La crescita del Conte Danny
di
Master Crow
genere
prime esperienze
Le prime luci del sole si mostrarono alla facciata nord dell'antico maniero dei Walford, sulla cima del colle, prima al tetto dal bel colore grigio scuro per poi
passare al secondo piano e alle sue finestre ornate da linee dorate che formavano bellissimi disegni fantasiosi.
La luce solare non ebbe accesso ad ogni stanza, venendo bloccata da spesse tende bianche, ad eccezione di quella più a est dove ebbe fortuna e la innondò
svegliando il suo propietario.
Il piccolo conte Danny si stropicciò gli occhi e sbadigliò a bocca spalancata;aveva compiuto i dodici anni da pochi giorni e aveva tutti i suoi regali ancora
sparpagliati sul pavimento.
Avrebbe dovuto metterli a posto, lo sapeva bene, ma era troppo noioso e poteva ritardare qualche altro giorno prima che i suoi genitori lo costringessero con le
solite minaccie, riguardanti la sparizioni dei suoi giocattoli.
Alzandosi guardò distrattamente lo specchio di fronte al letto che restitui l'immagine di un ragazzino coi capelli castano corti e gli occhi marrone scuro ancora
assonati.
Viveva in quella enorme dimora lontana dalla guerra con la sua famiglia e molta servitù che doveva occuparsi della grande mole di lavoro necessaria a mantenerla e
doveva occuparsi dei padroni.
Come per esempio Danny era stato affidato alle cure di una badante, o "bambinaia" come l'aveva sopprannominata lui, che lo avrebbe dovuto servire in tutto per
tutto fino alla sua età adulta;ella era una donna di bell'aspetto, di media statura, più o meno sui trent'anni, bionda con occhi azzurri
che era troppo buona per avere il polso fermo con lui il quale ne approfittava.
Consapevole di quella sua posizione agiata non si degnò nemmeno di preparare i suoi vestiti e si mise subito a giocare con la sua nuova fionda, tirando le palline
di ferro dalla finestra mirando a quello che più gli andava.
Il tempo passò velocemente e il famigliare bussare della bambinaia, il cui vero nome era Mirabelle, fermò il suo gioco.
La donna entrò sorridendo e salutando affetuosamente ma comunque educatamente il ragazzino poi come solito aprì il grande armadio guardaroba per scegliere i
vestiti del piccolo conte.
Solitamente Danny avrebbe continuato a giocare ma da qualche tempo si fermava di nascosto ad osservare la sua badante provando una misteriosa sensazione;
infatti rimase fermo a guardare la donna piegarsi per aprire i cassetti, guardando le sue forme coperte dal vestito da cameriera non capendone il motivo.
Distolse lo sguardo appena in tempo riprendendo a giocare quando lei si girò con in mano una pila di vestiti;Mirabelle gli disse di seguirlo ma lui le corse avanti
ridendo sapendo che era l'ora del bagno mattutino;come sempre la vasca da bagno era già colma di acqua calda e sapone e lui spogliandosi in fretta ci entrò e si
immerse immaginando di essere un pirata in cerca di avventura nelle acque profonde di un qualche oceano.
Dopo qualche secondo la bambinaia lo raggiunse nel bagno e appoggiò i vestiti su una sedia poi cercò la spugna per lavare il ragazzino ma bastò qualche istante per
ricordarsi che quel monello l'aveva usata in uno dei suoi giochi in giardino ricoprendola di fango, quindi avrebbe dovuto usare le mani.
Si apprestò alla vasca rimboccandosi le maniche ma dovette assecondare Danny nel suo gioco per parecchi minuti prima che lui le permettesse di lavarlo.
Mirabelle impiegò qualche minuto con la parte superiore grazie ai tentativi del conte di immergersi nuovamente, poi dovette farlo alzare per continuare;iniziò dai
piedi e dalle gambe strofinando tutto per bene poi passò al sederino ed infine al piccolo pene;non appena lo sfiorò però esso si ingrossò e
Danny si immobilizzò guardandolo con un espressione mista di confusione,spavento e curiosità.
La donna rimasta inizialmente stupefatta si riprese e sorridendo al ragazzino gli disse semplicemente:;poi
rimase ferma pensierosa per qualche istante e, come avesse deciso qualcosa, arrossì leggermente aggiungendo:;il piccolo conte al quale piacevano molto le sorprese, seppure confuso, annuì.
Allora la bambinaia riavvicinò la mano al piccolo pene e afferratolo delicatamente iniziò a muoverglielo verso l'alto e poi verso il basso ritmicamente;Danny
guardò sbigottito sentendo una sensazione simile a quella misteriosa che provava da tempo ma più intensa fino a che,da dove gli usciva la pipì, schizzò fuori una
sostanza bianca provocandogli un piacere immenso che durò pochi secondi.
Danny rimase immobilizzato continuando a guardare il suo pipino, come lo chiamava lui, ancora ingrossato dal quale colava quella specie di muco biancastro, fino a
quando Mirabelle non disse:>.
La donna allora sorrise e disse: ;Danny lo ricordò e una strana scena tra il suo pipino e la bocca della donna gli attraversò la mente ma comunque rispose:;Mirabelle annui contenta poi avvicinò il viso al suo membro e ci soffio piano sopra facendolo ingrossare ancora di più se possibile;poi lo strinse piano e baciò con le labbra calde la ferità.
Si staccò dopo qualche secondo e disse:, così dicendo riavvicinò la bocca e aprendola la accostò alla ferita e con la lingua iniziò a leccarla.
La misteriosa sensazione che mai aveva abbandonato Danny ritornò subito.
Dopo chissà quanto tempo la donna si staccò e guardando in faccia il ragazzo disse:;prese con una mano la base del pene poi per la terza volta portò le labbra vicino ad esso e aprendole se lo mise in bocca ed iniziò a succhiarlo movendolo su e giù.
Danny rimase fermo per un po' con la solita sensazione che stava crescendo, poi chiuse gli occhi e si lasciò travolgere dal piacere di quel contantto, di quel calore che avvolgeva il suo pipino.
Arrivò al culmine del godimento e afferrò per i capelli la bambinaia sentendo la strana sostanza che le stava invadendo la bocca.
Rimasero fermi per qualche istante con il solo rumore del ragazzo che ansimava piano, poi la donna si staccò dal pene con un rivolo di quella sostanza che li univa;Mirabelle si pulì la bocca poi leccò via il rimanente sul membro di Danny e lo succhiò, poi lo lavò e finì di asciugare la schiena del giovane.
Anni quindici - Lezione sul sesso
Era passato un anno e il piccolo conte si era alzato ancora di qualche centimetro;si era anche molto irrobustito ed era divenuto davvero un bel ragazzo, tanto che la maggior parte delle donne della servitù lo guardavano con altri occhi, seppure di nascosto.
In quanto a Mirabelle, da quel fatidico bagno, accompagnava il ragazzo ogni volta che se ne faceva uno, finendo nell'ormai solito modo.
Una mattina Danny si svegliò molto prima del solito, dopo una notte di sogni non tanto santi, provando la solita sensazione e sentendo il suo pipino alzato e ingrossato.
Avrebbe voluto andare direttamente dalla bambinaia ma, come avevano accordato, non dovevano farsi scoprire e quindi non poteva farsi vedere nelle stanze della servitù per incontrarla.
Così troppo eccitato per riaddormentarsi si alzò, si vestì e uscì piano dalla stanza per farsi un giro.
La dimora era ancora immersa nel buio ma lui, conoscendola come le sue tasche, si mosse senza problemi;non aveva una meta precisa e camminando arrivò al piano terra.
Guardando il grosso antico orologio nell'atrio scoprì che era soltanto un quarto alle cinque e si ricordò che le cameriere e le domestiche si sarebbero svegliate tra pochi minuti, come solito per preparsi al giorno di lavoro.
Danny era ancora eccitato e un idea strana gli passò per la mente;mentre Camilla, la più carina delle cameriere secondo lui, fosse andata a farsi un bagno si sarebbe nascosto nella sua stanza per spiarla;era un cosa stupida ma la crescente eccitazione non gli permetteva di essere completamente lucido ma invece lo elettrizava.
Perciò si nascose in uno sgabuzzino nel corridoio delle stanze della servitù femminile e attese impaziente;finalmente dopo qualche minuto le donne uscirono per andare nei bagni del personale e così anche Camilla, lasciando le camere vuote.
Il ragazzo attese qualche istante per sicurezza poi uscì dal suo nascondiglio e raggiunse la porta della sua meta, abbassò la maniglia e fece per aprirla quando una voce che pareva arrabbiata lo interruppe e lo fece spaventare quasi a morte:.
Danny si voltò e si tranquillizò un poco quando si trovò faccia a faccia con Mirabelle la quale, dopo essersi guardata in giro nervosa, prese per il braccio il ragazzo e lo portò veloce nella sua camera, poi chiuse la porta.
L'interno della stanza consisteva in un letto singolo che pareva comodo, un armadio a un anta per i vestiti, una scrivania ordinata con una sedia e uno scaffale su cui c'era qualche libro.
Il conte disse l'unica scusa possibile: indicando il grosso rigonfiamento che si notava visibilmente nei suoi pantaloni;la donna lo guardò in modo strano poi disse:>;detto ciò si alzò in piedi e, davanti allo sguardo ipnotizzato del conte, si sbottonò la gonna e se la sfilò mostrando delle bellissime gambe e delle mutande bianche con il pizzo;lo sguardo di Danny si soffermarono su di esse per poco perchè Mirabelle se le sfilò dolcemente chinandosi con il busto;tolto quell'indumento si mise eretta e lui potè vedere finalmente cosa avevano tra le gambe le donne.
Non aveva parole per descriverla, rimase ad osservare quella forma deliziosa e perfetta sentendo l'eccitazione aumentare a mille e i pantaloni gonfiarsi di più.
La donna sembrò contenta, si rimise sul letto questa volta con le gambe semi aperte rivolte verso il ragazzo, e disse:;allora lui tremante portò una mano tra le cosce di lei ed infine la toccò.
Era qualcosa di bellissimo la sensazione di quel tatto e il ragazzo non sì fermò iniziando a passare le dita su quella meraviglia fino a che non si spinse in mezzo a quelle che sembravano labbra e, spingendo leggermente, ci sprofondò dentro con la mano e la donna gemette.
Pensando di averle fatto male, Danny si ritrasse subito ma si stupì vedendo Mirabelle sorridere, poi lei disse:> poi taccue.
Sofia lo guardò con una strana espressione poi balbettando disse un debole no non troppo convinto;allora Danny pensò di potercela fare a convincerla e disse:.
La ragazza si guardò in torno rossa come un pomodoro e disse debomente: e lui, che sinceramente non lo sapeva, disse di no.
Sofia non disse più niente guardando il cugino il quale, ormai impaziente, lo intese come un consenso e le si avvicinò piano;la prese per le braccia e spingendola piano la fece sdraiare poi più delicatamente possibile slegò la cintura della veste che lei teneva addosso, gliela tolse e rimase fermo a ammirarla, bellissima nella sua camicia da notte che non le arrivava nemmeno alle ginocchia, mostrando le gambe perfette.
Riscuotendosi Danny prosegui sollevando poco a poco il vestito fino a che non furono visibili le mutandine della ragazza;allora il ragazzo desideroso di rivedere la forma paradisiaca afferrò le estremità e gliele sfilò assaporando la vista di ogni parte della giovane vagina che veniva mostrata poco alla volta.
Era più piccola di quella di Mirabelle e tutt'attorno c'era una piccola macchia di peli ma al ragazzo non importava così avvicino piano il viso e iniziò a leccarla bramos;Sofia gemette al contatto ma non si ritrasse ed iniziò a respirare ansimando leggermente mentre lui le percorreva la sua farfalla, come la chiamava lei, con la lingua calda.
Ma a Danny non bastava più quello, voleva provare ciò che era stato interrotto quel fatidico giorno così si staccò da lei accarezzandole l'interno coscia e si alzò, poi si tolse i pantaloni e le mutande facendo imbarazzare ancora di più Sofia, la quale si ricoprì la faccia con le mani;fatto ciò il ragazzo torno sul letto e questa volta si avvicinò alla vagina con il suo pene ben eretto e ingrossato, si posizionò con il busto sopra quello della cugina e poi finalmente raggiunse con la punta del suo pipino quelle specie di labbra così invitanti.
La ragazza gemette di nuovo ma rimase nascosta tra le mani e Danny spinse piano il suo pene entrandole sempre più dentro finchè non senti un ostacolo seppure morbido;ma ormai era dentro e spinse più forte sentendo come se quell'impedimento si fosse spezzato e Sofia urlò.
Danny allarmato la mise una mano sulla bocca, soffocando il suono e fece per tirare fuori il suo membro ma la ragazza tornata ora silenziosa lo fermò come se volesse continuare;il ragazzo tranquillizato tornò a spingere finchè potè poi dovette per forza ritirare il pene ma non lo fece uscire del tutto e riprese a spingere.
Era come un ritmo che crebbe di velocità ad ogni spinta e ad un certo punto Sofia prese svelta un cuscino e se lo mise sulla bocca per soffocare i gemiti dell'immenso piacere che stava provando, essendo arriva al limite;ma così non era per Danny il quale continuò il meraviglioso ritmo tra le cosce della ragazza e arrivato al culmine anche lui lasciò che lo sperma le innondasse l'interno, lasciandosi poi abbandonare sulla ragazza ansimando con lei.
Rimasero in quella posizione per chissà quanto tempo, fino a quando il pene del ragazzo tornò normale e si separarono.
Il ragazzo notò che il suo membro oltre che allo sperma era coperto di sangue ma la ragazza non sembrava ferita e quindi non se ne preoccupò più.
Sofia non riuscì a parlare ma lo accarezzò sulla guancia e lui capì che le era piaciuto allora tornò furtivo nella sua stanza.
Il giorno dopo la famiglia di Sofia partì non prima che i due giovani si scambiassero uno sguardo complice di nascosto.
Anni diciassette - Vendetta dolce vendetta
A Danny il sesso con la cugina era piaciuto molto ma purtoppo era rimasto solo e non poteva riprovare quella paradisiaca esperienza ne qualsiasi altro tipo di simile piacere.
Passava le giornate tra le noiosissime lezioni di storia, di diritto e sul commercio sentendo addosso il peso del tempo che non passava mai e nascondendo il solito gonfiore nei pantaloni dovuto alle sue fuge nelle solite fantasie.
Nel tempo libero rimaneva chiuso nella sua stanza e, mentre la sua famiglia credeva stesse studiando, rimaneva sdraiato sul letto a fantasticare o ad addolorarsi per quello che desiderava ardentemente ma che non poteva avere.
Tutto rimase così fino ad un pomeriggio quando finirono le lezioni.
Danny prese un percorso diverso per tornare in camera sua, perchè non ne poteva più di quella monotonia, e passando in un corridoio si trovò faccia a faccia con Agata, o "Dannata" come la chiamava lui, la quale lo salutò educatamente inchinandosi come non fosse mai accaduto nulla.
Il ragazzo proseguì ma l'assopita rabbia che provava per lei si risvegliò improvvisamente travolgendolo, si dovette trattenere con tutte le forze per non tornare indietro per fargliela pagare.
Tornato nella sua stanza pensò che almeno aveva qualcos'altro su cui riflettere ovvero come punire quella donna;doveva trovare qualcosa per umiliarla profondamente, era colpa sua se la dolce Mirabelle se ne era andata.
Ma per quanto si spremesse le meningi, Danny non riusciva a trovare nessun piano fattibile, niente che potesse ferirla pesantemente nell'orgoglio.
Passò qualche giorno e lui era sempre più distratto, cosa che non sfuggi al suo insegnante il quale, convinto che il motivo fosse la stanchezza, gli lasciò una settimana di pausa nella quale avrebbe comunque dovuto studiare.
Il ragazzo seppure più sollevato superò i primi cinque giorni a riflettere senza toccare un libro.
Il sesto giorno accadde un fatto che lo sorprese;era come solito disteso nella sua stanza quando suo padre bussò alla porta e, dopo il consenso del figlio, entrò.
L'uomo pareva in qualche modo imbarazzato ma si sedette accanto al figlio e dopo qualche secondo di esitazione iniziò a parlare con voce ferma.
Dopo un ora lasciò la camera di Danny salutandolo mentre il ragazzo rimase fermo sbigottito;in quella che gli era parsa un eternità suo padre, che pensava fosse quello il motivo del suo recente comportamento, gli aveva tenuto una lezione sul sesso considerandolo pronto durante la quale il figlio aveva dovuto fingere incredulità e imbarazzo.
Prima di tutto il padre non gli aveva mai parlato in modo così confidenziale, secondo gli aveva riportato alla mente il ricordo della lezione della bambinaia così doloroso per lui.
Ma fu propio quest'ultimo a dare uno spunto per il piano di Danny;avrebbe soddisfatto la sua brama di piacere e di vendetta in un colpo solo;l'unico elemento che gli mancava era qualcosa per ricattare la domestica.
Passarono altri giorni nei quali il ragazzo si costrinse a prestare attenzione alle lezioni, per non destare sospetto, fino a quando non si presentò la situazione ideale.
Un pomeriggio stava camminando in un corridoio del primo piano pensieroso quando udì improvvisamente degli strani rumori in una stanza e svelto si nascose dietro ad una delle grosse tende che coprivano in parte le finestre;se fosse passato in un altro momento non se ne sarebbe curato ma a quell'ora quella parte della dimora doveva essere deserta poichè c'erano solo le camere per gli ospiti e le domestiche pulivano la mattina.
Dopo qualche minuto, probabilmente un quarto d'ora, la porta di quella camera si aprì e furtivamente vi uscì Agata seguita dal mastro cuoco, un uomo sovvrappeso con la testa calva, il quale le diede un carezza sul sedere poi si separarono prendendo le vie oppeste del corridoio.
Danny che aveva sbirciato, e quindi visto la scena, capì cosa era appena successo nella stanza e rammentò che le regole della servitù non permettavano rapporti tra il personale, sopprattutto di quel genere e in una delle stanze degli ospiti;così decise di attuare finalmente il suo piano la mattina seguente.
Come accadde la mattina della sua prima lezione sul sesso, il ragazzo si svegliò molto presto grazie alla sveglia;si vestì senza pensare a farsi un bagno e raggiunse senza intoppi le camere della servitù femminile e si nascose nello stesso sgabuzzino del passato.
Come solito ad una certa ora le donne uscirono per il bagno mattutino e lui ne approfittò per entrare nella camera del suo obbiettivo, nascondendosi sotto il letto per fortuna tenuto pulito.
Dopo quella che parve una mezz'ora la porta della stanza si aprì e si chiuse dopo che lui vide i piedi nudi della donna entrare;ella si avvicinò al suo armadio lasciando cadere l'asciugamano e il ragazzo sporse la testa per osservare;era davvero magra e normalmente non l'avrebbe attratto ma non vedeva una donna nuda da troppo tempo, infatti il suo pene si ingrossò quando lei si piegò per prendere i vestiti dal cassetto mostrando una vagina adulta con le labbra che sporgevano verso il basso.
Danny si ritrasse e lasciò che la donna raggiunse il letto e si vestisse poi, quando ella fu pronta e si avviò alla porta, uscì svelto dal suo nascondiglio, la raggiunse e le mise una mano sulla bocca.
Agata spaventata si dimenò ma Danny era molto più forte e la tenne stretta sentendo che le altre donne della servitù si avviavano verso le loro faccende;solo quando ci fu silenzio fece girare la domestica la quale riconoscendolo si immobilizzò subito.
Dopo averla lasciata libera, sicuro che non tentasse più di gridare, il ragazzo la guardò attentamente e disse :;Danny aveva fatto centro infatti la donna era sbiancata provocando un immenso piacere al giovane.
Agata tremante si lasciò cadere in ginocchio sul pavimento e guardandolo prossima alle lacrime disse:
Danny avrebbe provato pena per lei ma la rabbia era troppo forte e non si impetosi, anzi disse:.
La donna lo guardava aprendo e chiudendo la bocca con le lacrime che le scorrevano sul viso non riuscendo a parlare e il ragazzo continuò:
passare al secondo piano e alle sue finestre ornate da linee dorate che formavano bellissimi disegni fantasiosi.
La luce solare non ebbe accesso ad ogni stanza, venendo bloccata da spesse tende bianche, ad eccezione di quella più a est dove ebbe fortuna e la innondò
svegliando il suo propietario.
Il piccolo conte Danny si stropicciò gli occhi e sbadigliò a bocca spalancata;aveva compiuto i dodici anni da pochi giorni e aveva tutti i suoi regali ancora
sparpagliati sul pavimento.
Avrebbe dovuto metterli a posto, lo sapeva bene, ma era troppo noioso e poteva ritardare qualche altro giorno prima che i suoi genitori lo costringessero con le
solite minaccie, riguardanti la sparizioni dei suoi giocattoli.
Alzandosi guardò distrattamente lo specchio di fronte al letto che restitui l'immagine di un ragazzino coi capelli castano corti e gli occhi marrone scuro ancora
assonati.
Viveva in quella enorme dimora lontana dalla guerra con la sua famiglia e molta servitù che doveva occuparsi della grande mole di lavoro necessaria a mantenerla e
doveva occuparsi dei padroni.
Come per esempio Danny era stato affidato alle cure di una badante, o "bambinaia" come l'aveva sopprannominata lui, che lo avrebbe dovuto servire in tutto per
tutto fino alla sua età adulta;ella era una donna di bell'aspetto, di media statura, più o meno sui trent'anni, bionda con occhi azzurri
che era troppo buona per avere il polso fermo con lui il quale ne approfittava.
Consapevole di quella sua posizione agiata non si degnò nemmeno di preparare i suoi vestiti e si mise subito a giocare con la sua nuova fionda, tirando le palline
di ferro dalla finestra mirando a quello che più gli andava.
Il tempo passò velocemente e il famigliare bussare della bambinaia, il cui vero nome era Mirabelle, fermò il suo gioco.
La donna entrò sorridendo e salutando affetuosamente ma comunque educatamente il ragazzino poi come solito aprì il grande armadio guardaroba per scegliere i
vestiti del piccolo conte.
Solitamente Danny avrebbe continuato a giocare ma da qualche tempo si fermava di nascosto ad osservare la sua badante provando una misteriosa sensazione;
infatti rimase fermo a guardare la donna piegarsi per aprire i cassetti, guardando le sue forme coperte dal vestito da cameriera non capendone il motivo.
Distolse lo sguardo appena in tempo riprendendo a giocare quando lei si girò con in mano una pila di vestiti;Mirabelle gli disse di seguirlo ma lui le corse avanti
ridendo sapendo che era l'ora del bagno mattutino;come sempre la vasca da bagno era già colma di acqua calda e sapone e lui spogliandosi in fretta ci entrò e si
immerse immaginando di essere un pirata in cerca di avventura nelle acque profonde di un qualche oceano.
Dopo qualche secondo la bambinaia lo raggiunse nel bagno e appoggiò i vestiti su una sedia poi cercò la spugna per lavare il ragazzino ma bastò qualche istante per
ricordarsi che quel monello l'aveva usata in uno dei suoi giochi in giardino ricoprendola di fango, quindi avrebbe dovuto usare le mani.
Si apprestò alla vasca rimboccandosi le maniche ma dovette assecondare Danny nel suo gioco per parecchi minuti prima che lui le permettesse di lavarlo.
Mirabelle impiegò qualche minuto con la parte superiore grazie ai tentativi del conte di immergersi nuovamente, poi dovette farlo alzare per continuare;iniziò dai
piedi e dalle gambe strofinando tutto per bene poi passò al sederino ed infine al piccolo pene;non appena lo sfiorò però esso si ingrossò e
Danny si immobilizzò guardandolo con un espressione mista di confusione,spavento e curiosità.
La donna rimasta inizialmente stupefatta si riprese e sorridendo al ragazzino gli disse semplicemente:;poi
rimase ferma pensierosa per qualche istante e, come avesse deciso qualcosa, arrossì leggermente aggiungendo:;il piccolo conte al quale piacevano molto le sorprese, seppure confuso, annuì.
Allora la bambinaia riavvicinò la mano al piccolo pene e afferratolo delicatamente iniziò a muoverglielo verso l'alto e poi verso il basso ritmicamente;Danny
guardò sbigottito sentendo una sensazione simile a quella misteriosa che provava da tempo ma più intensa fino a che,da dove gli usciva la pipì, schizzò fuori una
sostanza bianca provocandogli un piacere immenso che durò pochi secondi.
Danny rimase immobilizzato continuando a guardare il suo pipino, come lo chiamava lui, ancora ingrossato dal quale colava quella specie di muco biancastro, fino a
quando Mirabelle non disse:>.
La donna allora sorrise e disse: ;Danny lo ricordò e una strana scena tra il suo pipino e la bocca della donna gli attraversò la mente ma comunque rispose:;Mirabelle annui contenta poi avvicinò il viso al suo membro e ci soffio piano sopra facendolo ingrossare ancora di più se possibile;poi lo strinse piano e baciò con le labbra calde la ferità.
Si staccò dopo qualche secondo e disse:, così dicendo riavvicinò la bocca e aprendola la accostò alla ferita e con la lingua iniziò a leccarla.
La misteriosa sensazione che mai aveva abbandonato Danny ritornò subito.
Dopo chissà quanto tempo la donna si staccò e guardando in faccia il ragazzo disse:;prese con una mano la base del pene poi per la terza volta portò le labbra vicino ad esso e aprendole se lo mise in bocca ed iniziò a succhiarlo movendolo su e giù.
Danny rimase fermo per un po' con la solita sensazione che stava crescendo, poi chiuse gli occhi e si lasciò travolgere dal piacere di quel contantto, di quel calore che avvolgeva il suo pipino.
Arrivò al culmine del godimento e afferrò per i capelli la bambinaia sentendo la strana sostanza che le stava invadendo la bocca.
Rimasero fermi per qualche istante con il solo rumore del ragazzo che ansimava piano, poi la donna si staccò dal pene con un rivolo di quella sostanza che li univa;Mirabelle si pulì la bocca poi leccò via il rimanente sul membro di Danny e lo succhiò, poi lo lavò e finì di asciugare la schiena del giovane.
Anni quindici - Lezione sul sesso
Era passato un anno e il piccolo conte si era alzato ancora di qualche centimetro;si era anche molto irrobustito ed era divenuto davvero un bel ragazzo, tanto che la maggior parte delle donne della servitù lo guardavano con altri occhi, seppure di nascosto.
In quanto a Mirabelle, da quel fatidico bagno, accompagnava il ragazzo ogni volta che se ne faceva uno, finendo nell'ormai solito modo.
Una mattina Danny si svegliò molto prima del solito, dopo una notte di sogni non tanto santi, provando la solita sensazione e sentendo il suo pipino alzato e ingrossato.
Avrebbe voluto andare direttamente dalla bambinaia ma, come avevano accordato, non dovevano farsi scoprire e quindi non poteva farsi vedere nelle stanze della servitù per incontrarla.
Così troppo eccitato per riaddormentarsi si alzò, si vestì e uscì piano dalla stanza per farsi un giro.
La dimora era ancora immersa nel buio ma lui, conoscendola come le sue tasche, si mosse senza problemi;non aveva una meta precisa e camminando arrivò al piano terra.
Guardando il grosso antico orologio nell'atrio scoprì che era soltanto un quarto alle cinque e si ricordò che le cameriere e le domestiche si sarebbero svegliate tra pochi minuti, come solito per preparsi al giorno di lavoro.
Danny era ancora eccitato e un idea strana gli passò per la mente;mentre Camilla, la più carina delle cameriere secondo lui, fosse andata a farsi un bagno si sarebbe nascosto nella sua stanza per spiarla;era un cosa stupida ma la crescente eccitazione non gli permetteva di essere completamente lucido ma invece lo elettrizava.
Perciò si nascose in uno sgabuzzino nel corridoio delle stanze della servitù femminile e attese impaziente;finalmente dopo qualche minuto le donne uscirono per andare nei bagni del personale e così anche Camilla, lasciando le camere vuote.
Il ragazzo attese qualche istante per sicurezza poi uscì dal suo nascondiglio e raggiunse la porta della sua meta, abbassò la maniglia e fece per aprirla quando una voce che pareva arrabbiata lo interruppe e lo fece spaventare quasi a morte:.
Danny si voltò e si tranquillizò un poco quando si trovò faccia a faccia con Mirabelle la quale, dopo essersi guardata in giro nervosa, prese per il braccio il ragazzo e lo portò veloce nella sua camera, poi chiuse la porta.
L'interno della stanza consisteva in un letto singolo che pareva comodo, un armadio a un anta per i vestiti, una scrivania ordinata con una sedia e uno scaffale su cui c'era qualche libro.
Il conte disse l'unica scusa possibile: indicando il grosso rigonfiamento che si notava visibilmente nei suoi pantaloni;la donna lo guardò in modo strano poi disse:>;detto ciò si alzò in piedi e, davanti allo sguardo ipnotizzato del conte, si sbottonò la gonna e se la sfilò mostrando delle bellissime gambe e delle mutande bianche con il pizzo;lo sguardo di Danny si soffermarono su di esse per poco perchè Mirabelle se le sfilò dolcemente chinandosi con il busto;tolto quell'indumento si mise eretta e lui potè vedere finalmente cosa avevano tra le gambe le donne.
Non aveva parole per descriverla, rimase ad osservare quella forma deliziosa e perfetta sentendo l'eccitazione aumentare a mille e i pantaloni gonfiarsi di più.
La donna sembrò contenta, si rimise sul letto questa volta con le gambe semi aperte rivolte verso il ragazzo, e disse:;allora lui tremante portò una mano tra le cosce di lei ed infine la toccò.
Era qualcosa di bellissimo la sensazione di quel tatto e il ragazzo non sì fermò iniziando a passare le dita su quella meraviglia fino a che non si spinse in mezzo a quelle che sembravano labbra e, spingendo leggermente, ci sprofondò dentro con la mano e la donna gemette.
Pensando di averle fatto male, Danny si ritrasse subito ma si stupì vedendo Mirabelle sorridere, poi lei disse:> poi taccue.
Sofia lo guardò con una strana espressione poi balbettando disse un debole no non troppo convinto;allora Danny pensò di potercela fare a convincerla e disse:.
La ragazza si guardò in torno rossa come un pomodoro e disse debomente: e lui, che sinceramente non lo sapeva, disse di no.
Sofia non disse più niente guardando il cugino il quale, ormai impaziente, lo intese come un consenso e le si avvicinò piano;la prese per le braccia e spingendola piano la fece sdraiare poi più delicatamente possibile slegò la cintura della veste che lei teneva addosso, gliela tolse e rimase fermo a ammirarla, bellissima nella sua camicia da notte che non le arrivava nemmeno alle ginocchia, mostrando le gambe perfette.
Riscuotendosi Danny prosegui sollevando poco a poco il vestito fino a che non furono visibili le mutandine della ragazza;allora il ragazzo desideroso di rivedere la forma paradisiaca afferrò le estremità e gliele sfilò assaporando la vista di ogni parte della giovane vagina che veniva mostrata poco alla volta.
Era più piccola di quella di Mirabelle e tutt'attorno c'era una piccola macchia di peli ma al ragazzo non importava così avvicino piano il viso e iniziò a leccarla bramos;Sofia gemette al contatto ma non si ritrasse ed iniziò a respirare ansimando leggermente mentre lui le percorreva la sua farfalla, come la chiamava lei, con la lingua calda.
Ma a Danny non bastava più quello, voleva provare ciò che era stato interrotto quel fatidico giorno così si staccò da lei accarezzandole l'interno coscia e si alzò, poi si tolse i pantaloni e le mutande facendo imbarazzare ancora di più Sofia, la quale si ricoprì la faccia con le mani;fatto ciò il ragazzo torno sul letto e questa volta si avvicinò alla vagina con il suo pene ben eretto e ingrossato, si posizionò con il busto sopra quello della cugina e poi finalmente raggiunse con la punta del suo pipino quelle specie di labbra così invitanti.
La ragazza gemette di nuovo ma rimase nascosta tra le mani e Danny spinse piano il suo pene entrandole sempre più dentro finchè non senti un ostacolo seppure morbido;ma ormai era dentro e spinse più forte sentendo come se quell'impedimento si fosse spezzato e Sofia urlò.
Danny allarmato la mise una mano sulla bocca, soffocando il suono e fece per tirare fuori il suo membro ma la ragazza tornata ora silenziosa lo fermò come se volesse continuare;il ragazzo tranquillizato tornò a spingere finchè potè poi dovette per forza ritirare il pene ma non lo fece uscire del tutto e riprese a spingere.
Era come un ritmo che crebbe di velocità ad ogni spinta e ad un certo punto Sofia prese svelta un cuscino e se lo mise sulla bocca per soffocare i gemiti dell'immenso piacere che stava provando, essendo arriva al limite;ma così non era per Danny il quale continuò il meraviglioso ritmo tra le cosce della ragazza e arrivato al culmine anche lui lasciò che lo sperma le innondasse l'interno, lasciandosi poi abbandonare sulla ragazza ansimando con lei.
Rimasero in quella posizione per chissà quanto tempo, fino a quando il pene del ragazzo tornò normale e si separarono.
Il ragazzo notò che il suo membro oltre che allo sperma era coperto di sangue ma la ragazza non sembrava ferita e quindi non se ne preoccupò più.
Sofia non riuscì a parlare ma lo accarezzò sulla guancia e lui capì che le era piaciuto allora tornò furtivo nella sua stanza.
Il giorno dopo la famiglia di Sofia partì non prima che i due giovani si scambiassero uno sguardo complice di nascosto.
Anni diciassette - Vendetta dolce vendetta
A Danny il sesso con la cugina era piaciuto molto ma purtoppo era rimasto solo e non poteva riprovare quella paradisiaca esperienza ne qualsiasi altro tipo di simile piacere.
Passava le giornate tra le noiosissime lezioni di storia, di diritto e sul commercio sentendo addosso il peso del tempo che non passava mai e nascondendo il solito gonfiore nei pantaloni dovuto alle sue fuge nelle solite fantasie.
Nel tempo libero rimaneva chiuso nella sua stanza e, mentre la sua famiglia credeva stesse studiando, rimaneva sdraiato sul letto a fantasticare o ad addolorarsi per quello che desiderava ardentemente ma che non poteva avere.
Tutto rimase così fino ad un pomeriggio quando finirono le lezioni.
Danny prese un percorso diverso per tornare in camera sua, perchè non ne poteva più di quella monotonia, e passando in un corridoio si trovò faccia a faccia con Agata, o "Dannata" come la chiamava lui, la quale lo salutò educatamente inchinandosi come non fosse mai accaduto nulla.
Il ragazzo proseguì ma l'assopita rabbia che provava per lei si risvegliò improvvisamente travolgendolo, si dovette trattenere con tutte le forze per non tornare indietro per fargliela pagare.
Tornato nella sua stanza pensò che almeno aveva qualcos'altro su cui riflettere ovvero come punire quella donna;doveva trovare qualcosa per umiliarla profondamente, era colpa sua se la dolce Mirabelle se ne era andata.
Ma per quanto si spremesse le meningi, Danny non riusciva a trovare nessun piano fattibile, niente che potesse ferirla pesantemente nell'orgoglio.
Passò qualche giorno e lui era sempre più distratto, cosa che non sfuggi al suo insegnante il quale, convinto che il motivo fosse la stanchezza, gli lasciò una settimana di pausa nella quale avrebbe comunque dovuto studiare.
Il ragazzo seppure più sollevato superò i primi cinque giorni a riflettere senza toccare un libro.
Il sesto giorno accadde un fatto che lo sorprese;era come solito disteso nella sua stanza quando suo padre bussò alla porta e, dopo il consenso del figlio, entrò.
L'uomo pareva in qualche modo imbarazzato ma si sedette accanto al figlio e dopo qualche secondo di esitazione iniziò a parlare con voce ferma.
Dopo un ora lasciò la camera di Danny salutandolo mentre il ragazzo rimase fermo sbigottito;in quella che gli era parsa un eternità suo padre, che pensava fosse quello il motivo del suo recente comportamento, gli aveva tenuto una lezione sul sesso considerandolo pronto durante la quale il figlio aveva dovuto fingere incredulità e imbarazzo.
Prima di tutto il padre non gli aveva mai parlato in modo così confidenziale, secondo gli aveva riportato alla mente il ricordo della lezione della bambinaia così doloroso per lui.
Ma fu propio quest'ultimo a dare uno spunto per il piano di Danny;avrebbe soddisfatto la sua brama di piacere e di vendetta in un colpo solo;l'unico elemento che gli mancava era qualcosa per ricattare la domestica.
Passarono altri giorni nei quali il ragazzo si costrinse a prestare attenzione alle lezioni, per non destare sospetto, fino a quando non si presentò la situazione ideale.
Un pomeriggio stava camminando in un corridoio del primo piano pensieroso quando udì improvvisamente degli strani rumori in una stanza e svelto si nascose dietro ad una delle grosse tende che coprivano in parte le finestre;se fosse passato in un altro momento non se ne sarebbe curato ma a quell'ora quella parte della dimora doveva essere deserta poichè c'erano solo le camere per gli ospiti e le domestiche pulivano la mattina.
Dopo qualche minuto, probabilmente un quarto d'ora, la porta di quella camera si aprì e furtivamente vi uscì Agata seguita dal mastro cuoco, un uomo sovvrappeso con la testa calva, il quale le diede un carezza sul sedere poi si separarono prendendo le vie oppeste del corridoio.
Danny che aveva sbirciato, e quindi visto la scena, capì cosa era appena successo nella stanza e rammentò che le regole della servitù non permettavano rapporti tra il personale, sopprattutto di quel genere e in una delle stanze degli ospiti;così decise di attuare finalmente il suo piano la mattina seguente.
Come accadde la mattina della sua prima lezione sul sesso, il ragazzo si svegliò molto presto grazie alla sveglia;si vestì senza pensare a farsi un bagno e raggiunse senza intoppi le camere della servitù femminile e si nascose nello stesso sgabuzzino del passato.
Come solito ad una certa ora le donne uscirono per il bagno mattutino e lui ne approfittò per entrare nella camera del suo obbiettivo, nascondendosi sotto il letto per fortuna tenuto pulito.
Dopo quella che parve una mezz'ora la porta della stanza si aprì e si chiuse dopo che lui vide i piedi nudi della donna entrare;ella si avvicinò al suo armadio lasciando cadere l'asciugamano e il ragazzo sporse la testa per osservare;era davvero magra e normalmente non l'avrebbe attratto ma non vedeva una donna nuda da troppo tempo, infatti il suo pene si ingrossò quando lei si piegò per prendere i vestiti dal cassetto mostrando una vagina adulta con le labbra che sporgevano verso il basso.
Danny si ritrasse e lasciò che la donna raggiunse il letto e si vestisse poi, quando ella fu pronta e si avviò alla porta, uscì svelto dal suo nascondiglio, la raggiunse e le mise una mano sulla bocca.
Agata spaventata si dimenò ma Danny era molto più forte e la tenne stretta sentendo che le altre donne della servitù si avviavano verso le loro faccende;solo quando ci fu silenzio fece girare la domestica la quale riconoscendolo si immobilizzò subito.
Dopo averla lasciata libera, sicuro che non tentasse più di gridare, il ragazzo la guardò attentamente e disse :;Danny aveva fatto centro infatti la donna era sbiancata provocando un immenso piacere al giovane.
Agata tremante si lasciò cadere in ginocchio sul pavimento e guardandolo prossima alle lacrime disse:
Danny avrebbe provato pena per lei ma la rabbia era troppo forte e non si impetosi, anzi disse:.
La donna lo guardava aprendo e chiudendo la bocca con le lacrime che le scorrevano sul viso non riuscendo a parlare e il ragazzo continuò:
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