La finestra proibita
di
LightNight
genere
prime esperienze
Lara era una ragazza bella. Era dotata di una bellezza che non faceva girare la testa agli uomini e poco attirava i ragazzi della sua età. Quei suoi diciannove anni si disperdevano in un metro e settantacinque di una donna mora, slanciata da un seno sodo e prosperoso e da gambe chilometriche, che lei nascondeva sotto maglioni larghi e tute orrende.
Un vero peccato, pensò Mark. La sua piccola vicina era uno schianto e lei non faceva altro che coprirsi. Coprire quelle curve mozzafiato.
Tuttavia lui si considerava fortunato. Poteva godere di una dolce vista ogni volta che affacciatosi alla finestra la vedeva spogliarsi ed entrare nella vasca da bagno piena di schiuma. Più e più volte aveva desiderato accomodarsi nellacqua con lei e proprio negli stessi istanti in cui lo pensava, il piccolo Ben piangeva e richiedeva le sue attenzioni. Cosa che divertiva molto Mark
Cosa cè birbantello?! Il tuo papà è solo nostalgico! diceva sorridendo al bambino che con effetto immediato gli sorrideva guardandolo con quegli occhioni azzurri.
Non puoi giocare con il ciuccio come fanno tutti i bambini normali? Devi sempre ammonire il tuo papà?. Lo prendeva in braccio e lo faceva dondolare, tenendo la vista lontana da quella bontà divina. Aveva sempre sperato di poter usare il bambino come esca, alle ragazze piacciono sempre i bambini, pensava. Questo era il suo chiodo fisso, e rimase tale perché Mark non aveva mai trovato il coraggio di fermarla per strada, quando lei rincasava da scuola, oppure di chiederle di badare al bambino quando lui aveva delle commissioni da fare. Si era sempre e solo limitato ad un cenno di saluto.
Era passato troppo tempo dallultima volta che aveva flirtato con una ragazza ed era quando aveva conosciuto sua moglie ad una festa del club Omega delluniversità. Da allora non si erano mai lasciati e il giorno della laurea lui aveva chiesto la sua mano. Erano innamorati pazzi, lo si vedeva bene. Trascorsero insieme un anno meraviglioso fino al giorno del parto. In cui lei morì per unemorragia interna causata da alcune complicazioni post parto.
Ben ormai aveva due anni e mezzo e Mark non si era frequentato più con nessunaltra ragazza. Non che ne sentisse il bisogno. Doveva badare al figlio che giorno dopo giorno somigliava sempre più alla moglie defunta.
Vedovo, solo con un bambino, tra lavoro, pannolini e madre onnipresente, la vita di Mark stava diventando sempre più insopportabile. Aveva bisogno di stare da solo, di rilassarsi e di dimenticarsi di tutto e tutti per alcuni istanti e ciò gli era concesso quando vedeva quella giovane ragazza che diventava ai suoi occhi sempre più bella.
Un tardo pomeriggio luomo rientrò esausto dal lavoro e dopo aver letteralmente cacciato di casa la madre, andò nella piccola camera di Ben e lo osservò mentre il piccolo ancora dormiva. Quel petto che ad ogni respiro andava su e giù con ritmo regolare fece salire un groppo in gola al padre, che accarezzò il bambino e uscì dalla camera accendendo il baby monitor e socchiudendo la porta. Il piccolo avrebbe cenato al suo risveglio.
A questo punto Mark decise di farsi una doccia, gettandosi sotto lacqua bollente per scacciare via il ricordo della moglie, il suo dolce sorriso, la sua risata. Uscito dalla doccia si precipitò ad asciugarsi e a vestirsi. Si mise dei bermuda e una maglia e strofinandosi i capelli bagnati con una salvietta andò in cucina a prepararsi la cena. Mentre era accovacciato nei ripiani bassi della cucina in cerca di una padella sentì suonare il campanello. Il suono improvviso e inaspettato lo fece sobbalzare, tanto da fargli sbattere la testa sotto la mensola. Imprecando sottovoce andò alla porta sperando che non fosse sua madre. Con sua sorpresa si trovò davanti un visino timido e arrossato.
Ciao.. disse massaggiandosi il bernoccolo che stava crescendo lentamente sotto le sue dita.
Salve signore, sono Lara, abito nella casa accanto alla sua disse la ragazza con una vocina sottile sottile.
Imbarazzato, Mark rispose Si, lo so.. e con gli occhi socchiusi e scuotendo appena la testa aggiunse Io, ehm, sono Markma ma entra pure! Non vorrei essere manchevole nelle buone maniere! e con un cenno della testa le aprì la porta facendola entrare nellingresso.
Oh, grazie .
La condusse in cucina e lei lo seguì silenziosamente.
Stavo preparando la cena
Mi spiace averla disturbata, ma vede, mia madre mi ha chiesto di portarle questi indicò una scatola che solo ora Mark le aveva notato reggere in mano.
Oh, ma che gentile! Ehm che sono?
Sono pomodori. Li coltiva lei nel piccolo orticello dietro casa
Wuaoo, pomodori!
Sono biologici! E piccolissimi haha detto che sono perfetti per i bambinipotrebbe farci il sughetto o una zuppa Lara era ormai paonazza, e quando parlava non faceva altro che titubare.
Ah, ma sono per Ben! Che pensiero gentile, sul serio! Ringrazia tua madre da parte mia
Mark faceva fatica a concentrarsi. Non riusciva a staccare gli occhi da quelle gambe fasciate dal leggins nero che non le aveva mai visto addosso stava per fantasticare con la sua mente quando la ragazza scusandosi gli stava dicendo che doveva tornare a casa.
Come scusa?
Dicevo che devo tornare a casa, mia madre vorrà aiuto con la cena
aspetta! Lascia che ti offra qualcosa! Ehm, un succo? Del caffè? voleva che restasse ancora un po e dulcis in fundo, il ricevitore del bambino cominciò ad illuminarsi e ad emettere mugolii. Guardandola negli occhi le chiese Aspetti due secondi? Vado a prendere Ben
Quelli che trascorsero non furono secondi. Lara cominciava a spazientirsi, così cercò gli ingredienti per preparare i pomodori che aveva portato e si concentrò sulla cena.
Laveva detto e ridetto a sua madre che non era il caso che andasse proprio lei a fare questa cortesia. Solo che non aveva voluto sentire ragioni la signor io-sono-la-mamma-sono-io-che-comando. Così si era ritrovata nella cucina delluomo per cui aveva avuto una cotta fin dal primo giorno in cui si era trasferita lì. Inizialmente fu delusa quando vide il bambino, immaginò che fosse sposato. Venne poi a sapere da una vecchietta pettegola che era vedovo e ciò la demoralizzò del tutto. Per questo cercava quasi sempre di evitarlo per strada, in modo da non avere occasione per parlargli. Ma adorava osservarlo da lontano, quando giocava con il bambino o quando si dedicava alle cure del suo giardino. In quei momenti poteva ammirare i muscoli delle braccia che si tendevano quando faceva qualcosa e in cuor suo sperava sempre che facesse tanto caldo, in modo che sarebbe stato costretto a togliersi la maglia sudata. Quando accadeva, restava sempre a bocca aperta quando vedeva gli addominali scolpiti e adorava immaginare la sua forza mascolina e protettrice.
Ignorava che Mark facesse lo stesso con lei.
Mentre Mark cestinava il pannolino sporco di Ben, percepì un delizioso profumo provenire dalla cucina. Messosi il bimbo in braccio andò in cucina e presentò il piccolo a Lara.
Ben, questa è la nostra nuova cuoca, Lara!
Sussultando, Lara sorrise imbarazzata a Mark e pulendosi le mani con uno straccio si avvicinò al bambino e gli tese la mano. Il piccolo la fissò con i suoi occhioni e rise. Fu una risata quasi magica, tantè che gli occhi di Lara si illuminarono e lo prese in braccio dicendo Ciao Ben! Ti piacciono gli spaghetti??
Il bambino rise ancora dicendo Paghettii!
Mark simmobilizzò. Non ricordava quandè che suo figlio fosse diventato così estroverso. Fatto sta che lesca era stata gettata senza che il pescatore avesse mosso un dito. Lara era stata rapita già da suo figlio perché scoppiò a ridere e baciò il bimbo sulla guancia e lo fece scendere.
Mark aveva assunto unespressione da puro ebete. Si era innamorato.
Le spiace se ho cucinato? Dovrei solo mettere gli spaghetti nellacqua.
Mark tornò al presente e le sorrise Non mi spiace affatto, Ben mi ha trattenuto, ho dovuto fargli il bagno e mi spiace averti fatto tardarecredo che tua madre stia aspettando
Lei apparve visibilmente dispiaciuta Non si preoccupi, è stato un piacere, sarà meglio che ora vada disse accingendosi nel corridoio dellingresso.
Ma come? Cucini in casa mia e continui a darmi del lei?! Non sono mica così vecchio!.
Voleva a tutti i costi che non andasse via, ma con le parole era del tutto imbranato!
Lei invece aveva gli occhi che luccicavano, si avvicinò a Ben e lo salutò con un bacio Ciao piccolino, verrò a trovarti ancora se vuoi
Ancoa, ancoa!. Il bambino aveva trovato una nuova compagna di giochi.
Ridendo per la risposta del piccolo, Lara si rivolse a Mark Beh, se mi frequenterò con Ben mi sa che sarò costretta a lasciare la formalità fuori dalla porta!
Per Mark fu come uno schiaffo in faccia. La ragazza aveva parlato di frequentare qualcuno, non aveva inteso bene. Per cui, deluso e confuso accompagnò la sua vicina sulluscio di casa tenendo il bimbo tra le braccia.
Credo proprio che siete una bella coppia disse, cercando di essere appropriato.
Ah beh, lo spero. Quegli occhi sono meravigliosi, mi ci perdo solo a guardarli
Mark sorrise, ancora confuso e dispiaciuto. Ben, saluta Lara, fai ciao con la manina!
E il bambino sorridendo Ciao Lalla! Ciao ciao!
sorridendo, la ragazza tornò a casa.
Lara era intenta a memorizzare degli appunti di chimica. Si stava preparando per il test alluniversità e non riusciva a concentrarsi. Non faceva altro che pensare a Mark, al suo comportamento ambiguo e a quanto sembrasse confuso. Pensava a quanto fosse stata stupida nel fare delle battute squallide e da ore si stava spremendo le meningi per trovare una scusa qualunque per andare da lui, a chiedere spiegazioni. Ma nulla. Il tutto sembrava stupido e dal momento che studiare era impossibile, Lara cominciò a passeggiare per la stanza tenendo le braccia conserte. Cominciò a sentire caldo e per questo decise di prepararsi del tè freddo da gustare in veranda. Lì cercò di leggere il libro che le regalò sua madre il giorno del suo sedicesimo compleanno Cime Tempestose e dondolandosi sulla sedia cominciò a leggere. Fu distratta da un rumore forbici e voltandosi, vide Mark intento a sistemare la siepe che separava la loro proprietà. Lara si ritrovò a fantasticare su quei muscoli possenti e pensò a quanto potesse essere sexy vederlo tutto nudo, e cominciando a fissare intensamente il sedere di lui, si sentì inumidire tra le cosce. Scioccata, corse dentro casa e si chiuse in bagno.
Li sciacquò il viso con lacqua fredda e sbirciò ancora dalla finestra del bagno. Non cera nulla da fare. Mark aveva proprio un fisico scolpito e che ... Rimase lì ad ammirare e a fantasticare su quel bel corpo fino a quando allimprovviso lui lasciò cadere larnese sul prato e corse in casa.
Pensando a quanto fosse idiota, Mark andò in bagno e fece scorrere il dito tagliato sotto lacqua fredda. Imbrattò tutto il bagno di sangue alla ricerca del kit medico e quando finalmente lo trovò, fu prima costretto a rotolare la ferita sotto una grande quantità di carta igienica. Il taglio era stato profondo, doveva fare di tutto per smettere di sanguinare. Sapeva che gli ci sarebbero voluti un punto o due, ma non voleva affatto andare al pronto soccorso. Odiava gli ospedali. Quindi doveva fare il meglio per curare la ferita. Sbirciò sotto la carta e vide che non sanguinava più. Si disinfettò, applicò la medicazione e si decise per una doccia. Prima però, andò a controllare il figlio nella sua camera. Ben dormiva tranquillo e Mark, forse per un gesto ormai abituale, sbirciò alla finestra proibita. Lì vide Lara seduta sulla vasca da bagno, ma non si stava né spogliando, né lavando. Indossava qualcosa di scollato e curioso, Mark socchiuse gli occhi per vedere meglio, ipotizzando che fosse al telefono.
Nemmeno. Fu quando si avvicinò di più alla finestra quando si rese conto che la ragazza aveva una mano tra le cosce e la testa tirata allindietro. Si stava toccando e la cosa lo eccitava a dismisura. Il suo membro però non era lunica cosa che pulsava. Il dito cominciava a fare male e la medicazione era tutta insanguinata.
Merda! Mark urlò. Si era dimenticato che suo figlio dormiva a un metro da lui, e che a meno di venti metri cera la ragazza dei suoi sogni intenta a darsi piacere. Dopo essersi accertato che il piccolo non si fosse spaventato e che dormisse ancora, andò a farsi la doccia.
Lara aveva visto il Mark accovacciato sul letto del bambino laveva visto accarezzargli la guancia, scostargli i capelli dal viso. Ne era innamorata. Lo sapeva e non poteva farci niente. E quellamore del padre per il figlio laveva eccitata di nuovo, quella scena le aveva trasmesso la voglia di avere un bambino da Mark e si era bagnata a dismisura, tanto da essere costretta a toccarsi, per poter placare la sua voglia di piacere. Era sul punto di venire quando allimprovviso Mark imprecò e aveva aperto gli occhi. Aveva un dito fasciato e sanguinante. Per un millisecondo Lara credette che Mark lavesse guardata negli occhi prima di voltarsi verso il figlio Che figura di imbecille! Laveva vista tutto il tempo? O solo quando si erano incrociati i loro sguardi?
Rossa fino alla punta dei capelli, Lara corse in veranda, recuperò il tè che aveva preparato e andò alla casa a fianco. Bussò tre volte al campanello. Poi si portò la mano alla bocca pensando al piccolo che dormiva, sperava di non averlo svegliato. Si stava chiedendo se bussare ancora o meno quando la porta si aprì.
Coprendosi con un asciugamani Mark andò alla porta. Era tutto bagnato, il dito sanguinava ancora sotto un metro di carta assorbente e infastidito aprì la porta.
Lara aveva i capelli raccolti in una coda di cavallo alta. Dei riccioli ribelli le cadevano dalle tempie. Emanava un dolce profumo fruttato, sembrava arancia. Aveva un vestito azzurro che le arrivava sopra al ginocchio. Era stupenda. Soffermò lo sguardo sul collo scoperto. Avrebbe voluto baciarlo e succhiarlo tutto, facendola gemere come faceva poco prima sulla vasca.
Riprendendosi, le fece segno di entrare.
Ti ho portato del tè freddo disse lei velocemente.
Ah, grazie disse lui, con gli occhi lucidi dalla voglia.
Ho visto che lavoravi alla siepe, pensavo volessi qualcosa di freddo per rinfrescarti
Ma rinfrescarsi era lultima cosa che voleva. Nei suoi occhi ardeva il piacere, la voglia di prenderla, di possederla lì, sullisola della cucina.
Magari ti piacerebbe metterti qualcosa addosso? Mentre ne verso un po in un bicchiere?
Mark non rispose, corse in camera e si mise addosso la prima cosa che trovò. Dei vecchi pantaloncini con cui andava a correre.
Lara era intenta a prendere dei bicchieri dalla credenza e non faceva altro che pensare al gonfiore che spuntava sulla salvietta allaltezza del pube di Mark. Era eccitato, dunque laveva vista in bagno. La cosa non parve turbarla, anzi. Stava cominciando a bagnarsi di nuovo.
Prese dei sottobicchieri e si sedette sullo sgabello accanto allisola.
Si era seduta di spalle alla porta. Non mi aveva visto entrare. Stava bevendo il suo tè e quel semplicissimo gesto risultava parecchio eccitante fatto da lei. Cercai di apparire normale. Mi avvicinai al bancone e lei mi porse il bicchiere.
Grazie, mi ci voleva un po di refrigerante
Lei con fare malizioso rispose lavevo intuito
Sorridendo, porse ancora una volta le sue splendide labbra sullorlo del bicchiere e fece un altro sorso. Lo eccitava, lo eccitava eccome! I pantaloni da jogging non erano lideale in quella occasione. Cominciavano a dare fastidio e lerezione era assai evidente con un gesto incontrollato mi portai la mano con la ferita allinguine e la sbattei contro uno sgabello. Imprecando mi portai la mano sottocchi per verificare la ferita al dito. Altro sangue.
Lara sbiancò alla vista del sangue. Si era dimenticata che si fosse fatto male.
Portandosi accanto a lui, prese la mano tra le sue e cominciò ad esaminarla.
fammi dare unocchiata, sanguina parecchio!
è solo un graffio, nulla si che! disse lui, distratto dalla scollatura che con il suo farsi avanti rendeva migliore la visuale al suo seno.
Fammi controllare il taglio! E non fare il bambino! decisa, riprese quella mano grande e forte tra le sue e cominciò a togliere la medicazione molto lentamente e con precisione. Notando che il taglio era molto profondo andò in bagno e cercò il kit medico.
Tornò in cucina sgomenta: Il tuo bagno sembra la scena di un crimine!
Mark si limitò a ridere sotto i baffi mentre lei scuotendo la testa fece del suo meglio per medicarlo come si deve e nel vederla così concentrata, con quella piccola ruga formatasi tra le sopracciglia non riuscì a trattenere le parole e tutto dun fiato disse: Sei bellissima
Dopo che ebbe terminato una piccola fasciatura stretta attorno al dito disse: mi sa che non potrai muoverlo per qualche giorno, deve cicatrizzarsi
Come dice lei, dottoressa. La voce di Mark ormai era più che un sussurro, era diventata roca dalleccitazione e ripeté a Lara che era bellissima.
Lei lo guardò con occhi spalancati e luccicanti. In cuor suo sperava tanto che Mark la baciasse, ma lui non muoveva un muscolo.
Quando fece per alzarsi, Mark la tenne per un braccio e Lara poté constatare che era davvero forte come immaginava. cominciò di nuovo ad inumidirsi tra le cosce. La sua voglia cresceva e lui cominciava ad avvicinarsi al suo viso. Le scostò una ciocca di capelli dietro lorecchio e le sussurrò: Anche la tua vasca da bagno è daccordo con me, sei stupenda. Mi piacerebbe tanto sapere a cosa o a chi pensavi prima
Lara si lasciò sfuggire un gemito. Non si era resa conto che stava trattenendo il fiato. Il cuore le scoppiava letteralmente nel petto e la sua vulva pulsava violentemente. Gli occhi di Mark esprimevano desiderio, voglia, passione. Fu allora che la baciò. La baciò con passione e la strinse a sé. Le gambe di Lara tremavano dalla voglia e Mark allora la prese in braccio e la portò in camera da letto. Lì la spogliò lentamente mentre i sospiri di lei gli facevano premere il pene sotto la stoffa in modo quasi doloroso. Desiderava possederla violentemente, voleva scoparla e voleva sentire urlare il suo nome, voleva che lo pregasse
Ma si limitò a fissarla ardentemente negli occhi lei bramava le sue labbra, pertanto allungò le braccia e lo tirò a sé. Con la lingua gli stuzzicò il labbro superiore e morse lentamente quello posteriore. Poi gli ficcò la lingua in bocca e Mark rispose al bacio succhiandola avidamente. Staccando le labbra dalle sue, successivamente passò a leccarle il collo, a succhiarle lincavo tra il collo e la clavicola cominciò a palpare quel grazioso seno coperto da un sottile strato di pizzo. Lo strattonò voleva che se ne liberasse. Voleva averla nuda, nuda come laveva vista spesso attraverso quella finestra. Ma allimprovviso Lara cominciò ad essere titubante, non voleva essere più toccata, non voleva essere più baciata, così gli bloccò la mano che stava slacciando il suo reggiseno.
Non posso, fermati! disse con voce tremante
Non.. non puoi?
Mark si alzò di scatto a sedere. La fissò intensamente negli occhi mentre lei si sedeva e si copriva col lenzuolo.
Non puoi ripeté scioccato quasi.
Mi dispiace io disse mentre allungava la mano verso di lui, che la scaccio con disprezzo.
Lara era sullorlo delle lacrime. Come avrebbe potuto dirgli che era vergine e pazzamente innamorata di lui?
Ti dispiace?! Beh dispiace più a me. Mark era deluso. Era stato respinto per chissà quale ragione. Probabilmente lo trovava troppo grande per lei possibile? Lui aveva ventisette anni. Avere un figlio complicava forse le cose? Non sarebbe stato un problema se si fosse trattato di unaltra ragazza. Non gli sarebbe importato. Ma ne era innamorato e lei non lo voleva. Gli si gonfiò il cuore dal dolore. Sembrava voler scoppiare. Gli pulsava la ferita, il sangue nelle vene, ne sentiva il ritmo nelle orecchie. A stento sentì Lara mormorare qualcosa.
coshai detto? le chiese alzando lo sguardo
Lara era seduta. Aveva le gambe incrociate e si fissava le mani sul in grembo. Lo guardò e con le lacrime che le rigavano il viso disse sono vergine .
Mark rimase senza parole. Non ci aveva minimamente pensato. Era vergine, tutto qua.
Le prese il viso tra le mani e le baciò le lacrime, succhiandone il sapore.
Non devi piangere le disse, e lei sorrise mestamente.
Anche se le tue lacrime hanno un sapore delizioso devo chiederti di non piangere. Mi si spezza il cuore e mentre lo diceva, le portò la mano al petto. Ogni battito provocava un sussulto alla cassa toracica. Lei lo guardò con fare interrogativo.
Lara, io ti amo e anche Ben è pazzo di te
Tu mi ami?! Ma guardami! Io sono sciatta! Non indosso abiti alla moda, non sono nulla che un ragazzo possa desiderare!
Questo disse indicando il suo corpo e questa.. le indicò la testa, e questo..: le baciò le labbra, questo le baciò il collo e si soffermò al lobo dellorecchio, lo succhiò e disse questo è tutto quello che un uomo sano di mente possa mai desiderare
La guardò negli occhi e le chiese Tu mi desideri?
Lara aveva la vista annebbiata. Forse dalle lacrime, o dalleccitazione.. o dallamore che provava per lui.
io ho sempre avuto una cotta per te certo che ti desidero ardentemente e me ne vergogno ma in bagno fantasticavo su di te. Sai, eri terribilmente sexy con la tenuta da giardiniere sorrise a malapena..
Lui invece rise di gusto e la baciò. la passione si era riaccesa e stavolta non cerano freni di alcun genere Mark percorse quelle colline sode che erano le sue tette e gemette quando finalmente le liberò dal reggiseno
Tesoro mio, ma tu non hai bisogno di questo oggetto inutile sei stupenda!
Lara gemette quando Mark le succhiò i capezzoli e urlò di piacere quando glieli morse. Ma Mark non voleva gustare solo quelle leccò e succhiò la sua pancia, lombelico morse lorlo delle mutandine in pizzo e baciò il frutto della sua amata che inumidiva la stoffa. Lara non resisteva più a quelle attenzioni, desiderava averlo tutto dentro, ma lo lasciava fare mentre gli sfilava lentamente le mutandine. Alla vista di quel piccolo ciuffo di peli Mark si sentì sopraffatto dalleccitazione si tolse i pantaloncini che ancora indossava e si chinò a baciarla ogni bacio era una tortura per entrambi che desideravano di più con molta cautela dunque Mark posizionò la punta del suo membro accanto al sesso di Larala desiderava come non mai e Lara stava letteralmente impazzendo di voglia
Mark ti prego, ti voglio dentro!
Non se lo fece ripetere, con un sospiro entrò lentamente in lei, la sentì urlare, e si fermò così, dentro di lei. Aveva ancora la maggior parte del ... fuori ma doveva andare piano
Lara, quanto sei piacevolmente stretta
Un altro bacio e un altro gemito Mark uscì fuori da lei e riprovò ad entrare ... e se era bagnata e stava impazzendo di voglia perché riusciva a percepire le pulsazioni della sua piccola patata stavolta cercò di penetrarla a fondo e lei scappò un gemito di piacere che glielo fece indurire ancora di più. Ripeté lazione altre volte e Mark non resisteva più. Desiderava scoparla violentemente, voleva sentirsi avvolto dal suo calore ma fu solo quando lei disse:
Mark ti prego, ancora! Più veloce! Scopami! che lui aumentò il ritmo e la violenza dei colpi. La abbracciava e la baciava come se fosse un frutto prezioso da assaggiare tutto. La tirò su e la mise a sedere su di sé. Rimasero fermi a guardarsi per un attimo, si baciarono ancora e Lara cominciò a saltare su e giù, vibrando ad ogni penetrazione e gemendo come non mai. Quello sì che era piacere puro. In quella posizione poteva toccare i muscoli tanto amati e bramati, poteva sentire quanto erano duri e belli.. cominciò dunque a leccargli il collo e ad ogni salto gli dava un morso sulla spalla. Lui la teneva per i fianchi e la guidava su e giù, non contento, la fece sdraiare di nuovo, e tenendolo sempre in lei cominciò a prenderla con violenza. Lara più ne riceveva e più ne voleva. Era una cosa meravigliosa e quei colpi secchi e diretti le facevano sobbalzare il seno. Quella cosa eccitava Mark come un maiale e quando Lara fu sul punto di venire gli conficcò le unghie nella schiena e urlò il suo nome cosa che stimolò anche Mark. Vennero insieme e fu un orgasmo stupendo.
Rimasero sdraiati a letto, con il fiatone. Continuarono a baciarsi e a coccolarsi e entrambi furono sorpresi di sentire Ben che russava leggermente dal Baby monitor.
Mark guardò Lara intensamente e le porse una muta domanda
Lara sorrise Sai, penso che Ben abbia appena acquisito una nuova mamma
Mark sorrise, labbracciò e la baciò. fu improvvisamente invaso di nuovo dalla voglia di sfogarsi dentro di lei, daltra parte, doveva sfogare le numerose erezioni avute quando la mirava dalla finestra.
Un vero peccato, pensò Mark. La sua piccola vicina era uno schianto e lei non faceva altro che coprirsi. Coprire quelle curve mozzafiato.
Tuttavia lui si considerava fortunato. Poteva godere di una dolce vista ogni volta che affacciatosi alla finestra la vedeva spogliarsi ed entrare nella vasca da bagno piena di schiuma. Più e più volte aveva desiderato accomodarsi nellacqua con lei e proprio negli stessi istanti in cui lo pensava, il piccolo Ben piangeva e richiedeva le sue attenzioni. Cosa che divertiva molto Mark
Cosa cè birbantello?! Il tuo papà è solo nostalgico! diceva sorridendo al bambino che con effetto immediato gli sorrideva guardandolo con quegli occhioni azzurri.
Non puoi giocare con il ciuccio come fanno tutti i bambini normali? Devi sempre ammonire il tuo papà?. Lo prendeva in braccio e lo faceva dondolare, tenendo la vista lontana da quella bontà divina. Aveva sempre sperato di poter usare il bambino come esca, alle ragazze piacciono sempre i bambini, pensava. Questo era il suo chiodo fisso, e rimase tale perché Mark non aveva mai trovato il coraggio di fermarla per strada, quando lei rincasava da scuola, oppure di chiederle di badare al bambino quando lui aveva delle commissioni da fare. Si era sempre e solo limitato ad un cenno di saluto.
Era passato troppo tempo dallultima volta che aveva flirtato con una ragazza ed era quando aveva conosciuto sua moglie ad una festa del club Omega delluniversità. Da allora non si erano mai lasciati e il giorno della laurea lui aveva chiesto la sua mano. Erano innamorati pazzi, lo si vedeva bene. Trascorsero insieme un anno meraviglioso fino al giorno del parto. In cui lei morì per unemorragia interna causata da alcune complicazioni post parto.
Ben ormai aveva due anni e mezzo e Mark non si era frequentato più con nessunaltra ragazza. Non che ne sentisse il bisogno. Doveva badare al figlio che giorno dopo giorno somigliava sempre più alla moglie defunta.
Vedovo, solo con un bambino, tra lavoro, pannolini e madre onnipresente, la vita di Mark stava diventando sempre più insopportabile. Aveva bisogno di stare da solo, di rilassarsi e di dimenticarsi di tutto e tutti per alcuni istanti e ciò gli era concesso quando vedeva quella giovane ragazza che diventava ai suoi occhi sempre più bella.
Un tardo pomeriggio luomo rientrò esausto dal lavoro e dopo aver letteralmente cacciato di casa la madre, andò nella piccola camera di Ben e lo osservò mentre il piccolo ancora dormiva. Quel petto che ad ogni respiro andava su e giù con ritmo regolare fece salire un groppo in gola al padre, che accarezzò il bambino e uscì dalla camera accendendo il baby monitor e socchiudendo la porta. Il piccolo avrebbe cenato al suo risveglio.
A questo punto Mark decise di farsi una doccia, gettandosi sotto lacqua bollente per scacciare via il ricordo della moglie, il suo dolce sorriso, la sua risata. Uscito dalla doccia si precipitò ad asciugarsi e a vestirsi. Si mise dei bermuda e una maglia e strofinandosi i capelli bagnati con una salvietta andò in cucina a prepararsi la cena. Mentre era accovacciato nei ripiani bassi della cucina in cerca di una padella sentì suonare il campanello. Il suono improvviso e inaspettato lo fece sobbalzare, tanto da fargli sbattere la testa sotto la mensola. Imprecando sottovoce andò alla porta sperando che non fosse sua madre. Con sua sorpresa si trovò davanti un visino timido e arrossato.
Ciao.. disse massaggiandosi il bernoccolo che stava crescendo lentamente sotto le sue dita.
Salve signore, sono Lara, abito nella casa accanto alla sua disse la ragazza con una vocina sottile sottile.
Imbarazzato, Mark rispose Si, lo so.. e con gli occhi socchiusi e scuotendo appena la testa aggiunse Io, ehm, sono Markma ma entra pure! Non vorrei essere manchevole nelle buone maniere! e con un cenno della testa le aprì la porta facendola entrare nellingresso.
Oh, grazie .
La condusse in cucina e lei lo seguì silenziosamente.
Stavo preparando la cena
Mi spiace averla disturbata, ma vede, mia madre mi ha chiesto di portarle questi indicò una scatola che solo ora Mark le aveva notato reggere in mano.
Oh, ma che gentile! Ehm che sono?
Sono pomodori. Li coltiva lei nel piccolo orticello dietro casa
Wuaoo, pomodori!
Sono biologici! E piccolissimi haha detto che sono perfetti per i bambinipotrebbe farci il sughetto o una zuppa Lara era ormai paonazza, e quando parlava non faceva altro che titubare.
Ah, ma sono per Ben! Che pensiero gentile, sul serio! Ringrazia tua madre da parte mia
Mark faceva fatica a concentrarsi. Non riusciva a staccare gli occhi da quelle gambe fasciate dal leggins nero che non le aveva mai visto addosso stava per fantasticare con la sua mente quando la ragazza scusandosi gli stava dicendo che doveva tornare a casa.
Come scusa?
Dicevo che devo tornare a casa, mia madre vorrà aiuto con la cena
aspetta! Lascia che ti offra qualcosa! Ehm, un succo? Del caffè? voleva che restasse ancora un po e dulcis in fundo, il ricevitore del bambino cominciò ad illuminarsi e ad emettere mugolii. Guardandola negli occhi le chiese Aspetti due secondi? Vado a prendere Ben
Quelli che trascorsero non furono secondi. Lara cominciava a spazientirsi, così cercò gli ingredienti per preparare i pomodori che aveva portato e si concentrò sulla cena.
Laveva detto e ridetto a sua madre che non era il caso che andasse proprio lei a fare questa cortesia. Solo che non aveva voluto sentire ragioni la signor io-sono-la-mamma-sono-io-che-comando. Così si era ritrovata nella cucina delluomo per cui aveva avuto una cotta fin dal primo giorno in cui si era trasferita lì. Inizialmente fu delusa quando vide il bambino, immaginò che fosse sposato. Venne poi a sapere da una vecchietta pettegola che era vedovo e ciò la demoralizzò del tutto. Per questo cercava quasi sempre di evitarlo per strada, in modo da non avere occasione per parlargli. Ma adorava osservarlo da lontano, quando giocava con il bambino o quando si dedicava alle cure del suo giardino. In quei momenti poteva ammirare i muscoli delle braccia che si tendevano quando faceva qualcosa e in cuor suo sperava sempre che facesse tanto caldo, in modo che sarebbe stato costretto a togliersi la maglia sudata. Quando accadeva, restava sempre a bocca aperta quando vedeva gli addominali scolpiti e adorava immaginare la sua forza mascolina e protettrice.
Ignorava che Mark facesse lo stesso con lei.
Mentre Mark cestinava il pannolino sporco di Ben, percepì un delizioso profumo provenire dalla cucina. Messosi il bimbo in braccio andò in cucina e presentò il piccolo a Lara.
Ben, questa è la nostra nuova cuoca, Lara!
Sussultando, Lara sorrise imbarazzata a Mark e pulendosi le mani con uno straccio si avvicinò al bambino e gli tese la mano. Il piccolo la fissò con i suoi occhioni e rise. Fu una risata quasi magica, tantè che gli occhi di Lara si illuminarono e lo prese in braccio dicendo Ciao Ben! Ti piacciono gli spaghetti??
Il bambino rise ancora dicendo Paghettii!
Mark simmobilizzò. Non ricordava quandè che suo figlio fosse diventato così estroverso. Fatto sta che lesca era stata gettata senza che il pescatore avesse mosso un dito. Lara era stata rapita già da suo figlio perché scoppiò a ridere e baciò il bimbo sulla guancia e lo fece scendere.
Mark aveva assunto unespressione da puro ebete. Si era innamorato.
Le spiace se ho cucinato? Dovrei solo mettere gli spaghetti nellacqua.
Mark tornò al presente e le sorrise Non mi spiace affatto, Ben mi ha trattenuto, ho dovuto fargli il bagno e mi spiace averti fatto tardarecredo che tua madre stia aspettando
Lei apparve visibilmente dispiaciuta Non si preoccupi, è stato un piacere, sarà meglio che ora vada disse accingendosi nel corridoio dellingresso.
Ma come? Cucini in casa mia e continui a darmi del lei?! Non sono mica così vecchio!.
Voleva a tutti i costi che non andasse via, ma con le parole era del tutto imbranato!
Lei invece aveva gli occhi che luccicavano, si avvicinò a Ben e lo salutò con un bacio Ciao piccolino, verrò a trovarti ancora se vuoi
Ancoa, ancoa!. Il bambino aveva trovato una nuova compagna di giochi.
Ridendo per la risposta del piccolo, Lara si rivolse a Mark Beh, se mi frequenterò con Ben mi sa che sarò costretta a lasciare la formalità fuori dalla porta!
Per Mark fu come uno schiaffo in faccia. La ragazza aveva parlato di frequentare qualcuno, non aveva inteso bene. Per cui, deluso e confuso accompagnò la sua vicina sulluscio di casa tenendo il bimbo tra le braccia.
Credo proprio che siete una bella coppia disse, cercando di essere appropriato.
Ah beh, lo spero. Quegli occhi sono meravigliosi, mi ci perdo solo a guardarli
Mark sorrise, ancora confuso e dispiaciuto. Ben, saluta Lara, fai ciao con la manina!
E il bambino sorridendo Ciao Lalla! Ciao ciao!
sorridendo, la ragazza tornò a casa.
Lara era intenta a memorizzare degli appunti di chimica. Si stava preparando per il test alluniversità e non riusciva a concentrarsi. Non faceva altro che pensare a Mark, al suo comportamento ambiguo e a quanto sembrasse confuso. Pensava a quanto fosse stata stupida nel fare delle battute squallide e da ore si stava spremendo le meningi per trovare una scusa qualunque per andare da lui, a chiedere spiegazioni. Ma nulla. Il tutto sembrava stupido e dal momento che studiare era impossibile, Lara cominciò a passeggiare per la stanza tenendo le braccia conserte. Cominciò a sentire caldo e per questo decise di prepararsi del tè freddo da gustare in veranda. Lì cercò di leggere il libro che le regalò sua madre il giorno del suo sedicesimo compleanno Cime Tempestose e dondolandosi sulla sedia cominciò a leggere. Fu distratta da un rumore forbici e voltandosi, vide Mark intento a sistemare la siepe che separava la loro proprietà. Lara si ritrovò a fantasticare su quei muscoli possenti e pensò a quanto potesse essere sexy vederlo tutto nudo, e cominciando a fissare intensamente il sedere di lui, si sentì inumidire tra le cosce. Scioccata, corse dentro casa e si chiuse in bagno.
Li sciacquò il viso con lacqua fredda e sbirciò ancora dalla finestra del bagno. Non cera nulla da fare. Mark aveva proprio un fisico scolpito e che ... Rimase lì ad ammirare e a fantasticare su quel bel corpo fino a quando allimprovviso lui lasciò cadere larnese sul prato e corse in casa.
Pensando a quanto fosse idiota, Mark andò in bagno e fece scorrere il dito tagliato sotto lacqua fredda. Imbrattò tutto il bagno di sangue alla ricerca del kit medico e quando finalmente lo trovò, fu prima costretto a rotolare la ferita sotto una grande quantità di carta igienica. Il taglio era stato profondo, doveva fare di tutto per smettere di sanguinare. Sapeva che gli ci sarebbero voluti un punto o due, ma non voleva affatto andare al pronto soccorso. Odiava gli ospedali. Quindi doveva fare il meglio per curare la ferita. Sbirciò sotto la carta e vide che non sanguinava più. Si disinfettò, applicò la medicazione e si decise per una doccia. Prima però, andò a controllare il figlio nella sua camera. Ben dormiva tranquillo e Mark, forse per un gesto ormai abituale, sbirciò alla finestra proibita. Lì vide Lara seduta sulla vasca da bagno, ma non si stava né spogliando, né lavando. Indossava qualcosa di scollato e curioso, Mark socchiuse gli occhi per vedere meglio, ipotizzando che fosse al telefono.
Nemmeno. Fu quando si avvicinò di più alla finestra quando si rese conto che la ragazza aveva una mano tra le cosce e la testa tirata allindietro. Si stava toccando e la cosa lo eccitava a dismisura. Il suo membro però non era lunica cosa che pulsava. Il dito cominciava a fare male e la medicazione era tutta insanguinata.
Merda! Mark urlò. Si era dimenticato che suo figlio dormiva a un metro da lui, e che a meno di venti metri cera la ragazza dei suoi sogni intenta a darsi piacere. Dopo essersi accertato che il piccolo non si fosse spaventato e che dormisse ancora, andò a farsi la doccia.
Lara aveva visto il Mark accovacciato sul letto del bambino laveva visto accarezzargli la guancia, scostargli i capelli dal viso. Ne era innamorata. Lo sapeva e non poteva farci niente. E quellamore del padre per il figlio laveva eccitata di nuovo, quella scena le aveva trasmesso la voglia di avere un bambino da Mark e si era bagnata a dismisura, tanto da essere costretta a toccarsi, per poter placare la sua voglia di piacere. Era sul punto di venire quando allimprovviso Mark imprecò e aveva aperto gli occhi. Aveva un dito fasciato e sanguinante. Per un millisecondo Lara credette che Mark lavesse guardata negli occhi prima di voltarsi verso il figlio Che figura di imbecille! Laveva vista tutto il tempo? O solo quando si erano incrociati i loro sguardi?
Rossa fino alla punta dei capelli, Lara corse in veranda, recuperò il tè che aveva preparato e andò alla casa a fianco. Bussò tre volte al campanello. Poi si portò la mano alla bocca pensando al piccolo che dormiva, sperava di non averlo svegliato. Si stava chiedendo se bussare ancora o meno quando la porta si aprì.
Coprendosi con un asciugamani Mark andò alla porta. Era tutto bagnato, il dito sanguinava ancora sotto un metro di carta assorbente e infastidito aprì la porta.
Lara aveva i capelli raccolti in una coda di cavallo alta. Dei riccioli ribelli le cadevano dalle tempie. Emanava un dolce profumo fruttato, sembrava arancia. Aveva un vestito azzurro che le arrivava sopra al ginocchio. Era stupenda. Soffermò lo sguardo sul collo scoperto. Avrebbe voluto baciarlo e succhiarlo tutto, facendola gemere come faceva poco prima sulla vasca.
Riprendendosi, le fece segno di entrare.
Ti ho portato del tè freddo disse lei velocemente.
Ah, grazie disse lui, con gli occhi lucidi dalla voglia.
Ho visto che lavoravi alla siepe, pensavo volessi qualcosa di freddo per rinfrescarti
Ma rinfrescarsi era lultima cosa che voleva. Nei suoi occhi ardeva il piacere, la voglia di prenderla, di possederla lì, sullisola della cucina.
Magari ti piacerebbe metterti qualcosa addosso? Mentre ne verso un po in un bicchiere?
Mark non rispose, corse in camera e si mise addosso la prima cosa che trovò. Dei vecchi pantaloncini con cui andava a correre.
Lara era intenta a prendere dei bicchieri dalla credenza e non faceva altro che pensare al gonfiore che spuntava sulla salvietta allaltezza del pube di Mark. Era eccitato, dunque laveva vista in bagno. La cosa non parve turbarla, anzi. Stava cominciando a bagnarsi di nuovo.
Prese dei sottobicchieri e si sedette sullo sgabello accanto allisola.
Si era seduta di spalle alla porta. Non mi aveva visto entrare. Stava bevendo il suo tè e quel semplicissimo gesto risultava parecchio eccitante fatto da lei. Cercai di apparire normale. Mi avvicinai al bancone e lei mi porse il bicchiere.
Grazie, mi ci voleva un po di refrigerante
Lei con fare malizioso rispose lavevo intuito
Sorridendo, porse ancora una volta le sue splendide labbra sullorlo del bicchiere e fece un altro sorso. Lo eccitava, lo eccitava eccome! I pantaloni da jogging non erano lideale in quella occasione. Cominciavano a dare fastidio e lerezione era assai evidente con un gesto incontrollato mi portai la mano con la ferita allinguine e la sbattei contro uno sgabello. Imprecando mi portai la mano sottocchi per verificare la ferita al dito. Altro sangue.
Lara sbiancò alla vista del sangue. Si era dimenticata che si fosse fatto male.
Portandosi accanto a lui, prese la mano tra le sue e cominciò ad esaminarla.
fammi dare unocchiata, sanguina parecchio!
è solo un graffio, nulla si che! disse lui, distratto dalla scollatura che con il suo farsi avanti rendeva migliore la visuale al suo seno.
Fammi controllare il taglio! E non fare il bambino! decisa, riprese quella mano grande e forte tra le sue e cominciò a togliere la medicazione molto lentamente e con precisione. Notando che il taglio era molto profondo andò in bagno e cercò il kit medico.
Tornò in cucina sgomenta: Il tuo bagno sembra la scena di un crimine!
Mark si limitò a ridere sotto i baffi mentre lei scuotendo la testa fece del suo meglio per medicarlo come si deve e nel vederla così concentrata, con quella piccola ruga formatasi tra le sopracciglia non riuscì a trattenere le parole e tutto dun fiato disse: Sei bellissima
Dopo che ebbe terminato una piccola fasciatura stretta attorno al dito disse: mi sa che non potrai muoverlo per qualche giorno, deve cicatrizzarsi
Come dice lei, dottoressa. La voce di Mark ormai era più che un sussurro, era diventata roca dalleccitazione e ripeté a Lara che era bellissima.
Lei lo guardò con occhi spalancati e luccicanti. In cuor suo sperava tanto che Mark la baciasse, ma lui non muoveva un muscolo.
Quando fece per alzarsi, Mark la tenne per un braccio e Lara poté constatare che era davvero forte come immaginava. cominciò di nuovo ad inumidirsi tra le cosce. La sua voglia cresceva e lui cominciava ad avvicinarsi al suo viso. Le scostò una ciocca di capelli dietro lorecchio e le sussurrò: Anche la tua vasca da bagno è daccordo con me, sei stupenda. Mi piacerebbe tanto sapere a cosa o a chi pensavi prima
Lara si lasciò sfuggire un gemito. Non si era resa conto che stava trattenendo il fiato. Il cuore le scoppiava letteralmente nel petto e la sua vulva pulsava violentemente. Gli occhi di Mark esprimevano desiderio, voglia, passione. Fu allora che la baciò. La baciò con passione e la strinse a sé. Le gambe di Lara tremavano dalla voglia e Mark allora la prese in braccio e la portò in camera da letto. Lì la spogliò lentamente mentre i sospiri di lei gli facevano premere il pene sotto la stoffa in modo quasi doloroso. Desiderava possederla violentemente, voleva scoparla e voleva sentire urlare il suo nome, voleva che lo pregasse
Ma si limitò a fissarla ardentemente negli occhi lei bramava le sue labbra, pertanto allungò le braccia e lo tirò a sé. Con la lingua gli stuzzicò il labbro superiore e morse lentamente quello posteriore. Poi gli ficcò la lingua in bocca e Mark rispose al bacio succhiandola avidamente. Staccando le labbra dalle sue, successivamente passò a leccarle il collo, a succhiarle lincavo tra il collo e la clavicola cominciò a palpare quel grazioso seno coperto da un sottile strato di pizzo. Lo strattonò voleva che se ne liberasse. Voleva averla nuda, nuda come laveva vista spesso attraverso quella finestra. Ma allimprovviso Lara cominciò ad essere titubante, non voleva essere più toccata, non voleva essere più baciata, così gli bloccò la mano che stava slacciando il suo reggiseno.
Non posso, fermati! disse con voce tremante
Non.. non puoi?
Mark si alzò di scatto a sedere. La fissò intensamente negli occhi mentre lei si sedeva e si copriva col lenzuolo.
Non puoi ripeté scioccato quasi.
Mi dispiace io disse mentre allungava la mano verso di lui, che la scaccio con disprezzo.
Lara era sullorlo delle lacrime. Come avrebbe potuto dirgli che era vergine e pazzamente innamorata di lui?
Ti dispiace?! Beh dispiace più a me. Mark era deluso. Era stato respinto per chissà quale ragione. Probabilmente lo trovava troppo grande per lei possibile? Lui aveva ventisette anni. Avere un figlio complicava forse le cose? Non sarebbe stato un problema se si fosse trattato di unaltra ragazza. Non gli sarebbe importato. Ma ne era innamorato e lei non lo voleva. Gli si gonfiò il cuore dal dolore. Sembrava voler scoppiare. Gli pulsava la ferita, il sangue nelle vene, ne sentiva il ritmo nelle orecchie. A stento sentì Lara mormorare qualcosa.
coshai detto? le chiese alzando lo sguardo
Lara era seduta. Aveva le gambe incrociate e si fissava le mani sul in grembo. Lo guardò e con le lacrime che le rigavano il viso disse sono vergine .
Mark rimase senza parole. Non ci aveva minimamente pensato. Era vergine, tutto qua.
Le prese il viso tra le mani e le baciò le lacrime, succhiandone il sapore.
Non devi piangere le disse, e lei sorrise mestamente.
Anche se le tue lacrime hanno un sapore delizioso devo chiederti di non piangere. Mi si spezza il cuore e mentre lo diceva, le portò la mano al petto. Ogni battito provocava un sussulto alla cassa toracica. Lei lo guardò con fare interrogativo.
Lara, io ti amo e anche Ben è pazzo di te
Tu mi ami?! Ma guardami! Io sono sciatta! Non indosso abiti alla moda, non sono nulla che un ragazzo possa desiderare!
Questo disse indicando il suo corpo e questa.. le indicò la testa, e questo..: le baciò le labbra, questo le baciò il collo e si soffermò al lobo dellorecchio, lo succhiò e disse questo è tutto quello che un uomo sano di mente possa mai desiderare
La guardò negli occhi e le chiese Tu mi desideri?
Lara aveva la vista annebbiata. Forse dalle lacrime, o dalleccitazione.. o dallamore che provava per lui.
io ho sempre avuto una cotta per te certo che ti desidero ardentemente e me ne vergogno ma in bagno fantasticavo su di te. Sai, eri terribilmente sexy con la tenuta da giardiniere sorrise a malapena..
Lui invece rise di gusto e la baciò. la passione si era riaccesa e stavolta non cerano freni di alcun genere Mark percorse quelle colline sode che erano le sue tette e gemette quando finalmente le liberò dal reggiseno
Tesoro mio, ma tu non hai bisogno di questo oggetto inutile sei stupenda!
Lara gemette quando Mark le succhiò i capezzoli e urlò di piacere quando glieli morse. Ma Mark non voleva gustare solo quelle leccò e succhiò la sua pancia, lombelico morse lorlo delle mutandine in pizzo e baciò il frutto della sua amata che inumidiva la stoffa. Lara non resisteva più a quelle attenzioni, desiderava averlo tutto dentro, ma lo lasciava fare mentre gli sfilava lentamente le mutandine. Alla vista di quel piccolo ciuffo di peli Mark si sentì sopraffatto dalleccitazione si tolse i pantaloncini che ancora indossava e si chinò a baciarla ogni bacio era una tortura per entrambi che desideravano di più con molta cautela dunque Mark posizionò la punta del suo membro accanto al sesso di Larala desiderava come non mai e Lara stava letteralmente impazzendo di voglia
Mark ti prego, ti voglio dentro!
Non se lo fece ripetere, con un sospiro entrò lentamente in lei, la sentì urlare, e si fermò così, dentro di lei. Aveva ancora la maggior parte del ... fuori ma doveva andare piano
Lara, quanto sei piacevolmente stretta
Un altro bacio e un altro gemito Mark uscì fuori da lei e riprovò ad entrare ... e se era bagnata e stava impazzendo di voglia perché riusciva a percepire le pulsazioni della sua piccola patata stavolta cercò di penetrarla a fondo e lei scappò un gemito di piacere che glielo fece indurire ancora di più. Ripeté lazione altre volte e Mark non resisteva più. Desiderava scoparla violentemente, voleva sentirsi avvolto dal suo calore ma fu solo quando lei disse:
Mark ti prego, ancora! Più veloce! Scopami! che lui aumentò il ritmo e la violenza dei colpi. La abbracciava e la baciava come se fosse un frutto prezioso da assaggiare tutto. La tirò su e la mise a sedere su di sé. Rimasero fermi a guardarsi per un attimo, si baciarono ancora e Lara cominciò a saltare su e giù, vibrando ad ogni penetrazione e gemendo come non mai. Quello sì che era piacere puro. In quella posizione poteva toccare i muscoli tanto amati e bramati, poteva sentire quanto erano duri e belli.. cominciò dunque a leccargli il collo e ad ogni salto gli dava un morso sulla spalla. Lui la teneva per i fianchi e la guidava su e giù, non contento, la fece sdraiare di nuovo, e tenendolo sempre in lei cominciò a prenderla con violenza. Lara più ne riceveva e più ne voleva. Era una cosa meravigliosa e quei colpi secchi e diretti le facevano sobbalzare il seno. Quella cosa eccitava Mark come un maiale e quando Lara fu sul punto di venire gli conficcò le unghie nella schiena e urlò il suo nome cosa che stimolò anche Mark. Vennero insieme e fu un orgasmo stupendo.
Rimasero sdraiati a letto, con il fiatone. Continuarono a baciarsi e a coccolarsi e entrambi furono sorpresi di sentire Ben che russava leggermente dal Baby monitor.
Mark guardò Lara intensamente e le porse una muta domanda
Lara sorrise Sai, penso che Ben abbia appena acquisito una nuova mamma
Mark sorrise, labbracciò e la baciò. fu improvvisamente invaso di nuovo dalla voglia di sfogarsi dentro di lei, daltra parte, doveva sfogare le numerose erezioni avute quando la mirava dalla finestra.
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