La brutta donna
di
Veleno
genere
etero
Sono sempre stato uno stronzo con le donne, sono sempre stato convinto che la cosa principale fosse scopare e che ogni mezzo per raggiungere tale scopo fosse lecito, a chi voleva sentirsi dire ti amo sussurravo "Ti amo!" nelle orecchie come fossi Umberto Tozzi, a chi desiderava attenzioni davo cure e premura e così via... la mia bravura è sempre stato capire quale fosse la il punto debole della vittima e spingere su quella cosa in maniera indegna..... fu così che incominció con Franca.
Franca viveva in una frazione nel comune di Bergamo, uno di quei quartieri staccati dalla città tanto da sembrare dei paesini a se stanti, 58 anni, bruna, un viso paffuto nascosto da grandi occhiali tondi ed un corpo che, se fossi un galantuomo, definirei morbido ma più banalmente chiamerei grasso.
La conobbi grazie alla chat di Ruzzle, da come si aprì subito si capiva che sotto i suoi "Ho una vita piena e felice!" sotto sotto anche lei aveva bisogno di qualcosa ed io capì subito qual'era quel bisogno: Franca nonostante cercasse di curarsi, di avere una certa cura nel vestire e nel proporsi si sentiva brutta... e per Dio... lo era sul serio!
Superati i primi ostacoli dovuti alla diffidenza la convinsi a lasciare perdere la chat di Ruzzle e a scaricare KIK ( un app tipo whatsapp dove però non c è bisogno di scambiarsi i veri numeri di telefono), da lì fu un gioco da ragazzi: le nostre chat si fecero via via più spinte fino a che non la convinsi dopo qualche giorno a scambiarci delle foto... era brutta sul serio ma le dissi tutto il contrario ovviamente, lei vedendo che comunque ero un bel 35enne dapprima si mostrò diffidente ma dopo prese atto del mio "invaghimento" e decise di non porsi più domande ma godersi questa inattesa fortuna.
Lo step successivo fu quello di farsi mandare foto del suo corpo nuda perché è vero che era grassa e brutta ma sotto i suoi vestiti costosi potevo intravedere un seno enorme come quelli che piacciono a me, mi scontrai con i suoi sensi di colpa, era felicemente sposata, frequentava la chiesa ed aveva un figlio di 25 anni ma anche i suoi sensi di colpa furono una difesa forte come un muro di burro. Mi mandó prima una foto in reggiseno ed io di tutta risposta inviai una foto del mio cazzo scappellato, gonfio e lucido "Vedi che effetto mi fa il solo vederti!" le scrissi e lei mi rispose "Mio Dio che fai mi imbarazzi!", da lì mi ci vollero ancora pochi messaggi per convincerla a levarsi il reggiseno e la foto che mi mandó fugó ogni dubbio: aveva un seno clamoroso! Una bella sesta naturale con due aureole grosse come la mano di un bambino e due capezzoli scuri e ritti come tappi di sughero! Seguì tutto un pomeriggio di suoi messaggi del tipo "Non ho mai fatto questo in vita mia!" "Cosa mi fai fare!" "Ti prego fermiamoci qui!" e blablabla ma è proprio quando il tuo avversario è incerto che devi insistere e così feci. Dal giorno dopo e per due settimane buone la convinsi a fare con il cellulare ogni cosa che volevo: mi mandó ogni genere di foto, mi mostro ogni singolo cm della sua pelle, ogni tanto durante il giorno quando ero in giro per lavoro (faccio l autotrasportatore) se avevo 10 minuti liberi e voglia di masturbarmi la contattavo e la costringevo a farmi sborrare, mi piaceva farle dire cose tipo "Voglio succhiarti il cazzo!" perché sapevo che lei, donna comunque religiosa ed educata, faceva fatica anche solo a pensare certe cose, presi il vizio di iniziare le comunicazioni con una dichiarazione d'intenti, alla domanda "Dimmi cosa sei?" la sua risposta doveva essere "Sono la tua troia!"... e quello divenne... in pochi giorni una perfetta e seria madre di famiglia era diventata senza sapere come una sorta di webcam girl privata che passava le giornate a soddisfare le perversioni di un uomo che in realtà non aveva mai visto, le facevo infilare le peggio cose nel culo e nella sua passera pelosa... lei da brava troia ubbidiva, filmava e spediva... quando la vedevo titubante le dicevo che l'amavo, che era speciale, che non avrei cambiato lei con nessuna al mondo neppure per Belen... che ingenua... mi credeva... mi assecondava in tutto! Il lunedì era il giorno migliore, nel weekend infatti non ci sentivamo perché impegnati con le rispettive famiglie (sono sposato anche io) e il lunedì la trovavo sempre più vogliosa e accondiscendente.... fu proprio un lunedì che calai l'asso... le dissi che il mercoledì sarei stato dalle sue parti in mattinata e che ci saremmo incontrati, non glielo chiesi... glielo comunicai... e quando lei disse "Assolutamente no!" non presi neppure per un secondo in esame l ipotesi che non sarebbe venuta.
Ci incontrammo in un grosso centro commerciale della zona, in un bar, ognuno sarebbe arrivato per i fatti suoi, avremmo preso un caffè e avremmo amabilmente chiacchierato del più e del meno per un po' solo per sciogliere l attenzione e battere l imbarazzo poi però (e glielo dissi da subito) avremmo preso la sua macchina e il mio furgone e saremmo andati in qualche parcheggio sperduto perché avevo voglia di farmi fare un pompino da lei.
Quel mercoledì arrivai in zona un'oretta buona prima dell'appuntamento, girai la zona per trovare un posto dove ci saremmo appartati più avanti e come sempre scoprì che i parcheggi dei cimiteri sono sempre i posti migliori per questo genere di cose.
Tornai al centro commerciale e attesi il suo arrivo, quando la vidi scendere dalla sua macchina entrai anche io e mi recai al bar... oramai le nostre identità erano state più che svelate e non ci volle molto ad individuarci a vicenda. Passarono dieci minuti in cui si fece una conversazione basica, lei era evidentemente nervosa e tutte le volte che con una scusa sfioravo il suo corpo arrossiva... le concedetti altri 10 minuti in cui parlammo della vita, della famiglia e di altre cose di cui a me non interessava un cazzo fino a che sfoderai il migliore dei miei sorrisi e dissi "Andiamo?" lei rispose che non credeva fossi serio per la questione del pompino e che non se la sentiva, io risposi semplicemente "Dai... ti aspetto fuori!" le indicai il mio furgone e le dissi di seguirmi.
Come avevo previsto uscì qualche minuto dopo di me, immaginai fosse ancora piena di dubbi e paure ma la cosa non mi mosse pietà, accesi il furgone e partii in direzione cimitero. Arrivati sul posto andammo nell angolo più remoto, le mostrai dove parcheggiare la sua piccola utilitaria e sistemai il furgone al suo fianco in modo da nascondere completamente la sua auto, scesi dal mezzo e mi accomodai di fianco a lei nel posto del passeggero.
"E adesso?" disse sorridendo nervosa
"Adesso stai tranquilla" risposi
Mi avvicinai piano, slacciai la cintura che ancora la avvolgeva e le baciai piano la guancia, chiuse gli occhi e rimase paralizzata, continuai a tempestare di piccoli baci quel viso paffuto e sgraziato... misi una mano sul suo seno destro e lei ebbe un sussulto... continuava a lasciarmi fare ma a non aprire gli occhi... vedevo il suo petto gonfiarsi e sgonfiarsi ritmicamente... il primo bottone della sua camicetta faceva fatica a non staccarsi per la pressione esercitata da quel enorme seno... le slacciai i primi due bottoni ed infilai la mia mano dentro la sua coppa... mentre spostavo le mie labbra sulle sue iniziai a sentire l erezione crescere... pregustai il momento in cui l avrei obbligata a leccarmi il cazzo e abbozzai un sorriso
"Guardami!" intimai
Lei aprì finalmente gli occhi e mi osservó mentre la mia mano liberava definitivamente le sue tette burrose... sembró sul punto di dirmi qualcosa quando la stoppai iniziando a passarle la lingua sulle labbra inchiodandola in un gioco di sguardi che non lasciavano alternative
"Dimmi cosa sei?"
"No ti prego... non chiedermelo" disse quasi piangendo
"Dimmi cosa sei?" chiesi nuovamente
"Sono la tua troia" rispose mestamente
Fu in quel momento che le presi la mano e la portai sul mio cazzo
"Hai visto cosa mi hai fatto?" ammiccai
Lei annuì e abbassando lo sguardo sul mio pacco continuo a carezzarlo in maniera sempre più convinta
"Vuoi tirarlo fuori?" le chiesi
"...si" sussurró
"Più avanti ..." sogghignai "Ora levati il reggiseno"
Lei stacco la mano dal mio cazzo e fece una cosa che solo le donne riescono a fare, si sfilò il reggiseno senza levare la camicia
Franca rimase finalmente con la camicia tutta aperta e con le sue belle tettone ballonzolanti appoggiate ad una pancia pronunciata... la guardai... non era affatto attraente... era seminuda in un parcheggio di un cimitero in balia delle voglie di un uomo che conosceva a malapena... probabilmente si sentiva un turbinio di sentimenti che andavano dall eccitazione alla mortificazione senza parlare dei sensi di colpa... ma quando una donna si trova in quella situazione state sicuri che se riuscite a portare la sua bocca a pochi cm dal vostro cazzo lei vi regalerà uno dei pompini più belli della vostra vita... e così fece
La lasciai adagiata al suo posto, mi slacciai i pantaloni e tirai fuori il mio uccello, lo scappellai un paio di volte in modo da mostrarle la mia capoella lucida e gonfia... reclinai un po' il sedile e dissi "Avvicina la bocca"
Lei si mise goffamente in ginocchio sul suo sedile, guardare quella donna grassa schiacciata tra il sedile e il volante era quasi comico... appoggió le mani sulle mie gambe e si chinò timidamente sul mio cazzo
"Tira fuori la lingua"
Lei ubbidì ed io con la mano iniziai a passare la mia capoella sulla sua lingua, sulle sue guance.... aveva gli occhi chiusi e mugolava mentre passavo la nerchia su tutto il suo viso... quando lo passavo sulla lingua provava a cingerlo con la bocca ma la mia mano era più veloce della sua cavità... quando lo senti bello umido esclamai "Ora accarezzalo con le tette"
Franca con la stessa leggiadria di un cetaceo iniziò a passare il suo grosso seno sulla mia minchia ed aiutandosi con le mani incominció quella che nei miei sogni doveva essere una spagnola ma che in realtà sembrava un sacco x fare a pugni percosso da una mazza da baseball... la lasciai fare ancora un po' nella speranza che migliorasse ma capendo che le mie speranze erano vane decisi che era giunto il momento di chiuderle la bocca
"Succhiami le palle!"
Franca non sembrava convinta ma cerco comunque di infilarsi con la bocca sotto il mio cazzo... inizió a succhiare avidamente... per questo era certamente più portata ... mugolava in continuazione... succhiava i coglioni in maniera egregia mentre con la mano mi menava il cazzo, io infilai una mano sotto la sua gonna e cominciai a palparle il suo sedere flaccido, portai la mano nelle sue mutande e mi feci strada a fatica tra le sue chiappe... percorsi con la mano tutto l incavo sudato e mi fermai sul suo ano...
"Che fai !" esclamò sussultando
"Zitta e prendilo in bocca!" fu la mia risposta
Lei si staccò dai miei testicoli ed inghiottì finalmente tutta la mia carne
Era brava Franca... probabilmente le riminescenze di una gioventù da bocchinara stavano riaffiorando... la sua lingua calda passava sapientemente su tutta la verga, alternava magistralmente leccate e bocca... io continuavo a stuzzicarle il buco del culo massaggiandolo tutto intorno ma senza mai violarlo... ad un certo punto mi parve quasi di notare un movimento ritmico del suo deretano come a simulare un amplesso con la mia falange...
"Vuoi che ti avviso prima di sborrare?" chiesi in maniera galante
Lei annuì mentre continuava a pompare
"Dimmi cosa sei?"
"Sono la tua troia!" rispose senza titubare stavolta
"Allora fammi sborrare troia!" e dicendole ciò iniziai prendere la sua testa e a dettare il ritmo... inizió a pompare furiosamente... aveva il viso rosso... io sentivo che il piacere cominciava a montare e quando sentii che ero sul punto di venire beh... che ve lo dico a fare... spinsi ancora più forte la sua testa e mi liberai nella sua bocca... non le diedi altra opportunità che ingoiare tutto... provo anche a dire qualcosa credo... ma me la cavai con un "Scusami amore credevo di resistere di più!" lei si calmò ... si staccò da me e mi guardó credo x cercare nel mio sguardo tracce d amore e soddisfazione... quando riprese fiato le feci pulire con la lingua le tracce residue di sperma sul mio uccello e mi ricomposi... lei provo a baciarmi ma mi scostai... la guardai rimettersi in sesto e le accarezzai il viso
"La prossima volta godrai anche tu ... te lo prometto! "
lei sorrise compiaciuta e me ne andai e mentre mi allontanavo pensavo a quanto erano ingenue le donne fragili e che piacere mi dava usarle e trattarle come pupazzi.
x chi volesse ladistrazione@live.it
oppure il contatto KIK veleno13
Franca viveva in una frazione nel comune di Bergamo, uno di quei quartieri staccati dalla città tanto da sembrare dei paesini a se stanti, 58 anni, bruna, un viso paffuto nascosto da grandi occhiali tondi ed un corpo che, se fossi un galantuomo, definirei morbido ma più banalmente chiamerei grasso.
La conobbi grazie alla chat di Ruzzle, da come si aprì subito si capiva che sotto i suoi "Ho una vita piena e felice!" sotto sotto anche lei aveva bisogno di qualcosa ed io capì subito qual'era quel bisogno: Franca nonostante cercasse di curarsi, di avere una certa cura nel vestire e nel proporsi si sentiva brutta... e per Dio... lo era sul serio!
Superati i primi ostacoli dovuti alla diffidenza la convinsi a lasciare perdere la chat di Ruzzle e a scaricare KIK ( un app tipo whatsapp dove però non c è bisogno di scambiarsi i veri numeri di telefono), da lì fu un gioco da ragazzi: le nostre chat si fecero via via più spinte fino a che non la convinsi dopo qualche giorno a scambiarci delle foto... era brutta sul serio ma le dissi tutto il contrario ovviamente, lei vedendo che comunque ero un bel 35enne dapprima si mostrò diffidente ma dopo prese atto del mio "invaghimento" e decise di non porsi più domande ma godersi questa inattesa fortuna.
Lo step successivo fu quello di farsi mandare foto del suo corpo nuda perché è vero che era grassa e brutta ma sotto i suoi vestiti costosi potevo intravedere un seno enorme come quelli che piacciono a me, mi scontrai con i suoi sensi di colpa, era felicemente sposata, frequentava la chiesa ed aveva un figlio di 25 anni ma anche i suoi sensi di colpa furono una difesa forte come un muro di burro. Mi mandó prima una foto in reggiseno ed io di tutta risposta inviai una foto del mio cazzo scappellato, gonfio e lucido "Vedi che effetto mi fa il solo vederti!" le scrissi e lei mi rispose "Mio Dio che fai mi imbarazzi!", da lì mi ci vollero ancora pochi messaggi per convincerla a levarsi il reggiseno e la foto che mi mandó fugó ogni dubbio: aveva un seno clamoroso! Una bella sesta naturale con due aureole grosse come la mano di un bambino e due capezzoli scuri e ritti come tappi di sughero! Seguì tutto un pomeriggio di suoi messaggi del tipo "Non ho mai fatto questo in vita mia!" "Cosa mi fai fare!" "Ti prego fermiamoci qui!" e blablabla ma è proprio quando il tuo avversario è incerto che devi insistere e così feci. Dal giorno dopo e per due settimane buone la convinsi a fare con il cellulare ogni cosa che volevo: mi mandó ogni genere di foto, mi mostro ogni singolo cm della sua pelle, ogni tanto durante il giorno quando ero in giro per lavoro (faccio l autotrasportatore) se avevo 10 minuti liberi e voglia di masturbarmi la contattavo e la costringevo a farmi sborrare, mi piaceva farle dire cose tipo "Voglio succhiarti il cazzo!" perché sapevo che lei, donna comunque religiosa ed educata, faceva fatica anche solo a pensare certe cose, presi il vizio di iniziare le comunicazioni con una dichiarazione d'intenti, alla domanda "Dimmi cosa sei?" la sua risposta doveva essere "Sono la tua troia!"... e quello divenne... in pochi giorni una perfetta e seria madre di famiglia era diventata senza sapere come una sorta di webcam girl privata che passava le giornate a soddisfare le perversioni di un uomo che in realtà non aveva mai visto, le facevo infilare le peggio cose nel culo e nella sua passera pelosa... lei da brava troia ubbidiva, filmava e spediva... quando la vedevo titubante le dicevo che l'amavo, che era speciale, che non avrei cambiato lei con nessuna al mondo neppure per Belen... che ingenua... mi credeva... mi assecondava in tutto! Il lunedì era il giorno migliore, nel weekend infatti non ci sentivamo perché impegnati con le rispettive famiglie (sono sposato anche io) e il lunedì la trovavo sempre più vogliosa e accondiscendente.... fu proprio un lunedì che calai l'asso... le dissi che il mercoledì sarei stato dalle sue parti in mattinata e che ci saremmo incontrati, non glielo chiesi... glielo comunicai... e quando lei disse "Assolutamente no!" non presi neppure per un secondo in esame l ipotesi che non sarebbe venuta.
Ci incontrammo in un grosso centro commerciale della zona, in un bar, ognuno sarebbe arrivato per i fatti suoi, avremmo preso un caffè e avremmo amabilmente chiacchierato del più e del meno per un po' solo per sciogliere l attenzione e battere l imbarazzo poi però (e glielo dissi da subito) avremmo preso la sua macchina e il mio furgone e saremmo andati in qualche parcheggio sperduto perché avevo voglia di farmi fare un pompino da lei.
Quel mercoledì arrivai in zona un'oretta buona prima dell'appuntamento, girai la zona per trovare un posto dove ci saremmo appartati più avanti e come sempre scoprì che i parcheggi dei cimiteri sono sempre i posti migliori per questo genere di cose.
Tornai al centro commerciale e attesi il suo arrivo, quando la vidi scendere dalla sua macchina entrai anche io e mi recai al bar... oramai le nostre identità erano state più che svelate e non ci volle molto ad individuarci a vicenda. Passarono dieci minuti in cui si fece una conversazione basica, lei era evidentemente nervosa e tutte le volte che con una scusa sfioravo il suo corpo arrossiva... le concedetti altri 10 minuti in cui parlammo della vita, della famiglia e di altre cose di cui a me non interessava un cazzo fino a che sfoderai il migliore dei miei sorrisi e dissi "Andiamo?" lei rispose che non credeva fossi serio per la questione del pompino e che non se la sentiva, io risposi semplicemente "Dai... ti aspetto fuori!" le indicai il mio furgone e le dissi di seguirmi.
Come avevo previsto uscì qualche minuto dopo di me, immaginai fosse ancora piena di dubbi e paure ma la cosa non mi mosse pietà, accesi il furgone e partii in direzione cimitero. Arrivati sul posto andammo nell angolo più remoto, le mostrai dove parcheggiare la sua piccola utilitaria e sistemai il furgone al suo fianco in modo da nascondere completamente la sua auto, scesi dal mezzo e mi accomodai di fianco a lei nel posto del passeggero.
"E adesso?" disse sorridendo nervosa
"Adesso stai tranquilla" risposi
Mi avvicinai piano, slacciai la cintura che ancora la avvolgeva e le baciai piano la guancia, chiuse gli occhi e rimase paralizzata, continuai a tempestare di piccoli baci quel viso paffuto e sgraziato... misi una mano sul suo seno destro e lei ebbe un sussulto... continuava a lasciarmi fare ma a non aprire gli occhi... vedevo il suo petto gonfiarsi e sgonfiarsi ritmicamente... il primo bottone della sua camicetta faceva fatica a non staccarsi per la pressione esercitata da quel enorme seno... le slacciai i primi due bottoni ed infilai la mia mano dentro la sua coppa... mentre spostavo le mie labbra sulle sue iniziai a sentire l erezione crescere... pregustai il momento in cui l avrei obbligata a leccarmi il cazzo e abbozzai un sorriso
"Guardami!" intimai
Lei aprì finalmente gli occhi e mi osservó mentre la mia mano liberava definitivamente le sue tette burrose... sembró sul punto di dirmi qualcosa quando la stoppai iniziando a passarle la lingua sulle labbra inchiodandola in un gioco di sguardi che non lasciavano alternative
"Dimmi cosa sei?"
"No ti prego... non chiedermelo" disse quasi piangendo
"Dimmi cosa sei?" chiesi nuovamente
"Sono la tua troia" rispose mestamente
Fu in quel momento che le presi la mano e la portai sul mio cazzo
"Hai visto cosa mi hai fatto?" ammiccai
Lei annuì e abbassando lo sguardo sul mio pacco continuo a carezzarlo in maniera sempre più convinta
"Vuoi tirarlo fuori?" le chiesi
"...si" sussurró
"Più avanti ..." sogghignai "Ora levati il reggiseno"
Lei stacco la mano dal mio cazzo e fece una cosa che solo le donne riescono a fare, si sfilò il reggiseno senza levare la camicia
Franca rimase finalmente con la camicia tutta aperta e con le sue belle tettone ballonzolanti appoggiate ad una pancia pronunciata... la guardai... non era affatto attraente... era seminuda in un parcheggio di un cimitero in balia delle voglie di un uomo che conosceva a malapena... probabilmente si sentiva un turbinio di sentimenti che andavano dall eccitazione alla mortificazione senza parlare dei sensi di colpa... ma quando una donna si trova in quella situazione state sicuri che se riuscite a portare la sua bocca a pochi cm dal vostro cazzo lei vi regalerà uno dei pompini più belli della vostra vita... e così fece
La lasciai adagiata al suo posto, mi slacciai i pantaloni e tirai fuori il mio uccello, lo scappellai un paio di volte in modo da mostrarle la mia capoella lucida e gonfia... reclinai un po' il sedile e dissi "Avvicina la bocca"
Lei si mise goffamente in ginocchio sul suo sedile, guardare quella donna grassa schiacciata tra il sedile e il volante era quasi comico... appoggió le mani sulle mie gambe e si chinò timidamente sul mio cazzo
"Tira fuori la lingua"
Lei ubbidì ed io con la mano iniziai a passare la mia capoella sulla sua lingua, sulle sue guance.... aveva gli occhi chiusi e mugolava mentre passavo la nerchia su tutto il suo viso... quando lo passavo sulla lingua provava a cingerlo con la bocca ma la mia mano era più veloce della sua cavità... quando lo senti bello umido esclamai "Ora accarezzalo con le tette"
Franca con la stessa leggiadria di un cetaceo iniziò a passare il suo grosso seno sulla mia minchia ed aiutandosi con le mani incominció quella che nei miei sogni doveva essere una spagnola ma che in realtà sembrava un sacco x fare a pugni percosso da una mazza da baseball... la lasciai fare ancora un po' nella speranza che migliorasse ma capendo che le mie speranze erano vane decisi che era giunto il momento di chiuderle la bocca
"Succhiami le palle!"
Franca non sembrava convinta ma cerco comunque di infilarsi con la bocca sotto il mio cazzo... inizió a succhiare avidamente... per questo era certamente più portata ... mugolava in continuazione... succhiava i coglioni in maniera egregia mentre con la mano mi menava il cazzo, io infilai una mano sotto la sua gonna e cominciai a palparle il suo sedere flaccido, portai la mano nelle sue mutande e mi feci strada a fatica tra le sue chiappe... percorsi con la mano tutto l incavo sudato e mi fermai sul suo ano...
"Che fai !" esclamò sussultando
"Zitta e prendilo in bocca!" fu la mia risposta
Lei si staccò dai miei testicoli ed inghiottì finalmente tutta la mia carne
Era brava Franca... probabilmente le riminescenze di una gioventù da bocchinara stavano riaffiorando... la sua lingua calda passava sapientemente su tutta la verga, alternava magistralmente leccate e bocca... io continuavo a stuzzicarle il buco del culo massaggiandolo tutto intorno ma senza mai violarlo... ad un certo punto mi parve quasi di notare un movimento ritmico del suo deretano come a simulare un amplesso con la mia falange...
"Vuoi che ti avviso prima di sborrare?" chiesi in maniera galante
Lei annuì mentre continuava a pompare
"Dimmi cosa sei?"
"Sono la tua troia!" rispose senza titubare stavolta
"Allora fammi sborrare troia!" e dicendole ciò iniziai prendere la sua testa e a dettare il ritmo... inizió a pompare furiosamente... aveva il viso rosso... io sentivo che il piacere cominciava a montare e quando sentii che ero sul punto di venire beh... che ve lo dico a fare... spinsi ancora più forte la sua testa e mi liberai nella sua bocca... non le diedi altra opportunità che ingoiare tutto... provo anche a dire qualcosa credo... ma me la cavai con un "Scusami amore credevo di resistere di più!" lei si calmò ... si staccò da me e mi guardó credo x cercare nel mio sguardo tracce d amore e soddisfazione... quando riprese fiato le feci pulire con la lingua le tracce residue di sperma sul mio uccello e mi ricomposi... lei provo a baciarmi ma mi scostai... la guardai rimettersi in sesto e le accarezzai il viso
"La prossima volta godrai anche tu ... te lo prometto! "
lei sorrise compiaciuta e me ne andai e mentre mi allontanavo pensavo a quanto erano ingenue le donne fragili e che piacere mi dava usarle e trattarle come pupazzi.
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