Porno in famiglia
di
JACK S. MILTON
genere
incesti
Sono seduto sulla mia solita poltrona, completamente nudo, con addosso soltanto una mascherina alla zorro.
Seduta sopra di me, completamente nuda pure lei, e con una mascherina addosso c'è mia figlia.
Le mie mani le palpano le tette, mentre con colpi ripetuti sbatto il cazzo dentro di lei.
Tra le nostre cosce spalancate c'è mia moglie a pecorina, che si fa fottere da Alex, il nostro figlio maggiore, mentre lei di lingua, mi massaggia le palle, il cazzo, e la fighetta di Lisa che sto sfondando.
Voltò la testa, apro la bocca, e prendo il bocca il cazzo rigido dell'altro mio figlio. Me lo spompino un po' io, poi glielo passo in bocca a Lisa. Se lo spompina un po' lei, e poi me lo ripassa in bocca a me.
Davanti a noi, John Remo il regista Romano, che si è trasferito a budapest, e che ci ha proposto il contratto.
Negli anni novanta, io e mia moglie giravamo film porno. Avevamo messo su pure una nostra casa di produzione. Poi, ci siamo sposati, e con l'intenzione di intraprendere una vita normale, abbiamo lasciato il mondo del porno, e abbiamo messo su una nostra attività commerciale, che ci ha fruttato bene fino a qualche anno fa, poi, la maledetta crisi, ha rovinato il tutto.
Per questo ci siamo rimessi a girare film porno, solo che quando siamo entrati nel settore, abbiamo scoperto che non era più come prima, che bastava fare una scopata di mezz'ora per prendere soldi a palate.
Stavamo quasi mollando, poi, abbiamo trovato trovato Remo, che ci ha spiegato che per fare soldi, tanti soldi nel mondo del porno, bisognava essere pronti a fare cose, molto, molto particolari.
Il porno incest, ovvero il porno girato in famiglia è un genere che vale oro. Se poi sei disposto a fare un porno incest spinto, per due ore di film guadagni una fortuna a quattro zeri.
All'inzio, per me è Katia, mia moglie, non è stato facile decidere se proporlo a noi figli, o rifiutare il contratto d'oro che ci avevano proposto. Poi, quando ci siamo ritrovati sull'orlo del fallimento, gli scrupoli sono spariti, e ne abbiamo parlato ai ragazzi.
I ragazzi, hanno accettato da subito. Bisogna dire che gli abbiamo tirati su fin da piccoli con una mentalità aperta. Molto aperta.
Comunque, detto in parole povere, abbiamo iniziato a fare soldi a palate. Tanto, che abbiamo totalmente abbandonato il lavoro, abbiamo cambiato auto, e ci stiamo acquistando una villa di trecento metri quadrati, in Sardegna.
Il regista dice di cambiare scena. Marco è appena venuto in faccia a sua sorella.
Ci alziamo, ci diamo una pulita, e ci avviciniamo tutti al regista per le indicazioni.
Poco dopo, mia moglie si distende a terra, e Alex gli si infila tra le cosce, iniziando a scoparla. Io, poco dopo, ma appoggio su mio figlio, e inizio a scoparmelo in culo. Marco, l'altro mio figlio si distende su di me, e inizia a scoparmi pure lui, mentre Lisa, mia figlia, si siede sulla faccia di mia moglie, obbligandola a leccarla sotto.
Finita questa scena, passiamo alla terza. Di solito quella finale, è la più forte. Quelle cose, che piacciono molto ai pervertiti, della serie pipì, popo, e cose così ... non so se vi farebbe piacere che ve la racconti, magari un'altra volta ...ditemi voi.
Seduta sopra di me, completamente nuda pure lei, e con una mascherina addosso c'è mia figlia.
Le mie mani le palpano le tette, mentre con colpi ripetuti sbatto il cazzo dentro di lei.
Tra le nostre cosce spalancate c'è mia moglie a pecorina, che si fa fottere da Alex, il nostro figlio maggiore, mentre lei di lingua, mi massaggia le palle, il cazzo, e la fighetta di Lisa che sto sfondando.
Voltò la testa, apro la bocca, e prendo il bocca il cazzo rigido dell'altro mio figlio. Me lo spompino un po' io, poi glielo passo in bocca a Lisa. Se lo spompina un po' lei, e poi me lo ripassa in bocca a me.
Davanti a noi, John Remo il regista Romano, che si è trasferito a budapest, e che ci ha proposto il contratto.
Negli anni novanta, io e mia moglie giravamo film porno. Avevamo messo su pure una nostra casa di produzione. Poi, ci siamo sposati, e con l'intenzione di intraprendere una vita normale, abbiamo lasciato il mondo del porno, e abbiamo messo su una nostra attività commerciale, che ci ha fruttato bene fino a qualche anno fa, poi, la maledetta crisi, ha rovinato il tutto.
Per questo ci siamo rimessi a girare film porno, solo che quando siamo entrati nel settore, abbiamo scoperto che non era più come prima, che bastava fare una scopata di mezz'ora per prendere soldi a palate.
Stavamo quasi mollando, poi, abbiamo trovato trovato Remo, che ci ha spiegato che per fare soldi, tanti soldi nel mondo del porno, bisognava essere pronti a fare cose, molto, molto particolari.
Il porno incest, ovvero il porno girato in famiglia è un genere che vale oro. Se poi sei disposto a fare un porno incest spinto, per due ore di film guadagni una fortuna a quattro zeri.
All'inzio, per me è Katia, mia moglie, non è stato facile decidere se proporlo a noi figli, o rifiutare il contratto d'oro che ci avevano proposto. Poi, quando ci siamo ritrovati sull'orlo del fallimento, gli scrupoli sono spariti, e ne abbiamo parlato ai ragazzi.
I ragazzi, hanno accettato da subito. Bisogna dire che gli abbiamo tirati su fin da piccoli con una mentalità aperta. Molto aperta.
Comunque, detto in parole povere, abbiamo iniziato a fare soldi a palate. Tanto, che abbiamo totalmente abbandonato il lavoro, abbiamo cambiato auto, e ci stiamo acquistando una villa di trecento metri quadrati, in Sardegna.
Il regista dice di cambiare scena. Marco è appena venuto in faccia a sua sorella.
Ci alziamo, ci diamo una pulita, e ci avviciniamo tutti al regista per le indicazioni.
Poco dopo, mia moglie si distende a terra, e Alex gli si infila tra le cosce, iniziando a scoparla. Io, poco dopo, ma appoggio su mio figlio, e inizio a scoparmelo in culo. Marco, l'altro mio figlio si distende su di me, e inizia a scoparmi pure lui, mentre Lisa, mia figlia, si siede sulla faccia di mia moglie, obbligandola a leccarla sotto.
Finita questa scena, passiamo alla terza. Di solito quella finale, è la più forte. Quelle cose, che piacciono molto ai pervertiti, della serie pipì, popo, e cose così ... non so se vi farebbe piacere che ve la racconti, magari un'altra volta ...ditemi voi.
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