Solo con il mio cazzo
di
stea72
genere
masturbazione
Pochi minuti fa in ufficio avevo molto freddo e lo stimolo di urina iniziava a farsi sentire, vado in bagno, in ufficio non c'e' piu' nessuno, mi abbasso i pantaloni, prendo il cazzo in mano ed inizio ad urinare. Mentre urino, come sempre, mi accarezzo le palle, ed il cazzo pian pianino inizia ad aumentare di volume, finisco l'urina, lo scappello per bene e lo pulisco tutto intorno fin quando è completamente asciutto e pulito. Intanto continuo ad accarezzarmi le palle. Il cazzo resta duro! Che fare, sono solo, chiudo la porta dell'ufficio a chiave, torno al mio posto di lavoro, mi riabbasso i pantaloni, e pian pian inizio da seduto ad accarezzarmi il cazzo. Prima su e giu' senza scappellarlo poi con colpi secchi e repentini lo scappello e lo ricopro, mi piace molto ed anche il buchino del culo pian piano si comincia ad schiudere. Mi sposto più avanti sulla sedia facendo uscire il buchetto dalla sedia stessa, inizio a bagnarmi il buco con gli umori del cazzo e continuo sempre a massaggiarmi l'uccello, prima piano e poi veloce cosi' da scappellarlo con voluttà e violenza! L'altra mano e' intenta a giocare con il buchetto del culo che adesso è più aperto e disponibile ad accogliere le dita e non solo. Prendo dalla scrivania un uniposca ed inizio dolcemente a strusciarlo contro l'ano bagnato di umori e di liquido che fuorisce dal culo. Una mano si dedica all'uccello sempre più duro con la cappella ora completamente fuori bagnata e violacea, l'altra mano intenta ad inserire l'uniposca sempre più dentro il buchetto della mia fica maschile, il mio buchino ora è burroso ed accogliente. Mi alzo, mi sdraio pancia all'aria sulla scrivania, divarico bene le cosce e con la mano accompagno il pennarellone completamente dentro il buchino avido di piacere. Mentre mi scopo il culo con forza facendo roteare il pennarello dentro levo la mano dal cazzo che nel frattempo sotto i colpi dell'uniposca inizia a vibrare da solo e mi accarezzo i capezzoli turgidi strizzandoli e tirandoli. Una mano intanta a farmi chiavare l'altra intenta a farmi sentire troia strizzando i capezzoli. Il cazzo reclama di sborrare, tolgo la mano dai capezzoli prendo l'uccello in mano e mentra mi sfondo l'ano sempre più forte inizio una delle seghe più belle della mia vita. Su e giù con forza quasi volessi staccarmelo, l'uniposca arriva fino quasi alla prostata e si perde nel mio culo......mentre spingo per cacciarlo fuori schizza il cazzo un getto di sperma che mi colpisce fino ai capezzoli.........l'uniposca esce dal culo lo prendo lo spalmo sullo sperma e me lo porto in bocca per assaporare gli umori dell'ano fradicio e della sborra calda e mentro lo faccio l'altra mano e' intenta ad accarezzare il cazzo semiduro dalla cui punta continuano ad uscire dolci umori di piacere........
1
voti
voti
valutazione
1
1
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Cagna, maledettamente cagnaracconto sucessivo
Moglie mia, come mi piace vederti leccata
Commenti dei lettori al racconto erotico