Orgia in famiglia
di
JACK S. MILTON
genere
incesti
La cazzata l’abbiamo fatta io e mia moglie. Volevamo apparire ai nostri figli come due genitori moderni e alla fine ci siamo ritrovati invischiati in una situazione che mai avremmo pensato.
Tutto è iniziato quando Manuela, mia moglie, ha trovato una canna nel giubbotto di nostro figlio Marco, che a sentir lui gli era stata regalata la sera prima a una festa. Subito è partita la classica discussione in famiglia su droghe leggere, droghe pensanti, su ciò che giusto e ciò che è sbagliato, con io che mi sforzavo di spiegare ai miei figli che una canna può anche passare, basta solo non passare a roba più forte e nociva.
In parole povere, all’apice della discussione, un po’ sfidati da mio figlio Marco, io e Manuela abbiamo deciso di fumarci quella canna in compagnia dei nostri figli, nella tranquillità e nella privacy del salotto di casa nostra. Infondo eravamo tutti convinti che si trattasse solo di una semplice canna.
L’abbiamo accesa, ce la siamo passata, un tiro due tiri, tre tiri. Ho sentito la mia testa leggera, ridevo senza alcun motivo, e intorno a me tutti ridevano. A un certo punto mi è venuta voglia di ballare, mi sono alzato in piedi e mi sono messo a ballare, e tutti intorno a me ballavano. Poi, mi è venuta improvvisamente voglia di spogliarmi, e senza pensarci due volte ho iniziato a spogliarmi, e come mi spogliavo io, si spogliava mia moglie, mia figlia mio figlio.
Quella canna l’abbiamo accesa verso le undici di sera. Alle undici e dieci ballavamo tutti nudi in soggiorno. Alle undici e venti eravamo tutti distesi sul tappeto del soggiorno a toccarci palpeggiarci senza ritegno. E alle undici e vent’otto, eravamo completamente partiti.
Mi sono ritrovato seduto sulla mia poltrona, con mia figlia in ginocchio davanti a me che mi leccava il cazzo.
Manuela, distesa sul tappeto, si faceva sbattere da Marco come una puttana che non vede un cazzo da dieci anni.
Stavo impazzendo dall’eccitazione che mi dava la lingua di mia figlia, e godevo nel vedere come mio figlio si sbattesse mia moglie.
Volevo scopare anch’io. Mi sono alzato dalla poltrona, sul tappeto ho messo Lisa a pecorina, e prendendola per i fianchi ho iniziato a penetrare la sua giovane fica stretta, e mentre me la scopavo, continuavo a guardare mio figlio, sbattersi mia moglie.
“Vieni avanti papà!” mi fa ad un cento punto mio figlio. Le sue intenzioni, le ho già capite. Così con una sculacciata faccio avanzare Lisa, fino a farla ritrovare sopra a sua madre a sessantanove.
Manuela da sotto inizia a leccarmi le palle. Marco divarica ancor più le cosce di sua madre, poi senza farle del male afferra sua sorella per i capelli e le abbassa la testa.
“Lecca la fica di mamma!” le ordina, e Lisa obbedisce, e Manuela da sotto non ci pensa due volte a ricambiarle il favore.
“Dammi il cinque, papà!” mi fa mio figlio.
Inconsciamente, sono venuto dentro mia figlia, e l’orgasmo che ho avuto è stato così forte che oltre aver riempito la mia principessa, sono riuscito pure a sbiancare il volto di mia moglie.
“Voglio due cazzi!” è stata la sua richiesta, una volta che ci siamo sciolti da quella posizione.
Mi sono disteso, il mio cazzo era ancora duro. Mia moglie è montata sopra di me, mentre mio figlio ha iniziato a prenderla analmente da dietro.
“Il marito in fica, e il figlio in culo! Cosa può pretendere di più una donna!” è stata la sua battuta, mentre ce la sbattevamo in due.
“E io, che faccio?” ci ha chiesto Lisa, quasi in disparte.
“Siediti qui sul sofà!” le fa Manuela, e Lisa si è seduta sul sofà, di fronte a sua madre. Manuela le ha aperto le cosce, iniziando avidamente a leccarle la fica. Siamo andati avanti così, finché Manuela non ne ha avuto abbastanza, e Lisa a voluto prendere il suo posto.
A quel punto, ho voluto essere io quello dietro. Sbattevo il cazzo in culo a mia figlia, e intanto spingevo la sua testa tra le cosce di sua madre.
A mezzanotte in punto, siamo caduti esausti sul tappeto, e lì ci siamo addormentati.
Vi lascio solo immaginare l’imbarazzo del risveglio.
“Dimentichiamoci tutto, non è successo niente!” sono state le sole parole di mia moglie.
Sono passate un paio di settimane da quella sera, e io non faccio altro che pensarci e ripensarci. L’effetto della canna è completamente sparito, ma non vi è giorno che non mi prenda la voglia di rifare quell’insana orgia in famiglia.
PS : I miei racconti sono storie di fantasia. Nei miei racconti tutti i protagonisti sono maggiorenni e consenzienti. Per quanto spinte o estreme, le mie storie non vogliono essere di cattivo esempio, ma solo divertire letteralmente un pubblico adulto, appassionato del genere erotico
Tutto è iniziato quando Manuela, mia moglie, ha trovato una canna nel giubbotto di nostro figlio Marco, che a sentir lui gli era stata regalata la sera prima a una festa. Subito è partita la classica discussione in famiglia su droghe leggere, droghe pensanti, su ciò che giusto e ciò che è sbagliato, con io che mi sforzavo di spiegare ai miei figli che una canna può anche passare, basta solo non passare a roba più forte e nociva.
In parole povere, all’apice della discussione, un po’ sfidati da mio figlio Marco, io e Manuela abbiamo deciso di fumarci quella canna in compagnia dei nostri figli, nella tranquillità e nella privacy del salotto di casa nostra. Infondo eravamo tutti convinti che si trattasse solo di una semplice canna.
L’abbiamo accesa, ce la siamo passata, un tiro due tiri, tre tiri. Ho sentito la mia testa leggera, ridevo senza alcun motivo, e intorno a me tutti ridevano. A un certo punto mi è venuta voglia di ballare, mi sono alzato in piedi e mi sono messo a ballare, e tutti intorno a me ballavano. Poi, mi è venuta improvvisamente voglia di spogliarmi, e senza pensarci due volte ho iniziato a spogliarmi, e come mi spogliavo io, si spogliava mia moglie, mia figlia mio figlio.
Quella canna l’abbiamo accesa verso le undici di sera. Alle undici e dieci ballavamo tutti nudi in soggiorno. Alle undici e venti eravamo tutti distesi sul tappeto del soggiorno a toccarci palpeggiarci senza ritegno. E alle undici e vent’otto, eravamo completamente partiti.
Mi sono ritrovato seduto sulla mia poltrona, con mia figlia in ginocchio davanti a me che mi leccava il cazzo.
Manuela, distesa sul tappeto, si faceva sbattere da Marco come una puttana che non vede un cazzo da dieci anni.
Stavo impazzendo dall’eccitazione che mi dava la lingua di mia figlia, e godevo nel vedere come mio figlio si sbattesse mia moglie.
Volevo scopare anch’io. Mi sono alzato dalla poltrona, sul tappeto ho messo Lisa a pecorina, e prendendola per i fianchi ho iniziato a penetrare la sua giovane fica stretta, e mentre me la scopavo, continuavo a guardare mio figlio, sbattersi mia moglie.
“Vieni avanti papà!” mi fa ad un cento punto mio figlio. Le sue intenzioni, le ho già capite. Così con una sculacciata faccio avanzare Lisa, fino a farla ritrovare sopra a sua madre a sessantanove.
Manuela da sotto inizia a leccarmi le palle. Marco divarica ancor più le cosce di sua madre, poi senza farle del male afferra sua sorella per i capelli e le abbassa la testa.
“Lecca la fica di mamma!” le ordina, e Lisa obbedisce, e Manuela da sotto non ci pensa due volte a ricambiarle il favore.
“Dammi il cinque, papà!” mi fa mio figlio.
Inconsciamente, sono venuto dentro mia figlia, e l’orgasmo che ho avuto è stato così forte che oltre aver riempito la mia principessa, sono riuscito pure a sbiancare il volto di mia moglie.
“Voglio due cazzi!” è stata la sua richiesta, una volta che ci siamo sciolti da quella posizione.
Mi sono disteso, il mio cazzo era ancora duro. Mia moglie è montata sopra di me, mentre mio figlio ha iniziato a prenderla analmente da dietro.
“Il marito in fica, e il figlio in culo! Cosa può pretendere di più una donna!” è stata la sua battuta, mentre ce la sbattevamo in due.
“E io, che faccio?” ci ha chiesto Lisa, quasi in disparte.
“Siediti qui sul sofà!” le fa Manuela, e Lisa si è seduta sul sofà, di fronte a sua madre. Manuela le ha aperto le cosce, iniziando avidamente a leccarle la fica. Siamo andati avanti così, finché Manuela non ne ha avuto abbastanza, e Lisa a voluto prendere il suo posto.
A quel punto, ho voluto essere io quello dietro. Sbattevo il cazzo in culo a mia figlia, e intanto spingevo la sua testa tra le cosce di sua madre.
A mezzanotte in punto, siamo caduti esausti sul tappeto, e lì ci siamo addormentati.
Vi lascio solo immaginare l’imbarazzo del risveglio.
“Dimentichiamoci tutto, non è successo niente!” sono state le sole parole di mia moglie.
Sono passate un paio di settimane da quella sera, e io non faccio altro che pensarci e ripensarci. L’effetto della canna è completamente sparito, ma non vi è giorno che non mi prenda la voglia di rifare quell’insana orgia in famiglia.
PS : I miei racconti sono storie di fantasia. Nei miei racconti tutti i protagonisti sono maggiorenni e consenzienti. Per quanto spinte o estreme, le mie storie non vogliono essere di cattivo esempio, ma solo divertire letteralmente un pubblico adulto, appassionato del genere erotico
7
voti
voti
valutazione
4.6
4.6
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Scopata da tuo figlio (storia vera)racconto sucessivo
Ricattati dagli amici di nostro figlio
Commenti dei lettori al racconto erotico