La mamma del compagno di squadra
di
Veleno
genere
tradimenti
Laura ha 38 anni, fa l'impiegata in una azienda che si occupa della gestione e revisione delle caldaie nei condomini del basso pavese, il suo lavoro non è certo pesante ma per lei che è sempre stata fin da piccola una persona a cui piace ridere e scherzare quel lavoro a volte sta un po' stretto, circondata da colleghe ultracinquantenni e da capi anziani ed altezzosi passa gran parte del suo tempo ad annoiarsi tra una telefonata ad un amministratore e quella a qualche fornitore. Laura ha voglia di ridere ed è per questo che se la incontraste fuori dall'ufficio vi parrebbe sempre sorridente, solare e propositiva. Laura ha due figli maschi di 10 e 7 anni e un marito sempre più preso dalla vita e sempre meno disposto a dedicarle del tempo.
Il figlio più piccolo di Laura è un compagno di squadra di mio figlio. Spesso io e Laura abbiamo passato ore e ore a parlare, scherzare e confrontarci mentre i nostri figli dall'altra parte della rete passavano un paio d'ore a rincorrere un pallone, a volte eravamo io e lei soli, altre volte invece erano presenti altre mamme o altri papà, abbiamo sempre fatto tutto alla luce del sole e per questo non abbiamo mai destato nessun sospetto.
Era un giovedì come gli altri quando mentre stavo portando mio figlio agli allenamenti mi arriva una notifica di whatsapp, apro lo smartphone e vedo una foto da parte di Laura dove si vedeva la sua macchina sul ciglio di una strada con la ruota bucata, il testo recitava "Aiuto! puoi passare a prendere mio figlio?". La chiamo subito e scopro che ha bucato a 100 mt da casa, mi faccio dare l'indirizzo e le comunico che in pochi minuti saremmo arrivati da loro. Arrivati sul luogo noto che la macchina non era ferma in un posto agevole, era si a 100mt dalla loro abitazione ma occupava per metà la sede stradale e questo costringeva le altre macchine ad evitarla passandoci molto vicino.
"Grazie Gabriele!" mi disse "Se dopo riesci a riportarmelo a casa mi fai un favore! Io adesso torno a casa a piedi e stasera quando arriverà mio marito verrà a cambiarmi la gomma"
Carico il borsone e il bambino in macchina e le dico che non poteva lasciare la macchina qui, le comunico la mia idea "Laura porto i ragazzi al campo, tra 5 minuti sono di ritorno, cambio la gomma e leviamo la macchina da
qui!" Laura ovviamente si rifiuta, mi dice di non disturbarmi e che ci avrebbe pensato il marito
"No! Sali in macchina e aspettami lì, tra 5 minuti torno!" dissi imperioso senza darle modo di controbattere e parti alla volta del campo sportivo.
Dopo dieci minuti fui di ritorno, parcheggiai la mia macchina dietro la sua e cominciai le operazioni atte a cambiare lo pneumatico. Laura pur ringraziandomi non poteva fare a meno di prendermi un po' in giro nel vedere che imprecavo cercando di svitare un bullone un pó ossidato, io rimasi concentrato ed ebbi paura di fare una figura da dilettante ma alla fine riuscì a mettere tutto a posto. Raccolsi gli attrezzi e la gomma forata e li misi nel bagagliaio di Laura che si mise a cantare una canzoncina stupida per ringraziarmi e venne a farmi le feste come fa una bambina di 4 anni.
Sorrisi e la mandai simpaticamente a quel paese "Fanculo, guarda ho anche le mani tutte sporche per colpa tua!" lei guardando le mie mani sporche si fece improvvisamente seria "Caspita mi spiace! Non puoi andare al campo così! Vieni in casa che ti sciacqui e ti bevi una birra... te la sei meritata!"
Pensai che i bambini ne avevano ancora per un'ora e mezza e che tutto sommato avesse ragione, dovevo almeno sciacquarmi e casa sua era pur sempre a 100 mt.
Prendemmo le macchine e facemmo inversione a U, Laura con il telecomando apri il cancello della loro villetta e parcheggiammo le macchine. Non salimmo in casa, lei aprì la saracinesca nel l'ampio box che mi disse aveva annesso il locale lavanderia con un grosso acquaio nel quale mi sarei potuto sciacquare senza paura di sporcare. Mi diede della pasta lavamani e corse di sopra a prendere la mia birra.
Mi lavai alla peggio ma riuscì a levare lo sporco da mani e braccia così mi guardai in giro cercando un asciugamano o qualcosa utile ad asciugarmi, rovistando in uno stipetto trovai la roba asciutta appena piegata che pensai fosse in attesa di trovare posto nei cassetti ai piani di sopra. Con grande sorpresa notai una serie di perizoma di Laura abbastanza audaci, ce ne era uno di pizzo nero totalmente trasparente ed un altro blu cobalto con una farfalla ricamata sul davanti ed una catenella in finte perline dietro al posto del filo. Sorrisi pensando che non avevo mai pensato che Laura potesse indossare certe cose, anzi, non avevo mai fantasticato su Laura dal lato prettamente sessuale. Mentre tenevo il perizoma in mano e facevo queste considerazioni non mi accorsi che lei tornó con la mia birra. Divenni improvvisamente rosso, balbettai qualcosa che doveva sembrare una cosa tipo "Scusa... asciugamano ... cassetto", lei si affrettò a strapparmelo dalle mani e rimetterlo via "Non preoccuparti" disse senza guardarmi
Notai che anche lei era evidentemente imbarazzata. Mi diede la birra e seguirono pochi secondi di silenzio che però a me parvero eterni.
Cercai di fare una battuta per smorzare l'imbarazzo "Beh dai almeno non sono le mutandone della nonna!" lei sembró sciogliersi ed esplodendo in una fragorosa risata tiró fuori da un cassetto un altro paio di mutande contenitive in lana e me le lanció "Vedi! ho anche quelle comunque!" le aprii e pensai che lo stesso sedere non poteva riempire entrambi i capi
"Questa la usi quando non hai voglia di darla a tuo marito! Non è una mutanda! È un'anticoncezionale! Le altre si che erano eccitanti! Ma queste... mio Dio no!"
Rise fortissimo e me le levó dalle mani
" Scemo! E comunque guarda a mio marito non serve avere un motivo per non scoparmi, è già abbastanza moscio di suo" mi disse con una faccia che tradiva il fatto di essersi subito pentita di quella affermazione
"Ma va va! Non conosco un uomo che vedendo una donna con il perizoma come quello nero trasparente non le salti subito addosso! Io mi ecciterei all'istante" dissi per rincuorarla.
Mi sorrise e disse "Confidenza per confidenza ne ho anche di peggio se è per questo!"
"Queste mamme tutte ormoni e sexinthecity" esclamai "adesso pretendo di vederlo!"
"Non si può caro! Lo indosso!" mi disse civettando e facendo questo mi mostró in maniera scherzosa il sedere
Nel clima di gioco che si era creato presi la conta dei suoi pantaloni e la tirai appena a me e le dissi "Dai almeno fammi vedere se ha le perline anche questo!"
Laura rise ancora mentre iniziammo una specie di lotta dove io cercavo di allargare i suoi pantaloni e lei provava a divincolarsi... giocammo così per un minuto buono, ridendo come due quindicenni fino a che non ci ritrovammo irrimediabilmente appiccicati, avevo bloccato le braccia di Laura che si trovava stretta tra me e il lavello dandomi le spalle, ci fermammo e cercammo di riprendere fiato dalle risate
"Ora vediamo come è sto perizoma!" le dissi sussurrando
"Dai scemo!" rispose
Io infilai due dita nei suoi pantaloni ed estrassi il filo del perizoma, era un filo in lycra, bianco semplice "Ma non è nulla di che!" dissi facendo l'offeso! Lei che ancora era incastrata tra me e il lavello disse "Ma davanti fidati... arrapa!"
Io non so perché iniziai a tirare in su il filo immaginando che quel movimento potesse esercitare uno strusciamento del resto dello slip sul suo sesso, lo feci più volte, eravamo in religioso silenzio, nessuno dei due si mosse, io iniziai ad eccitarmi fino a che non sentii il mio cazzo gonfio appoggiato alla coscia di Laura, provai in preda ad una sorta di raptus ad infilare 3 dita nei pantaloni, lei mi lasció fare così infilai tutta la mano... inizia a palparle il sedere che trovai inaspettatamente sodo, la mia mano destra era piena della sua natica gelida, portai la sinistra sul davanti e le slacciai i pantaloni, Laura si puntello con le braccia sul lavello e chiuse gli occhi mentre le abbassavo i jeans scoprendo quello che ora avevo la conferma essere un bel sedere rotondo e pronunciato. Mi inginocchiai alle sue spalle e scostai la parte centrale del perizoma scoprendo un ano rosa e pulsante, vi avvicinai la lingua ed iniziai a leccarle tutto il contorno, lei ebbe un fremito e quando le mie dita violarono la sua passerà cominció ad ansimare. Passai più volte la lingua sul suo buco e poi iniziai a succhiarlo voracemente. Laura cominció a premere il suo sedere contro la mia bocca in maniera sempre più insistente, la mia barba era pregna degli umori che arrivavano dalla sua vagina, il suo sapore mi mandava via di testa, sentivo il mio cazzo gonfiarsi e la voglia di possederla crescere fu così che mi alzai e la feci girare e li capii cosa intendeva quando parlava del suo perizoma... sul davanti infatti il perizoma bianco presentava un taglio nella lycra che iniziava proprio all altezza del clitoride e terminava appena sotto la vulva, la guardai con gli occhi iniettati di desiderio e cominciai a massaggiarle il clitoride con il dorso del dito indice mentre l altra mano era impegnata nelle difficili operazioni per aprire la camicetta e liberare il suo seno che chiedeva solo di essere consumato. Le nostre lingue si trovarono presto avviluppate, nelle nostre bocche si mischiavano i sapori della nostra saliva e dei suoi umori, Laura mi mise una mano nei capelli e tirandoli mi stacco dalle sue labbra e porto la mia testa all altezza del suo seno ormai libero, prese il seno destro in una mano e mi infiló il capezzolo in bocca, la vidi osservarmi dall'alto mentre come un bebè mi nutrivo dal suo seno. La mia mano lavorava il suo clitoride sapientemente tanto che fui colpito quando improvvisamente scoppió in un orgasmo forte aggrappandosi a me.
Mentre ancora si contorceva dal piacere slacciai i miei pantaloni ed estrassi la mia nerchia dura ma lei non se ne accorse neppure. La sollevai di peso e la appoggiai al lavello, mi feci strada tra le sue gambe e con un colpo secco entrai dentro di lei. Laura che ancora sentiva gli strascichi del primo orgasmo tremó quando senti il mio cazzo duro farsi largo nella sua figa bagnata. Mi cinse la vita con le gambe ed assicurandosi ad un tubo con le braccia cominció ad assecondare i miei colpi muovendo il bacino in un ritmo che si faceva via via sempre più frenetico. Cercavo di scoparla più a fondo che potevo spingendo con vigore il mio uccello nel suo corpo, lei perse ogni controllo e prese ad urlare forte come se il suo corpo fosse dilaniato da una lama incandescente. Fu così che sentendola urlare guardai le tette di Laura imperlate di sudore ballare sinuosamente davanti a me, feci appena in tempo ad aggrapparmi ad una di loro quando esplosi tra le sue cosce in maniera così copiosa che dei fiotti di sperma caldo uscirono dal suo corpo colando lungo i nostri corpi.
Rimanemmo agganciati qualche minuto fino a che i battiti del cuore non si calmarono ed i nostri respiri si regolarizzarono.
Solo allora ci staccammo e solo allora Laura, che aveva tenuto gli occhi chiusi per tutto il rapporto, mi guardó piangendo.
ladistrazione@live.it
KIK veleno13
Il figlio più piccolo di Laura è un compagno di squadra di mio figlio. Spesso io e Laura abbiamo passato ore e ore a parlare, scherzare e confrontarci mentre i nostri figli dall'altra parte della rete passavano un paio d'ore a rincorrere un pallone, a volte eravamo io e lei soli, altre volte invece erano presenti altre mamme o altri papà, abbiamo sempre fatto tutto alla luce del sole e per questo non abbiamo mai destato nessun sospetto.
Era un giovedì come gli altri quando mentre stavo portando mio figlio agli allenamenti mi arriva una notifica di whatsapp, apro lo smartphone e vedo una foto da parte di Laura dove si vedeva la sua macchina sul ciglio di una strada con la ruota bucata, il testo recitava "Aiuto! puoi passare a prendere mio figlio?". La chiamo subito e scopro che ha bucato a 100 mt da casa, mi faccio dare l'indirizzo e le comunico che in pochi minuti saremmo arrivati da loro. Arrivati sul luogo noto che la macchina non era ferma in un posto agevole, era si a 100mt dalla loro abitazione ma occupava per metà la sede stradale e questo costringeva le altre macchine ad evitarla passandoci molto vicino.
"Grazie Gabriele!" mi disse "Se dopo riesci a riportarmelo a casa mi fai un favore! Io adesso torno a casa a piedi e stasera quando arriverà mio marito verrà a cambiarmi la gomma"
Carico il borsone e il bambino in macchina e le dico che non poteva lasciare la macchina qui, le comunico la mia idea "Laura porto i ragazzi al campo, tra 5 minuti sono di ritorno, cambio la gomma e leviamo la macchina da
qui!" Laura ovviamente si rifiuta, mi dice di non disturbarmi e che ci avrebbe pensato il marito
"No! Sali in macchina e aspettami lì, tra 5 minuti torno!" dissi imperioso senza darle modo di controbattere e parti alla volta del campo sportivo.
Dopo dieci minuti fui di ritorno, parcheggiai la mia macchina dietro la sua e cominciai le operazioni atte a cambiare lo pneumatico. Laura pur ringraziandomi non poteva fare a meno di prendermi un po' in giro nel vedere che imprecavo cercando di svitare un bullone un pó ossidato, io rimasi concentrato ed ebbi paura di fare una figura da dilettante ma alla fine riuscì a mettere tutto a posto. Raccolsi gli attrezzi e la gomma forata e li misi nel bagagliaio di Laura che si mise a cantare una canzoncina stupida per ringraziarmi e venne a farmi le feste come fa una bambina di 4 anni.
Sorrisi e la mandai simpaticamente a quel paese "Fanculo, guarda ho anche le mani tutte sporche per colpa tua!" lei guardando le mie mani sporche si fece improvvisamente seria "Caspita mi spiace! Non puoi andare al campo così! Vieni in casa che ti sciacqui e ti bevi una birra... te la sei meritata!"
Pensai che i bambini ne avevano ancora per un'ora e mezza e che tutto sommato avesse ragione, dovevo almeno sciacquarmi e casa sua era pur sempre a 100 mt.
Prendemmo le macchine e facemmo inversione a U, Laura con il telecomando apri il cancello della loro villetta e parcheggiammo le macchine. Non salimmo in casa, lei aprì la saracinesca nel l'ampio box che mi disse aveva annesso il locale lavanderia con un grosso acquaio nel quale mi sarei potuto sciacquare senza paura di sporcare. Mi diede della pasta lavamani e corse di sopra a prendere la mia birra.
Mi lavai alla peggio ma riuscì a levare lo sporco da mani e braccia così mi guardai in giro cercando un asciugamano o qualcosa utile ad asciugarmi, rovistando in uno stipetto trovai la roba asciutta appena piegata che pensai fosse in attesa di trovare posto nei cassetti ai piani di sopra. Con grande sorpresa notai una serie di perizoma di Laura abbastanza audaci, ce ne era uno di pizzo nero totalmente trasparente ed un altro blu cobalto con una farfalla ricamata sul davanti ed una catenella in finte perline dietro al posto del filo. Sorrisi pensando che non avevo mai pensato che Laura potesse indossare certe cose, anzi, non avevo mai fantasticato su Laura dal lato prettamente sessuale. Mentre tenevo il perizoma in mano e facevo queste considerazioni non mi accorsi che lei tornó con la mia birra. Divenni improvvisamente rosso, balbettai qualcosa che doveva sembrare una cosa tipo "Scusa... asciugamano ... cassetto", lei si affrettò a strapparmelo dalle mani e rimetterlo via "Non preoccuparti" disse senza guardarmi
Notai che anche lei era evidentemente imbarazzata. Mi diede la birra e seguirono pochi secondi di silenzio che però a me parvero eterni.
Cercai di fare una battuta per smorzare l'imbarazzo "Beh dai almeno non sono le mutandone della nonna!" lei sembró sciogliersi ed esplodendo in una fragorosa risata tiró fuori da un cassetto un altro paio di mutande contenitive in lana e me le lanció "Vedi! ho anche quelle comunque!" le aprii e pensai che lo stesso sedere non poteva riempire entrambi i capi
"Questa la usi quando non hai voglia di darla a tuo marito! Non è una mutanda! È un'anticoncezionale! Le altre si che erano eccitanti! Ma queste... mio Dio no!"
Rise fortissimo e me le levó dalle mani
" Scemo! E comunque guarda a mio marito non serve avere un motivo per non scoparmi, è già abbastanza moscio di suo" mi disse con una faccia che tradiva il fatto di essersi subito pentita di quella affermazione
"Ma va va! Non conosco un uomo che vedendo una donna con il perizoma come quello nero trasparente non le salti subito addosso! Io mi ecciterei all'istante" dissi per rincuorarla.
Mi sorrise e disse "Confidenza per confidenza ne ho anche di peggio se è per questo!"
"Queste mamme tutte ormoni e sexinthecity" esclamai "adesso pretendo di vederlo!"
"Non si può caro! Lo indosso!" mi disse civettando e facendo questo mi mostró in maniera scherzosa il sedere
Nel clima di gioco che si era creato presi la conta dei suoi pantaloni e la tirai appena a me e le dissi "Dai almeno fammi vedere se ha le perline anche questo!"
Laura rise ancora mentre iniziammo una specie di lotta dove io cercavo di allargare i suoi pantaloni e lei provava a divincolarsi... giocammo così per un minuto buono, ridendo come due quindicenni fino a che non ci ritrovammo irrimediabilmente appiccicati, avevo bloccato le braccia di Laura che si trovava stretta tra me e il lavello dandomi le spalle, ci fermammo e cercammo di riprendere fiato dalle risate
"Ora vediamo come è sto perizoma!" le dissi sussurrando
"Dai scemo!" rispose
Io infilai due dita nei suoi pantaloni ed estrassi il filo del perizoma, era un filo in lycra, bianco semplice "Ma non è nulla di che!" dissi facendo l'offeso! Lei che ancora era incastrata tra me e il lavello disse "Ma davanti fidati... arrapa!"
Io non so perché iniziai a tirare in su il filo immaginando che quel movimento potesse esercitare uno strusciamento del resto dello slip sul suo sesso, lo feci più volte, eravamo in religioso silenzio, nessuno dei due si mosse, io iniziai ad eccitarmi fino a che non sentii il mio cazzo gonfio appoggiato alla coscia di Laura, provai in preda ad una sorta di raptus ad infilare 3 dita nei pantaloni, lei mi lasció fare così infilai tutta la mano... inizia a palparle il sedere che trovai inaspettatamente sodo, la mia mano destra era piena della sua natica gelida, portai la sinistra sul davanti e le slacciai i pantaloni, Laura si puntello con le braccia sul lavello e chiuse gli occhi mentre le abbassavo i jeans scoprendo quello che ora avevo la conferma essere un bel sedere rotondo e pronunciato. Mi inginocchiai alle sue spalle e scostai la parte centrale del perizoma scoprendo un ano rosa e pulsante, vi avvicinai la lingua ed iniziai a leccarle tutto il contorno, lei ebbe un fremito e quando le mie dita violarono la sua passerà cominció ad ansimare. Passai più volte la lingua sul suo buco e poi iniziai a succhiarlo voracemente. Laura cominció a premere il suo sedere contro la mia bocca in maniera sempre più insistente, la mia barba era pregna degli umori che arrivavano dalla sua vagina, il suo sapore mi mandava via di testa, sentivo il mio cazzo gonfiarsi e la voglia di possederla crescere fu così che mi alzai e la feci girare e li capii cosa intendeva quando parlava del suo perizoma... sul davanti infatti il perizoma bianco presentava un taglio nella lycra che iniziava proprio all altezza del clitoride e terminava appena sotto la vulva, la guardai con gli occhi iniettati di desiderio e cominciai a massaggiarle il clitoride con il dorso del dito indice mentre l altra mano era impegnata nelle difficili operazioni per aprire la camicetta e liberare il suo seno che chiedeva solo di essere consumato. Le nostre lingue si trovarono presto avviluppate, nelle nostre bocche si mischiavano i sapori della nostra saliva e dei suoi umori, Laura mi mise una mano nei capelli e tirandoli mi stacco dalle sue labbra e porto la mia testa all altezza del suo seno ormai libero, prese il seno destro in una mano e mi infiló il capezzolo in bocca, la vidi osservarmi dall'alto mentre come un bebè mi nutrivo dal suo seno. La mia mano lavorava il suo clitoride sapientemente tanto che fui colpito quando improvvisamente scoppió in un orgasmo forte aggrappandosi a me.
Mentre ancora si contorceva dal piacere slacciai i miei pantaloni ed estrassi la mia nerchia dura ma lei non se ne accorse neppure. La sollevai di peso e la appoggiai al lavello, mi feci strada tra le sue gambe e con un colpo secco entrai dentro di lei. Laura che ancora sentiva gli strascichi del primo orgasmo tremó quando senti il mio cazzo duro farsi largo nella sua figa bagnata. Mi cinse la vita con le gambe ed assicurandosi ad un tubo con le braccia cominció ad assecondare i miei colpi muovendo il bacino in un ritmo che si faceva via via sempre più frenetico. Cercavo di scoparla più a fondo che potevo spingendo con vigore il mio uccello nel suo corpo, lei perse ogni controllo e prese ad urlare forte come se il suo corpo fosse dilaniato da una lama incandescente. Fu così che sentendola urlare guardai le tette di Laura imperlate di sudore ballare sinuosamente davanti a me, feci appena in tempo ad aggrapparmi ad una di loro quando esplosi tra le sue cosce in maniera così copiosa che dei fiotti di sperma caldo uscirono dal suo corpo colando lungo i nostri corpi.
Rimanemmo agganciati qualche minuto fino a che i battiti del cuore non si calmarono ed i nostri respiri si regolarizzarono.
Solo allora ci staccammo e solo allora Laura, che aveva tenuto gli occhi chiusi per tutto il rapporto, mi guardó piangendo.
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