Corteggio mia figlia e mi aiuta la mamma - 2

di
genere
incesti

Avrei dovuto partire domenica sera per Bologna ma purtroppo un imprevisto sul lavoro mi ha tenuto impegnato Lunedì per tutto il giorno ed anche la sera non ho potuto declinare l'impegno di portare a cena un importante cliente.Morale,sono andato a letto molto tardi e per di più stanco morto.Martedi mi sono alzato molto presto perché speravo di arrivare per tempo a Bologna per portare fuori a colazione mia figlia prima che si recasse all'università dove aveva improrogabili impegni con un docente insieme ad alcuni compagni di corso.Purtroppo gli inevitabili ingorghi ed un incidente sull'autostrada mi hanno fatto arrivare in ritardo proprio nel momento in cui lei stava era già sulle scale.L'ho incontrata che stava già uscendo di casa mentre c'era già un suo collega ad aspettarla in macchina e sotto lo zerbino mi aveva lasciato le chiavi con un bigliettino su cui aveva stampato le sue labbra col rossetto ed aveva scritto Welcome fratellone! Al mio apparire lei ha avuto giusto il tempo di recuperare la chiave di casa per mostrarmi l'appartamentino e per un velocissimo saluto: "Ciao fratellone ritardatario.....lo sai che stanotte ogni macchina che sentivo parcheggiare sperando che fossi tu,mi alzavo per andare a guardare dai vetri della finestra.E anche stamattina...quando mi arrivavano le tue telefonate di ritardo,mi arrabbiamo e mi montava un'agitazione che non so neanche descriverti...comunque ormai è fatta...questa è la mia reggia e queste sono le chiavi....ci vediamo stasera....ciao fratellino..." Mi ha sussurrato deglutendo rumorosamente mentre mi sfiorava una guancia con le sue labbra carnose. Nonostante che io non avessi corso(nel senso fisico del termine)e non avessi portato con me un bagaglio troppo pesante,ero alquanto trafelato. Avevo il respiro pesante ed il cuore che batteva a mille. Avrei voluto abbracciarla,stringerla,baciarla ed invece era sgusciata dalle mie dita come una saponetta profumata. Si...proprio così...profumata dello stesso olezzo che aveva mia madre la prima volta che si era preparata tutta per me. Solo per me! Tutto si è svolto con la velocità di un attimo. Con l'ansia dell'incontro che,benché in ritardo,speravo si potesse protrarre più a lungo.Il nostro incontro sulle scale improvviso come una visione.Il suo aspetto pulito,fresco e fragrante di giovinetta alle soglie della vita. Il suo abbigliamento serio e sbarazzino al tempo stesso che ho subito immaginato che avesse scelto proprio per il nostro incontro e poi il suo profumo. Profumo di donna! Una scia sottile e inebriante che lasciva dietro di se ad ogni passo mentre si allontanava. Ero immobile come incantato ed ero eccitato da morire.In quel momento avrei voluto che ci fosse mia madre con me per placare la voglia che avevo di quella stupenda ragazza che mi era al tempo stesso figlia e sorella. Quando mi sono ripreso e mi sono guardato intorno nella stanza mi sono reso conto di quanto piccolo fosse quell'appartamento. Era microscopico ma ogni cosa era al suo posto. Non mancava nulla in quell'ordine quasi maniacale che per qualche momento avevo temuto di alterare con le mie cose e con il mio stesso essere li in quel momento. La cosa che più aveva attirato la mia attenzione però era la presenza nel centro della stanza di un grosso letto matrimoniale e la mancanza di un secondo letto per un eventuale ospite. Sono andato finanche a controllare le due poltrone posizionate ad angolo per accertarmi che non fossero divani letto. Mia madre che pure conosceva la sistemazione di nostra figlia non mi aveva detto che non c'erano altri letti che quello matrimoniale perché? E perché avevano scelto un appartamentino arredato così sapendo che comunque qualche volta avrebbe potuto avere degli ospiti? Mentre facevo quelle riflessioni mi erano tornate in mente le parole di mia madre a proposito dei rapporti che avrei dovuto "approfondire" con mia figlia. In un momento tutto mi è parso chiaro! Era stata lei a scegliere quell'appartamento e sin da allora aveva in mente il progetto che mi aveva descritto solo la scorsa settimana quando nostra figlia era tornata per un breve periodo a casa dei genitori. Senza neanche disfare il bagaglio ho acceso distrattamente il piccolo televisore come se volessi verificarne il funzionamento e sedendomi su di un divano ho subito telefonato a mia madre: "Ciao mamma" - "Ciao Mario...sei arrivato...mi ha detto Maria che eri in ritardo per degli incidenti...tutto bene bambino mio?!" - "Si...si...mamma tutto bene...ma perché non mi hai detto che c'era solo un letto in questa casa?" - "E perché mai avrei dovuto dirtelo....non sei mica un estraneo tu...ed anche se dormi nel letto di tua sorella che male c'è?" Dall'altro capo del telefono avevo percepito perfettamente un ghigno di auto approvazione per quella risposta. "Mamma sei sempre la solita...lo sai cosa ti farei se tu fossi qui adesso....lo sai?" - "Certo che lo so porcellone...e so anche che non potrei sostenere questa telefonata con la bocca piena!" Per un po' abbiamo sostenuto una conversazione più leggera con frasi a doppio senso ed allusioni ai giorni in cui andavo incontro ed alle sorprese che mi attendevano. Abbiamo riso molto prima di interrompere la conversazione ed abbiamo riso anche quando,prima di riattaccare lei mi aveva raccomandato:"Mario...mi raccomando sii prudente e non dimenticare che la nostra bambina è così giovane e inesperta. Non farle del male e...non combinare guai!" Il mio primo impegno era per il pomeriggio in una zona industriale appena fuori città. Dopo aver disfatto il mio borsone da viaggio,mi sono guardato intorno e non potendo resistere a quella sorta di morbosa agitazione,ho cominciato ad aprire il suo guardaroba e curiosare tra i suoi abiti e nei suoi cassetti. I vestiti tutti stirati e profumati erano riposti in bell'ordine. C'erano jeans integri ed altri meticolosamente tagliati. C'erano minigonne e gonne più lunghe dalla mano morbida e cascante come morbide immaginavo potessero essere le sue membra. Vi erano anche due grossi cappelli che non le avevo mai visto prima. Ero affascinato davanti a quelle ante dischiuse che si aprivano sul mondo privato di mia figlia. Ma una vera e propria scossa di adrenalina l'avevo avuta aprendo i cassetti dove conservava i suoi indumenti intimi. Come in uno scrigno magico dentro quei tiretti ripiegati in bell'ordine vi era una quantità incredibile di mutandine di tutti i colori e fogge. Vi erano delle coulotte bianche ricamate dall'aria romantica e retrò(certamente avute da mia madre e forse vi erano anche quelle che aveva indossato sotto l'abito da sposa)vi erano dei tanga che a giudicare dall'accentuata forma a V dovevano essere molto sgambate e soprattutto,vi era una incredibile quantità di esilissimi perizoma. Non vi erano reggiseno e d'altra parte le sue zizze sono talmente sode che non hanno bisogno di alcun sostegno. Non so per quanto tempo sono rimasto a contemplare quei capi che ho preso ed aperto uno per uno ubriacandomi col profumo irrorato ed eccitandomi al pensiero che avevano già accarezzato le parti più intime e segrete della mia bambina. Poi,come un vero maniaco,sono andato a rovistare nel cesto dei capi da lavare e li vi ho trovato alcune mutandine ancora intrise del profumo del suo sesso. A quel punto non ho saputo resistere e dopo averne aspirato l'olezzo a pieni polmoni ed averne leccato le parti segnate dai suoi umori,mi sono lasciato cadere sul water e mi sono masturbato furiosamente spargendo il seme sulle piastrelle. Quando,dopo un breve riposo sulla poltrona,sono uscito per andare al lavoro ero stanchissimo. Non so esattamente se ero stanco per la levataccia e il defatigante viaggio o piuttosto svuotato dall'eccitazione che neanche la masturbazione era riuscita a togliermi di dosso. Mi sentivo comunque,le gambe molli e tutto il corpo dolorante a causa anche delle ripetute scariche di adrenalina.

Oggi è mercoledì e mentre scrivo questo resoconto,mia figlia è già uscita ed io,col pretesto che avrei dovuto scrivere una relazione e prepararmi per l'incontro di lavoro che ho stamattina,non l'ho accompagnata come mi ero ripromesso. Domattina però,sicuramente uscirò con lei per fare colazione insieme in quel barettino dove hanno delle brioches buonissime!(Così mi ha detto Maria e naturalmente io le credo)Stamattina ho dovuto fare uno sforza davvero enorme per non uscire insieme a lei però avevo promesso a mia madre che avrei continuato io il suo racconto su questo sito e non me la sono sentita di saltare anche per il terzo giorno. Domani spero di riuscire raccontando come è andata la cena ieri sera e come abbiamo trascorso la prima notte dormendo nello stesso letto...io e mia figlia.


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scritto il
2015-06-10
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