Ricattati dagli amici di nostro figlio
di
JACK S. MILTON
genere
dominazione
Io e mia moglie siamo una coppia trasgressiva, ci piace incontrare altre coppie e singoli trasgressivi. Per farlo frequentiamo club, dove ci sentiamo liberi di vivere la nostra trasgressione. Ovviamente, le nostre scappatelle, le teniamo nascoste a tutti. Soprattutto a nostro figlio Federico.
Quel pomeriggio, quando ho aperto la porta e mi sono ritrovato davanti sei amici di Federico, pensavo che fossero venuti lì per cercarlo.
“Federico è a scuola di pianoforte!” li ho detto io, e uno di quelli mi ha fatto intendere che erano lì per parlare con noi, per questo gli ho fatti accomodare in salotto.
Quando ho visto quelle foto mi sono sentito male. Non so come abbiano fatto, fatto sta, erano riusciti a fotografarci in una delle nostre serate trasgressive. Una decina di foto che ritraevano mia moglie farsi scopare da altre donne, e io vestito da donna farmi fottere da altri uomini.
Ho intuito subito che avevano intenzione di ricattarci. Mi sentivo uno schifo, alla sola idea di essere raggirato da sei ragazzetti appena maggiorenni. Ma tremavo all’idea che Federico scoprisse la bisessualità mia e di sua madre.
“Quanto volete per tenere la bocca chiusa?” li ho chiesto, senza tanti preamboli.
“Voliamo solo una cosa!” mi risponde quello che sembrava essere il boss del gruppo.
“Cioè?” gli chiedo io.
“Cioè, lei!”mi risponde lo stesso, indicando mia moglie.
Era ovvio che da mia moglie non desideravano una torta di mele ma bensì altro, ma io non potevo proprio permettere.
“Non ci penso nemmeno!” è stata la mia risposta.
“Bene!” mi risponde l’amico di mio figlio, “Vorrà dire che Federico saprà i gusti del suo papà!” mi fa, mostrandomi una foto sul suo palmare, con io che prendevo in bocca due cazzi.
A quel punto ho cominciato a trattare offrendo soldi, vacanze, motorini nuovi. Ma loro niente.
Ad un certo punto lo stesso ragazzotto mi minaccia con il palmare in mano.
“O ti decidi, o spediamo le foto a Federico!”
Io e mia moglie a quel punto non abbiamo avuto scelta. Seguendo gli ordini di quei sei, siamo saliti in camera nostra. Mi hanno legato a una poltrona, giusto per impedirmi di avere qualche reazione. Mi hanno tappato persino la bocca, ma non mi hanno bendato, visto che volevano che io vedessi.
Hanno ordinato a mia moglie di spogliarsi completamente nuda, e subito dopo si sono spogliati anche loro.
Tanto per iniziare hanno preteso da lei un pompino a testa con ingoio, poi una volta distesa sul letto hanno iniziato a scoparsela in sei. Tutti e sei contemporaneamente.
L’hanno messa a pecorina. Un cazzo in fica, uno in culo, e due in bocca, e gli altri due individui segati dalle mani di mia moglie.
Di tanto in tanto si davano il cambio. Chi sotto passava sopra, chi dietro davanti. Dalla mano alla fica, dal culo alla bocca.
All’inizio mi veniva la nausea a vederli trattare come una puttana la mia signora, la madre di mio figlio. Poi, davanti a quell’orgia mi sono ritrovavo uno spettatore eccitato.
Sono andati avanti per ore, a usarla a loro piacimento. Quando se ne sono andati pensavo che tutto fosse finito, invece non era così. Il ricatto continua, oramai da mesi.
Ogni giovedì per lavoro mi devo recare a Firenze. Parto alle due, e torno alle nove di sera. Ultimamente chiedo a mio figlio Federico di accompagnarmi, così se mi sento stanco durante il viaggio continua a guidare lui.
Lui, da bravo ragazzo viene con me ogni volta, ma la storia della mia stanchezza è solo una balla. La torbida verità è che ogni giovedì porto mio figlio con me, per permettere ai suoi amici di andare a casa nostra a scoparsi sua madre.
PS : I miei racconti sono storie di fantasia. Nei miei racconti tutti i protagonisti sono maggiorenni e consenzienti. Per quanto spinte o estreme, le mie storie non vogliono essere di cattivo esempio, ma solo divertire letteralmente un pubblico adulto, appassionato del genere erotico
Quel pomeriggio, quando ho aperto la porta e mi sono ritrovato davanti sei amici di Federico, pensavo che fossero venuti lì per cercarlo.
“Federico è a scuola di pianoforte!” li ho detto io, e uno di quelli mi ha fatto intendere che erano lì per parlare con noi, per questo gli ho fatti accomodare in salotto.
Quando ho visto quelle foto mi sono sentito male. Non so come abbiano fatto, fatto sta, erano riusciti a fotografarci in una delle nostre serate trasgressive. Una decina di foto che ritraevano mia moglie farsi scopare da altre donne, e io vestito da donna farmi fottere da altri uomini.
Ho intuito subito che avevano intenzione di ricattarci. Mi sentivo uno schifo, alla sola idea di essere raggirato da sei ragazzetti appena maggiorenni. Ma tremavo all’idea che Federico scoprisse la bisessualità mia e di sua madre.
“Quanto volete per tenere la bocca chiusa?” li ho chiesto, senza tanti preamboli.
“Voliamo solo una cosa!” mi risponde quello che sembrava essere il boss del gruppo.
“Cioè?” gli chiedo io.
“Cioè, lei!”mi risponde lo stesso, indicando mia moglie.
Era ovvio che da mia moglie non desideravano una torta di mele ma bensì altro, ma io non potevo proprio permettere.
“Non ci penso nemmeno!” è stata la mia risposta.
“Bene!” mi risponde l’amico di mio figlio, “Vorrà dire che Federico saprà i gusti del suo papà!” mi fa, mostrandomi una foto sul suo palmare, con io che prendevo in bocca due cazzi.
A quel punto ho cominciato a trattare offrendo soldi, vacanze, motorini nuovi. Ma loro niente.
Ad un certo punto lo stesso ragazzotto mi minaccia con il palmare in mano.
“O ti decidi, o spediamo le foto a Federico!”
Io e mia moglie a quel punto non abbiamo avuto scelta. Seguendo gli ordini di quei sei, siamo saliti in camera nostra. Mi hanno legato a una poltrona, giusto per impedirmi di avere qualche reazione. Mi hanno tappato persino la bocca, ma non mi hanno bendato, visto che volevano che io vedessi.
Hanno ordinato a mia moglie di spogliarsi completamente nuda, e subito dopo si sono spogliati anche loro.
Tanto per iniziare hanno preteso da lei un pompino a testa con ingoio, poi una volta distesa sul letto hanno iniziato a scoparsela in sei. Tutti e sei contemporaneamente.
L’hanno messa a pecorina. Un cazzo in fica, uno in culo, e due in bocca, e gli altri due individui segati dalle mani di mia moglie.
Di tanto in tanto si davano il cambio. Chi sotto passava sopra, chi dietro davanti. Dalla mano alla fica, dal culo alla bocca.
All’inizio mi veniva la nausea a vederli trattare come una puttana la mia signora, la madre di mio figlio. Poi, davanti a quell’orgia mi sono ritrovavo uno spettatore eccitato.
Sono andati avanti per ore, a usarla a loro piacimento. Quando se ne sono andati pensavo che tutto fosse finito, invece non era così. Il ricatto continua, oramai da mesi.
Ogni giovedì per lavoro mi devo recare a Firenze. Parto alle due, e torno alle nove di sera. Ultimamente chiedo a mio figlio Federico di accompagnarmi, così se mi sento stanco durante il viaggio continua a guidare lui.
Lui, da bravo ragazzo viene con me ogni volta, ma la storia della mia stanchezza è solo una balla. La torbida verità è che ogni giovedì porto mio figlio con me, per permettere ai suoi amici di andare a casa nostra a scoparsi sua madre.
PS : I miei racconti sono storie di fantasia. Nei miei racconti tutti i protagonisti sono maggiorenni e consenzienti. Per quanto spinte o estreme, le mie storie non vogliono essere di cattivo esempio, ma solo divertire letteralmente un pubblico adulto, appassionato del genere erotico
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