Quell'estate al mare
di
WhyNot
genere
bisex
Ci eravamo conosciuti in spiaggia qualche anno fa, eravamo coetanei – 15 anni – e vicini di ombrellone. Il passatempo preferito era guardare e commentare le varie gnocche che prendevano il sole da quelle parti o che passeggiavano sul lungomare. Era fuori discussione che una di quelle ci filasse nemmeno di striscio, eravamo troppo piccoli per loro, ma fighe erano fighe.
Un primo pomeriggio, subito dopo pranzo, Andrea lanciò una proposta.
«I miei sono qui in spiaggia e l’appartamento è libero, ti va che ci andiamo a guardare qualche bel video porno? Ne ho parecchi scaricati da internet.»
«Bellissima idea. Ci sto.»
Effettivamente ne aveva tanti il porcellino, aveva cominciato con uno di lesbiche da sballo, poi andò avanti con altri, e io mi stavo eccitando un casino, ma anche lui che ad un certo punto se lo tirò fuori.
«Io ho voglia di segarmi» disse «e cominciò a farlo.»
Allora io feci lo stesso, mi abbassai gli slip da spiaggia e cominciai a masturbarmi.
Eravamo tutti e due nudi arrapatissimi col cazzo duro a menarcelo alla grande.
Ora il video mostrava uno scambio di coppia, e ad un certo punto una delle due donne costrinse il proprio lui a prendere in mano il cazzo dell’altro.
«Tu lo faresti se ti capitasse?» dissi.
«Se sono eccitato lo farei, chi cazzo se ne frega, una porcata è una porcata.»
«Perché non mi meni il mio allora…»
«Vuoi che te lo meno?» E senza attendere risposta me lo prese in mano e cominciò a segarmelo.
Non ero bisex e non lo sono nemmeno adesso, i maschi non mi sono mai piaciuti, ma quel gioco mi intrigava un casino. Forse era la trasgressione in sé o forse, anche se tutto il resto del maschio non mi piaceva, il cazzo mi attirava, almeno come oggetto sessuale. E cominciai a mia volta a masturbarlo.
Io ero ben messo, ma il suo era anche meglio, ed era durissimo nella mia mano. Credo che non ci mettemmo più di trenta secondi a venire come fontane.
Più tardi, di nuovo in spiaggia, c’era un certo imbarazzo e nessuno dei due ne parlò. Ci era piaciuto un casino, ma ora, passata l’eccitazione, ci vergognavamo un po’.
Il pomeriggio seguente, alla stessa ora, avevo voglia di rifarlo e visto che lui non ne parlava, presi il coraggio a due mani.
«Ti va di andare a vederci qualche bel video?» dissi.
«Stavo per proporti la stessa cosa» disse alzandosi dal telo mare.
Nessuno parlò di segarci ancora a vicenda, ma entrambi sapevamo che l’avremmo fatto. Non so se era la mia immaginazione, ma mi era sembrato di scorgere del movimento sotto i suoi slip da bagno aderenti.
Partito il video, tolti gli slip e rimasti completamente nudi, presi io l’iniziativa e glielo afferrai. Poi spontaneamente, anche se in realtà ci avevo pensato la sera prima a letto, mi accucciai e glielo presi in bocca. Lui non protestò, anzi, emise un gemito di eccitazione. La sua cappellona era gonfia, calda e palpitante, mi eccitava un casino sentirla nella mia bocca, mi sentivo schifosamente porco. Lui non mi avvertì che stava per venire, e pochi secondi dopo sentii i suoi schizzi caldi sulla lingua e fino in gola. Quel maiale mi aveva fatto tutto in bocca. Ovviamente subito dopo ricambiai la cortesia.
Il gioco continuò tutti i giorni, sempre nel primo pomeriggio, fino alla fine di luglio. Non andammo oltre quello che ho appena descritto, quindi niente penetrazioni, né baci né carezze varie. Non ci interessava, ad entrambi andava bene così, giocare con i rispettivi cazzi.
Poi purtroppo il mese terminò e ognuno se ne torno a casa propria ad oltre 200 km di distanza uno dall’altro, e non ci rivedemmo mai più.
Sono passati circa quattro anni e mezzo, e non ho avuto nessun’altra esperienza di quel tipo, ma ogni tanto ci ripenso, e mi è anche capitato di masturbarmi al pensiero. Se dovesse ricapitare qualcosa del genere, e l’altro ragazzo dovesse ispirarmi, non sarò certo io a tirarmi indietro. Anzi a volte con la fantasia immagino di provocarla io la situazione, e avrei anche in mente con chi, è un ragazzo che gioca nella mia squadra di calcio e quando siamo negli spogliatoi vedo che esibisce con piacere e con ostentazione il suo bel cazzo che anche da moscio è di tutto rispetto. Alla prima occasione cercherò di introdurre l’argomento video porno e gli proporrò di venire da me a guardarne. Forse qualcosa succederà…
Un primo pomeriggio, subito dopo pranzo, Andrea lanciò una proposta.
«I miei sono qui in spiaggia e l’appartamento è libero, ti va che ci andiamo a guardare qualche bel video porno? Ne ho parecchi scaricati da internet.»
«Bellissima idea. Ci sto.»
Effettivamente ne aveva tanti il porcellino, aveva cominciato con uno di lesbiche da sballo, poi andò avanti con altri, e io mi stavo eccitando un casino, ma anche lui che ad un certo punto se lo tirò fuori.
«Io ho voglia di segarmi» disse «e cominciò a farlo.»
Allora io feci lo stesso, mi abbassai gli slip da spiaggia e cominciai a masturbarmi.
Eravamo tutti e due nudi arrapatissimi col cazzo duro a menarcelo alla grande.
Ora il video mostrava uno scambio di coppia, e ad un certo punto una delle due donne costrinse il proprio lui a prendere in mano il cazzo dell’altro.
«Tu lo faresti se ti capitasse?» dissi.
«Se sono eccitato lo farei, chi cazzo se ne frega, una porcata è una porcata.»
«Perché non mi meni il mio allora…»
«Vuoi che te lo meno?» E senza attendere risposta me lo prese in mano e cominciò a segarmelo.
Non ero bisex e non lo sono nemmeno adesso, i maschi non mi sono mai piaciuti, ma quel gioco mi intrigava un casino. Forse era la trasgressione in sé o forse, anche se tutto il resto del maschio non mi piaceva, il cazzo mi attirava, almeno come oggetto sessuale. E cominciai a mia volta a masturbarlo.
Io ero ben messo, ma il suo era anche meglio, ed era durissimo nella mia mano. Credo che non ci mettemmo più di trenta secondi a venire come fontane.
Più tardi, di nuovo in spiaggia, c’era un certo imbarazzo e nessuno dei due ne parlò. Ci era piaciuto un casino, ma ora, passata l’eccitazione, ci vergognavamo un po’.
Il pomeriggio seguente, alla stessa ora, avevo voglia di rifarlo e visto che lui non ne parlava, presi il coraggio a due mani.
«Ti va di andare a vederci qualche bel video?» dissi.
«Stavo per proporti la stessa cosa» disse alzandosi dal telo mare.
Nessuno parlò di segarci ancora a vicenda, ma entrambi sapevamo che l’avremmo fatto. Non so se era la mia immaginazione, ma mi era sembrato di scorgere del movimento sotto i suoi slip da bagno aderenti.
Partito il video, tolti gli slip e rimasti completamente nudi, presi io l’iniziativa e glielo afferrai. Poi spontaneamente, anche se in realtà ci avevo pensato la sera prima a letto, mi accucciai e glielo presi in bocca. Lui non protestò, anzi, emise un gemito di eccitazione. La sua cappellona era gonfia, calda e palpitante, mi eccitava un casino sentirla nella mia bocca, mi sentivo schifosamente porco. Lui non mi avvertì che stava per venire, e pochi secondi dopo sentii i suoi schizzi caldi sulla lingua e fino in gola. Quel maiale mi aveva fatto tutto in bocca. Ovviamente subito dopo ricambiai la cortesia.
Il gioco continuò tutti i giorni, sempre nel primo pomeriggio, fino alla fine di luglio. Non andammo oltre quello che ho appena descritto, quindi niente penetrazioni, né baci né carezze varie. Non ci interessava, ad entrambi andava bene così, giocare con i rispettivi cazzi.
Poi purtroppo il mese terminò e ognuno se ne torno a casa propria ad oltre 200 km di distanza uno dall’altro, e non ci rivedemmo mai più.
Sono passati circa quattro anni e mezzo, e non ho avuto nessun’altra esperienza di quel tipo, ma ogni tanto ci ripenso, e mi è anche capitato di masturbarmi al pensiero. Se dovesse ricapitare qualcosa del genere, e l’altro ragazzo dovesse ispirarmi, non sarò certo io a tirarmi indietro. Anzi a volte con la fantasia immagino di provocarla io la situazione, e avrei anche in mente con chi, è un ragazzo che gioca nella mia squadra di calcio e quando siamo negli spogliatoi vedo che esibisce con piacere e con ostentazione il suo bel cazzo che anche da moscio è di tutto rispetto. Alla prima occasione cercherò di introdurre l’argomento video porno e gli proporrò di venire da me a guardarne. Forse qualcosa succederà…
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