Gli amici di Lulù
di
Pisellino
genere
gay
Lulù capisce di avere il culo completamente ed inesorabilmente spanato quando lo infilano, senza difficoltà e senza dolore Gerry e Dan.
Intendiamoci ne ha già presi tanti, da tempo si fa sfondare il culo appena si avvicina qualcuno e glielo chiede, non si tira mai indietro, anzi, capita che sia lui a proporsi, ogni volta che ne ha voglia. Peraltro, anche se tira sontuosi pompini con l’ingoio, preferisce di gran lunga farsi sodomizzare, meglio se con forza ed un pizzico di cattiveria, le sdolcinatezze non gli piacciono.
Lulù non è il suo vero nome ma nel giro di quelli che lo scopano viene chiamato così ed a lui piace.
Ora, comunque, vi racconto di Lulù, Gerry, Dan e qualche altro:
… Lulù vive con i suoi in un grosso paese del centro, circondato dalla campagna. Sta passeggiando con una amica quando, ad un incrocio, incontrano Gerry che parla con un’altra persona. Quando questo lo vede, smette di conversare e lo osserva a lungo. Lulù, inizialmente pensa che lo sguardo sia diretto alla ragazza che sta con lui, una sua amica piuttosto carina, ma gli occhi fissano inequivocabilmente Lulù.
Colpito, regge lo sguardo ma poi abbassa gli occhi arrossendo. Ovviamente conosce benissimo Gerry. Questo ha cinque anni più di lui e frequenta un altro giro ma abita non molto lontano da casa sua. In quel posto si conoscono quasi tutti.
Gerry da normalmente la caccia alle ragazze, non ha mai dato sentore di certe sue simpatie per i maschi, in questo caso forse c’è un’eccezione. In realtà Lulù pensa che lo guarda così intensamente per prenderlo in giro, perché, anche se la cosa non è proprio pubblica, in parecchi sanno che si fa inchiappettare volentieri.
Una voce che circola su Gerry è quella che ha il cazzo veramente grosso, un “Rocco” di provincia.
Comunque, quel giorno d’estate Lulù gironzola ancora un po’ per il paese, saluta la sua amica, poi torna a casa, per infilarsi in camera a cazzeggiare con il computer.
Dopo un quarto d’ora circa la madre chiama, c’è una persona che lo cerca. Senza chiedere neppure chi sia le dice di farla accomodare. Con sorpresa vede che si tratta di Gerry, lo fa entrare in camera, per poi socchiudere la porta.
Il ragazzo non fa in tempo a parlare che Gerry, senza alcun problema: “Senti, mi piacerebbe farti il culo, perché non vieni con me?”.
Lulù che in fondo si aspettava questa proposta (non c’erano altri motivi per cui l’altro fosse lì), finge di pensarci un attimo, ma gli è già venuta voglia. Senza parlare si avvia fuori della stanza, seguito da Gerry.
“Mamma, devo fare una cosa con Gerry, torno sicuramente prima di cena”.
Si avviano a piedi verso casa di Gerry, cinque minuti di strada.
Visto quello che sta succedendo Gerry gli domanda: “Ma allora è proprio vero che ti piace farti inculare?”, Lulù risponde che ovviamente gli piace, altrimenti non lo farebbe.
I due arrivano davanti l’abitazione del più grande ed invece di salire girano dietro, c’è un portone a chiudere una cantina, dove, oltre alle bottiglie ed alle damigiane ci sono delle botti e gli attrezzi per la vendemmia.
Mentre Gerry si cala i pantaloni, dice all’altro di denudarsi e di appoggiarsi ad una di queste botti, quella che ha la giusta altezza. Il cazzone è ancora moscio, ma già così è grossissimo. Il più grosso di quelli che Lulù ha preso fino al quel momento, venoso e scuro, si staglia sul fisico non particolarmente robusto di Gerry.
Come fa sempre quando un cazzo lo attira particolarmente, Lulù si inginocchia ed inizia a leccarglielo, appena si indurisce un po’ lo prende in bocca.
L'altro è un po’ sorpreso, non si aspettava il trattamento completo. La troietta glielo succhia, passa la lingua in tutti gli interstizi, sul frenulo, sul prepuzio, gli pulisce il solco sotto la cappella, gli lecca ogni vena ed ogni increspatura, escono copiose goccioline di liquido salato che ingoia subito giù. Cerca di farselo entrare tutto, fino in gola, ci riesce ed è una bella soddisfazione. Tutto in bocca poi fuori fino alla cappella che succhia forte facendolo gemere, Gerry gli tiene una mano sulla nuca e biascica alcune parole: “Accidenti che bocca, nessuno mi aveva mai spompinato così!”.
Ora è durissimo: “Dai tirati su, voglio il culo, un pompino completo me lo fai un’altra volta, oppure finisci dopo”.
Buchetto Voglioso si appoggia alla botte, è un po’ teso per via delle dimensioni del cazzo che sta per entrargli dentro. Cerca di mettersi il più comodo possibile, non sa ancora cosa proverà quando il pilone gli allargherà il culo.
Continuando, Gerry gli sputa nel culo e poi lascia colare la saliva sulla cappellona. Lo appoggia sul pertugio e spinge.
Entra che è un piacere, le crespe di si aprono come un fiore, neppure il minimo dolore e in un’istante è tutto dentro, in profondità. Lo riempie completamente, sfrega contro le pareti del retto, Lulù ha un moto di piacere, quasi un orgasmo immediato.
Gerry, interdetto: “E’ entrato come niente! Me l’avevano detto che sei spanato, ma non mi immaginavo così”.
Anche Lulù è sorpreso e si rende conto della larghezza e della profondità del suo canale. Una vera troia!
Non avrebbe mai immaginato di assorbire così, senza alcuna difficoltà, un calibro del genere.
Nonostante la situazione. Lulù riesce a ripensare alla prima volta che l’ha preso nel culo ed anche in questo caso non rammenta di alcun dolore. Qualche anno prima è stato sverginato da Lillo, un giovane catechista, nella saletta dell'oratorio dove si incontravano. Questo, colpito dall'aspetto angelico e dalla dolcezza di Lulù, lo invitava a fermarsi dopo la lezione per aiutarlo a sistemare il posto o per approfondire qualche tematica. Il primo approfondimento fu quello di spogliarsi nudi per esplorare i loro corpi. Il secondo quello di toccare i loro peni a vicenda, il terzo quello di Lulù che masturba tutti e due. Vista la disponibilità del giovanetto, Lillo per premiarlo lo invita a succhiarglielo, quello obbedisce servizievole e grato.
Va avanti così per qualche lezione, con robuste bevute di sborra. Poi, quando l’insegnante ritiene giunto il momento, invita, sempre dopo la lezione, Lulù a studiare a casa sua, perché il ragazzo è bravo ed intelligente, bisogna seguirlo ed i genitori sono sempre impegnati, quindi lui si rende disponibile anche per aiutarlo a fare i compiti.
E’ il padre stesso ad accompagnarlo lì, raccomandandogli di comportarsi bene perché si fermerà anche a cena. Prima di lasciarlo andare, il catechista rassicura il padre di Lulù, che penserà a tutto lui, anche a riportarlo a casa. Il giovane docente ha scelto quella sera perché è solo in casa, può fare tutto quello che vuole. Effettivamente studiano un’oretta, con profitto. Poi si mettono nudi, per un altro tipo di studio. Prima si toccano a vicenda poi Lulù, ormai avvezzo, si inginocchia davanti al suo maestro ed inizia a baciargli il cazzo, glielo lecca e succhia con devozione. Ma questo ha in mente ben altro.
Vanno in camera da letto, quella matrimoniale con il bel lettone a disposizione. Lulù si sdraia sulla schiena, allo Lillo si mette davanti lui, gli alza le gambe e lecca per benino il buchetto vergine. A Lulù piace e miagola come un gattino. Il catechista gli infila dentro un dito, con precauzione, poi due, tutto sommato entrano facilmente. Muove le dita ed a Lulù inizia a piacere. Il docente se ne accorge, allora toglie le dita, dice a Lulù di allargare ancora di più le gambe e di tirarle indietro. Gli prende in mano il pisello, accarezza il buco del culo con il cazzo, poi spinge leggermente, entra subito! Sembra nato per questo, si apre come una fighetta ed il cazzo misura standard scivola dentro, piano piano fino in fondo. E’ qui che Lulù non ricorda di aver provato dolore, rammenta solamente quell’affare che si muoveva dentro di lui e che alla fine è uscito per gli ha sborrargli in bocca. Gli viene in mente, però, visto che c’era stata qualche piccola “perdita” come si sia dovuto inventare un leggero problema intestinale con la madre, che aveva notato, al momento di lavarle, le mutande stranamente sporche.
Questi incontri fra i due non sono mai terminati, Lillo da quel giorno lo ha inculato a più non posso, ogni occasione era buona. E' arrivato al punto di sbatterselo anche quando c’è gente presente in casa, nascosti in qualche angolo. Ormai, i due dormono spesso assieme, nello stesso letto, sempre con la scusa che c’è molto da studiare e si fa tardi, due fidanzatini. Il mattino, Lulù ha il culo che è una tana e la mascella dolorante.
Lulù se lo sono fatto e se lo fanno molti altri ma, anche ora che il catechismo è lontano, continua a vedersi con l’insegnante, anche se quello è ormai è fidanzato sul serio con una ragazza morigerata che ha conosciuto in parrocchia. Sicuramente questa non è porca come Lulù.
Ma torniamo ad oggi. Gerry pompa sbuffando, sbattendo con forza quel pilone che si ritrova profondamente nelle viscere dell’amichetto che gode come un maiale. Veramente Gerry non ci mette molto a venire, Lulù vorrebbe che gli sborrasse in bocca, ma non ha il coraggio di dirlo, troppo da puttana. Gerry viene dentro e Lulù avverte la sborra nell’interno, anche questo lo fa godere, è un umido che gli è sempre piaciuto, fin dalla prima volta che l’ha provato.
Però, poi, Lulù riesce nel suo intento, quello di bere, perché l’altro è ancora eccitato e duro e gli chiede se gli va di finire il pompino di prima. Non gli sfiora neppure l’idea di ripulirsi, così glielo riprende in bocca così com’è, tutto appiccicoso e sporco. Ma anche Lulù e eccitato e non se ne accorge nemmeno. Glielo passa con la lingua, lo fa lucido come uno specchio. Si attacca come una ventosa, il più grande deve appoggiarsi altrimenti cade. Lulù nel frattempo si masturba, vengono praticamente insieme. Glielo tiene in bocca finche non diventa molle, ingoia tutto fino all'ultima goccia. Gli strizza la cappella per fare uscire quello che resta, poi gliela lava ancora con la lingua e le labbra.
Si rivestono in silenzio e Gerry, mentre escono, chiede di non dire a nessuno quello che hanno fatto, non c'è problema risponde Lulù, l’amico gli sussurra che si vedranno ancora, lui non vede l'ora.
Si dirige verso casa.
Sono anche fortunati, perché mentre si allontanano vedono il padre di Gerry che si sposta verso la cantina, è andata bene!
Quando arriva a casa Lulù va subito in bagno, si siede sulla tazza e si masturba come un pazzo, ha ancora voglia, gli spasmi dell'orgasmo lo aiutano a buttare fuori la sborra calda dal suo culo, con dei peti potenti.
Alcuni giorni dopo, Lulù è in camera sua con l’amichetto Ricky. Si frequentano fin dalla prima media. E' anche lui un po' frocetto, però fa solo i pompini. Si succhiano a vicenda ma il primo se lo fa, ovviamente, mettere anche nel culo. Mentre si divertono, ad un certo punto Ricky gli dice che c'è uno che lo vuole vedere, è un certo Dan. Un tipo alto e magro che vive nel centro del paese, vicino a casa sua. E’ più o meno coetaneo di Gerry, Lulù non lo conosce bene; sa chi è, come tutti in paese, ma non hanno contatti. Ricky ammette che ogni tanto glielo bacia o gli fa una sega, chiaramente non gli ha dato il culo.
E' chiaro che Dan punta al culo di Lulù, che inizialmente fa la “ritrosa”, ma poi il suo amichetto lo convince.
Raggiungono immediatamente l'abitazione di Dan. Quando sono vicini gli va incontro. Sa perché sono lì ma oggi non può fare nulla, in casa c'è gente e lui non può muoversi. E' rammaricato e domanda a Lulù se il giorno dopo, nel pomeriggio, può tornare. Lulù e d'accordo ma Riccardo insiste per venire anche lui, vuole vedere.
Dan, inizialmente dice di no ma poi si lascia convincere, per Lulù va bene, anzi.
Il giorno dopo torna, è propria una troietta che si concede subito. A metà strada incontra Ricky.
Dan li accompagna in un’altra casa, un appartamento in una strada vicina che appartiene alla sua famiglia ma in quel momento è sfitto.
Mentre raggiungono una camera da letto, Dan chiude tutte le persiane.
Lulù si spoglia tutto nudo, sorprendendolo per la rapidità. Dan si cala i pantaloni e le mutande.
E' enorme! Una proboscide, a riposo gli arriva a metà coscia e lui ha le gambe lunghe.
Ora si capisce perché Ricky è lì, vuole vedere quel palo entrare dentro al buco di Lulù.
Dan si siede sul letto, Lulù si mette davanti a lui, ancora una volta in ginocchio davanti ad un nuovo cazzo.
Il più grosso di tutti. Gli entra a stento in bocca ma comunque lo lecca e lo succhia, Riccardo gli si inginocchia accanto, ne vuole un po' anche lui. Lo prendono in bocca e lo leccano a turno, poi le loro lingue si intrecciano attorno al pilone. E' lunghissimo e largo come una bottiglia.
“Ora dammi il culo, dai, faccio piano”.
Lulù si mette in ginocchio sul letto, poi appoggia la testa sulla coperta, con il buco in alto, all'altezza giusta. Trattiene il respiro. Ricky deposita della saliva sul cazzone, con la lingua. Dan procede, senza fare assolutamente piano, spinge subito con forza, la cappellona si fa strada un po' a fatica, ad un certo punto sembra trovare un ostacolo che la blocca ma poi sfonda.
“Come spingi! Vai, vai…Entra… Entra! E' entrato!”. Ricky esulta il questo modo, come per un gol, con la faccia a pochi centimetri dalle chiappe spalancate.
L’enorme pezzo di carne scivola tutto dentro, l’ano è veramente largo, dilatato, ma il dolore è minimo.
Lulù, dentro di se, si rende conto di che razza di culo rotto si ritrova, se quel mostro è penetrato così, senza fatica, forse è una questione di predisposizione o, più probabile, lui è una precoce vacca sfondata. Si lamenta e Dan gli chiede se fa male, se lo deve togliere ed lui, invasato: “No! No! Dai spingi, scopami!”. Perché i suoi sono gemiti di piacere. Si sente un rumore di “aria” e di bagnato provenire dal culo spanato.
Ricky si sta masturbando, poi Dan gli fa un cenno e lui si avvicina alla faccia dell’amico, che apre le labbra e inizia a succhiarlo, un normale cazzo davanti ma un paracarro di dietro. Sborra per primo proprio Ricky, il più eccitato di tutti, gli viene in faccia, sporcandolo tutto. Dan va avanti ancora per qualche minuto poi gli riempie l'intestino, così profondamente che pare a Lulù di sentire il sapore del liquido seminale in bocca. Dan gli cade addosso come fulminato. Dopo qualche istante si rialza e lo tira fuori, come un animale che esce dalla tana, con le stesse striature di un serpente perché sporcato dagli escrementi che ha trovato in profondità e da un po’ di sangue che, nonostante tutto, è uscito. Lulù va in bagno a ripulirsi ma la sborra è troppo “alta”, così interna che ci vorranno alcune ora prima di poterla buttare fuori. Ha, però, ancora la sensazione che il buco sia rimasto aperto, sente l'aria entrare liberamente, gli slippini gli danno fastidio perché si infilano nell’antro spalancato.
Comunque non ci sono state conseguenze durature, è tornato tutto a posto e Lulù continua a fare tutto come prima, a prendersi in culo e in bocca tutti i soliti cazzi, aggiungendone anche altri, di tutte le misure, colori e sapori. La puttanella del paese.
Nel corso di quest’estate, poi si è trasferito per una quindicina di giorni con la famiglia presso alcuni parenti, che vivono in una cittadina di villeggiatura, sul mare. Un intraprendente cugino, capito subito come si era evoluto sessualmente il giovane parente, si è sollazzato con il suo culo e la sua bocca in tutti i modi, insegnandogli anche che le zucchine, i cetrioli, i manici e gli attrezzi più impensabili possono avere un diverso utilizzo oltre a quello solito. Ma questa è un'altra storia,
Gerry continua a scavargli gli intestini con il suo aratro, in tutte le posizioni, ci ha preso gusto ed approfitta di tutte le occasioni. Sono inculate micidiali perché quasi quasi gli da fastidio il fatto che Lulù prenda in culo il suo cazzone senza alcuna difficoltà mentre le zoccolette (maschi e femmine) che rimorchia fanno sempre un sacco di storie, allora lui ce la mette tutta per sfondarlo. Nonostante questo, quando hanno occasione di vedersi, Lulù trova sempre il modo di farsi scopare o di tirargli un bel pompino.
Con quel “Bestione” di Dan si vedono meno frequentemente, più estemporaneamente, ad esempio, durante una sagra paesana Dan lo ha portato a visitare una stalla, e ha fatto sentire Lulù come le vacche che erano lì, sbattendolo a sangue (è l’unico che ogni volta gliene fa uscire qualche goccia) per più di due ore.
Questa cosa, comunque, ogni tanto si ripete e per Lulù è un avvenimento, come lo riempie Dan non c’è nessun altro.
Poi ci sono Ricky, il Catechista ed altri, ma questa è ordinaria amministrazione.
Intendiamoci ne ha già presi tanti, da tempo si fa sfondare il culo appena si avvicina qualcuno e glielo chiede, non si tira mai indietro, anzi, capita che sia lui a proporsi, ogni volta che ne ha voglia. Peraltro, anche se tira sontuosi pompini con l’ingoio, preferisce di gran lunga farsi sodomizzare, meglio se con forza ed un pizzico di cattiveria, le sdolcinatezze non gli piacciono.
Lulù non è il suo vero nome ma nel giro di quelli che lo scopano viene chiamato così ed a lui piace.
Ora, comunque, vi racconto di Lulù, Gerry, Dan e qualche altro:
… Lulù vive con i suoi in un grosso paese del centro, circondato dalla campagna. Sta passeggiando con una amica quando, ad un incrocio, incontrano Gerry che parla con un’altra persona. Quando questo lo vede, smette di conversare e lo osserva a lungo. Lulù, inizialmente pensa che lo sguardo sia diretto alla ragazza che sta con lui, una sua amica piuttosto carina, ma gli occhi fissano inequivocabilmente Lulù.
Colpito, regge lo sguardo ma poi abbassa gli occhi arrossendo. Ovviamente conosce benissimo Gerry. Questo ha cinque anni più di lui e frequenta un altro giro ma abita non molto lontano da casa sua. In quel posto si conoscono quasi tutti.
Gerry da normalmente la caccia alle ragazze, non ha mai dato sentore di certe sue simpatie per i maschi, in questo caso forse c’è un’eccezione. In realtà Lulù pensa che lo guarda così intensamente per prenderlo in giro, perché, anche se la cosa non è proprio pubblica, in parecchi sanno che si fa inchiappettare volentieri.
Una voce che circola su Gerry è quella che ha il cazzo veramente grosso, un “Rocco” di provincia.
Comunque, quel giorno d’estate Lulù gironzola ancora un po’ per il paese, saluta la sua amica, poi torna a casa, per infilarsi in camera a cazzeggiare con il computer.
Dopo un quarto d’ora circa la madre chiama, c’è una persona che lo cerca. Senza chiedere neppure chi sia le dice di farla accomodare. Con sorpresa vede che si tratta di Gerry, lo fa entrare in camera, per poi socchiudere la porta.
Il ragazzo non fa in tempo a parlare che Gerry, senza alcun problema: “Senti, mi piacerebbe farti il culo, perché non vieni con me?”.
Lulù che in fondo si aspettava questa proposta (non c’erano altri motivi per cui l’altro fosse lì), finge di pensarci un attimo, ma gli è già venuta voglia. Senza parlare si avvia fuori della stanza, seguito da Gerry.
“Mamma, devo fare una cosa con Gerry, torno sicuramente prima di cena”.
Si avviano a piedi verso casa di Gerry, cinque minuti di strada.
Visto quello che sta succedendo Gerry gli domanda: “Ma allora è proprio vero che ti piace farti inculare?”, Lulù risponde che ovviamente gli piace, altrimenti non lo farebbe.
I due arrivano davanti l’abitazione del più grande ed invece di salire girano dietro, c’è un portone a chiudere una cantina, dove, oltre alle bottiglie ed alle damigiane ci sono delle botti e gli attrezzi per la vendemmia.
Mentre Gerry si cala i pantaloni, dice all’altro di denudarsi e di appoggiarsi ad una di queste botti, quella che ha la giusta altezza. Il cazzone è ancora moscio, ma già così è grossissimo. Il più grosso di quelli che Lulù ha preso fino al quel momento, venoso e scuro, si staglia sul fisico non particolarmente robusto di Gerry.
Come fa sempre quando un cazzo lo attira particolarmente, Lulù si inginocchia ed inizia a leccarglielo, appena si indurisce un po’ lo prende in bocca.
L'altro è un po’ sorpreso, non si aspettava il trattamento completo. La troietta glielo succhia, passa la lingua in tutti gli interstizi, sul frenulo, sul prepuzio, gli pulisce il solco sotto la cappella, gli lecca ogni vena ed ogni increspatura, escono copiose goccioline di liquido salato che ingoia subito giù. Cerca di farselo entrare tutto, fino in gola, ci riesce ed è una bella soddisfazione. Tutto in bocca poi fuori fino alla cappella che succhia forte facendolo gemere, Gerry gli tiene una mano sulla nuca e biascica alcune parole: “Accidenti che bocca, nessuno mi aveva mai spompinato così!”.
Ora è durissimo: “Dai tirati su, voglio il culo, un pompino completo me lo fai un’altra volta, oppure finisci dopo”.
Buchetto Voglioso si appoggia alla botte, è un po’ teso per via delle dimensioni del cazzo che sta per entrargli dentro. Cerca di mettersi il più comodo possibile, non sa ancora cosa proverà quando il pilone gli allargherà il culo.
Continuando, Gerry gli sputa nel culo e poi lascia colare la saliva sulla cappellona. Lo appoggia sul pertugio e spinge.
Entra che è un piacere, le crespe di si aprono come un fiore, neppure il minimo dolore e in un’istante è tutto dentro, in profondità. Lo riempie completamente, sfrega contro le pareti del retto, Lulù ha un moto di piacere, quasi un orgasmo immediato.
Gerry, interdetto: “E’ entrato come niente! Me l’avevano detto che sei spanato, ma non mi immaginavo così”.
Anche Lulù è sorpreso e si rende conto della larghezza e della profondità del suo canale. Una vera troia!
Non avrebbe mai immaginato di assorbire così, senza alcuna difficoltà, un calibro del genere.
Nonostante la situazione. Lulù riesce a ripensare alla prima volta che l’ha preso nel culo ed anche in questo caso non rammenta di alcun dolore. Qualche anno prima è stato sverginato da Lillo, un giovane catechista, nella saletta dell'oratorio dove si incontravano. Questo, colpito dall'aspetto angelico e dalla dolcezza di Lulù, lo invitava a fermarsi dopo la lezione per aiutarlo a sistemare il posto o per approfondire qualche tematica. Il primo approfondimento fu quello di spogliarsi nudi per esplorare i loro corpi. Il secondo quello di toccare i loro peni a vicenda, il terzo quello di Lulù che masturba tutti e due. Vista la disponibilità del giovanetto, Lillo per premiarlo lo invita a succhiarglielo, quello obbedisce servizievole e grato.
Va avanti così per qualche lezione, con robuste bevute di sborra. Poi, quando l’insegnante ritiene giunto il momento, invita, sempre dopo la lezione, Lulù a studiare a casa sua, perché il ragazzo è bravo ed intelligente, bisogna seguirlo ed i genitori sono sempre impegnati, quindi lui si rende disponibile anche per aiutarlo a fare i compiti.
E’ il padre stesso ad accompagnarlo lì, raccomandandogli di comportarsi bene perché si fermerà anche a cena. Prima di lasciarlo andare, il catechista rassicura il padre di Lulù, che penserà a tutto lui, anche a riportarlo a casa. Il giovane docente ha scelto quella sera perché è solo in casa, può fare tutto quello che vuole. Effettivamente studiano un’oretta, con profitto. Poi si mettono nudi, per un altro tipo di studio. Prima si toccano a vicenda poi Lulù, ormai avvezzo, si inginocchia davanti al suo maestro ed inizia a baciargli il cazzo, glielo lecca e succhia con devozione. Ma questo ha in mente ben altro.
Vanno in camera da letto, quella matrimoniale con il bel lettone a disposizione. Lulù si sdraia sulla schiena, allo Lillo si mette davanti lui, gli alza le gambe e lecca per benino il buchetto vergine. A Lulù piace e miagola come un gattino. Il catechista gli infila dentro un dito, con precauzione, poi due, tutto sommato entrano facilmente. Muove le dita ed a Lulù inizia a piacere. Il docente se ne accorge, allora toglie le dita, dice a Lulù di allargare ancora di più le gambe e di tirarle indietro. Gli prende in mano il pisello, accarezza il buco del culo con il cazzo, poi spinge leggermente, entra subito! Sembra nato per questo, si apre come una fighetta ed il cazzo misura standard scivola dentro, piano piano fino in fondo. E’ qui che Lulù non ricorda di aver provato dolore, rammenta solamente quell’affare che si muoveva dentro di lui e che alla fine è uscito per gli ha sborrargli in bocca. Gli viene in mente, però, visto che c’era stata qualche piccola “perdita” come si sia dovuto inventare un leggero problema intestinale con la madre, che aveva notato, al momento di lavarle, le mutande stranamente sporche.
Questi incontri fra i due non sono mai terminati, Lillo da quel giorno lo ha inculato a più non posso, ogni occasione era buona. E' arrivato al punto di sbatterselo anche quando c’è gente presente in casa, nascosti in qualche angolo. Ormai, i due dormono spesso assieme, nello stesso letto, sempre con la scusa che c’è molto da studiare e si fa tardi, due fidanzatini. Il mattino, Lulù ha il culo che è una tana e la mascella dolorante.
Lulù se lo sono fatto e se lo fanno molti altri ma, anche ora che il catechismo è lontano, continua a vedersi con l’insegnante, anche se quello è ormai è fidanzato sul serio con una ragazza morigerata che ha conosciuto in parrocchia. Sicuramente questa non è porca come Lulù.
Ma torniamo ad oggi. Gerry pompa sbuffando, sbattendo con forza quel pilone che si ritrova profondamente nelle viscere dell’amichetto che gode come un maiale. Veramente Gerry non ci mette molto a venire, Lulù vorrebbe che gli sborrasse in bocca, ma non ha il coraggio di dirlo, troppo da puttana. Gerry viene dentro e Lulù avverte la sborra nell’interno, anche questo lo fa godere, è un umido che gli è sempre piaciuto, fin dalla prima volta che l’ha provato.
Però, poi, Lulù riesce nel suo intento, quello di bere, perché l’altro è ancora eccitato e duro e gli chiede se gli va di finire il pompino di prima. Non gli sfiora neppure l’idea di ripulirsi, così glielo riprende in bocca così com’è, tutto appiccicoso e sporco. Ma anche Lulù e eccitato e non se ne accorge nemmeno. Glielo passa con la lingua, lo fa lucido come uno specchio. Si attacca come una ventosa, il più grande deve appoggiarsi altrimenti cade. Lulù nel frattempo si masturba, vengono praticamente insieme. Glielo tiene in bocca finche non diventa molle, ingoia tutto fino all'ultima goccia. Gli strizza la cappella per fare uscire quello che resta, poi gliela lava ancora con la lingua e le labbra.
Si rivestono in silenzio e Gerry, mentre escono, chiede di non dire a nessuno quello che hanno fatto, non c'è problema risponde Lulù, l’amico gli sussurra che si vedranno ancora, lui non vede l'ora.
Si dirige verso casa.
Sono anche fortunati, perché mentre si allontanano vedono il padre di Gerry che si sposta verso la cantina, è andata bene!
Quando arriva a casa Lulù va subito in bagno, si siede sulla tazza e si masturba come un pazzo, ha ancora voglia, gli spasmi dell'orgasmo lo aiutano a buttare fuori la sborra calda dal suo culo, con dei peti potenti.
Alcuni giorni dopo, Lulù è in camera sua con l’amichetto Ricky. Si frequentano fin dalla prima media. E' anche lui un po' frocetto, però fa solo i pompini. Si succhiano a vicenda ma il primo se lo fa, ovviamente, mettere anche nel culo. Mentre si divertono, ad un certo punto Ricky gli dice che c'è uno che lo vuole vedere, è un certo Dan. Un tipo alto e magro che vive nel centro del paese, vicino a casa sua. E’ più o meno coetaneo di Gerry, Lulù non lo conosce bene; sa chi è, come tutti in paese, ma non hanno contatti. Ricky ammette che ogni tanto glielo bacia o gli fa una sega, chiaramente non gli ha dato il culo.
E' chiaro che Dan punta al culo di Lulù, che inizialmente fa la “ritrosa”, ma poi il suo amichetto lo convince.
Raggiungono immediatamente l'abitazione di Dan. Quando sono vicini gli va incontro. Sa perché sono lì ma oggi non può fare nulla, in casa c'è gente e lui non può muoversi. E' rammaricato e domanda a Lulù se il giorno dopo, nel pomeriggio, può tornare. Lulù e d'accordo ma Riccardo insiste per venire anche lui, vuole vedere.
Dan, inizialmente dice di no ma poi si lascia convincere, per Lulù va bene, anzi.
Il giorno dopo torna, è propria una troietta che si concede subito. A metà strada incontra Ricky.
Dan li accompagna in un’altra casa, un appartamento in una strada vicina che appartiene alla sua famiglia ma in quel momento è sfitto.
Mentre raggiungono una camera da letto, Dan chiude tutte le persiane.
Lulù si spoglia tutto nudo, sorprendendolo per la rapidità. Dan si cala i pantaloni e le mutande.
E' enorme! Una proboscide, a riposo gli arriva a metà coscia e lui ha le gambe lunghe.
Ora si capisce perché Ricky è lì, vuole vedere quel palo entrare dentro al buco di Lulù.
Dan si siede sul letto, Lulù si mette davanti a lui, ancora una volta in ginocchio davanti ad un nuovo cazzo.
Il più grosso di tutti. Gli entra a stento in bocca ma comunque lo lecca e lo succhia, Riccardo gli si inginocchia accanto, ne vuole un po' anche lui. Lo prendono in bocca e lo leccano a turno, poi le loro lingue si intrecciano attorno al pilone. E' lunghissimo e largo come una bottiglia.
“Ora dammi il culo, dai, faccio piano”.
Lulù si mette in ginocchio sul letto, poi appoggia la testa sulla coperta, con il buco in alto, all'altezza giusta. Trattiene il respiro. Ricky deposita della saliva sul cazzone, con la lingua. Dan procede, senza fare assolutamente piano, spinge subito con forza, la cappellona si fa strada un po' a fatica, ad un certo punto sembra trovare un ostacolo che la blocca ma poi sfonda.
“Come spingi! Vai, vai…Entra… Entra! E' entrato!”. Ricky esulta il questo modo, come per un gol, con la faccia a pochi centimetri dalle chiappe spalancate.
L’enorme pezzo di carne scivola tutto dentro, l’ano è veramente largo, dilatato, ma il dolore è minimo.
Lulù, dentro di se, si rende conto di che razza di culo rotto si ritrova, se quel mostro è penetrato così, senza fatica, forse è una questione di predisposizione o, più probabile, lui è una precoce vacca sfondata. Si lamenta e Dan gli chiede se fa male, se lo deve togliere ed lui, invasato: “No! No! Dai spingi, scopami!”. Perché i suoi sono gemiti di piacere. Si sente un rumore di “aria” e di bagnato provenire dal culo spanato.
Ricky si sta masturbando, poi Dan gli fa un cenno e lui si avvicina alla faccia dell’amico, che apre le labbra e inizia a succhiarlo, un normale cazzo davanti ma un paracarro di dietro. Sborra per primo proprio Ricky, il più eccitato di tutti, gli viene in faccia, sporcandolo tutto. Dan va avanti ancora per qualche minuto poi gli riempie l'intestino, così profondamente che pare a Lulù di sentire il sapore del liquido seminale in bocca. Dan gli cade addosso come fulminato. Dopo qualche istante si rialza e lo tira fuori, come un animale che esce dalla tana, con le stesse striature di un serpente perché sporcato dagli escrementi che ha trovato in profondità e da un po’ di sangue che, nonostante tutto, è uscito. Lulù va in bagno a ripulirsi ma la sborra è troppo “alta”, così interna che ci vorranno alcune ora prima di poterla buttare fuori. Ha, però, ancora la sensazione che il buco sia rimasto aperto, sente l'aria entrare liberamente, gli slippini gli danno fastidio perché si infilano nell’antro spalancato.
Comunque non ci sono state conseguenze durature, è tornato tutto a posto e Lulù continua a fare tutto come prima, a prendersi in culo e in bocca tutti i soliti cazzi, aggiungendone anche altri, di tutte le misure, colori e sapori. La puttanella del paese.
Nel corso di quest’estate, poi si è trasferito per una quindicina di giorni con la famiglia presso alcuni parenti, che vivono in una cittadina di villeggiatura, sul mare. Un intraprendente cugino, capito subito come si era evoluto sessualmente il giovane parente, si è sollazzato con il suo culo e la sua bocca in tutti i modi, insegnandogli anche che le zucchine, i cetrioli, i manici e gli attrezzi più impensabili possono avere un diverso utilizzo oltre a quello solito. Ma questa è un'altra storia,
Gerry continua a scavargli gli intestini con il suo aratro, in tutte le posizioni, ci ha preso gusto ed approfitta di tutte le occasioni. Sono inculate micidiali perché quasi quasi gli da fastidio il fatto che Lulù prenda in culo il suo cazzone senza alcuna difficoltà mentre le zoccolette (maschi e femmine) che rimorchia fanno sempre un sacco di storie, allora lui ce la mette tutta per sfondarlo. Nonostante questo, quando hanno occasione di vedersi, Lulù trova sempre il modo di farsi scopare o di tirargli un bel pompino.
Con quel “Bestione” di Dan si vedono meno frequentemente, più estemporaneamente, ad esempio, durante una sagra paesana Dan lo ha portato a visitare una stalla, e ha fatto sentire Lulù come le vacche che erano lì, sbattendolo a sangue (è l’unico che ogni volta gliene fa uscire qualche goccia) per più di due ore.
Questa cosa, comunque, ogni tanto si ripete e per Lulù è un avvenimento, come lo riempie Dan non c’è nessun altro.
Poi ci sono Ricky, il Catechista ed altri, ma questa è ordinaria amministrazione.
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