Gioco da ragazzi 2.2
di
ricordando
genere
prime esperienze
Torno, dopo una lunga assenza, per riprendere il filo delle storie che avevo cominciato a raccontare.
A quanto pare è successo un pasticcio e mi tocca ripetere il racconto, scusate.
Se andate sul racconto "gioco da ragazzi" potrete leggere come erano cominciati i giochi erotici (ma noi non sapevamo nemmeno cosa significasse questa parola) con il mio amico Giacomo. Dopo la prima esperienza di masturbazione sotto la doccia il nostro modo principale per passare il tempo in quella lunga estate di tanti anni fa era diventato l'esplorazione dei nostri corpi in via di sviluppo.
Ben presto avevamo cominciato, oltre che a menarci il cazzo a vicenda, ad esplorare l'ingresso posteriore, insomma il culetto, Giacomo aveva già una certa esperienza in quel campo...io avevo iniziato a farmela.
Uno dei nostri nuovi giochi consisteva nello spogliarci completamente e stringerci l'uno contro l'altro, faccia a faccia, in modo che i nostri cazzetti si sfregassero tra loro, nel contempo con le mani allargavamo l'un l'altro le natiche ed introducevamo reciprocamente un dito ben insalivato nel buchetto; poi cominciavamo ad andare su è giù con le dita e contemporaneamente stringerci e strofinare i cazzi contro le pance, dopo una decina di minuti di questo agitarci arrivavamo all'orgasmo.
Dopo poco tempo dall'inizio dei nostri giochi mi accadde una cosa di cui, a dire il vero, ero in attesa da quando avevo saputo che sarebbe successa.
Era una notte buia e tempestosa...scherzo, era una notte serena ma di caldo afoso, avevo faticato molto a prendere sonno poi ero caduto in un dormiveglia inquieto, un po' sognavo ed un po' fantasticavo pensando a diverse cose, ma tutte legate più o meno al sesso: Giacomo e i nostri giochi, le fichette delle bambine che mi era capitato di vedere, il corpo della mamma che avevo visto nuda in diverse occasioni, ma anche i membri di maschi (ne avevo visto sia di ragazzini che di adulti). Insomma tutte cose del genere. Ad un certo punto sentii una strana impressione al basso ventre ancora semiaddormentato mi toccai e sentii qualcosa di bagnato ed appiccicoso, avevo avuto la mia prima eiaculazione.
Naturalmente ne ero molto orgoglioso, mi sentivo cresciuto, appena possibile raccontai l'accaduto a Giacomo il quale ancora non aveva mai sborrato. La reazione del mio amico fu immediata, mi fece tirar fuori l'uccello e si mise a menarmelo, quando poi fu eretto si inginocchiò davanti a me che ero seduto e mi prese in bocca l'organo.
-Che cosa fai?- Chiesi stupito.
-Ti faccio un pompino, vedrai che ti piacerà-
Avevo sentito parola pompino, ma non sapevo cosa volesse dire, ora lo stavo scoprendo, stavo anche scoprendo che la cosa era molto piacevole, più che il lavoro fatto con le mani.
Giacomo continuava leccandomi la cappella come se fosse un gelato, prendendo poi un pezzo del cazzo in bocca ed accarezzandolo con la lingua. Dopo una decina di minuti sentii che stavo per venire, lanciai un avviso:
-Attento che ti sborro in bocca!!-
Per tutta risposta il mio amico prese il cazzo tra le labbra in modo che quando venni il mio sperma finì tutto nella sua bocca. Dopo aver aspettato che avessi finito di sprizzare fece un'altra cosa del tutto inaspettata: mise la sua bocca sulla mia e spinse con la lingua finché non aprii le labbra, mi entrò in bocca un miscuglio di saliva e del mio seme, il sapore, non era sgradevole, anzi.
Non molti giorni dopo anche Giacomo ebbe la sua prima polluzione, fui io stavolta a fare un maldestro pompino a lui e a sentirmi la bocca invasa dalla sua sborra, non sapendo che fare la mandai giù.
Ben presto i nostri giochi si sarebbero fatti molto più impegnativi, ma ne parleremo le prossime volte.
A quanto pare è successo un pasticcio e mi tocca ripetere il racconto, scusate.
Se andate sul racconto "gioco da ragazzi" potrete leggere come erano cominciati i giochi erotici (ma noi non sapevamo nemmeno cosa significasse questa parola) con il mio amico Giacomo. Dopo la prima esperienza di masturbazione sotto la doccia il nostro modo principale per passare il tempo in quella lunga estate di tanti anni fa era diventato l'esplorazione dei nostri corpi in via di sviluppo.
Ben presto avevamo cominciato, oltre che a menarci il cazzo a vicenda, ad esplorare l'ingresso posteriore, insomma il culetto, Giacomo aveva già una certa esperienza in quel campo...io avevo iniziato a farmela.
Uno dei nostri nuovi giochi consisteva nello spogliarci completamente e stringerci l'uno contro l'altro, faccia a faccia, in modo che i nostri cazzetti si sfregassero tra loro, nel contempo con le mani allargavamo l'un l'altro le natiche ed introducevamo reciprocamente un dito ben insalivato nel buchetto; poi cominciavamo ad andare su è giù con le dita e contemporaneamente stringerci e strofinare i cazzi contro le pance, dopo una decina di minuti di questo agitarci arrivavamo all'orgasmo.
Dopo poco tempo dall'inizio dei nostri giochi mi accadde una cosa di cui, a dire il vero, ero in attesa da quando avevo saputo che sarebbe successa.
Era una notte buia e tempestosa...scherzo, era una notte serena ma di caldo afoso, avevo faticato molto a prendere sonno poi ero caduto in un dormiveglia inquieto, un po' sognavo ed un po' fantasticavo pensando a diverse cose, ma tutte legate più o meno al sesso: Giacomo e i nostri giochi, le fichette delle bambine che mi era capitato di vedere, il corpo della mamma che avevo visto nuda in diverse occasioni, ma anche i membri di maschi (ne avevo visto sia di ragazzini che di adulti). Insomma tutte cose del genere. Ad un certo punto sentii una strana impressione al basso ventre ancora semiaddormentato mi toccai e sentii qualcosa di bagnato ed appiccicoso, avevo avuto la mia prima eiaculazione.
Naturalmente ne ero molto orgoglioso, mi sentivo cresciuto, appena possibile raccontai l'accaduto a Giacomo il quale ancora non aveva mai sborrato. La reazione del mio amico fu immediata, mi fece tirar fuori l'uccello e si mise a menarmelo, quando poi fu eretto si inginocchiò davanti a me che ero seduto e mi prese in bocca l'organo.
-Che cosa fai?- Chiesi stupito.
-Ti faccio un pompino, vedrai che ti piacerà-
Avevo sentito parola pompino, ma non sapevo cosa volesse dire, ora lo stavo scoprendo, stavo anche scoprendo che la cosa era molto piacevole, più che il lavoro fatto con le mani.
Giacomo continuava leccandomi la cappella come se fosse un gelato, prendendo poi un pezzo del cazzo in bocca ed accarezzandolo con la lingua. Dopo una decina di minuti sentii che stavo per venire, lanciai un avviso:
-Attento che ti sborro in bocca!!-
Per tutta risposta il mio amico prese il cazzo tra le labbra in modo che quando venni il mio sperma finì tutto nella sua bocca. Dopo aver aspettato che avessi finito di sprizzare fece un'altra cosa del tutto inaspettata: mise la sua bocca sulla mia e spinse con la lingua finché non aprii le labbra, mi entrò in bocca un miscuglio di saliva e del mio seme, il sapore, non era sgradevole, anzi.
Non molti giorni dopo anche Giacomo ebbe la sua prima polluzione, fui io stavolta a fare un maldestro pompino a lui e a sentirmi la bocca invasa dalla sua sborra, non sapendo che fare la mandai giù.
Ben presto i nostri giochi si sarebbero fatti molto più impegnativi, ma ne parleremo le prossime volte.
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