero avuto alla sera quelle due belle natiche femminili una volta tolta la gonna. Tutto ciò provocava in me un certo fastidio; mi sentivo meno libero nei suoi confronti e non andava bene, Lei era li per lavorare! Ma non ci potevo fare nulla, lei mi turbava e questo turbamento provocava in me oltre al fastidio una appena percettibile eccitazione, una gratificazione visiva che cercavo, anche riuscendoci, di mascherare.
Durante lo show,  ero concentrato sul lavoro mentre lei mi porgeva  gli attrezzi che teneva in mano. Di fianco alla mia postazione c'era una mia collega sconosciuta che non so quanto inavvertitamente più volte aveva sfiorato il mio sedere con il suo ammiccando appena un sorrisetto di scuse. Ero troppo preso dal lavoro per far caso a queste cose e poi...... Sara era proprio bella!....avremmo fatto un figurone!!
Fu proprio lei che verso la fine mi disse: “ Marco... quella te la darebbe anche adesso davanti a tutti!!!...Poi è proprio il tuo tipo; formosa;  bionda, trucco non esagerato!!! “ - “Dici che dovrei provarci? “ le dissi e lei esternando un'espressione quasi schifata affermò con inusuale decisione: “Come sei caduto in basso!” Non diedi peso a quelle sue parole che invece giudicate a posteriori assumono un significato eloquente. Con la scusa di ammirare il lavoro svolto dalla collega iniziammo a dialogare e non potei non notare che la sua modella – fisico da sballo, vestiti provocanti, capelli castani, di viso non bella ma comunque provocante – partecipava attivamente al dialogo.Ci scambiammo diversi pareri professionali prendemo un aperitivo e la invitai per il dopo cena. “Viene anche la mia modella-amica” propose e così  dissi a Sara che dopo cena non ci sarei stato e che sarei tornato tardi.
Giovanna e Lina apparirono all'uscita del loro hotel e vennero verso di me esponendo tutto il loro carattere esuberante,. Sembravano due ragazze della via di Amsterdam !!  Andammo a ballare e..........tornati nel loro albergo mi dissero brutalmente – almeno per la mia sensibilità- “Si scopa, si scopa in tre......più sorpresa...ok”. Erano il contrario del mio ideale di donna ma maledettamente arrapanti e....salimmo! Cominciarono a palparmi nell'ascensore e Giovanna cominciò un pompino per interromperlo poco prima dell'arrivo al piano. Entrati in camera iniziarono a spogliarmi con una velocità con la quale si spoglia uno che ha gli abiti in fiamme. Ben presto ero nudo con due tigri addosso, la camera era in penombra, solo la luce delle strade e quella mobile delle auto che passavano impedivano al buio di dominare incontrastato come quelle due femmine stavano dominando me. Iniziarono  un rapporto lesbico, un 69! Lina prese un vibratore e mi chiese di masturbarle il culo, lo feci! Una Abat-jour era ora accesa e  potevo vedere la figa  depilata  di lina  ingrossarsi sotto i colpi di lingua di Giovanna mentre io la penetravo col vibratore nel sedere. Giovanna prese il mio pene in mano e cominciò a masturbarmi e quando si accorse del mio grado di eccitazione si fermo mi mise lungo sul letto e  sali mio viso  facendomi assaporare tutto il suo fluidi di donna, di troia...veramente troia!! Non è mia abitudine riferirmi così alle donne ma non trovo altro vocabolo che possa spiegare quello che pensavo in quel momento. Il mio naso era quasi dentro il suo ano e la mia lingua continuava a godere del sapore di lei cercandone traccia in ogni angolo accessibile della sua vagina. Senti allora la mano di Lina infilarmi un preservativo e salendomi sopra infilarsi il mio pene in lei. Non potevo vedere nulla se non le grandi labbra di Giovanna e il suo buchetto anale ma sentivo la schiena di Lina sul mio addome fin sul mio petto e dalla poca elasticità e dal minor calore capii che si era infilata il pene nell'ano e che Giovanna ricurva su di lei le infilava il dildo nella vagina. Ero completamente dominato da loro quando spostandosi mi dissero: “ti è piaciuto il 696?....ora la sorpresa!!. A mio marito piace guardare mentre mi inculano. Solo allora notai quell'uomo intento a menarsi il membro seduto su di una poltrona vicino la porta del bagno. Non mi piace così!! non è per me !!!ma non so se per uno scatto di orgoglio tutto maschile, non so come ci riuscii, ma ripresi la situazione in mano e, forse per apparire un duro davanti alla “concorrenza”, o perchè mi sentivo un po' preso in giro, misi Giovanna di fianco alzandole una gamba...ora potevo vedere il suo buco anale quasi pulsare dal piacere desiderato, l Lina si gettò con la sua lingua a lubrificare mentre io  penetravo il culo di Giovanna potentemente e profondamente mentre con una mano masturbavo l'altra donna. Mentre lo prendeva lì si infilava il vibratore nella figa. Ogni tatno l'altra lo prendeva ne leccava gli umori poi lo reinfilava! Ero a disagio, maledettamente a disagio, a causa di quella presenza passiva e arrapata a bordo letto e per quel motivo durai a lungo, un bel po' a lungo. Venni  nella figa di Giovanna; ricordo solo il calore che sprigionava....particolarmente intenso, il letto era ormai completamente bagnato dei loro orgasmi, e io respirando sentivo l'odore delle loro intimità invadermi nel profondo. Sfilai il mio membro dalla vagina e notai che l'uomo era venuto stando in piedi bagnando la coperta a bordo letto.
Rientrai nella mia camera, e dopo una doccia mi misi a letto.  Sara era li che dormiva; mi apparve così candida! Così bella ! Se me l'avesse chiesto non avrei saputo dirle di no...quella sera!
Non riuscivo a prendere sonno, avevo goduto più di altre volte, nel fisico, nel tatto, nel gusto e nello sguardo, eppure non riuscivo a giudicarla una bella esperienza, tuttora non so spiegarne il motivo. Non so per quanto tempo mi rigirai nel letto; “rivedendo” la serata passata e riassaporandone gli odori e.............. quella presenza lì a fianco a me, così silenziosa e improvvisamente a me così ingombrante! Era girata di fianco verso di me e potevo vederla, pur nella scarsissima luce dei lampioni notturni che attraversava la persiana. Dio, quant'è bella!!!Lavorava con me da anni e mai mi era apparsa così. Ora posso vedere i suoi occhi che nell'oscurità paiono neri che mi guardano. Immerso nella contemplazione di lei realizzo solo dopo qualche attimo che  è sveglia e prima ancora che la mia voce riuscisse ad articolare una qualche sillaba lei mi chiede: “bella serata?” Fino ad allora, nei miei pensieri, non avevo saputo dare un giudizio netto all'accaduto, ma di fronte a lei così diversa eppure così confacente a quello che io cerco nel rapporto con l'altro sesso risposi istintivamente eppure coscentemente. “UNO SCHIFO”. Mi aspettavo - conoscendola bene - che mi avrebbe tempestato di domande saltando seduta sul suo letto invece.......................”Se vuoi.....se vuoi; posso venire lì con te Marco!
Non mi chiese, ne quella sera ne dopo, cosa c'era stato tra me e le due quella sera, ma io so che lei sapeva. Mentre pensavo a questo sentivo il suo seno premere forte sul mio petto, mentre con un dito mi accarezzava le labbra, iniziai a succhiarlo e........................
scritto il
2010-05-11
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