La collega universitaria
di
Sergio
genere
tradimenti
Ciao a tutti, mi presento: mi chiamo Sergio, ho 24 anni e voglio raccontare ciò che mi successe qualche mese fa.
Sono uno studente della facoltà di Economia e, finalmente, dopo tanti sacrifici, sto per terminare il mio lungo cammino di studi. Come molti sapranno, l’Università non dà solo la possibilità di incrementare la propria cultura, ma anche le conoscenze: migliaia di ragazzi e ragazze si conoscono, si frequentano, fanno amicizia, nascono avventure ma anche storie d’amore. E’ un’esperienza che ciascuno di noi dovrebbe vivere poiché unisce l’utile al dilettevole.
Specialmente per i single, le occasioni sono innumerevoli. Gruppi di studio, serate universitarie, inviti ad uscire: ogni occasione è buona per aumentare l’affinità con gli altri. Quando mi sono immatricolato, ero da pochi mesi impegnato in una relazione alla quale tenevo in maniera particolare, ragion per cui non ero affatto interessato a sfruttare in ogni sua componente questo nuovo mondo.
Devo tuttavia ammettere che una ragazza in particolare ha stimolato la mia fantasia sin dai primi giorni. Non è una di quelle ragazze che non puoi fare a meno di notare quando passa: Laura, alta quasi 1.60, viso carino, capelli e occhi castani, poco seno e un bel sedere. Insomma, una ragazza come tante altre. Eppure, riusciva a farmi impazzire con il solo sguardo. Confesso di aver fatto parecchi sogni erotici con lei protagonista…
La mia fidanzata Alessia la conosceva, più volte abbiamo passato serate con lei e altri ragazzi, e più passavano i giorni più la odiava. Si era accorta anche lei che Laura aveva un debole per me, che non mi staccava gli occhi di dosso, e il pensiero che io e lei studiassimo insieme, anche se con altri colleghi, la faceva andare su tutte le furie. Io mi ero accorto di questo interessamento, però pensavo fosse solo una mia convinzione senza nulla di fondato. Mi sbagliavo!
Dai primi giorni di settembre, la mia fidanzata è andata in Spagna per partecipare all’Erasmus organizzato dalla facoltà di Biologia alla quale è iscritta. Ogni mese ci organizziamo per vederci almeno un fine settimana, ma personalmente è veramente difficile soprattutto dal punto di vista sessuale. Alessia è alta 1.70 con una quarta di seno e un sedere bello sodo, ha un bel corpo con qualche chiletto in più che non guasta mai. Eravamo abituati a scopare ogni volta che ne avevamo la possibilità, almeno un paio di volte la settimana, praticamente non avevamo limiti se non per il sesso anale che lei non ha più voluto praticare dopo i dolori del primo tentativo. Era una furia a letto, non era mai sazia, e una domanda mi assillava da tempo: a me il poco sesso causato dalla distanza non bastava… e a lei? Pensavo ad un possibile tradimento, ma non avendo prove preferivo considerarla fedele.
Purtroppo, qualche mese fa, mi giunse voce della vita libertina che Alessia si stava godendo in terra spagnola. Un mio collega, a lei sconosciuto, e che partecipava anch’egli ad un erasmus nella stessa città, mi avvisò di averla vista più volte alle feste serali in compagnia di ragazzi diversi, spesso ubriaca e con la lingua nella bocca del fortunato di turno le cui mani esploravano il suo corpo. E questo era quello che faceva in pubblico, immagino in privato… Quello che temevo si era avverato! Quattro anni di relazione buttati al vento.
La prima cose che pensai fu di chiamarla e mollarla al telefono. Ma, sbollita la rabbia iniziale, cominciai a meditare come vendicarmi; e un nome mi venne subito in mente: Laura! Quale occasione migliore per realizzare le mie fantasie erotiche, e al tempo stesso farla pagare ad Alessia con la persona che più odia?
La sera stessa, la chiamai al cellulare additando come scusa notizie su una materia da studiare, e al termine della conversazione mi decisi a chiederle se aveva voglia di andare a bere qualcosa. Subito dopo aver formulato la domanda, mi pentii di essere stato così diretto, volevo giocarmi le carte al meglio, ma Laura accettò senza nemmeno pensarci e, poco dopo, passai a prenderla con l’auto. Ci sedemmo in un pub, ordinammo due birre e cominciammo a chiacchierare. La carica erotica che ci attorniava era facilmente avvertibile, i suoi occhi fissavano i miei e io ricambiavo gli sguardi senza alcun timore. Avevo in mente un solo obiettivo: scoparmi Laura! Dopo qualche battuta a doppio senso, inaspettatamente lei prese in mano la situazione:
- Dimmi la verità, come mai mi hai invitata ad uscire?
Rimasi stupito da quella frase, e soprattutto da quel “dimmi la verità”.
- Ehm… sai in tv non c’era nulla di bello stasera e avevo voglia di uscire. Perché questa domanda?
- Perché io penso che la tua sia una ripicca nei confronti di Alessia…
- Come?
- Giorgio mi ha raccontato tutto, Alessia si diverte parecchio vero? Tu come l’hai presa?
A quel punto decisi di cominciare a vuotare il sacco.
- Ci sono rimasto veramente male, lo ammetto. Lei prova un odio profondo nei tuoi confronti, e come hai ben capito ho pensato di uscire con te per questo motivo.
- Solo per questo suo odio?
Ero con le spalle al muro.
- No! Ti ho sognato spesso in questi anni, ti ho immaginata in ogni situazione erotica, in ogni posizione. Mi sei sempre piaciuta, ma non sono il tipo di ragazzo che tradisce…
- E ora?
Mi avvicinai e la baciai. Quel bacio fu molto intenso, con troppa passione, pensavo che qualcuno venisse a rimproverarci. Si staccò e mi fissò.
- Chiedi il conto e riaccompagnami a casa.
Pagai velocemente alla cassa per non perdere tempo, arrivati in auto riprendemmo quel bacio interrotto. Senza dire una parola, in breve ci ritrovammo a casa, mi disse di parcheggiare e salire perché i suoi genitori erano fuori città. Era stato più facile di quanto pensassi, era evidente che anche lei aspettava da tanto tempo questo momento.
Una volta dentro, mi gettò sul letto, si tolse il top e il reggiseno e con un sorriso malizioso mi disse:
- Ora gliela facciamo pagare con gli interessi.
Mi tolse la maglietta, si mise sopra di me e cominciammo nuovamente un bacio ricco di desiderio, si staccò e cominciò a baciarmi il collo, scese sul petto e sull’ombelico, mi slacciò i pantaloni, li face scivolare e cominciò a leccarmi il cazzo mentre era ancora nelle mutande. Non mi importava più di Alessia, non era nemmeno fra i miei pensieri, in quell’istante avevo solo voglia di scoparmi la bocca di Laura. Il momento non si fece attendere: tirò fuori l’asta dai boxer, e cominciò dapprima un su e giù lento con la mano, seguito da una leccata dalla base al glande, finchè non se lo infilò in bocca. Inizialmente riuscì a prenderne solo metà, in fondo è una ragazza piccolina ed era una cosa normale, ma pian piano riuscì ad ingoiare tutti i miei 20 cm. Si rialzò e si spogliò del tutto.
- In che posizioni hai immaginato di scoparmi?
- Tutte, dal missionario all’amazzone, fino alla pecorina.
- Allora ci vorranno più giorni per farle tutte...
Scopammo tutta la notte, più volte, durante l’amplesso mi confessò che sognava di far sesso con me dal primo momento che mi ha visto, ma non si è mai fatta avanti per non distruggere il mio rapporto. Laura si dimostrò all’altezza di Alessia se non addirittura più creativa. Per un paio di giorni ci vedemmo ufficialmente per studiare, in realtà tutto si concludeva con del sesso selvaggio. Frattanto continuavo la relazione con Alessia come se nulla fosse successo, era mia intenzione dirle tutto e farle una bella sorpresa al suo prossimo ritorno a casa.
- Pensi che la tua vendetta sarà completa appena glielo dirai?
- Direi di si.
- Io invece avrei in mente una cosa che la farà infuriare – Mi disse con un sorriso e uno sguardo malizioso che cominciavo a conoscere bene.
- Spara!
- Prendi la telecamera che c’è dentro l’armadio e ti spiegherò tutto.
Quando Alessia tornò per il week end, mi comportai come il fidanzatino di sempre e finimmo a letto come al solito. Al momento della partenza, le diedi un dvd e le dissi di guardarlo appena giunta all’alloggio. I suoi occhi brillarono, pensò sicuramente a qualcosa di romantico.
Tre ore dopo, mi arrivò un messaggio:
- Sei uno stronzo bastardo!
Sono uno studente della facoltà di Economia e, finalmente, dopo tanti sacrifici, sto per terminare il mio lungo cammino di studi. Come molti sapranno, l’Università non dà solo la possibilità di incrementare la propria cultura, ma anche le conoscenze: migliaia di ragazzi e ragazze si conoscono, si frequentano, fanno amicizia, nascono avventure ma anche storie d’amore. E’ un’esperienza che ciascuno di noi dovrebbe vivere poiché unisce l’utile al dilettevole.
Specialmente per i single, le occasioni sono innumerevoli. Gruppi di studio, serate universitarie, inviti ad uscire: ogni occasione è buona per aumentare l’affinità con gli altri. Quando mi sono immatricolato, ero da pochi mesi impegnato in una relazione alla quale tenevo in maniera particolare, ragion per cui non ero affatto interessato a sfruttare in ogni sua componente questo nuovo mondo.
Devo tuttavia ammettere che una ragazza in particolare ha stimolato la mia fantasia sin dai primi giorni. Non è una di quelle ragazze che non puoi fare a meno di notare quando passa: Laura, alta quasi 1.60, viso carino, capelli e occhi castani, poco seno e un bel sedere. Insomma, una ragazza come tante altre. Eppure, riusciva a farmi impazzire con il solo sguardo. Confesso di aver fatto parecchi sogni erotici con lei protagonista…
La mia fidanzata Alessia la conosceva, più volte abbiamo passato serate con lei e altri ragazzi, e più passavano i giorni più la odiava. Si era accorta anche lei che Laura aveva un debole per me, che non mi staccava gli occhi di dosso, e il pensiero che io e lei studiassimo insieme, anche se con altri colleghi, la faceva andare su tutte le furie. Io mi ero accorto di questo interessamento, però pensavo fosse solo una mia convinzione senza nulla di fondato. Mi sbagliavo!
Dai primi giorni di settembre, la mia fidanzata è andata in Spagna per partecipare all’Erasmus organizzato dalla facoltà di Biologia alla quale è iscritta. Ogni mese ci organizziamo per vederci almeno un fine settimana, ma personalmente è veramente difficile soprattutto dal punto di vista sessuale. Alessia è alta 1.70 con una quarta di seno e un sedere bello sodo, ha un bel corpo con qualche chiletto in più che non guasta mai. Eravamo abituati a scopare ogni volta che ne avevamo la possibilità, almeno un paio di volte la settimana, praticamente non avevamo limiti se non per il sesso anale che lei non ha più voluto praticare dopo i dolori del primo tentativo. Era una furia a letto, non era mai sazia, e una domanda mi assillava da tempo: a me il poco sesso causato dalla distanza non bastava… e a lei? Pensavo ad un possibile tradimento, ma non avendo prove preferivo considerarla fedele.
Purtroppo, qualche mese fa, mi giunse voce della vita libertina che Alessia si stava godendo in terra spagnola. Un mio collega, a lei sconosciuto, e che partecipava anch’egli ad un erasmus nella stessa città, mi avvisò di averla vista più volte alle feste serali in compagnia di ragazzi diversi, spesso ubriaca e con la lingua nella bocca del fortunato di turno le cui mani esploravano il suo corpo. E questo era quello che faceva in pubblico, immagino in privato… Quello che temevo si era avverato! Quattro anni di relazione buttati al vento.
La prima cose che pensai fu di chiamarla e mollarla al telefono. Ma, sbollita la rabbia iniziale, cominciai a meditare come vendicarmi; e un nome mi venne subito in mente: Laura! Quale occasione migliore per realizzare le mie fantasie erotiche, e al tempo stesso farla pagare ad Alessia con la persona che più odia?
La sera stessa, la chiamai al cellulare additando come scusa notizie su una materia da studiare, e al termine della conversazione mi decisi a chiederle se aveva voglia di andare a bere qualcosa. Subito dopo aver formulato la domanda, mi pentii di essere stato così diretto, volevo giocarmi le carte al meglio, ma Laura accettò senza nemmeno pensarci e, poco dopo, passai a prenderla con l’auto. Ci sedemmo in un pub, ordinammo due birre e cominciammo a chiacchierare. La carica erotica che ci attorniava era facilmente avvertibile, i suoi occhi fissavano i miei e io ricambiavo gli sguardi senza alcun timore. Avevo in mente un solo obiettivo: scoparmi Laura! Dopo qualche battuta a doppio senso, inaspettatamente lei prese in mano la situazione:
- Dimmi la verità, come mai mi hai invitata ad uscire?
Rimasi stupito da quella frase, e soprattutto da quel “dimmi la verità”.
- Ehm… sai in tv non c’era nulla di bello stasera e avevo voglia di uscire. Perché questa domanda?
- Perché io penso che la tua sia una ripicca nei confronti di Alessia…
- Come?
- Giorgio mi ha raccontato tutto, Alessia si diverte parecchio vero? Tu come l’hai presa?
A quel punto decisi di cominciare a vuotare il sacco.
- Ci sono rimasto veramente male, lo ammetto. Lei prova un odio profondo nei tuoi confronti, e come hai ben capito ho pensato di uscire con te per questo motivo.
- Solo per questo suo odio?
Ero con le spalle al muro.
- No! Ti ho sognato spesso in questi anni, ti ho immaginata in ogni situazione erotica, in ogni posizione. Mi sei sempre piaciuta, ma non sono il tipo di ragazzo che tradisce…
- E ora?
Mi avvicinai e la baciai. Quel bacio fu molto intenso, con troppa passione, pensavo che qualcuno venisse a rimproverarci. Si staccò e mi fissò.
- Chiedi il conto e riaccompagnami a casa.
Pagai velocemente alla cassa per non perdere tempo, arrivati in auto riprendemmo quel bacio interrotto. Senza dire una parola, in breve ci ritrovammo a casa, mi disse di parcheggiare e salire perché i suoi genitori erano fuori città. Era stato più facile di quanto pensassi, era evidente che anche lei aspettava da tanto tempo questo momento.
Una volta dentro, mi gettò sul letto, si tolse il top e il reggiseno e con un sorriso malizioso mi disse:
- Ora gliela facciamo pagare con gli interessi.
Mi tolse la maglietta, si mise sopra di me e cominciammo nuovamente un bacio ricco di desiderio, si staccò e cominciò a baciarmi il collo, scese sul petto e sull’ombelico, mi slacciò i pantaloni, li face scivolare e cominciò a leccarmi il cazzo mentre era ancora nelle mutande. Non mi importava più di Alessia, non era nemmeno fra i miei pensieri, in quell’istante avevo solo voglia di scoparmi la bocca di Laura. Il momento non si fece attendere: tirò fuori l’asta dai boxer, e cominciò dapprima un su e giù lento con la mano, seguito da una leccata dalla base al glande, finchè non se lo infilò in bocca. Inizialmente riuscì a prenderne solo metà, in fondo è una ragazza piccolina ed era una cosa normale, ma pian piano riuscì ad ingoiare tutti i miei 20 cm. Si rialzò e si spogliò del tutto.
- In che posizioni hai immaginato di scoparmi?
- Tutte, dal missionario all’amazzone, fino alla pecorina.
- Allora ci vorranno più giorni per farle tutte...
Scopammo tutta la notte, più volte, durante l’amplesso mi confessò che sognava di far sesso con me dal primo momento che mi ha visto, ma non si è mai fatta avanti per non distruggere il mio rapporto. Laura si dimostrò all’altezza di Alessia se non addirittura più creativa. Per un paio di giorni ci vedemmo ufficialmente per studiare, in realtà tutto si concludeva con del sesso selvaggio. Frattanto continuavo la relazione con Alessia come se nulla fosse successo, era mia intenzione dirle tutto e farle una bella sorpresa al suo prossimo ritorno a casa.
- Pensi che la tua vendetta sarà completa appena glielo dirai?
- Direi di si.
- Io invece avrei in mente una cosa che la farà infuriare – Mi disse con un sorriso e uno sguardo malizioso che cominciavo a conoscere bene.
- Spara!
- Prendi la telecamera che c’è dentro l’armadio e ti spiegherò tutto.
Quando Alessia tornò per il week end, mi comportai come il fidanzatino di sempre e finimmo a letto come al solito. Al momento della partenza, le diedi un dvd e le dissi di guardarlo appena giunta all’alloggio. I suoi occhi brillarono, pensò sicuramente a qualcosa di romantico.
Tre ore dopo, mi arrivò un messaggio:
- Sei uno stronzo bastardo!
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