La schiava dell'avvocatessa (parte 2)

di
genere
dominazione

Amelia era ancora con la faccia sulla scrivania mentre luisa scartava il leccalecca. cominciò a succhiarlo e leccarlo per poi passarlo sulle labbra vaginali della sua schiavetta. passava dalla figa al culo insaporendo il tutto con il leccalecca alla fragola. si sofferma sull ano e comincia a spingerlo dentro. l oggetto era abbastanza piccolo ed entrò subito senza molto sforzo e luisa iniziava a farlo rotolare nell ano di amelia. la ragazza scoppia in lacrime e prova ad alzarsi ma luisa le spinge la schiena sul tavolo intimarle di stare al suo posto. estrasse con un colpo secco il leccalecca e le labbra anali di amelia emisero un suono tipo quello dei bacetti sulla guancia. luisa esclamò "mmm che dolce che sei.. hai in culetto davvero voglioso". continuava avanti e dietro fuori e dentro, si divertiva a sentire l ano della sua schiavetta baciare il dolce oggetto della padrona. dopo circa un quarto d ora il leccalecca era consumato e luisa esclamò "oh che peccato è gia finito", diede qualche altra leccata alle parti intime di amelia e poi disse "ok adesso firma il contratto o passo a infilare qualcosa di più grosso" indicando un fermacarte a forma di piramide di marmo. le passò il foglio porgendolo davanti la faccia di amelia ancora stesa sul tavolo che altro non poteva fare che firmarlo cosi dopo averle liberato le mani guardava la sua schiava dall alto mentre firmava. "ora rivestiti" le disse mentre succhiava lo stecchino del leccalecca. amelia lo fece e luisa le si avvicina cominciando a sistemarle la camicetta e poi i capelli; poi disse "mm sei davvero carina ma ora devi andare a casa". amelia corse via con la ferma convinzione di andare a denunciarla ma con quali prove? il rossore degli schiaffi era svanito e l ano non presentava segni di violenza. era la parola sua contro quella di un affermato avvocato in carriera quindi a meno che i carabinieri non si fossero messi a leccarle il culo per sentire il sapore di fragola non le sembrò il caso.
a casa si fece una doccia e poi andò a letto ma non riusciva a prendere sonno; le parole di luisa le ronzavano in testa tipo lavaggio del cervello..
l indomani come sempre andò a lavoro ma qualcosa era cambiato: quando suonò al portone di luisa le aprì esclamando "ciao tesoro", anche durante il lavoro le diceva "grazie amore" o "per favore tesoro".. amelia non capiva; come mai quel comportamento? mi sta forse sbeffeggiando? arrivata ora di pranzo luisa entrò nel piccolo ufficio di amelia andandole dietro mentre era seduta davanti al pc, le mise le mani sulle spalle e disse "cara oggi vieni a pranzo con me e non accetto rifiuti".. di solito amelia mangiava un panino in ufficio quindi magari uscire un po per mangiare meglio le faceva bene e accettò.. pranzarono in un piccolo ristorantino e tornarono in ufficio verso le 14. il primo appuntamento del pomeriggio era alle 17 così mentre luisa studiava alcune cuse amelia sistemava i fascicoli su uno scaffale nell ufficio della sua padrona e si accorse che le guardava il culo quasi sbavando. le disse "vieni qui avanti". amelia già tremava sapendo le intenzioni perverse della donna che aprì il suo cassetto estraendo un nuovo leccalecca. avvicinatasi alla scrivania della padrona non potè fare a meno di notare che il cassetto era pieno di leccalecca tutti per lei, tutti pronti a profanare il suo buchetto. luisa glie lo mise in bocca e poi la fece sdraiare sul tavolo a pancia in su e sfilando gonna e mutandine iniziò a leccargliela per bene. la leccava con passione poi succhiava il suo bel clitoride compiaciuta mentre amelia impassibile la lasciava fare. il piacere provato era immenso, non aveva mai goduto così tanto che inondò la bocca di luisa che esclamò "wow che porcellina che sei".. le sfilò il leccalecca dalla bocca e lo introdusse nella figa per poi leccarselo per bene mentre amelia godeva come una matta ansimando e mostrando contorsioni per l eccitamento. era di nuovo li su quel tavolo in veste di troietta che serve la sua padrona, con amarezza e disprezzo odiando il fatto di essere abusata in quel modo. ma stavolta la goduria era tanta e non riusciva a smettere di pensare a quanto le era piaciuto. le tremavano le gambe e il tavolo era inondato di liquidi del piacere usciti dalle carnose labbra vaginali di amelia. la padrona disse "guarda che hai combinato sei davvero una puttanella. ora rivestiti e pulisci tutto. lo so che ti ho fatto godere per bene ma sappi che ancora non ho finito con te. stasera non prendere impegni dormi da me".
amelia prese dei fazzoletti e puli il tutto per bene assicurandosi che l odore intenso di figa lasciasse quella stanza o i clienti l avrebbero sentito. era nel suo ufficetto mentre luisa parlava con i suoi clienti. pensava a quanto avesse goduto e a come fosse stato intenso quel momento; non aveva mai ricevuto una fellatio così. la 20 arrivarono in fretta e la serata era appena iniziata, le aspettava una lunga notte in balia della sua padrona. la cosa la impauriva e eccitava allo stesso modo ma non sapeva ancora cosa le aspettava..
continua..
scritto il
2015-01-13
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